
salvatore natoli rilegge foucault, a vent`anni dalla morte, e nell`introduzione spiega i motivi della sua scelta: "foucault ha pensato in modo originale e non tanto o non solo per gli argomenti di cui trattava - mai astratti, ma radicati sempre nelle istanze del presente - ma soprattutto perche` ha cambiato le modalita` consuete dell`interrogare, del rispondere: in breve, ha impresso una diversa curvatura ai modi abituali di fare teoria, ha prodotto, per dirla nel suo linguaggio, un vero e proprio effetto di campo. per questo ritengo piu` che mai opportuno riprendere, oggi, le fila del suo pensiero, per segnalare l`ampiezza degli effetti e mostrare quanto sia ancora fecondo per noi".

il libro e` diviso in due parti. la prima e` un vero e proprio romanzo breve che racconta il segmento italiano della vita dei tre poeti; la seconda e` un`antologia che ripercorre i motivi che hanno ispirato la scelta italiana: la luce, l`acqua, l`aria, quel volare alto e leggero che sembra attraversare come un tema comune l`opera dei tre autori.

come un sogno a occhi aperti si svolge la vicenda di sasa, una piccola emigrata russa che in una parigi fredda e povera guarda se stessa con occhi estranei e assiste allo svolgimento della sua vita. una vita mancata per eccesso di fedelta` e di delicatezza; una vita precaria, mai vissuta davvero, ma solo transitata dagli eventi. cosi` come e` mancata la vita di alesa astasev, il protagonista del primo racconto, anch`egli immigrato in una parigi ostile, che cerca negli altri una ragione per vivere o meglio uno scongiuro contro la morte. due vicende rappresentate come due misteriose metafore e il potere della sua asciuttezza narrativa basta con poche incisive pagine a illuminare la vita dei suoi personaggi di una luce metafisica e conturbante.

alla vita quotidiana come esercizio di sopravvivenza corrisponde la costruzione di una micro-identita` (l`io minimo) funzionale alle difficolta` del presente. in queste pagine l`autore ci propone una chiave di lettura del mutamento culturale in corso e delle sue varie manifestazioni nel pensiero, nelle arti, nel costume e nella morale.

negli anni 90, la privatizzazione delle imprese pubbliche e le inchieste di mani pulite sembravano favorire l`aumento delle grandi imprese e un`economia basata sulla trasparenza e la concorrenza. il capitalismo italiano, invece, ha meno protagonisti di prima. i padroni hanno usato i soldi del mercato per regolare i loro conti anziche` investirli nella crescita. tra il 1986 e il 2001, solo la fiat ha distrutto ricchezza per 27 mila miliardi di lire, mentre la fininvest, che ne ha guadagnati 11 mila, e` un caso unico nel panorama italiano. nel paese che sogna il diritto al licenziamento senza giusta causa dei lavoratori, l`autore si chiede se lo stesso principio possa essere applicato agli azionisti, quando le giuste cause sono cosi` frequenti.

per anni dimenticato in un fatiscente manicomio giudiziario, il protagonista ritrova inaspettatamente la liberta` e tenta di sopravvivere nella barcellona "post-olimpica" dove le illusioni della "transizione" si sono smarrite nella corruzione generale. con l`aiuto fraterno di un folcloristico autista nero, il nostro eroe sbroglia la matassa di situazioni grottesche in cui due ragazze con lo stesso nome (ivet) inseguono scopi contrari, un politico corrotto e svanito offre amicizia in cambio di voti, un avvocato idiota e disonesto perdona alla moglie i peggiori tradimenti e un paralitico assassino si mette a camminare.

"il creato si disfa sotto la piu` schiacciante alluvione. da allora sussiste il secondo mondo. dio ha annullato la sua prima stesura della vita. la seconda volta non e` migliore della prima, e` pero` passata attraverso la distruzione, dunque ha il valore aggiunto della restituzione. dio, dice la scrittura, e` `eha`d`, uno. il mondo invece si sostiene sulla potenza generatrice del numero due, sulla coppia che fabbrica la vita, trasmette discendenza. dio e` uno, la vita no. la salvezza delle specie viventi a bordo della scialuppa di no`ah/noe` e` abbinata alla coppia maschio-femmina. a no`ah/noe` e` affidata un`impresa solitaria e colossale, la fede gli imponeva di credere all`annuncio del diluvio e di fabbricare l`assurdo cantiere navale lontano dal mare."

prendete una ragazza italiana. trapiantatela a parigi. fatela vivacchiare come corrispondente di una radio scalcinata. piazzatele al di la` delle pareti (sottilissime) una coppia di vicini indiani fuori di testa. continuate a stressarla nel caos cittadino degli scioperi dei trasporti, delle manifestazioni da fendere spavaldamente per raccattare interviste. a questo punto le combinerete un incontro con un attore americano; e non uno qualsiasi, ma proprio l`attore americano "il cui solo pensiero la fa sbavare". in una notte di passione in un albergo parigino, la ragazza si rende conto che sotto tutta quella carne vibra un fuoco magico: "non ho bisogno dell`i ching per sapere che sto per raggiungere l`illuminazione". ma non e` finita...

