
a ottant`anni dalla rotta di caporetto, torna uno dei piu` importanti documenti storici sul momento di massima crisi dell`esercito italiano osservato dal comando supremo. quattro sono i grandi episodi militari compresi nel diario di gatti: la decima battaglia dell`isonzo (maggio), la battaglia dell`ortigara (giugno), la conquista della bainsizza (agosto), caporetto (ottobre-novembre).

viviamo nel presente, ma non viviamo il presente. facciamo una cosa e ne pensiamo un`altra. la mindfulness offre una opportunita`, quella di essere consapevoli, cioe` di essere davvero presenti nella propria vita, momento dopo momento, staccandoci da abitudini nocive e dipendenze mortificanti. possiamo iniziare a vivere con maggior equilibrio psicofisico semplicemente disciplinando con gentilezza la nostra attenzione, recuperando il tempo di guardare veramente alle cose per quel che sono, e non per quello che si e` abituati a pensare, a temere o a sperare che siano. imparare finalmente a rispondere, anziche` reagire, allo stress puo` far emergere un diverso e piu` sereno rapporto con la complessita` del vivere.

tra l`viii e il xv secolo si e` consumato nella penisola iberica un lungo conflitto fra cristianita` e islam. di questo complesso fenomeno durato sette secoli molto si e` scritto: battaglie, incursioni e assedi sono stati al centro di ricostruzioni accurate. il volume offre una sintesi che va oltre la storia politica e militare, e tratta il tema dell`espansione musulmana e della lenta reconquista cristiana anche in termini di storia culturale. col supporto di fonti sia latine sia arabe l`autore, accantonando contrapposizioni rigide, illustra tutta la fitta rete di relazioni quotidiane, scambi commerciali, rapporti culturali che caratterizzarono il periodo in questione, nel quale le identita` religiose e politiche si confusero notevolmente.



il primo settembre 1939 le truppe tedesche attaccavano la polonia, due giorni dopo francia e gran bretagna dichiaravano guerra alla germania. iniziava un conflitto europeo che due anni dopo, con l`ingresso di urss, giappone e stati uniti, avrebbe raggiunto le dimensioni di una guerra mondiale. il volume ricostruisce puntualmente le ragioni all`origine del conflitto, mettendo in luce come esso non fu soltanto la "guerra di hitler", ma piu` in generale l`esito di una fondamentale instabilita` del quadro internazionale che vedeva il declino dei vecchi imperi coloniali di gran bretagna e francia e l`emergere di nuove potenze ambiziose e aggressive come la germania, l`italia e il giappone.


napoleone fu figlio della rivoluzione francese, e la sua straordinaria parabola e` comprensibile solo in relazione a quell`evento, che egli a un tempo prosegui` e liquido`. il libro traccia un bilancio complessivo della figura di napoleone stratega e statista, facendo il punto sulla sua azione politica e militare e su quel particolare regime autoritario-plebiscitario che fu il bonapartismo. sono inoltre illustrate la dimensione europea dell`avventura napoleonica, le sue ricadute per l`italia, e la fortuna che essa ha avuto nei due secoli successivi, nella cultura storica e politica come in quella letteraria.

il risorgimento italiano come processo che inizia alla meta` del settecento con l`illuminismo e termina con la fine del governo della destra nel 1876. nel libro sono esaminate le origini politiche, sociali ed economiche dell`aspirazione all`unita`, con una attenzione particolare al risorgimento artistico e letterario, alla questione della lingua, al ruolo delle donne; e` poi discussa l`unificazione del 1860, in quanto frutto in varia misura del risorgimento, della guerra e del lavorio diplomatico. il percorso si compie nel primo quindicennio del regno d`italia, siglato simbolicamente dal pareggio di bilancio.

questa solida sintesi della grande guerra e` frutto del lavoro di due storici diversi ma affini: l`uno, rochat, esperto della dimensione prettamente militare; l`altro, isnenghi, versato nella storia della cultura. il volume intreccia cosi` felicemente due filoni di studio per ripercorrere vicende politiche e culturali ma anche operazioni militari; ideologie e sogni ma anche cifre e fatti. il racconto stringente di come la guerra fu voluta e non voluta, condotta e contestata, maledetta e ricordata, di quale ruolo vi giocarono le forze politiche e gli intellettuali, di quale fu l`agire e il pensare di generali, soldati e societa` civile, donne, prigionieri.

