"gran riparo", casa della parola degli uomini, il togu na e` presente in tutto il paese dogon (mali), perfettamente integrato nel paesaggio a segnalare il villaggio di cui e` la "testa", il luogo a cui fa capo la vita sociale tradizionale. sede specifica della parola "seduta", calma e ponderata, il togu na e` il centro dal quale emanano le decisioni che governano il villaggio. in tal modo l`edificio si inserisce nella realta` sociale e costituisce, secondo gli autori, "l`elemento emblematico di questa necessaria e perfetta organizzazione comunitaria". pubblicato per la prima volta nel 1976, questo libro documenta senza concessioni a un superficiale estetismo un tipo di edificio che e` nello stesso tempo la proiezione di una struttura sociale.
la piccola naja viene sospinta dalle steppe dell`uzbekistan alla germania del dopoguerra come da un vento fatale. suo padre, ul`an, l`ha affidata all`ufficiale tedesco gunter berger con il quale ha combattuto, insieme a molti altri nomadi convinti di avere uno stesso nemico, la russia di stalin. naja deve integrarsi in una nuova famiglia e in una nuova societa`. la memoria del suo popolo la difende, la protegge ma, quando la vita la incalza, e` capace di lottare, di cambiare, di crescere. alla voce narrante di naja e` affidato il racconto delle sue peripezie di bambina e di donna alla ricerca di un posto nel mondo, ma anche del mitico passato dei tuncia`n, nonche` la memorabile ricostruzione corale della disfatta tedesca in russia.