"quest`opera ambisce innanzi tutto a colmare un`evidente lacuna degli studi di settore: mentre infatti per la poesia abbondano, grazie alle numerose antologie realizzate nel corso del tempo, gli strumenti di ricognizione generale sulla produzione del xx secolo, per la narrativa disponiamo soltanto di monografie su singoli autori o di indagini complessive su periodi limitati. eppure il novecento letterario italiano e` indiscutibilmente il secolo della narrativa: non certo perche` la coeva produzione poetica non ne sia all`altezza, ma perche` nel corso del novecento il romanzo italiano ha recuperato il grave ritardo rispetto all`europa che aveva caratterizzato il secolo precedente" (dalla premessa).

una donna monumentale, antonia, avvolta in un caffettano rosso. una scultrice avanti con gli anni, grassa e malata. una donna giovane, aspirante scrittrice, accetta di scriverne la biografia ed entra in rapporto con lei, un rapporto difficile, che genera incontri e conversazioni registrate. un file che man mano si riempie, un file chiamato matrioska, perche` antonia assomiglia a una bambola russa con i pomelli rossi e gli occhi bistrati, una bambola che ne contiene altre, sempre piu` piccole. i ricordi della scultrice, le storie d`amore, la relazione appassionata con un giovane gay si intrecciano con altre storie, con la quotidianita` della giovane biografa, con la sua vita di madre, con le sue aspirazioni a scrivere davvero in modo creativo.

l`adolescenza e` sinonimo di tutte le contrapposizioni, le contraddizioni, le conflittualita` che caratterizzano un momento di incompiutezza e transizione verso una specifica identita`. gli autori presentano una modalita` di approccio finalizzata all`analisi dei processi di separazione-individuazione. il volume e` il risultato di un lavoro di ricerca e di riflessione, guidato dal quadro teorico individuato da senise, su materiale clinico raccolto in molti anni di attivita` terapeutica con gli adolescenti. il libro costituisce un valido strumento per comprendere gli interrogativi che l`adolescente si pone e offre un ricco materiale sul quale riflettere per impostare con lui una comunicazione fondata sul rispetto della sua liberta`.

in quello che si puo` considerare il seguito ideale di "la via dello zen", watts scrive della coscienza di essere tutt`uno con la natura nella cultura cinese, e nel pensiero di lao-tzu e chuang-tzu, dove non esiste il conflitto tra spirito e natura tipico dell`occidente. l`uomo plasmato dalle culture occidentali infatti si e` allontanato da se stesso e dal suo ambiente naturale. la filosofia cristiana, la psicologia e la scienza hanno contribuito a ridurre la natura, umana e non, a una realta` da conquistare e riordinare, da sottrarre al potere del demonio o da assoggettare alla tecnologia di un intelletto razionale. la filosofia cinese taoista propone un modo di vivere che recupera il senso originale dell`unita` ininterrotta con la natura.

"don giovanni ha tutta una famiglia di parenti spirituali, e, anche se sono molto lontani da lui, icaro o faust gli sono piu` simili che non casanova. la sua fama di seduttore e` un equivoco creato dalle donne. don giovanni e` un intellettuale. cio` che lo rende irresistibile per le signore di siviglia, e` la sua spiritualita`, la sua pretesa di una spiritualita` virile, la quale costituisce un affronto, in quanto persegue scopi completamente diversi da quelli che potrebbero essere costituiti dalla donna, e pone, fin dall`inizio, la donna come un episodio - con il noto risultato, certo, che gli episodi finiscono per divorare tutta la sua vita." (max frisch)

il libro prende in considerazione la storia del mondo islamico del novecento come fase specifica dell`epoca moderna mondiale. a differenza di altri studi, non si limita all`esame del vicino oriente, ma fornisce un`analisi anche delle "zone periferiche" - indonesia, pakistan, repubbliche ex sovietiche, somalia, sudan - ricostruendone gli avvenimenti politici, sociali e culturali e approfondendone le modalita` di interazione con l`occidente. lungi dal vederli come separati e opposti, schulze ritiene che proprio nella continua comunicazione e nello scambio di idee tra i due mondi sia da rintracciare uno dei fili conduttori del processo di modernizzazione laica entro la quale sono spiegabili gli avvenimenti della storia moderna del mondo musulmano.

colpito a quindici anni da un profondo squilibrio psichico, che lo spinge a vagabondare continuamente e che gli procura accessi d`incontrollabile furore, piu` volte rinchiuso in carcere e in ospedali psichiatrici, per anni campana non fa altro che viaggiare, sperimentando ogni sorta di mestieri. nel frattempo, "in vani intervalli della sua vita errante", come ci dice egli stesso, campana scrive e riscrive il libro che avrebbe dovuto costituire il significato ultimo, addirittura la "giustificazione" della sua vita. la sua vita civile finisce, di fatto, nel gennaio 1918, quando viene definitivamente internato in manicomio, dove restera` fino alla morte, avvenuta nel marzo del 1932.

due racconti: in un campo di concentramento, una madre ebrea cerca di proteggere la figlia neonata; trent`anni dopo, in florida, la stessa donna ormai anziana e sull`orlo della follia incontra un uomo. una madre, una figlia, una nipote. tre figure femminili travolte dalla storia e dai suoi orrori. un indumento magico, un feticcio: lo scialle che protegge e nasconde. in pagine sobrie ed essenziali, con pochi, nitidi tratti, cynthia ozick cerca di narrare l`inenarrabile: l`esperienza del lager, la sopravvivenza al lager. "lo scialle" e` stato pubblicato per la prima volta da garzanti nel 1990.

