



piu di settant`anni fa, piero gobetti (torino 1901 - parigi 1926), uno dei piu coraggiosi politici e pensatori italiani, rivoluzionario e liberale, pubblicava questo saggio. da allora i mali e le anomalie del caso italia non sono state risolte, la rivoluzione liberale non e` stata compiuta. come scrive paolo flores d`arcais nel saggio introduttivo "la lezione di piero gobetti e` politicamente attuale per l`impressionante lucidita` con cui puo` prestarsi a descrivere i fenomeni dei nostri giorni e a diagnosticarne la patologia".

interi scaffali di libri sono dedicati al personaggio romanzesco, e particolarmente intricata e` la sua tipologia. questo saggio di enrico testa si fonda invece su una scelta semplice e radicale: l`analisi di due soli grandi attori che, affrontandosi sulla scena del romanzo, ne determinano modalita` e sviluppo. a partire da essi, "eroi" dal profilo assoluto in perenne dissidio con il mondo e "figuranti" che si misurano con la realta` e i suoi compromessi, il libro passa in rassegna gli argomenti del vero, del bene e del male; la riflessione sul linguaggio; il problema della costruzione o debilitazione dell`identita`; il rapporto con il nichilismo, invadente presenza di un intero secolo. muovendo da un`ipotesi critica che della letteratura si avvale per affrontare piu` ampie questioni etiche e antropologiche, enrico testa offre cosi al lettore sia un`originale interpretazione del romanzo novecentesco, sia un sintetico panorama delle sue figure piu` recenti e interessanti: da de lillo ad auster, da saramago a mari`as, da roth a sebald.

piu` di cento sopravvissuti raccontano la loro storia, componendo un grande racconto corale dell`ebraismo italiano. dal mondo di prima, l`infanzia, la scuola, alle leggi antiebraiche e alla conseguente catena di umiliazioni. e poi l`occupazione tedesca, gli arresti, le detenzioni, la deportazione. complessivamente nel 1943 venne deportato circa un quinto degli ebrei residenti sul territorio italiano: oltre 9000 persone. nella quasi totalita` dirette ad auschwitz. ma chi erano gli ebrei italiani? all`inizio degli anni trenta erano circa 45 000 persone; le comunita` piu` consistenti erano quelle di roma (oltre 11 000), milano, trieste, torino, firenze, venezia e genova. comunita`, in generale, fortemente integrate nel tessuto sociale del paese, a tal punto che dopo la liberazione solo un`esigua minoranza dei sopravvissuti scelse, a differenza degli ebrei di altre nazionalita`, di vivere altrove. un mosaico di testimonianze che ha sui lettori un effetto dirompente proprio grazie al fittissimo intreccio di ricordi, traumi, sogni, rabbia, smarrimento, sensi di colpa, e persino speranza, dopo il ritorno alla vita.

la mattina dell`8 luglio 1980 raymond carver scrisse una lettera angosciata e confusa all`amico ed editor gordon lish, che gli aveva appena mandato il manoscritto rivisto di una nuova raccolta di racconti, "principianti". di alcuni di questi lish aveva tagliato il settanta per cento, riducendo nel complesso il libro della meta` e cambiando molti titoli e finali. la raccolta ora si chiamava "di cosa parliamo quando parliamo d`amore". carver implorava lish di sospendere la pubblicazione del volume e ripristinare i passi tagliati. ma lish ando` avanti per la sua strada. carver era certamente spaventato dalla prospettiva della pubblicazione, ma altrettanto dall`idea di perdere la stima e l`affetto dell`editor che l`aveva scoperto e aiutato fin dall`inizio della sua carriera. cosi` si convinse ad accettare l`editing, e la raccolta usci nella forma che lish le aveva dato, nell`aprile 1981. a quasi trent`anni di distanza, oggi si legge la versione originale di quei racconti per scoprire uno scrittore molto diverso da quello conosciuto. dove lish era intervenuto a interrompere una scena prima che raggiungesse la massima intensita`, carver l`aveva lasciata esplodere lentamente. dove lish sfoltiva i dialoghi o zittiva del tutto i personaggi, carver aveva aspettato che arrivassero all`ultima parola. sotto la forbice di lish i protagonisti di carver diventavano uomini e donne senza passato e senza sogni, colpevoli senza movente. passato, sogni e moventi che carver aveva immaginato e raccontato.

in un isolato villaggio di montagna, un centro terapeutico costruito verso la meta` dell`ottocento e` il teatro in cui durrenmatt fa muovere i personaggi della sua "commedia". durante l`estate il centro "casa della poverta`" e` usato come luogo di riposo dai milionari stanchi della loro ricchezza e desiderosi di cambiar pelle per un breve periodo, mentre d`inverno diventa ospedale e rifugio di gangster costretti dalla loro famigerata celebrita` a cambiare i connotati. il grande vecchio senza barba, rovescio pagano del dio del vecchio testamento, manovra gli eventi e i personaggi del mondo paradossale e insensato di durrenmatt, in cui positivo e negativo si equivalgono e si sovvertono di continuo, i crimini piu` orrendi avvengono con estrema naturalezza e tutto e tutti sono intercambiabili. e questo universo non e` una "valle di lacrime", bensi` nient`altro che una "valle del caos", dominata dal principio dell`assurdo. con il linguaggio graffiante che gli e` peculiare durrenmatt colpisce la societa` con una satira amara e grottesca, condotta sul filo di una tensione sempre incalzante, che si risolve in un finale grandioso e apocalittico.

personaggi senza identita`, senza nessuna adesione al mondo in cui vivono, con una percezione distorta e allucinata che li induce a compiere gesti aberranti. delitti poco esemplari, come quello del ragazzo che uccide i professori piu` amati per salvarli dalla crudelta` dei compagni, o quello della moglie che uccide il marito per farlo smettere di russare. i gesti estremi vengono compiuti senza alcuna estetizzazione, solo con estraneita`, con la consapevolezza, o forse l`intuizione che le menzogne non possono essere perdonate, che le soluzioni arrivano e arriveranno sempre tardi. vite alla deriva che cercano ostinatamente di tornare a casa, di rivedere in faccia il proprio passato. schegge narrative che raccontano un mondo mostruosamente duro, di fronte al quale domina il senso di estraneita` e di smarrimento.

con uno stile intenso e vivo, mario rigoni stern narra la sua esperienza di ragazzo nella seconda guerra mondiale, dall`arruolamento tra gli alpini, appena diciassettenne, alle campagne di grecia, albania e russia. in ogni pagina la biografia si fonde con la storia collettiva, per poi disperdersi in rivoli di storie individuali, in episodi apparentemente marginali che custodiscono un altro senso della storia. cosi` per sussulti e frammenti, la storia di un uomo e di un`epoca ci viene incontro. un libro "esile di pagine ma denso di vita", un distillato prezioso in cui rigoni stern concentra in un modo del tutto nuovo mezzo secolo della sua scrittura.

come nella migliore tradizione della commedia degli equivoci, tutto ha inizio con uno scambio di borse. c`e` uno zainetto con dentro quattro chili di cocaina purissima sulle spalle di una brava ragazza che sta per sostenere un esame sulla scapigliatura milanese. cosi` laura, studentessa al secondo anno di lettere, poche ore dopo il suo ultimo esame prima delle vacanze, si trovera` catapultata in un`avventura "nera" che chiede di essere attraversata con un altro genere di intelligenza. e via, per giorni e giorni, tra sparatorie, inseguimenti, fughe, in un imprevedibile intrecciarsi di coincidenze, casualita`, appuntamenti mancati per un soffio: un percorso di formazione a ostacoli che sembra pensato da un demiurgo un po` matto e molto allegro.

