



due racconti: in un campo di concentramento, una madre ebrea cerca di proteggere la figlia neonata; trent`anni dopo, in florida, la stessa donna ormai anziana e sull`orlo della follia incontra un uomo. una madre, una figlia, una nipote. tre figure femminili travolte dalla storia e dai suoi orrori. un indumento magico, un feticcio: lo scialle che protegge e nasconde. in pagine sobrie ed essenziali, con pochi, nitidi tratti, cynthia ozick cerca di narrare l`inenarrabile: l`esperienza del lager, la sopravvivenza al lager. "lo scialle" e` stato pubblicato per la prima volta da garzanti nel 1990.


un libro che e` biografia e storia insieme. da un`infanzia privilegiata e protetta tra i neri benestanti di atlanta alla marcia dei poveri su washington: una vita per capire e combattere la realta` insensata, eppure drammaticamente reale, del razzismo.


una biografia romanzata che racconta la vita scandalosa e bruciante di una giovane donna che sogna di diventare scrittrice nel mondo in fiamme degli anni trenta e quaranta. giornalista, fotografa, reporter, viaggiatrice, poetessa, autrice di romanzi e racconti, annemarie schwarzenbach (1908-1942) fu considerata una promessa della sua generazione. morta solo a trentaquattro anni dopo una vita scomoda e ribelle, una vita fra l`impegno e la fuga, fra i viaggi ai limiti del mondo e quelli ai limiti di se`, la scrittrice e` stata riscoperta solo nell`ultimo decennio fino a diventare in molti paesi d`europa oggetto di culto.

Libro in brossura, n°146 Collezione Teatro Einaudi. Anno 1971.







i beatles hanno modificato, anzi rivoluzionato, la musica pop, il costume, la mentalita` di intere generazioni. con la loro musica, con le loro parole e con la loro personalita` hanno definito un`era e cambiato il mondo. questo libro racconta la storia dei fab four con un testo che, pur nella serieta` della documentazione, non rinuncia a esprimere precisi punti di vista, ed e` accompagnato da fotografie e memorabilia. dai piccoli club di liverpool allo scioglimento della band nel 1970, lungo una linea ininterrotta di dischi in vetta alle classifiche e di tour sempre esauriti, esso documenta un percorso che la continua ricerca della perfezione musicale ha reso inimitabile.


una mattina qualunque, per caso, nora riconosce un volto in treno. e la persona che le ha distrutto la vita. lei e il marito pasquale sono i proprietari a pescara di una avviata tabaccheria. e proprio in questa sei anni prima nel corso di una rapina un ladro ha ucciso il loro unico figlio corrado. nora non puo` credere che il carnefice di un ragazzo innocente - del loro ragazzo innocente! - possa essere libero dopo cosi` poco tempo. non puo` credere che la vita di suo figlio valga tanto poco. ma e` cosi`, tra la condanna per un omicidio preterintenzionale e i benefici carcerari. da questo momento nora e pasquale non riescono a continuare a vivere senza ottenere una loro giustizia riparatrice. il marito cerca la via piu` breve e immediata. nora, invece, dopo una difficile ricerca per stanare l`uomo, elabora un piano piu` raffinato. paolo dainese, pero`, l`omicida, si e` sforzato per rifarsi una vita e, annaspando, sta riuscendo a rimettersi a galla. da anni antonio manzini aveva in mente questa storia, tratta da un fatto vero. e ha voluto scrivere non un romanzo a tesi, ma un romanzo psicologico su tre anime e su come esse reagiscono di fronte a un`alternativa morale priva di una risposta sicura. e leggendo queste pagine si resta disorientati, non solo perche` l`autore ha scritto una storia diversa dalle sue trame che ci sono piu` famigliari, ma soprattutto perche` e` riuscito a raccontare, dentro gli intrecci propri di chi e` maestro di storie, l`impossibilita` di farsi un giudizio netto. impossibilita` di chi legge, e di chi scrive; ma anche dei personaggi che vivono la vicenda. questi possono scegliere (e le loro scelte sono diverse) ma perche` costretti a farlo, cosi` come la vita costringe. questa specie di cortocircuito, tra ragione e vita, e` il dubbio etico che manzini esplora in tutto il suo spazio.

a cento anni dalla nascita del pci, canfora si interroga sulla metamorfosi progressiva di quel grande partito. una metamorfosi che ha al centro il `partito nuovo` di togliatti. quella fu, nel 1944, una seconda fondazione. fu la non facile nascita di un altro e diverso partito: diverso rispetto alla formazione `rivoluzionaria` sorta vent`anni prima. la nuova nascita era una necessita` storica, nella situazione mondiale del tutto nuova determinata dalla sconfitta dei fascismi. ma le potenzialita` insite in tale nuovo inizio non furono sviluppate con la necessaria audacia da chi venne dopo: berlinguer incluso. riannodando i fili di questa storia, canfora cerca le ragioni del mancato riconoscimento dell`approdo socialdemocratico che il mutato contesto storico determinava. una timidezza che ha contribuito alla successiva debolezza progettuale e `svogliatezza` pratica. e alla progressiva perdita di contatto con i gruppi sociali il cui consenso veniva dato ottimisticamente per scontato.