all`inizio del xx secolo un ragazzo fugge da burgdorf alla volta dell`america avendo come sogno quello di costruire una casa a picco su uno specchio d`acqua. stefan realizzera` il suo desiderio costruendo una lussuosa residenza sul lago in cui abitera`, generazione dopo generazione, la famiglia blau. la grande casa sara` teatro di piccoli e grandi eventi, di tragedie e passioni, fino a quando, quasi un secolo dopo, la nipote di stefan ne raccogliera` l`eredita`. emma blau cerchera` disperatamente di salvaguardarne il fasto, ma i suoi tentativi si riveleranno inutili. emma capira` di dover cercare dentro di se` la forza per un nuovo inizio.

l`anima, il dolore, la sofferenza, i tormenti e gli odori, le folle e il caldo torrido di un luglio senza fine visto attraverso gli occhi e la pelle del "cattivotenente", filo conduttore di una storia composta da tante storie che in qualche modo si intrecciano, si toccano, si sovrappongono. i veri protagonisti del romanzo sono la crudezza di napoli, il denaro, il sesso, l`usura: e` tutto un circolare di assegni, assegni a vuoto, prestiti per riparare prestiti, tensione e angoscia. e le banche, gli scoperti, gli assegni postdatati, i milioni, le promesse, i salvatori che non ti salvano ma ti fanno restare ore con il fiato sospeso, senza richiamare mai, e quando lo fanno, le risposte rassicuranti sono in codice...

david gilmour ha avuto modo di lavorare nell`ultima casa palermitana dello scrittore e negli archivi di famiglia ha scoperto documenti per lungo tempo negati agli studiosi dalla vedova. tra i materiali studiati vi sono molte lettere, diari, quaderni e fotografie che gli hanno consentito di ricostruire la biografia del principe. giuseppe tomasi, principe di lampedusa, e` morto nel 1957, ultimo discendente di un grande casato siciliano i cui antenati risalgono agli inizi dell`impero bizantino. l`anno seguente alla scomparsa dello scrittore il romanzo dal titolo "il gattopardo" fu pubblicato e accolto con grandissimo favore sia in italia sia all`estero, ed e` tuttora considerato uno dei maggiori romanzi del novecento.

"il romanzo di max frisch, il mio nome sia gantenbein, inizia con la morte, accidentale, di felix enderlin, che risultera` poi l`alter ego del protagonista principale, theo gantenbein. lo si immagina cieco, ma potrebbe essere una sua astuzia per sorvegliare la moglie lilla, con la quale ha un rapporto difficile. intorno a lilla si muove anche svoboda, il primo marito; mentre gantenbein frequenta volentieri camilla, una manicure servizievole, alla quale racconta storie sempre diverse, fino all`ultima, macabra, di un cadavere ripescato nella limmat." roberto fertonani

pensava di insegnare all`universita`, e si trova a fare il bibliotecario per caso. dopo un lungo fidanzamento, ha sposato virginia e si sono trasferiti da roma al piccolo paese di montemori, dove lei insegna e lui svolge una non meglio precisata "attivita` di studioso". coinvolto dal comune nella preparazione delle celebrazioni per il centenario del fondatore dell`industria locale, comincia a indagare su una fabbrica inquinante e pericolosa, e su amori del passato. starnone firma un romanzo breve, ironico, ora amaro, ora divertente, in cui si uniscono impegno politico, denuncia sociale, follia d`amore.

alcuni dei temi affrontati in questo libro: il rapporto tra natura e cultura, il problema dell`incesto, lo scambio ristretto e quello generalizzato, le regole sociali, endogamia, esogamia, poligamia, il principio di reciprocita`, l`organizzazione dualistica della vita sociale, il bambino e il primitivo, il matrimonio e la filiazione, patrilinearita` e matrilinearita`, i matrimoni tra cugini, prossimita` biologica e sociale, lo scambio matrimoniale, gli esempi australiano, cinese, indiano, le strutture complesse e il matrimonio moderno.

candela vive in una famiglia di nove donne, dalla quale cerca di emanciparsi. trova un lavoro in un negozio di pompe funebri, dove un giorno le viene affidato il compito di vestire il patriarca di una famiglia gitana. preparando le spoglie, candela trova mezzo chilo di diamanti nascosti nel bastone dell`uomo e, poiche` nessuno sembra essere al corrente della loro esistenza, decide di tenerli per se`. oltre alla ricchezza, la morte del gitano le offre l`occasione di conoscere il personaggio che ispira il titolo del romanzo: l`ultimo uomo selvaggio, la pura essenza della mascolinita`, quel tipo di esemplare che la nuova cultura urbana sembra aver negato al desiderio di molte donne avide di emozioni forti.

la storia di sansone, narrata nei capitoli 13, 14, 15, 16 del settimo libro dell`antico testamento, giudici, nella traduzione dall`antico ebraico di erri de luca. il testo restituisce al lettore la figura dell`eroe suicida che si fa crollare addosso il palazzo gremito di nemici filistei.