dalle sabbie dell`egitto e` emerso un sorprendente rotolo di papiro, che contiene una porzione della perduta "geografia" di artemidoro di efeso (ii seeolo a.c.), una carta geografica non finita e due serie di disegni, di animali e di figure umane. quando e come si puo` datare il reperto? in che rapporto fra loro stanno testo, mappa, primo e secondo gruppo di disegni? perche` le foto all`infrarosso mostrano numerose impronte speculari del testo e dei disegni? che base hanno i dubbi che qualcuno ha sollevato sulla sua autenticita`? con quali strumenti si affronta, tra archeologia, papirologia, filologia e storia dell`arte antica, un documento cosi` inatteso? questo libro ripropone, in breve e con linguaggio accessibile, la storia del papiro di artemidoro dalla scoperta all`acquisto da parte della compagnia di san paolo di torino, alle analisi fisico-chimiche, paleografiche, bibliologiche e contestuali che consentono di datarlo entro il i secolo d.c., alle nuove conoscenze che esso apporta agli studi classici. emergono il recupero di un testo perduto ma di autore identificabile, una mappa che e` a oggi la piu` antica che sia giunta dal mondo greco-romano, e infine le due serie di disegni che ripropongono con forza il tema delle pratiche di bottega degli artisti antichi, fra vari generi del disegno: di repertorio, di progetto e di esercizio. i disegni del papiro di artemidoro aprono cosi` una nuova stagione di studi, una nuova provincia delle ricerche sulla storia dell`arte antica.

cittadino esemplare o eroe dell`intelletto, rappresentante della tradizione o guida in mezzo alle nuove inquietudini spirituali: i modi in cui si presenta l`intellettuale antico sono caratterizzati da una varieta` di volti e sfaccettature che trovano esatta corrispondenza nella molteplicita` dei ruoli che di volta in volta egli e` chiamato a svolgere. in un percorso che parte dall`atene di eta` classica per approdare alle grandi trasformazioni occorse nella tarda antichita`, paul zanker interroga le effigi di omero e di menandro, di cicerone e di marco aurelio (ma anche di cameade o di cristo), trattandole a tutti gli effetti alla stregua di fonti storiche: non, quindi, come riproduzioni "fotografiche" atte a soddisfare la curiosita` di vedere quale fosse la fisionomia dei grandi personaggi del passato, ma come visualizzazioni di valori e di ideali diffusi, testimonianze dell`evolversi del concetto di "cultura" a seconda delle epoche e dei contesti sociali.

quest`opera ricostruisce la genesi e lo sviluppo dei saperi che si sono dedicati ad analizzare, descrivere e trattare la psiche umana, evidenziando la fitta rete di relazioni, influenze o antagonismi che legano tra loro campi disciplinari estremamente diversi per regole, procedure, metodi e finalita`. in virtu` della sua prospettiva di carattere storico-critico, l`opera intende dunque delineare una cartografia dell`intero campo delle scienze della psiche mostrando come il processo di formazione teorica di ciascun sapere sia necessariamente radicato nei vari contesti sociali, politici, culturali e spirituali in cui hanno visto la luce. di qui l`esigenza di stabilire connessioni tra punti di vista considerati generalmente autonomi, di ricostruire i concetti, le teorie, i metodi delle varie discipline, accanto alla descrizione dei personaggi, delle scuole, degli orientamenti culturali generali entro cui si e` costruita la complessa e a tratti persino drammatica, vicenda dei nostri modi di pensare la psiche. i 250 lemmi dell`opera, che raccoglie il contributo di circa cento specialisti, sono accompagnati da un apparato scientifico costituito dall`indice dei nomi e degli argomenti e dall`ampia bibliografia che fanno del dizionario uno strumento di consultazione, di studio e di ricerca.

quest`opera ricostruisce la genesi e lo sviluppo dei saperi che si sono dedicati ad analizzare, descrivere e trattare la psiche umana, evidenziando la fitta rete di relazioni, influenze o antagonismi che legano tra loro campi disciplinari estremamente diversi per regole, procedure, metodi e finalita`. in virtu` della sua prospettiva di carattere storico-critico, l`opera intende dunque delineare una cartografia dell`intero campo delle scienze della psiche mostrando come il processo di formazione teorica di ciascun sapere sia necessariamente radicato nei vari contesti sociali, politici, culturali e spirituali in cui hanno visto la luce. di qui l`esigenza di stabilire connessioni tra punti di vista considerati generalmente autonomi, di ricostruire i concetti, le teorie, i metodi delle varie discipline, accanto alla descrizione dei personaggi, delle scuole, degli orientamenti culturali generali entro cui si e` costruita la complessa e a tratti persino drammatica, vicenda dei nostri modi di pensare la psiche. i 250 lemmi dell`opera, che raccoglie il contributo di circa cento specialisti, sono accompagnati da un apparato scientifico costituito dall`indice dei nomi e degli argomenti e dall`ampia bibliografia che fanno del dizionario uno strumento di consultazione, di studio e di ricerca.

ben prima dell`inizio canonico della globalizzazione, fondamentali tendenze storiche rivelano l`interdipendenza dei cambiamenti politici e sociali a livello planetario. eventi mondiali come le rivoluzioni europee del 1789 e del 1848 si riverberarono all`esterno mescolandosi con le convulsioni che si producevano all`interno di altre societa`. dall`altro lato, eventi esterni all`emergente "nocciolo" europeo e americano dell`economia industriale contribuirono a plasmarne le ideologie forgiando nuovi conflitti politici e sociali. nel corso di tali processi, anche le forme dell`agire umano si adattarono reciprocamente finendo con l`assomigliarsi dappertutto nel mondo. attingendo a una mole sterminata di conoscenze, bayly ripercorre il sorgere di uniformita` globali nello stato, nella religione, nelle arti, nei rapporti di genere, nelle ideologie politiche e nella vita economica nel corso del xix secolo. il quadro che si disegna e` una "world history" che si sottrae a qualunque visione unidirezionale, che accetta di essere decentrata e segnata dalla discontinuita`, dalle rotture non preannunciate e insieme dal permanere di antiche forme di dominio.

