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giorgio manganelli e` stato a firenze nel 1984, vincendo tenaci resistenze che lo tenevano lontano dalle citta` "belle", irrimediabilmente diffidente nei confronti di monumenti e musei. il volume raccoglie i reportages frutto di quel viaggio: sorta di baedeker grazie al quale il lettore non vedra` i monumenti della citta` toscana, li "leggera`", decifrando l`occulta rete di rimandi che li lega. ma firenze e` solo uno dei nuclei di questo viaggio che tocca, oltra alla toscana, l`emilia, le marche e il sud, in particolare l`abruzzo, per manganelli "grande produttore di silenzio".

oggetto del libro e` poco meno di un semestre della vita di koestler: dal gennaio al maggio del 1937. militante comunista, corrispondente di un giornale inglese, e` in spagna durante la guerra civile, dalla parte della repubblica; viene catturato, gettato in carcere e condannato a morte. a maggio, grazie a pressioni del governo inglese e a una campagna internazionale di solidarieta`, viene liberato con uno scambio di prigionieri. in quei mesi koestler sperimenta la vita del condannato a morte: vede, o per meglio dire, indovina la carneficina che lo circonda, le torture, le esecuzioni sommarie; misura su di se` l`altalena delle speranze e della disperazione; da` inizio a quel processo di revisione che lo portera` ad abbandonare il comunismo.

attraverso l`analisi di alcuni casi, dalla diaspora ebraica in europa fino alla diaspora antillana, dalla "versione britannica" della societa` multiculturale a quello straordinario crogiuolo di culture che e` bruxelles e attraverso l`interrogazione critica intorno alle diverse forme in cui viene declinata e manipolata la diversita` culturale, l`insieme degli scritti qui raccolti contribuisce a sfatare luoghi comuni e pregiudizi non sempre innocenti.

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