assistiamo oggi a una crisi strisciante, di enormi proporzioni e di portata globale, tanto piu` inosservata quanto piu` dannosa per il futuro della democrazia: la crisi dell`istruzione. sedotti dall`imperativo della crescita economica e dalle logiche contabili a breve termine, molti paesi infliggono pesanti tagli agli studi umanistici ed artistici a favore di abilita` tecniche e conoscenze pratico-scientifiche. e cosi`, mentre il mondo si fa piu` grande e complesso, gli strumenti per capirlo si fanno piu` poveri e rudimentali; mentre l`innovazione chiede intelligenze flessibili, aperte e creative, l`istruzione si ripiega su poche nozioni stereotipate. non si tratta di difendere una presunta superiorita` della cultura classica su quella scientifica, bensi` di mantenere l`accesso a quella conoscenza che nutre la liberta` di pensiero e di parola, l`autonomia del giudizio, la forza dell`immaginazione come altrettante precondizioni per una umanita` matura e responsabile.

non sono solo le verita` o le idee ad avere una storia, ma anche il criterio stesso di vero e di falso. attingendo a platone, aristotele, pausania, paul veyne esamina i differenti "regimi di verita`" in vigore presso quegli stessi greci a cui i moderni fanno risalire la nascita della storia, della ragione, della scienza. ecco che la verita` si configura come l`effetto del variare dei rapporti e degli interessi; nessuna verita` e` migliore delle altre, e` semplicemente incommensurabile con le precedenti e le successive, perche` i suoi orizzonti mutano costantemente.

il libro segue l`evoluzione del secondo conflitto mondiale fra il 1939 e il 1945, senza trascurare di indicarne origini e conseguenze. schreiber distingue le guerre

questo volume va oltre i confini dell`antichistica, per inserirsi con forza nell`odierno dibattito sull`azione etica e politica. i greci furono consapevoli del fatto che valori e ideali devono venire a patti con la "fortuna", ossia con cio` che non prescinde da noi. e a questa commistione tra ambizione virtuosa e vulnerabilita` alla sorte che guarda nussbaum, rileggendo la tradizione tragica e filosofica. sulla scia di aristotele, l`autrice suggerisce che cio` che rischia di contaminare la purezza della virtu` e della ragione - impulsi inconsci, passioni incontrollabili - e` anche cio` che costituisce la specificita` della sfera umana: l`importante e` limitare i rischi e arginare il potere della fortuna.

la prima meta` del novecento fu un`epoca di guerre, di distruzioni e rivoluzioni che mise l`europa e a ferro e fuoco. traverso descrive i tratti principali di questa "guerra civile europea"; il misto di violenza arcaica, fredda violenza amministrativa e tecnologia moderna per annientare il nemico, la brutalizzazione delle popolazioni forzate all`esodo o all`esilio, lo scatenamento emotivo dei conflitti fra civili all`interno delle societa` (in urss, 1917-23;in spagna, 1936-39; resistenza 1939-45), l`impero della paura e della morte nella mente degli uomini.

rossini fu un grande musicista del xix secolo, che a vent`anni era gia` ricercato e famoso. il "cigno di pesaro" ha continuato ad attirare l`interesse dei lettori di pari passo con la grande popolarita` a teatro delle sue opere, dal "barbiere di siviglia" alla "cenerentola, al "guglielmo tell". negli ultimi anni la fondazione rossini e il "rossini opera festival" pesarese hanno inaugurato una nuova stagione di attenzione e di studio su rossini, di cui la biografia di emiliani raccoglie i frutti. seguendo con minuzia le vicende rossiniane, emiliani compone un quadro vivace e affollato, pieno di dettagli sconosciuti, in cui tratteggia la vita del compositore nel piu` largo contesto storico e culturale che si trovo` ad attraversare.