"questo testo e` stato scritto nel 2002, mentre facevo ricerche per un altro libro, poi pubblicato. e nato dall`incontro fra le tesi di uno studioso tedesco brillante e fuori dagli schemi, klaus theweleit, e l`opera di un fascista belga, le`on degrelle, in cui il gioco delle immagini e della lingua fa emergere la struttura stessa del pensiero del suo autore. poiche` il testo e` scritto in francese, ho potuto tentare un`analisi piu` approfondita di alcune intuizioni; effettuare una verifica sperimentale di una particolare teoria del fascismo, proposta appunto da theweleit. una teoria che, come si potra` vedere, contiene la sua parte di verita`, cosi` come altre linee di pensiero che del resto ho avuto modo di esplorare, ampie vie maestre, semplici sgrossature, vicoli ciechi o rapide incursioni nell`oscurita`, che quella teoria incrocia senza mai ricalcarle. l`argomento e` infatti tale che, per quanto rigorosamente si cerchi di delimitarlo, sfugge sempre per qualche suo aspetto; sempre le sue profondita`, messe a nudo, nasconderanno altre profondita` insospettate, e talvolta ripiegate su se stesse, a formare un`unica superficie liscia, piatta, banale, ma sempre pronti a cedere di nuovo sotto i piedi di chi vi si avventura". (jonathan little)

i quaderni di lanzarote sono una specie di diario che saramago inizio` a scrivere quando si trasferi` nell`isola delle canarie nel 1993, in seguito alla censura posta dal governo portoghese al suo vangelo secondo gesu` cristo. come dice lo stesso saramago, tutto inizio` cosi`: "a gennaio la casa non era ancora finita e i miei cognati javier e maria, con la partecipazione simbolica di luis e juan jose`, mi portarono da arrecife un quaderno di carta riciclata. pensavano che avrei dovuto scriverci le mie giornate a lanzarote; un`idea che del resto gia` mi ronzava in testa". poiche` molti pensano che scrivere un diario (e pubblicarlo) sia "un esercizio di freddo narcisismo", saramago rassicura tutti dicendo che "il narciso che oggi si contempla nell`acqua l`indomani distrugge con la propria mano l`immagine che contempla". questo volume raccoglie una scelta di testi provenienti dalle oltre mille pagine dei cinque quaderni che a tutt`oggi sono stati pubblicati in portogallo.

nel 1967, adam walker ha vent`anni e studia a new york; la sua unica aspirazione e` diventare poeta. durante una festa, conosce l`enigmatico e inquietante professore parigino rudolf born e la sua seducente fidanzata, margot. tra loro si instaura immediatamente un legame fatto di sottintesi, di cose dette e non dette: rudolf sembra aver preso in simpatia il giovane e gli offre di ideare e curare una rivista letteraria che intende finanziare. adam, dal canto suo, prova una forte attrazione per margot con la quale, quando born torna temporaneamente in europa, si abbandona a cinque giorni di sesso. scoperto il tradimento, rudolf caccia margot. non mostra tuttavia risentimento nei confronti di adam che, pur sconcertato da questa ambiguita`, continua a frequentarlo: sino a quando, una sera, non assiste alla criminale esplosione della sua aggressivita`. tormentato dai sensi di colpa per non avere tempestivamente avvisato la polizia e consapevole di aver vissuto un`esperienza che lo segnera` per sempre, trascorre l`estate in citta` con la sorella gwyn: complici le loro solitudini e i loro lutti, i due riallacciano le fila di un legame profondo che li unisce sin dall`infanzia. all`inizio dell`autunno, adam parte per parigi, ufficialmente perche` ha vinto una borsa di studio. ma parigi e` anche la citta` in cui, sfuggendo alle autorita` americane, e` tornato a vivere born. adam sa bene che si dovra` cosi` confrontare con la parte piu` nera e imperscrutabile della propria anima.

nell`autunno del 1959, alla fiera del libro di francoforte un giovane autore di nome gunter grass presento` un romanzo che ebbe straordinaria risonanza e per molti versi segno` un nuovo inizio della letteratura tedesca: "il tamburo di latta". la germania occidentale pareva finalmente essersi scrollata da quella sorta di torpore del pensiero che aveva dominato i primi lustri post-bellici, intenzionata a interrogarsi senza remore sul piu` recente passato, a mettere in discussione certezze politiche, sociali e culturali. e di questo risveglio grass fu uno dei protagonisti. avendo ormai raggiunto un`eta` venerabile, lo scrittore ritiene che sia giunto il momento di ripercorrere quanto e` accaduto in questo lungo mezzo secolo. ma pensa di dare la parola a figli e figlie, affinche` siano loro a raccontare e raccontarsi, a mettere a confronto le loro esperienze, a dire cosa ha significato nascere, crescere e vivere accanto a un padre tanto famoso, certamente poco autoritario ma anche poco propenso a giocare con loro, e da ultimo anche un po` ondivago a livello sentimentale. in questa polifonia di voci, a fare da raccordo e` maria rama, una fotografa amica di vecchia data dello scrittore, che con la sua agfa-box del 1932, segue passo passo la vita dei ragazzi. che di lei si fidano, perche` quella semplice macchina fotografica, ha una magica prerogativa: nella camera oscura, al momento della stampa, oltre al soggetto, mostra anche il passato, il futuro e i desideri di ognuno di loro.

si comincia con un viaggio per mare. c`e` una nave militare che risale la costa dall`albania a trieste, sulla nave uno scrittore che lungo quell`adriatico smagliante ripercorre la storia imperfetta e dilaniata di tutte le vite di frontiera. nascosta in cabina trova una capricciosa compagna di viaggio, eccitante come una fantasia. lui si e` imbarcato quasi per caso, recalcitrante "ambasciatore di cultura" nei paesi della costa orientale. lei scappa e ricompare, lo attira e lo intrappola. vuole una storia, vuole la sua. il tema dell`identita`, triestino quant`altri mai, e` il vero nucleo di questo libro. declinato in una storia avvincente - anzi due - si manifesta in tutta la sua complessita`. da dove veniamo, che lingua parliamo, cosa mostriamo di noi, come ci raccontiamo a noi stessi e agli altri. se alla fine quello che ci cattura e` un vertiginoso gioco di specchi, e` perche` lo scrittore e` un prestigiatore. nasconde le mani mentre seguiamo il volo della colomba. oppure mostra le mani per dire: guarda, questa e` la mia magia. non c`e` scrittore in italia oggi che piu` di mauro covacich abbia scelto questa seconda strada. seguire le tracce del suo percorso letterario significa davvero fare un viaggio dentro la finzione, per osservare la scrittura nel suo farsi e in filigrana la vita che scorre fuori e dentro i margini del foglio.

"questo libro, forse, lo comprendera` solo colui che gia` a sua volta abbia pensato i pensieri ivi espressi - o, almeno, pensieri simili -. esso non e`, dunque, un manuale. conseguirebbe il suo fine se piacesse ad almeno uno che lo legga comprendendolo. il libro tratta i problemi filosofici e mostra - credo che la formulazione di questi problemi si fonda sul fraintendimento della logica del nostro linguaggio. tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: tutto cio` che puo` essere detto si puo` dire chiaramente; e su cio`, di cui non si puo` parlare, si deve tacere". cosi inizia la prefazione di wittgenstein al "tractatus" che, edito nel 1921, costituisce, come e` noto, l`unico libro filosofico che egli abbia pubblicato in vita. il libro e` un punto di partenza obbligato per chi intende percorrere il pensiero logico del secolo e inoltrarsi alla scoperta del filosofo che piu` seduce chi cerchi risposte a domande insoddisfatte, sul piano etico e su quello gnoseologico. il volume e` integrato da tutti gli altri scritti filosofici non postumi, dai "quaderni" del periodo corrispondente all`elaborazione del "tractatus", e da un`amplissima bibliografia di e su wittgenstein.