la piccola naja viene sospinta dalle steppe dell`uzbekistan alla germania del dopoguerra come da un vento fatale. suo padre, ul`an, l`ha affidata all`ufficiale tedesco gunter berger con il quale ha combattuto, insieme a molti altri nomadi convinti di avere uno stesso nemico, la russia di stalin. naja deve integrarsi in una nuova famiglia e in una nuova societa`. la memoria del suo popolo la difende, la protegge ma, quando la vita la incalza, e` capace di lottare, di cambiare, di crescere. alla voce narrante di naja e` affidato il racconto delle sue peripezie di bambina e di donna alla ricerca di un posto nel mondo, ma anche del mitico passato dei tuncia`n, nonche` la memorabile ricostruzione corale della disfatta tedesca in russia.

si tratta di quattro racconti in cui affiorano alcuni temi di fondo della filosofia contemporanea, e che possono essere ricondotti alla tradizione della novella filosofia. piu` del dibattito delle idee e` il gioco che viene messo in primo piano, in particolare quello speciale tipo di gioco che consiste nel raccontare storie per rendersi perplessi. grazie a questo gioco avremo spesso un ordine narrativo quasi cristallino che si fa avanti, fino a portarci a un punto vuoto, dove restiamo sospesi davanti a un`immagine abbagliante e normalissima.

la smania delle scorciatoie, la presunzione di essere piu` furbi, di saperla piu` lunga, l`istinto maldestro dell`esplorazione, per arrivare dove? per ottenere che cosa? starnone sviluppa storie nate come meri spunti narrativi sulle pagine dei quotidiani e realizza un volume di racconti cuciti con il filo rosso di questa ossessione. c`e` allora il guidatore di cinquecento fiat che abbandona l`autostrada napoli-salerno per "tagliare" attraverso vie meno battute ma finisce per restare ingarbugliato in una ben piu` crudele trama di incidenti; c`e` il corteggiatore che per arrivare alla bella di cui si e` infatuato finisce per sedurre tutte le amiche di lei senza mai arrivare al suo "oggetto del desiderio". e cosi` via.

"questo libro narra di una famiglia italiana coinvolta nelle vicende dei due grandi movimenti politici che hanno scosso l`europa della mia generazione: il fascismo e il comunismo. e in gran parte la cronaca della vita della mia famiglia nella parentesi dell`esilio che ha coinciso col tempo della mia formazione, diversa da quella dei miei coetani, eppure da me mai vissuta come destino iniquo. quell`esperienza mi fu da adulta d`aiuto quando mi unii ad un comunista italiano dissidente e mi tocco` vivere in patria un secondo esilio, piu` breve ma piu` crudele e che mi separo` temporaneamente anche dalla mia famiglia d`origine."

un diario di bordo a quattro mani fitto di dati sorprendenti, leggende, testimonianze di quel piccolo gruppo di isole che formano le antille. "cronache dai caraibi" descrive non tanto le meravigliose o le incontaminate spiagge dell`oceano atlantico, quanto realta` ben piu` amare fatte di dittature violente, continui scontri razziali, riti vudu`, sporchi affari da paradisi fiscali, indios cannibali che fanno resistenza alla foga civilizzatrice occidentale. fatti e aneddoti sono pretesti per ricostruire passato e presente di questa regione squassata da guerre e rivolgimenti politici.

peppe lanzetta ci racconta di vite malvissute, di sbronze, di gesti disperati, di amori che salvano e amori che distruggono, inventa personaggi, disegna ritratti di amici, colora la sua napoli marginale e crudele. piu` spesso pero` lascia a briglia sciolta il suo io e allora si sente la forza di una passione che quanto piu` urla di rabbia tanto piu` cerca lo spazio del sogno.

in questa esemplare raccolta di quindici racconti selby torna a occuparsi di new york, l`odiata-amata citta` natale nella quale aveva ambientato "ultima fermata a brooklyn", considerato uno dei grandi romanzi americani. qui harry, una specie di "ognuno" metropolitano, un eroe dai mille volti del quale l`autore conserva solo il nome in racconti diversi per tono e taglio, attraversa momenti di smarrimento e di violenza che la vita quotidiana non risparmia a nessuno. ma questa volta, a differenza di quanto avveniva in "ultima fermata a brooklyn", nella solitudine e nella disperazione che attanagliano i suoi personaggi selby lascia filtrare un raggio di luce, come nel suggestivo testo dal quale prende il titolo la raccolta: e` la possibilita` di ristabilire, anche nel frenetico e per certi versi feroce scenario metropolitano, un rapporto positivo tra la propria interiorita`, per quanto ferita, e il mondo circostante. poeta di un`umanita` reietta, selby sa cogliere il "canto" delle cose nel silenzio della solitudine.

come il corpo, anche l`anima puo` far male. non se ne vedono i lividi ma ci sono. spesso sono quel malessere dagli incerti confini che chiamiamo angoscia. braconnier dice: e` dolorosa, ma passa. basta saperla vedere, basta sapere che c`e`. attraverso la storia di giovani e adulti, uomini e donne ricorsi al suo aiuto, l`autore traccia le diverse vie che puo` imboccare l`angoscia, risalendo a ritroso fino alla fonte infantile da cui e` scaturita.

una sera di gennaio del 1996 qualcuno bussa alla porta di harald e claudia lindgard per annunciare una terribile notizia: duncan, il loro unico figlio, e` stato arrestato con l`accusa di avere ucciso un amico che ha trovato a letto con la propria ragazza. che genere di lealta` un padre e una madre devono a un figlio che ha compiuto l`inimmaginabile? come ha potuto questi non riconoscere l`intangibilita` della vita umana? cosa hanno fatto per influenzare il suo carattere? dove hanno sbagliato? l`autrice descrive l`itinerario caotico che devono percorrere i genitori per ricostruisi un`immagine del figlio e per riappropriarsi di una parte del suo destino, seguendolo giorno dopo giorno nel processo che svelera` loro tratti ignoti di duncan.