fra il 1914 e il 1918 la grande guerra produsse mutamenti profondi: sul piano politico, economico, sociale, culturale, come pure sul piano piu` privato delle coscienze individuali. la sensibilita` e il mondo interno di coloro che all`esperienza bellica parteciparono direttamente vennero scardinati: costretto per la prima volta dal predominio della tecnologia a una guerra prolungata e statica, chiuso nelle trincee, il soldato vede frantumarsi la propria identita` in una disgregazione destinata ad avere pesanti ripercussioni nel dopoguerra. all`interno della propria personalita` egli vede scavarsi un vuoto, una sorta - appunto - di "terra di nessuno" psicologica. le lunghe ore trascorse in trincea alimentano nevrosi, claustrofobie, fantasie di volo che ridanno forza al mito di icaro: l`aviatore diviene colui che puo` dominare il teatro di guerra, facendosene spettatore privilegiato. attraverso gli apporti di antropologia, sociologia e psicologia, e le testimonianze dei combattenti, leed rilegge in modo originale e innovativo l`"evento guerra", visto in termini non piu` solo di storia politica o militare, ma di immaginario, emozioni, memoria.

per vari secoli nel medio evo cristiano la presenza degli arabi e le loro conquiste nell`area mediterranea non produssero fratture, ne` gli arabi furono percepiti come barbari. eppure arabi ed europei non riuscirono a fondere una consapevole intesa: soprattutto da parte cristiana, animata da un istinto politico di rivalsa, fu eretta una barriera di ostilita`, prima religiosa e poi razziale, che doveva sfociare nella crociata. la crociata falli`, ma resto` la diffidenza tra i due mondi estranei uno all`altro, anche se l`occidente non manco` di attingere copiosamente alla cultura araba. assorbiti gli apporti arabi, gli europei rivendicarono sui seguaci di maometto una superiorita` religiosa, morale e culturale, giustificando cosi` l`ansia di un predominio impcrialistico. questo libro dipana, con lettura originale delle fonti, la vicenda di una progressiva e tragica incomprensione che dal medio evo ha prolungato i suoi effetti nefasti presso gli europei fino al tempo presente.

nella budapest del 1944 occupata dai tedeschi un commerciante italiano, fingendosi addetto all`ambasciata spagnola, pone sotto la sua protezione e salva dalla deportazione e dalla morte cinquemila ebrei: e` giorgio perlasca, lo "schindler italiano". la sua vicenda drammatica, avventurosa e per certi versi paradossale e` tutta raccontata in queste pagine, rimaste inedite per decenni e venute in luce dopo la sua morte. le doti diplomatiche, la passione civile, ma anche e soprattutto una grande spregiudicatezza e caparbieta` permettono a perlasca di tenere al riparo dalla ferocia dei fascisti ungheresi e dei nazisti intere famiglie ebree: lo troviamo intento a produrre documenti falsi, a trovare cibo, a organizzare e difendere "case rifugio" per strappare con l`inganno, infine, migliaia di vite ai treni della morte di adolf eichmann. negli ultimi anni della sua vita perlasca e` stato fatto segno di onori sia in israele sia in ungheria, dove vivissimo ne e` il ricordo: un "eroe per caso" il cui nome e` scritto a gerusalemme fra i giusti delle nazioni.

perche` il viaggio agisce come una forza che muta il corso della storia? come puo` una semplice transizione spaziale influenzare gli individui, plasmare i gruppi sociali e modificare profondamente quelle strutture di significato che chiamiamo cultura? leed studia le alterazioni dell`identita` personale e della civilta` indotte dal viaggio - il viaggio reale, ma anche quello metaforico che ci porta a chiamare "trapasso" la morte e "cammino" la vita -, cogliendo nell`esperienza della mobilita` territoriale un modello di trasformazione culturale, temporale, psicologica. thttavia, dai tempi delle perigliose prove di gilgamesh e ulisse al fidente "tutto compreso" del turismo di massa, il significato simbolico del viaggio e` mutato radicalmente. se nell`antichita` e nel medioevo attraverso pericoli e cimenti si attingeva una purificazione interiore, con i grandi viaggi scientifici in epoca moderna viaggiare diventa fonte di liberta` e di svelamento dell`io. infine, nella societa` industriale, transitare da un luogo all`altro permette all`uomo di riconoscersi un`appartenenza nazionale e insieme un`identita` personale.