anche se e` un ragazzino vivace, a scuola jim non e` che sia molto brillante: qualcuno - ma e` solo la sorella - dice che corre addirittura il rischio di finire in un istituto per bambini ritardati. d`altra parte, non sarebbe male sapere cosa pensano di lui gli insegnanti. meno male che il suo amico charlie ha un`idea davvero brillante: basta nascondere un walkie-talkie in sala professori! detto fatto. i prof arrivano, discutono, se ne vanno. anzi no, mr kidd e mrs pearce restano, e una volta soli iniziano a parlare in una strana lingua: sono forse rapinatori di banca che comunicano in codice? o spie? o marziani? i due nascon?dono un segreto, jim e charlie ne sono convinti; e iniziano la loro indagine senza sapere che si stanno mettendo davvero nei guai: charlie scompare, jim rischia di essere a sua volta rapito. e a questo punto la storia decolla verso un pianeta misterioso, a 70.000 anni luce dalla terra.

il volume propone una nuova rappresentazione del nord: una citta`-regione globale, un amalgama di economia e societa` molto articolato e flessibile, ma poco governato come sistema. reti di citta` e di imprese si sono strutturate nel tempo e si stanno velocemente trasformando. e una societa` e un`economia di flussi, con elementi di innovazione che finora sono stati poco studiati. tra gli altri temi analizzati dai saggi: il capitale territoriale e sociale del nord; i sistemi di rappresentanza degli interessi e i reticoli in cui si organizzano le domande sociali, le alleanze di mercato e le pressioni politiche; gli intrecci recenti tra industria, finanza e mercati dei servizi locali; i casi delle infrastrutture, dei servizi di pubblica utilita`, della ricerca, dell`ambiente.

c`e` un`insolita confusione nella casa e nella vita di kimmo joentaa, la mattina di natale: in camera da letto sta dormendo una giovane prostituta che dice di chiamarsi larissa, sul divano tuomas heinonen, un compagno di lavoro oberato dai debiti di gioco. a ricondurre l`ispettore della polizia di turku, in finlandia, alla routine quotidiana e` la telefonata del suo capo: sulla pista dello sci di fondo c`e` il cadavere di un uomo; e` stato accoltellato; e` un collega, il medico legale laukkanen. non sono passate molte ore, quando da helsinki giunge la notizia di un nuovo omicidio: questa volta la vittima e` harri makela, un costruttore di "cadaveri" per l`industria cinematografica. e larissa a suggerire, en passant, un possibile nesso fra i due avvenimenti: le due vittime avevano partecipato entrambe al piu` famoso talk show finlandese, condotto con abilita` da kai-petteri hamalainen, che anche su un tema scabroso come la morte era riuscito a essere brillante e divertire il pubblico. l`indagine subisce un`accelerazione quando lo stesso moderatore di li` a poco viene a sua volta aggredito. e siccome nel mondo della televisione non c`e` argomento che non possa essere trasformato in spettacolo, hamalainen intende cogliere la palla al balzo e tornare in onda non appena si sara` ristabilito, gia` per lo show di capodanno. joentaa sa che il tempo lavora contro di lui, che quella trasmissione potrebbe essere un`ottima occasione per completare l`opera ancora incompiuta.

in questo libro si parla di vita. di amore, volonta`, gioia, amicizia, dolore. di scienza e fede, di corpo, piacere e cibo. e in particolare si parla tanto, profondamente, di madri e figli. sono molte le voci che si intrecciano in queste pagine, voci che provengono dal lontano passato del secondo conflitto mondiale, dagli anni difficili e pieni di speranza del dopoguerra, e dall`oggi un uomo decide di raccontare la propria storia. le battaglie etiche e scientifiche che lo hanno visto protagonista. e lo fa attraverso le storie delle molte donne che ha incontrato lungo tutta la sua vita, con le quali ha condiviso sentimenti, amicizie e lavoro. donne che di volta in volta si sono impegnate in una battaglia: contro la guerra, i pregiudizi, la malattia, la paura. contro la moralita`, i dogmi religiosi, la disinformazione, l`ipocrisia. o semplicemente contro la consuetudine e il senso comune: ne` buoni ne` cattivi, semplicemente granitici. donne che hanno deciso, ognuna a proprio modo e con la propria voce o afonia, di combattere e di non cadere. e soprattutto di non rinunciare, difendendo con un sorriso, sopra i denti stretti, se stesse, i propri affetti e cio` in cui credono. cosi` proprio il fatto che a raccontare sia un uomo, permette di penetrare senza ipocrisie o sbavature retoriche un universo tanto connotato e a raccontare, senza imbarazzi e forzature, un mondo intimamente femminile.

puo` una bambina - lasciata interi pomeriggi nel ventre sicuro di un cinematografo - arrivare a identificarsi totalmente con jean gabin? si`, se quella bambina e` goliarda sapienza. l`attore simbolo di un certo modo di stare al mondo, l`icona anarchica del cinema francese, le calza a pennello. goliarda bambina, non appena esce dal cinema mirone, e` jean gabin, e scorrazza per i vicoli di catania traboccanti di vita e di malaffare come jean per quelli di algeri. incontra prostitute filosofe, pupari, la vita pullulante della civita in tutte le sue forme, comprese quelle magmatiche dei "corpi lunghi di draghi neri scolpiti nella lava sotto i balconi". e quando rientra a casa, trova un`altra forma di vita altrettanto disordinata e imprendibile: quella della sua famiglia senza fine. un padre avvocato "amato dai poveri e odiato dai fascisti, ma da tutti rispettato e temuto"; una madre socialista impegnata durante il ventennio a trasformare il suo appartamento catanese in un focolaio di resistenza e di controcultura; una tribu` di fratelli acquisiti, ognuno intento a seguire i suoi sogni, contagiosamente. "io, jean gabin" racconta tutto questo raccontando un pugno di giorni. un tassello della "autobiografia della contraddizioni" dell`autrice. un romanzo postumo e assolutamente inedito in cui c`e` la stessa energia stilistica dell`"arte della gioia", il piglio, lo slancio, la spavalderia di "modesta bambina": la "carusa tosta" che e` divenuta un personaggio indimenticabile della letteratura del novecento.

marek arriva da cracovia. educato, bravo figliolo, un diploma appeso al muro che per la sua inutilita` vorrebbe prendere a sputi. e partito con il miraggio del lavoro sicuro in italia: poco importa che sia la raccolta di pomodori, non disdegna certo il lavoro dei campi. non sospetta lo sfruttamento estremo, la fatica che distrugge, i traffici nauseanti. aleya invece non ha potuto fare alcuna scelta, mentre diventava donna in un villaggio nigeriano. troppo bella per passare inosservata, dunque violentata, rapita e scaricata sulle coste italiane come bestiame da piacere. dai bordelli di lusso giu` fino alla strada. due giovanissimi, due storie opposte. il loro incontro inneschera` un incendio.