"sembra quasi pleonastico dire che nell`immenso e misterioso "libro" che pessoa ci ha lasciato il centro piu` riposto, e certo piu` imperioso, e` l`eteronimia. eteronimia intesa non tanto come metaforico camerino di teatro in cui l`attore pessoa si nasconde per assumere i suoi travestimenti letterario-stilistici; ma proprio come zona franca, come "terrain vague", come linea magica varcando la quale pessoa divento` un `altro da se`` senza cessare di essere se stesso. l`eteronimia di pessoa rimanda semmai alla capacita` di vivere l`essenza di un gioco; non ad una finzione, pertanto, ma ad una metafisica della finzione, o ad un occultismo della finzione; forse ad una teosofia della finzione." (antonio tabucchi)

il libro e` concepito come un faccia a faccia, un confronto che narra la storia delle due band che hanno cambiato la faccia della musica pop e tanta parte del costume occidentale. al di la` della contrapposizione storica, esiste un`opposizione che "lavora" sotto le scelte di gusto che fanno tuttora le nuove generazioni. georg diez ricostruisce fatti e misfatti, intrecciando le vicende delle due band e dando forma ad un "conflitto" (di idee, di promesse, di modelli comportamentali) che incide ancora sul nostro presente.

insieme all`amico e poeta james fenton, redmond o`hanlon, naturalista e professore a oxford, decide di avventurarsi nel borneo con il proposito di risalire il fiume di baleh fino alle sorgenti del massiccio del tiban, una zona rimasta inesplorata dal lontano 1926, nutrendo la remota speranza di incontrare l`ormai rarissimo rinoceronte. dopo due mesi di disavventure nella foresta vergine, o`hanlon ritorna a casa per scrivere quello che l`"evening standard" di londra ha definito "il piu` divertente libro di viaggi da molti anni a questa parte".


yukio mishima e` un personaggio complesso. ultranazionalista, devoto all`imperatore, tetragono difensore delle tradizioni marziali, esteta del sangue e del corpo, eccentrico ed esaltato, e` gia` uno scrittore famoso quando ideo kobayashi, importante critico letterario, lo avvicina per una conversazione. kobayashi e` di destra, come lo scrittore. anni dopo, poco prima del suo suicidio plateale, e` invece un critico marxista ad avvicinarlo, takashi furubayashi. due interviste, due toni differenti, due prospettive che lasciano emergere aspetti importanti della biografia, dell`ideologia e della poetica di mishima.

teodora vencejos e` una cenerentola, una brutta anatroccola e una bella addormentata latinoamericana. vive nel paesino colombiano di real de marque`s e, come in tutte le fiabe, ha una matrigna, donna ramonita cespedes de ucros. questa in punto di morte, affida a teodora, povera in canna e trattata come una sguattera di casa, la cura del figlio galaor, uno splendido e sciocco donnaiolo: dovra` tenergli lontano le donne che lo corteggiano e trovargli una buona moglie. in paese arriva pero` la giovane e ricca clavel quintanilla che conquista galaor con le sue arti eroiche e gli da` due figli, mentre teodora continua a servirlo. quando pero` si legge il testamento della matrigna e si scopre che tutto e` stato lasciato dal padre a teodora, le parti si invertono.

serra non e` nuovo alle rime. obbedendo al criterio per cui tacere e` piu` vergognoso che dire una parolaccia, serra con un paese tagliato su misura per berlusconi, con la paranoia apocalittica di fine secolo, con i paradisi artificiali della new economy, con il professor di bella, con la confusione degli elettori italiani, dice nel suo postscritto: "mi e` spesso capitato, scrivendo, di sghinazzare o commuovermi nel giro di mezza frase appena. non vedo perche` il lettore, che tra l`altro e` molto piu` rilassato di me, non possa farlo con uguale elasticita` d`animo e di sguardo".

tutto comincia con l`aborto di he`ra, una giovane cameriera di provincia, che per vendetta contro l`ex amante francois, che l`ha mollata, nasconde il feto nel cassetto della sala professori della scuola dove l`uomo insegna filosofia. il fratello di he`ra la vendica violentando la figlia di francois sotto gli occhi della madre, che seviziata a sua volta entra in coma, e sara` he`ra a provocarne la morte staccandole i fili, mentre la figlia di francois uccidera ivan, il suo violentatore. non uno di questi personaggi mostra un barlume di umanita`, tutti schiavi di pulsioni di morte che si muovono come burattini, l`unica figura positiva, l`ispettore che indaga sulla morte della donna in coma, viene presto eliminato dalla figlia di lei.