in questa nuova edizione il volume, fortemente innovativo per tesi, documentazione e metodo, ha segnato uno spartiacque negli studi sulla prima guerra mondiale. le riviste dell`eta` della "voce", i fogli interventisti, i diari di trincea e la letteratura sulla guerra: rileggendo questa sterminata produzione isnenghi ha ricostruito l`atteggiamento di una intera generazione di intellettuali italiani nei confronti dell`intervento e poi dell`esperienza bellica. da marinetti a papini, da prezzolini a gadda, da soffici a jahier, serra, malaparte, borgese, d`annunzio, la guerra si configura di volta in volta come occasione rigeneratrice per l`individuo e la societa`, come veicolo di protesta o, al contrario, antidoto alla lotta di classe. le molte facce del mito della grande guerra compongono in queste pagine uno spaccato di storia mentale, sociale, politica dell`italia nel passaggio dalla politica delle e`lites alla societa` di massa.

la storia degli ordini monastici e religiosi costituisce un capitolo essenziale della storia sociale e politica, oltre che naturalmente della storia ecclesiastica e spirituale, del medioevo; basti pensare al ruolo centrale che monaci e religiosi hanno avuto nel definirsi della struttura della chiesa, su cui hanno esercitato una profonda e durevole influenza. fra i vari problemi storici che pacaut contribuisce ad illuminare, il piu` controverso e` senz`altro quello concernente il nodo psicologico della vocazione religiosa, alla quale, a seconda dei tempi e degli individui, e` stato di volta in volta attribuito il significato di una "fuga mundi" o di una preparazione spirituale all`azione. al di la` della sfera propriamente religiosa, i monaci svolsero in tutti i campi una funzione importante, nel pensiero come nell`arte, nelle istituzioni come nell`economia e nell`affinarsi del "fare tecnico". accanto alle grandi personalita` (san benedetto, san colombano, san francesco, san domenico), le grandi organizzazioni, soprattutto i benedettini e i cluniacensi, furono determinanti, grazie alla loro capacita` speculativa e alla loro forza di irradiamento, per l`evoluzione della cultura medievale.

obiettivo di questo volume e` operare una ricognizione esaustiva intorno alla realta` sociale dell`insediamento ebraico all`interno della comunita` medievale umbra. lo spoglio di fonti, per molto tempo trascurate dagli studiosi, consente ad ariel toaff di analizzare nel concreto la reciproca influenza tra l`elemento ebraico e la societa` cristiana circostante, di superare il luogo comune che vuole la comunita` ebraica come un`entita` unica ed unitaria, priva di articolazioni interne, e di cogliere il carattere peculiare di un nucleo la cui descrizione in termini di "minoranza" non puo` essere che inadeguata. a emergere dallo scavo in profondita` dell`autore sono tradizioni, rituali, usi connessi con il matrimonio, l`idea della morte, le interrelazioni sociali, i rapporti quotidiani con la comunita` cristiana, che vengono restituiti in una densa e suggestiva ricostruzione storica.

il libro traccia la parabola di un paese che nell`arco di solamente due secoli da piccolo e isolato divenne rapidamente la potenza dominante d`europa e del mondo e altrettanto rapidamente decadde. la narrazione prende le mosse dal 1469, allorche` il matrimonio dei "re cattolici" ferdinando e isabella unifico` i regni di castiglia e aragona, per passare alla politica di "reconquista" dei territori iberici in mano musulmana, alla scoperta dell`america e al conseguente instaurarsi di un impero immenso, che vive la sua stagione d`oro nel pieno cinquecento con i regni di carlo v e di filippo ii, e vertiginosamente decade nel corso del seicento.

dopo aver esplorato nella "mente del viaggiatore" il viaggio inteso come avventura dello spirito, come fuga libera e consapevole dalla routine, in "per mare e per terra" leed si occupa del viaggio obbligato: quello che vede coinvolti conquistatori e schiavi, missionari e mercanti, medici e soldati che una necessita`, un mestiere o un destino mette per strada; e` il viaggio subito, esperienza forzosa e spesso negativa. la nostra eta`, che ha messo in trono il turismo e lo "spirito del picnic", ha dimenticato che dolore e fatica, sradicamento e violenza per secoli e per la maggioranza dei viaggiatori hanno costituito i tratti specifici del viaggiare.

vincenzo costa prese parte come ufficiale degli alpini alle diverse campagne della seconda guerra mondiale. dopo l`8 settembre rientro` a milano e aderi` alla repubblica di salo`; dall`aprile 1944 fu federale di milano. dopo il 25 fu arrestato, processato e condannato ad alcuni anni di detenzione. renzo de felice colse l`importanza storiografica delle sue memorie e ne seleziono` le pagine relative al 1943-1945.