un piccolo albergo nelle valli della bergamasca. l`omicidio di un ragazzo di passaggio. un cuoco con trascorsi da rapinatore costretto a reinventarsi investigatore. l`ombra delle triadi cinesi e della criminalita` organizzata. tra oscuri rimedi orientali e ambientalisti arrabbiati... "al mondo esistono liberi meno di cento esemplari di uccello del paradiso, meno di duecento esemplari di lince pardina, meno di trecento rinoceronti di sumatra. questi animali, e molti, molti altri vengono uccisi dai cambiamenti climatici, dall`inquinamento, dalla distruzione del loro habitat e dal contrabbando. vengono mangiati, scuoiati, trasformati in soprammobili e portacenere. le loro ossa, tritate, diventano l`ingrediente base di medicinali assolutamente inutili contrabbandati anche nel nostro paese. e una strage che fa orrore perche` quando una specie scompare non potra` essere rimpiazzata e lascera` noi, scimmie nude, un po` piu` soli e miserabili su questo pianeta. per questo ho deciso di occuparmi di zoomafia e di scrivere questo libro." (sandrone dazieri)

una mattina di settembre, poco dopo aver concluso la prima stesura di questo libro, jonathan littell riceve una mail: natal`ja estemirova, una delle principali attiviste per i diritti umani a groznyi, e` stata sequestrata. la sua visibilita`, cosi si credeva, l`avrebbe tenuta al sicuro: la stessa cosa si diceva anche della sua amica anna politkovskaja. la sera di quello stesso giorno il cadavere di natal`ja viene rinvenuto in un bosco alla frontiera con l`inguscezia, crivellato di colpi. la notizia getta una nuova luce sulle due settimane trascorse nel caucaso da littell, costringendolo di fatto a riscrivere il reportage del suo soggiorno alla corte del presidente ramzan kadyrov nell`anno terzo del suo governo. littell e` gia` stato in cecenia, durante le due guerre, in missione per alcune organizzazioni umanitarie e ha sempre mantenuto stretti contatti con il paese: ricorda bene, pertanto, i giorni in cui la vita di un ceceno non valeva un copeco. la "cecenizzazione", cioe` la decisione presa da vladimir putin nel 2002 di insediare nel paese un forte potere filorusso, composto principalmente da ex separatisti, nell`indagine di littell si svela essere il nome presentabile di un sistema che ha fatto della corruzione piu` sfrenata, dell`islamizzazione a oltranza, della cooptazione forzata dei ribelli, della tortura e dell`omicidio, gli strumenti quotidiani per il controllo del territorio.

si dice che i gatti abbiano sette, persino nove vite. che riescano a precipitare da altezze vertiginose per poi rialzarsi, darsi una lisciata al pelo e spiccare un altro salto. giovanni prati di vite ne ha avute tante da perdere il conto. e stato traduttore e poeta, cuoco, sceneggiatore, esperto di cooperazione nei paesi in via di sviluppo. e stato uomo di punta della infinite power limited, la piu` potente multinazionale nel settore dell`aviation marketing. fino a oggi: perche` stamattina giovanni prati ha raccolto le sue cose dalla scrivania, ha messo nella borsa il notebook e se n`e` andato. davanti a lui un weekend eterno durante il quale dovra` nascondersi e prepararsi, fare il punto di cio` che e` stato e prendere congedo: dai colleghi, dagli amici, soprattutto dai suoi ragazzi. per giovanni si tratta dell`unica forma di amore possibile. nella contemplazione adorante dei propri sensualissimi de`i, giovanni sopravvive e insieme s`infligge la piu` crudele delle pene: nel confronto con la giovinezza, la vecchiaia diventa evidenza che annichilisce. comincia cosi`, con la percezione del proprio decadimento, la crisi di giovanni prati, ed e` solo il principio di una frana che pare voler travolgere tutto, il lavoro e le amicizie e gli amori. ai piedi di questa frana, nella preparazione dell`ultima fuga, giovanni sara` costretto a fare i conti con le proprie scelte, fino ad accorgersi che scappare fortissimo, in fondo, non e` troppo diverso da inseguire.






la mancanza di talenti e` un aspetto del declino italiano. perche` il talento non e` un dato naturale ma un prodotto di un sistema che va orientato attraverso politiche d`investimento, economiche e non puo` essere relegato a ciclici e generici dibattiti sulla ricerca o sui giovani. saper coltivare e valorizzare il talento non e` un optional, ma un imperativo per competere nell`economia di oggi, che chiama in causa tutti i principali attori del nostro sistema socio-economico: universita`, imprese, sistema sociale e territoriale. il fallimento italiano e` rintracciabile in problemi e ritardi in ciascuno di questi ambiti, che il libro analizza e discute in profondita`, proponendo anche alcune soluzioni strutturali per affrontare il problema.

la "poetica" e` l`opera che fonda ogni riflessione sulla poesia e l`oggetto letterario in europa. le sue analisi sulla tragedia e piu` in generale sulla rappresentazione artistica sono tuttora pertinenti e continuano a nutrire il pensiero poetico contemporaneo. aristotele riabilita la poesia basandosi sulla rilettura del concetto di mimesis e sul valore catartico dell`esperienza estetica, distinguendosi radicalmente da platone, che aveva bandito tutte le forme poetiche dalla sua citta` ideale. a partire dal medioevo, la "poetica" ha via via conquistato una posizione preminente e durevole in ogni discorso sull`arte. ancora nell`epoca romantica ogni seria riflessione critica sulla poesia era una presa di posizione che si misurava con le analisi aristoteliche. oggi, rimane il testo di riferimento per ogni discorso sulla letteratura e l`estetica.

lucia annunziata ci restituisce le atmosfere e i protagonisti del 1977 spesso gli stessi protagonisti dell`italia di oggi immortalati nella loro giovinezza - intrecciando ricordo privato e indagine storico-giornalistica intorno a uno dei passaggi fondamentali della nostra storia recente. perche` nel 1977 l`italia esplode in migliaia di piccoli e grandi scontri di piazza, drammi privati e collettivi, scaramucce politiche e intellettuali. scivolando in un caos sempre piu` cupo e violento, che avvolge il paese in una cappa da cui nessuno riesce a sottrarsi. mentre la sinistra si frantuma in mondi conflittuali, la persecuzione prende il posto della politica, i padri vengono ripudiati e uccisi. e l`anno in cui inizia a morire la repubblica nata dalla resistenza. lo spartiacque dopo il quale l`italia non sarebbe piu` stata la stessa.

miguel barnet apre la sua raccolta di racconti con fatima e miosvatis. miosvatis e` narrata attraverso le persone che la conoscono: il fidanzato tedesco, la vecchia vicina chiacchierona e la sorella. fatima e` invece un travestito che in prima persona si racconta mescolando i propri ricordi a quelli della citta` e in particolare quelli della cuba rivoluzionaria, tra turisti e spettacoll en travesti. la seconda parte del volume e` dedicata alle "regine" dei tempi passati, mediante brevi ma folgoranti ritratti: rachel la corista; zia sunsita, vitale, amante della propria liberta` e nemica delle convenzioni; la vecchia domestica nera petrona che, non accettando il trasloco dal quartiere del cerro alla morte del capofamiglia, decide di perdersi nelle strade della capitale; agata, amante della poesia; la triste milagros, sconfitta dalla vita e infine la vecchia elvira, che vive accompagnata dalle statuine della miracolosa e di santa barbara.

otto racconti come otto facce di un nitido poliedro. nella geometria perfetta dell`opera di cortazar l`ottaedro e` una figura imprescindibile. nelle intercapedini del reale nascono ogni volta nuove avventure improbabili: un volto riflesso sul finestrino mette in movimento il sentimento amoroso secondo una logica combinatoria legata ai percorsi sotterranei della metropolitana; i morti tornano a morire una seconda volta nella vischiosita` fredda dei sogni; gli incubi sono lunghi come racconti trascinati a singhiozzo; personaggi che per fingere di esistere e protrarre dolorose menzogne tentano di mettere su una storia illusoria.