nel cuore della foresta di una piccola cittadina polacca viene trovato il corpo di un ragazzo. chi l`ha ucciso? l`indagine condotta in modo dilettantesco, da un giovane agricoltore, portera` alla luce non solo la rete di corruzione creatasi nei paesi dell`europa centrale, ma anche misteri ben piu` antichi, che risalgono ai tempi dell`ultima guerra mondiale e allo sterminio degli ebrei. romanzo della memoria che intreccia con forza le devastazioni dello sterminio nazista con le incongruenze del presente, la volonta` di dimenticare con quella, ancora piu` tenace, di onorare le vittime di un tragico passato.

fin dall`infanzia, il protagonista di questo romanzo rivela un`estrosa inventiva nella ricerca della felicita`: e se alle volte, come in occasione della memorabile vincita al casino` di campione, la fortuna favorisce le sue intuizioni, altre volte e` lui a forzarle la mano, per esempio con il ricatto innocente grazie al quale entra in possesso dela prima bicicletta a dodici anni. il romanzo narra le vicende di un talento sempre in lotta con la fortuna, di un personaggio ora candido e sensibile, ora sventato e disonesto sullo sfondo dell`italia degli ultimi quarant`anni.

e` l`alba del 4 agosto 1962. la famiglia picouly e` in algeria, a fort de l`eau, a pochi chilometri dalla capitale. madre, padre, due sorelline e il fratello serge. daniel ha quattordici anni, ma in giro dice di averne solo dodici. sul giornale di algeri ha letto che "il sole sorgera` per l`ultima volta", e vuole vivere questa giornata sin dall`alba. per l`algeria e` il momento di proclamare la propria indipendenza: questo grande evento storico, questa lunga giornata, segneranno per il protagonista un virtuale spartiacque tra i paradisi dell`infanzia e le fredde terre del ritrovarsi adulti.


la musica country puo` nuocere alla salute? a giudicare dalla raffica di efferati omicidi che avvengono al lone star cafe` - celebre locale di new york - si direbbe proprio di si`. e all`occhio esperto di kinky friedman, cantante country per talento e investigatore per diletto, non sfugge che questa sia l`opera di un serial killer, che si crede la reincarnazione di hank williams. lo sherlock holmes newyorchese non puo` esimersi dall`aiutare il locale dove spesso si e` esibito. indaghera` sui delitti facendosi assistere dall`esercito irregolare del greenwich village: un giornalista semialcolizzato, un dottor watson da mercato delle pulci e un altro "occhio privato" ricercato in tutti gli stati che iniziano con la lettera "i".

il periodo tra il 1943 e il 1948 e` stato uno dei piu` convulsi della storia italiana e internazionale, e ha sollevato molte questioni nel dibattito storiografico e pubblicistico. novacco ritiene che il passaggio cruciale si sia verificato tra settembre e novembre 1947, allorche` una commissione elaboro` il progettto costituzionale poi approvato dall`assemblea costituente nel dicembre 1947. la costituzione italiana in ragione della scarsa chiarezza di principi e della natura ibrida di alcuni istituti generali avrebbe finito per frenare la vita democratica del paese. l`auspicio dell`autore per il futuro non e` altro che uno stato di diritto, dove il parlamento legiferi, il governo emani i decreti, la magistratura pronunci le sentenze.



giorgio e` un chirurgo oculista di successo. vive a parigi e, dopo un matrimonio fallito, ha rinunciato a ricostruire una famiglia. con l`amico michel condivide i piaceri, sempre meno convinti, di una vita sospesa tra soddisfatta opulenza e noia. ma giorgio ha una preoccupazione: il fratello piero, ingegnere senza arte ne` parte, e` pericolosamente esposto all`influenza di un`organizzazione terroristica. quando conosce charles, il nipote adolescente dell`uomo con cui vive la sorella di michel, giorgio ha un sussulto paterno e incomincia a raccontargli le storie sulla sua infanzia. intando piero, coinvolto in un drammatico boicottaggio, deve nascondersi e chiama in causa il fratello.

della strage di piazza fontana sono tutti innocenti. quel delitto orrendo, a lungo avvolto nel mistero, e` ancora oggi ufficialmente impunito. come avvenne davvero la "strage" per antonomasia, quella che piu` ha segnato la vita e l`anima di questo paese? qual e` la verita`, che oggi e` ben piu` chiara, se non ancora nelle aule dei tribunali certo nella coscienza della nostra democrazia? un racconto che fruga nel cupo, torbido gorgo degli anni della strategia della tensione sbalzando in primo piano ritratti, personaggi, percorsi ed episodi che ci riportano alla realta` autentica dell`eversione nera e dei suoi legami con lo stato e il potere politico.


nella vicenda del commerciante polacco jakob c`e` un paradosso esistenziale che trascende ogni contingenza storica. dal momento che vive in un mondo stravolto, per essere creduto jakob deve mentire e per dare una vera buona notizia deve inventare una storia fasulla. grazie infatti alla bugia di possedere una radio, puo` comunicare agli altri membri del ghetto che i russi stanno riconquistando i territori occupati e che si avvicina cosi` la liberazione. cio` mette in moto una serie di reazioni a catena, di cui il povero venditore si trova a essere il centro. rinasce la speranza, il ghetto si rianima, e tuttavia la pieta` da cui era nata la bugia non riesce a scongiurare il dramma..