sono molti i testi della letteratura che collegano la nebbia con alcuni luoghi specifici: la londra dei romanzi di dickens e stevenson o dei racconti di conan doyle; le valli e le coste della scozia, dell`irlanda, delle isole britanniche; la brughiera di thomas hardy; la parigi di baudelaire, maupassant, zola, dei romanzi noir; la citta` belga di bruges presentata come particolarmente tetra e nebbiosa in tanti testi non solo di autori locali come george rodenbach ma anche di visitatori come d. g. rossetti, mallarme` e rilke; le terre basse di fiandra, percorse da fiumi svogliati e cantate da jacques brel; la milano del narratori realisti dell`ottocento (cascinali sommersi dal vapore bianco, osterie fuori porta, miseri cortei funebri nella nebbia), quella dei romanzi polizieschi di de angelis, quella di scrittori novecenteschi come savinio, bianciardi, testori, sereni, erba; la torino di pavese e calvino, le citta` piemontesi e quelle padane; la san pietroburgo dei realisti e dei simbolisti russi, da gogol a nekrasov a belyi; la san francisco mitica degli scrittori e poeti locali ma anche di viaggiatori come robert louis stevenson e john dos passos; le grandi citta` scandinave. questo libro nasce dalla doppia passione di remo ceserani e umberto eco i quali, indipendentemente uno dall`altro, hanno catalogato nel corso degli anni i brani sulla nebbia in cui via via si imbattevano: a un certo punto, scoperta la comune mania, hanno deciso di mettere insieme i loro appunti.

l`autobiografia di gunter grass si apre nel 1939, con lo scoppio della guerra, nella quale risulta immediatamente coinvolta danzica, la citta` natale dello scrittore e il centro nevralgico dell`opera che gli diede la fama, "il tamburo di latta". e proprio con la stesura e la pubblicazione del grande romanzo negli anni cinquanta, il libro si chiude. l`attenzione della stampa internazionale si e` soprattutto concentrata sulle pagine in cui grass confessa di essere stato nelle waffen-ss: presentatosi volontario a quindici anni per servire nei sottomarini, viene, due anni dopo, arruolato in un battaglione delle ss appena costituito. la sua presenza sul fronte orientale dura poche settimane: sopravvive ad alcune operazioni di guerra e finisce prigioniero degli americani. cio` che fa scandalo non e` il suo arruolamento, ma il successivo silenzio e il ruolo di censore intellettuale e morale assunto dall`autore negli ultimi sessant`anni. al centro della seconda parte dell`autobiografia c`e` la germania del dopoguerra, con grass che per un anno e mezzo non sa se i famigliari siano ancora vivi. nonostante tutto, l`autore riesce a descrivere la vita del campo di prigionia americano con pagine esilaranti. ritrovata la famiglia decide di diventare scultore, ma presto iniziano i contatti con il mondo letterario (benn e il gruppo 47) e, come dal nulla, preceduto solo da qualche racconto, pubblica il primo grande romanzo, "il tamburo di latta".

il tema del nuovo libro di sebastiano vassalli e` un condensato della sua poetica: undici storie paradigmatiche del carattere degli italiani, colto nella debolezza, nella meschinita`, nell`infantilismo, nella vigliaccheria. l`ultimo doge di venezia, ludovico manin, svillaneggiato come traditore della patria, lascia tutti i suoi averi ai matti perche` sono forse le persone meno stolte che ci siano. saverio polito e` "il trasformista": ex funzionario dell`ovra, generale di badoglio, cerca di approfittare della moglie del duce. viene denunciato da donna rachele e arrestato; dopo la liberazione, forte del fatto di essere stato incarcerato da mussolini, fa carriera e diventa questore di roma. togliatti durante una conferenza alla normale di pisa e` attaccato da un giovane studente, perde la pazienza e sbotta: "provaci tu, a fare la rivoluzione". "ci provero` stia tranquillo", risponde il giovane adriano sofri.

pubblicato nel 1943, il romanzo di norbert davis puo` valersi di un illustre raccomandazione: quella di ludwig wittgenstein, che lo considerava uno dei piu` divertenti racconti della letteratura poliziesca. il romanzo mette in scena un gruppo di turisti americani in viaggio nel messico, tra i quali si nasconde un`originale coppia di investigatori, doan e laird carstairs di dougal: un "duro" nello stile dei detective hammettiani e il suo enorme cane danese. tra omicidi, terremoti, ricerche archeologiche e complicazioni sentimentali, la vicenda si snoda con abilita` cinematografica fino a un ironico lieto fine.

i racconti di "enormi cambiamenti all`ultimo momento" offrono uno spaccato preciso, intenso, della vita di tutti i giorni nel lower east side e nel bronx, i quartieri di new york dove e` nata e vissuta grace paley. protagoniste ricorrenti delle brevi trame sono quasi sempre figure femminili. faith - l`alter ego della paley - e le sue amiche credono in un mondo migliore per tutti, anche quando sono amareggiate da piccole delusioni o grandi dolori. portatrici di un`ideologia ugualitaria che vuole realizzarsi giorno per giorno, sono lontane da ogni estremismo e ricche di quella saggezza femminile che si tramanda di generazione in generazione, specialmente nella condizione estraniata dell`emigrante. il titolo della raccolta allude al momento finale del disastro nucleare, un dramma che ha angosciato la paley tutta la vita e l`ha spinta all`attivismo fino a condurla a scontare una settimana di prigione nel dicembre del 1978, quando con gli "undici della casa bianca" fu protagonista di una dimostrazione anti-nuclearista.

il nuovo terrorismo fondamentalista e` un fenomeno per definizione sovranazionale; ma le legislazioni antiterrorismo rimangono incardinate sullo stato nazionale. con quali strumenti giuridici affrontare la nuova minaccia senza mettere in discussione le nostre concezioni di liberta`. dove comincia il bisogno di sicurezza? come deve essere ridefinito il concetto di garanzia individuale nelle nuove condizioni? come lavorano le istituzioni internazionali su questi temi? l`autrice, un magistrato da anni impegnato in questo campo, accompagna il lettore tra i molti interrogativi che attraversano la nostra coscienza civile e giuridica nel tempo nuovo del terrore globale.

un celebre giornalista anglo-indiano viaggia nelle terre dell`islam, dalla turchia fino alla casa di suo padre in pakistan, alla ricerca di un`identita` che gli e` estranea e nello stesso tempo gli scorre nelle vene. senza una storia e` il racconto del viaggio che aatish taseer intraprende da istanbul alla mecca fino all`iran e al pakistan, dentro la realta` islamica attuale, alla ricerca di risposte ai quesiti che lo assillano: che cosa vuol dire essere musulmano? perche` suo padre, una figura a lungo assente e distante, noto per la propria laicita` e apertura, lo rimprovera di non rendere un buon servizio all`"islam culturale"? perche` i musulmani si sentono cosi` minacciati dalla modernita`?... quando giunge al termine del suo viaggio, a lahore, la notte dell`uccisione di be`nazir bhutto, aatish taseer ci ha raccontato la storia della propria famiglia divisa e, come molti altri musulmani alla ricerca di un`identita`, il suo destino di giovane intento nella difficile impresa di sbrogliare i fili della propria appartenenza culturale. un libro di viaggio, un`inchiesta giornalistica che si legge come un romanzo, commovente ed elegante, e che, al di la` degli schemi ideologici precostituiti, permette al lettore di formarsi una nuova consapevolezza sulle complessita` e i tormenti di un intero mondo.