in sudafrica, poco prima delle elezioni che hanno portato nelson mandela al potere, due coppie fanno i conti con la realta` sociale e politica del paese. da un lato ci sono gli stark: vera e bennet, i bianchi. lui rinuncia alle proprie attivita` artistiche per la famiglia, lei invece intraprende la professione di avvocato che, costringendola ad affrontare problematiche a lei sconosciute, le cambiera` la vita. dall`altro lato scorre l`esistenza parallela dei maqoma: sibongile e didymus, militanti neri tornati in patria dopo anni di esilio a seguito dei grandi rivolgimenti politici. lui, ex terrorista, viene messo da parte dal movimento rivoluzionario, mentre lei, che non si era mai impegnata nella lotta politica, vi acquisisce un ruolo sempre piu` attivo. nessuno passa indenne attraverso gli sconvolgimenti che stanno travolgendo il sudafrica e tutti si trovano a dover fare i conti con la storia.


una cronaca che, di fatto, e` gia` storia: tangentopoli, l`interminabile eutanasia della cosiddetta prima repubblica (morta per via giudiziaria) e lo stentato parto-aborto della seconda (nata per taglio maggioritario e gia` finita in metastasi). tra governi tecnici a base allargata e "discese in campo", pressati dal nuovo che avanza e da tutto il vecchio che e` avanzato, e che percio` torna alla carica, michele serra presenta una galleria di macchiette e di eroi di giornata; nomi nuovi, curricula seminuovi e facce decisamente gia` usate: il sempreduro bossi, il minaccioso pannella, il miliardario ridens... ma nei testi di serra non c`e` solo politica, ma anche i suoi grotteschi copioni e i suoi stralunati figuranti.

in una grande casa isolata, immersa nella campagna irlandese, vive josie, un`anziana signora che ha alle spalle un matrimonio infelice con un ubriacone violento. adesso che e` vecchia e malata si trova a dover affrontare di nuovo la solitudine con un uomo brutale. si tratta di mcgreevy, soprannominato "la bestia", un membro dell`ira ricercato dalla polizia e dall`esercito, che le piomba in casa all`improvviso in cerca di rifugio. tra le pareti al contempo protettive e opprimenti della casa si instaura ben presto un legame fra i due diversissimi personaggi.

il racconto e` scritto in prima persona da un ragazzino di dieci anni, terzo di sette fratelli, affascinato dalla dimensione fantastica che lo circonda. il mondo gli appare intriso di leggende: da quella del campo degli scomparsi dove nemmeno i gabbiani vogliono volare, alla casa del donegal dove i bambini vengono rapiti da forze sovrannaturali, a crazy joe che fissa sempre nello stesso punto da quando la donna dei suoi sogni vi si e` trasformata in volpe. il mondo pero` e` fatto anche di vita quotidiana: la realta` della citta` di derry, nell`irlanda del nord, tra gli anni quaranta e cinquanta, con i suoi conflitti politici, i suoi segreti familiari, i suoi intrighi pericolosi.

solitario come un`autobiografia e corale come una saga familiare, questo vigoroso e insieme delicato romanzo intreccia le storie di una comunita` e i destini dei suoi componenti attraverso lo sguardo di una donna che, per scongiurare la follia sprigionata dal dolore, si affida al potere rasserenante della memoria. riemergono allora, in un accorato fluire di ricordi, la madre anita, il padre francesco, la zia peppina, il cugino saverio... sullo sfondo di un sud tanto avvolgente e aspro quanto vitale e dolce, chiara guida, da una vecchiaia vissuta fuori dal tempo nel turbinare dei suoi fantasmi, lungo gli aspri sentieri della sua esistenza.

luisa e` capocontabile in una fabbrica di giocattoli del nord italia. e` una donna di sessant`anni, energica e dolce, molto stimata nel lavoro. la sua solitudine e` popolata da pensieri semplici e profondi, da ricordi belli e brutti. nel complesso e` convinta di aver avuto una bella vita. all`improvviso accade qualcosa. oscure presenze invadono la sua casa: il telefono squilla di stupide telefonate anonime, i ragazzi del bar di sotto la torturano con il chiasso e il rombo delle motociclette; il suo corpo perde l`abituale efficienza. il suo rifiuto delle cure ha motivazioni profonde. le sembra piu` facile fare tutto da sola. succede allora che lo sprofondare nel buio del destino si trasforma in scrittura.

ines, mite quarantenne di media bellezza, che finora ha vissuto all`ombra del marito di successo, facendo una serie di rinunce per aiutarlo nella sua carriera di medico omeopatico, subisce la scelta di lui di lasciarla per un`altra donna, di ventinove anni e per di piu` incinta. accetta le condizioni piu` svantaggiose della separazione, non da` mai in escandescenze, non si ribella e anzi si scusa e ringrazia in continuazione. gli amici si dileguano e a confortarla non resta che una vecchia amica della madre, generosa e di classe, che beve solo champagne e camomilla. isolamento, noia, abbandono, amore deluso spingono la protagonista a bere, a trascurarsi, a non uscire piu` di casa finche` un giorno...