mohamed fa l`operaio vicino a parigi, nel 1966 ha lasciato il sud del marocco per stabilirsi in una francia che ha sempre sentito ostile, in una periferia popolata da maghrebini con cui condivide il credo religioso, ma dei quali rifiuta vizi e rassegnazione. analfabeta, padre di cinque figli estranei che non lo seguono piu`, mohamed ha sempre rifiutato l`integrazione, perche` e` convinto che musulmani e cristiani non potranno mai incontrarsi. ora e` assillato da una nuova minaccia: la pensione. nel suo primo giorno da pensionato decide di partire per il marocco per finire di costruire la grande casa avviata cinque anni prima. vuole che sia la casa piu` grande del villaggio, per ospitare l`intera famiglia, figli compresi. a sua moglie tutto cio` appare folle; ma e` abituata ad assecondare il marito ed e` consapevole che nulla potra` fermarlo. la sera stabilita per la riunione dell`intera famiglia si sistema fuori dalla casa su una poltrona, in attesa...


l`apparato di 186.668 soldati delle forze armate italiane non serve piu` alla difesa della patria. non c`e` un solo soldato a guardare le frontiere e non si sa neppure da chi venga la vera minaccia. il problema della sicurezza e` planetario, per affrontarlo dovremmo integrare le forze almeno in europa e avere una nostra politica. lo stesso senso della guerra e` cambiato. si combatte per i cicli produttivi: in tutto il globo e senza fine. gli eserciti ne escono trasformati. ai soldati di leva si affiancano i professionisti, ai militari i civili: mercenari o contractors. un testimone d`eccezione, interno alla macchina militare, ci restituisce il quadro mutato dei nuovi professionisti della sicurezza: che quando cadono commuovono, al piu` spaventano, quasi sempre appaiono impotenti. fabio mini e` stato capo di stato maggiore del comando nato delle forze alleate sud europa e al vertice della kfor in kosovo.

le vetrate medievali erano parte integrante del rituale religioso, assolvevano a ben precise funzioni didascaliche, proponevano storie che facevano parte di una cultura collettiva che per secoli informa di se` l`intera civilta` occidentale. la stessa estetica della luce non e` questione di gusto ma trova precisi riscontri concettuali e legittimazione nelle dottrine neoplatoniche. inoltre e` facile rendersi conto di come la costruzione di una vetrata fosse il risultato di sapienze tecniche e artistiche tali da coinvolgere specializzazioni, conoscenze e strutture materiali assai ampie. sicche` studiare le vetrate significa, di fatto, affrontare il tema della cultura artistica medievale e della sua geografia, della circolazione dei modelli, della presenza dei cantieri, cosi` come delle tecniche e dei simboli.

per la prima volta i segreti dell`antica arte della giudologia sono qui rivelati. una guida imprescindibile alla storia mondiale e alla cultura pop che vi indichera` quale star disprezzare (madonna), quale libro lasciare perdere (praticamente tutto hemingway) o quale paese evitare (turkmenistan). con in piu una lista dei migliori ebrei da sposare (sapevate che scarlett johansson e` ebrea?) e, per i gentili, l`utile questionario quanto sei ebreo? (ricordate quel che diceva il primo ministro israeliano: "chiunque sia cosi meshugge da dichiararsi ebreo, e` ebreo).

dagli ultimi sussulti dell`era clinton al crepuscolo del secondo mandato di george w. bush, tre "vite parallele" intellettuali e sentimentali, che si sfiorano senza incontrarsi nell`ambiente dell`intellighenzia liberal della east coast americana: la prima e` quella di mark, dottorando a syracuse, impegnato a scrivere la propria tesi sui menscevichi russi, alle cui sorti paragona in continuazione la propria vita amorosa andata sempre piu` alla deriva dopo la separazione dalla giovane moglie moscovita, la dolce sasha. sam mitnick, invece, aspirante autore della "grande epopea sionista" per la quale ha ricevuto un piccolo anticipo da una casa editrice, sull`esempio dell` "ebreo traditore" lomaski rifiuta di sfruttare l`onda emotiva dell` 11 settembre per farsi pubblicita`. preoccupato piu` del ridursi progressivo del numero delle pagine di internet che riportano il suo nome, quando lo si cerca su google, che di lavorare al suo libro, sam finira` per ritrovarsi a jenin, nei territori occupati di palestina, per essere la` dove le cose succedono davvero. e infine l`ivy leaguer keith, il piu` esplicito alter ego dell`autore, che dopo la laurea a harvard inizia a scrivere di politica per riviste come "new american" e "debate", tentando di metabolizzare la sconfitta elettorale democratica del 2ooo e rimpiangendo la sua solo sfiorata relazione.

il protagonista di questa bruciante confessione non puo` proprio definirsi un eroe: e` un uomo istintivo e violento, che durante la seconda guerra mondiale "si e` fatto strada in quella che sarebbe stata chiamata germania est a suon di stupri", ma allo stesso tempo e` un individuo capace di grandi slanci emotivi e dotato di una sensibilita` che puo` solo definirsi "tipicamente russa". ormai e` vecchio e l`antica autoindulgenza ha lasciato il posto al rimorso e all`amarezza: decide di tornare in patria - da cui era fuggito vent`anni prima - e intraprendere un ultimo disperato viaggio attraverso la siberia, nei luoghi che lo videro internato in un gulag da dopo la guerra fino al mutamento del clima politico successivo alla morte di stalin. le giornate al suo interno sono scandite da un implacabile calendario di violenze: nel campo la vita nuda si rivela in tutta la sua crudelta` e quell`esperimento chiamato unione sovietica viene a reclamare il suo costo in vite umane. a norlag, un inferno artico "poco sopra il sessantanovesimo parallelo", e` rinchiuso anche il fratellastro del narratore, lev. a dividerli non sono solo le inclinazioni lev e` un poeta e un pacifista - ma anche l`amore di zoya, una giovane ragazza ebrea, bellissima e sensuale, che con la sua scelta decide il destino dei due uomini.

sonetaula e` il soprannome di un ragazzino sardo, servo pastore, che riesce ad avere un proprio gregge, ma scivola nell`inevitabile subcultura del mondo pastorale e si spinge sulla via senza ritorno del banditismo. e la "condanna dell`ovile", trafila comune a quasi tutti i ragazzini di quegli anni (1937-50) nella sardegna dell`entroterra. a questa si sottrae un coetaneo che, divenuto neccanico, e` caposquadra nella lotta all`anofele, combattuta dagli americani nel 1944 per liberare l`isola dalla malaria. diversamente dall`amico, il meccanico si "salva" dalla sorte comune grazie alla diversa realta` lavorativa in cui riesce ad entrare. un testo scritto quarant`anni fa e, recentemente, rivisitato dall`autore.