tema conduttore e` l`amore, per lo piu` mal ricambiato, frainteso o tradito, tra uomo e donna, tra madre e figlia, tra giovani amiche. un gioco complesso, in cui e` piu` facile perdere che vincere. al tema costante dell`amore si affianca, e spesso si sovrappone, quello dell`esasperata pieta`, della ribellione, trasfigurata in dolore, nei confronti della condizione della donna e dell`ingiustizia sociale, nel contesto di un mondo rurale per molti aspetti selvaggio e primitivo. i villaggi e le fattorie sperdute sulle aride colline o in mezzo alle torbiere sono popolate di donne derelitte, succubi di mariti rozzi e inetti, vittime di padri ubriaconi, spesso protagoniste di storie cupe e tormentate.

e` la storia di baba e caithleen, due quattordicenni nate e vissute in un paesino dell`irlanda occidentale. figlia di un possidente manesco e ubriacone, rovinato dalla passione per i cavalli, caithleen viene mandata, insieme a baba, in un tetro collegio di suore. di la` le due ragazze riusciranno a farsi espellere dopo tre anni, per andare a dublino dove caithleen incontrera`, nei panni dell`anziano signore gentleman, il primo vero amore della sua vita.

gli animali possono essere "mangiati, addomesticati, accarezzati, protetti, messi in mostra, immaginati, descritti": sono queste le parole chiave per capire le diverse modalita` di relazione dell`uomo con essi, dice l`autore nei corrispondenti capitoli del suo libro. il punto di vista di molte persone verso gli animali e` mutato rapidamente, anche grazie alla divulgazione delle ricerche scientifiche sia in campo zoologico, sia in campo etologico, sia in campo ambientale. non solo i rapporti tra "noi" e "loro" sono cambiati, ma anche quelli degli uomini fra loro: dal rapporto alimentare e di sopravvivenza, a quello di convivenza e addomesticamento, al rapporto di tutela e sfruttamento materiale ed economico.


perche` gli amanti si promettono cose che non possono mantenere e fanno voti d`amore a cui non credono? e come questo determina il senso di colpa di chi non corrisponde all`amore, la tendenza all`idealizzazione dell`amore e del sesso, la sorta di metodologia dell`amore per la volonta` di prevedere il futuro di una relazione, senza stare a indagare il passato degli individui? secondo l`autrice e` nel passato che vanno cercate le condizioni che determinano il presente, nel rapporto dei bambini con i genitori e con il mondo adulto in genere, nella sua scoperta della possibilita` di mentire e di essere ingannati, della non necessaria corrispondenza tra parole, codice linguistico e atti.


non e` un caso che, quando c`e` pericolo e occorre mettersi in salvo, si dica: "prima le donne e i bambini". perche`? la bambina e poi la donna vanno tutelate anzitutto in quanto riproduttrici di vita. l`autrice rievoca racconti tradizionali esemplificativi di antichi codici di comportamento dai risvolti ancora attuali. da una serie di situazioni e problemi affrontati e sperimentati da tutte (e tutti), si puo` riconoscere l`esistenza di una differenza tra i sessi che finisce per ostacolare la comunicazione paritaria e la relazione autentica.


tredici poeti e due cantautori nati dopo il 1950, e cresciuti nella cuba post-rivoluzionaria, che vivono e scrivono sull`isola. la scelta tiene conto dei valori riconosciuti, ma privilegia un tono disteso e insieme raccolto di colloquio in versi, su casi e scene quotidiani, come a distillare un canto comprensibile, arguto e coraggioso, lasciare un messaggio timido, ma non narcisista ne` gratuito: una pagina insomma che, senza essere comune, si possa mettere in comune. testo originale spagnolo a fronte.

uno studente, marinando la scuola, si imbatte nel proprio padre, verso il quale nutre un grande rispetto, mentre sta uscendo da un cinema con una donna. un contrattempo comune: ma suo padre non e` un uomo comune e la famiglia minacciata dalla relazione non e` una famiglia comune. e` la storia d`amore tra un uomo e due donne, tra padre e figlio, tra una famiglia e qualcosa di ancora piu` esigente: l`amore per la liberta`.



un impiegatuccio francese, scontento del lavoro che fa e della donna con la quale vive, trova il coraggio, durante i giorni di ferie trascorsi a firenze, di lasciare la sua compagna e il lavoro. e come per premiare il suo coraggio, il caso sembra accorgersi di lui.

questa raccolta celebra il settantacinquesimo anniversario di pen, l`associazione di scrittori che ha difeso personaggi come vaclav havel, artur koestler, fedrico garcia lorca e altri che hanno dovuto affrontare il carcere, la tortura e persino la morte, per la semplice colpa di esprimere le proprie idee. un`antologia che esemplifica uno dei piu` notevoli, e per lo piu` trascurati, generi letterari del nostro tempo: le opere di scrittori incarcerati per motivi politici. le loro lettere, i diari, le poesie e i ricordi accompagnano il lettore attraverso l`esperienza della prigionia.

ruth, l`io narrante del romanzo, e` un mostro di freddezza. cova da sempre un cupo rancore verso elizabeth, cugina rimasta orfana a nove mesi e adottata dai suoi genitori, considerata da lei usurpatrice di affetti familiari. ruth si vota alla sua distruzione: come da bambina le rubava i giocattoli, da grande cerca di ammaliare i suoi uomini. alla fine capisce pero` che la distruzione di elizabeth comporta anche la propria.


un libro magico di filastrocche, cantilene, piccole storie avventurose in versi che possono offrire al lettore adulto l`occasione per incantare i bambini e ai bambini l`occasione di trasformarsi in lettori.