due vite parallele, due uomini che raccontano la loro esistenza, un passato intessuto di vicende private e drammi collettivi, segni indelebili sulla pelle e dentro l`anima. l`uno ha combattuto l`acquiescenza rassegnata del padre, il conformismo dell`omerta` dei piu`. conosce il carcere, l`umiliazione pianificata del campo di concentramento, ma coltiva con coraggio gli insegnamenti del suo primo, grande maestro, il nonno: uno scultore anarchico che gli ha trasmesso il culto dell`intelligenza, della liberta` volta a progettare il futuro, a lasciare tracce dietro di se`. l`altro e` un uomo che tenta di sottrarsi alla "sensazione di assoluta inutilita`", a un mondo vuoto di affetti e di figure di riferimento. un uomo che non riesce a toccare i sentimenti, ma solo a sfiorarli: l`amore come il dolore. fugge da tutto, di fronte a lui tutto si consuma lentamente, ma non il suo appuntamento con l`unica vera passione: la scrittura, un libro, un capolavoro scritto in venti giorni. e poi quarant`anni di silenzio, affollato di fobie, di paure tremende che gli impediscono la vita.

maria ha superato da poco i quarant`anni, vive a napoli, lavora come insegnante in una scuola serale e un giorno, al sesto mese appena di gravidanza, partorisce una bambina che viene subito ricoverata in terapia intensiva neonatale. dietro l`oblo` dell`incubatrice maria osserva le ore passare su quel piccolo corpo come una sequenza di possibilita`. niente e` piu` come prima: si ritrova in un mondo strano di medicine, donne accoltellate, attese insensate sui divanetti della sala d`aspetto, la speranza di portare sua figlia fuori da li`. nei giorni si susseguono le mense con gli studenti di medicina, il dialogo muto con i macchinari e soprattutto il suo lavoro: una scuola serale dove camionisti faticano su dante e leopardi per conquistarsi la terza media. la circonda e la tiene in vita un mondo pericolante: quello napoletano, dove la tragedia quotidiana si intreccia con la farsa, un mondo in cui il degrado locale e` solo la lente d`ingrandimento di quello nazionale.

walter e patty erano arrivati a ramsey hill come i giovani pionieri di una nuova borghesia urbana: colti, educati, progressisti, benestanti e adeguatamente simpatici. fuggivano dalla generazione dei padri e dai loro quartieri residenziali, dalle nevrosi e dalle scelte sbagliate in mezzo a cui erano cresciuti: ramsey hill (pur con certe residue sacche di resistenza rappresentate, ai loro occhi, dai vicini poveri, volgari e conservatori) era per i berglund una frontiera da colonizzare, la possibilita` di rinnovare quel mito dell`america come terra di liberta` "dove un figlio poteva ancora sentirsi speciale". avevano dimenticato pero` che "niente disturba questa sensazione quanto la presenza di altri esseri umani che si sentono speciali". e infatti qualcosa dev`essere andato storto se, dopo qualche anno, scopriamo che joey, il figlio sedicenne, e` andato a vivere con la sua ragazza a casa degli odiati vicini, patty e` un po` troppo spesso in compagnia di richard katz, amico di infanzia del marito e musicista rock, mentre walter, il timido e gentile devoto della raccolta differenziata e del cibo a impatto zero, viene bollato dai giornali come "arrogante, tirannico ed eticamente compromesso". siamo negli anni duemila, anni in cui negli stati uniti (e non solo...) la liberta` e` stata come non mai il campo di battaglia e la posta in gioco di uno scontro il cui fronte attraversa tanto il dibattito pubblico quanto le vite delle famiglie.

i venticinque saggi delineano la storia economica del ruolo delle banche in italia. la prima parte studia il primato mondiale della finanza italiana del medioevo e dell`eta` moderna e si chiude con la descrizione della formazione delle reti di credito e della "rivoluzione finanziaria" ed economica dell`italia negli anni precedenti e subito successivi all`unita`. nella seconda parte viene individuato l`apporto della finanza internazionale all`avvio del sistema bancario unitario e sono descritti il rapporto tra banche e industrializzazione in eta` giolittiana e la raccolta del risparmio da parte del settore pubblico. la terza parte studia gli anni di espansione, crisi e innovazione istituzionale degli anni contemporanei tra i due conflitti mondiali. l`ultima parte si apre con la situazione del dopoguerra, segnala l`emergere di mediobanca, l`azione della banca d`italia e la graduale apertura al mercato internazionale, fino a descrivere gli assetti bancari dell`ultimo decennio.

john c., un celebre scrittore australiano d`origine sudafricana, e` invitato a collaborare a un volume di saggi intitolato "opinioni forti". e per lui l`occasione di trattare una serie di temi che gli stanno a cuore (alcuni di attualita`, altri universali): l`origine dello stato, la figura di machiavelli, l`anarchismo, al-qaeda, il disegno intelligente, harold pinter, la vita in australia, la musica... in quegli stessi giorni, dedicati con passione all`elaborazione dei testi, l`anziano scrittore conosce anya, un`attraente filippina di ventinove anni che vive nel suo stesso stabile. la ragazza e` in cerca di lavoro, e cosi` john c. chiede un aiuto nella trascrizione a computer del manoscritto. la comparsa di alan, il pragmatico e geloso fidanzato di anya, dara` un`inaspettata piega al rapporto della giovane con lo scrittore. diario di un anno difficile, con tono intimo ed esatto, disseziona emozioni complesse e disegna un atlante delle miserie (e della dignita`) dell`animo umano.

meta` degli anni ottanta in un`imprecisata citta` romena: tornando a casa da scuola, l`undicenne dzsata fa appena in tempo a salutare il padre scienziato che sta partendo per un lavoro urgente fuori citta`. all`inizio arriva qualche cartolina, poi le notizie si diradano, tendono a scomparire del tutto. e un giorno dzsata scopre, nel piu` brutale dei modi, che il padre non sta lavorando in una stazione di ricerca in riva al mare ma alla costruzione del canale danubio - mar nero, uno dei faraonici progetti di ceausescu, che per realizzarlo utilizzo` migliaia di prigionieri politici, molti dei quali morirono. dzsata cerca di alleviare il dolore e la solitudine della madre. la protegge come puo`, sino dove gli e` possibile, dalla realta` in cui lui stesso si trova a vivere: che se da un lato e` quella di tutti i ragazzini di questo mondo, dall`altro e` pero` anche lo specchio di un paese che sembra ormai essere privo di qualsiasi legge morale, dominato com`e` dalla meschineria, dalla crudelta`, da una violenza politica e privata che ha permeato anche la lingua. cosa pensare dell`allenatore che costringe i ragazzi a giocare a pallone nonostante la nube radioattiva di cernobyl, degli operai che crudelmente deridono dzsata dopo avergli fatto credere che il padre lavora li con loro, del nonno "compagno segretario" che gli regala una vecchia luger e lo esorta a esercitarsi sui gatti del giardino, dei compagni abbrutiti e violenti, sempre pronti a estrarre il coltello, a massacrare di botte i "nemici"?

finlandia, primi anni settanta: due pedofili uccidono una ragazzina di tredici anni. passano trentatre anni, il caso non e` mai stato risolto, l`ispettore di polizia che allora indagava va in pensione. qualche giorno dopo, nello stesso punto scompare un`altra ragazza. la nuova indagine e` affidata a kimmo joentaa, che procede con molta prudenza e sensibilita`. nonostante passato e presente sembrino dolorosamente convergere, la polizia spera di ritrovare ancora in vita la ragazza. i due assassini, che dai tempi del primo omicidio non si erano piu rivisti, iniziano a controllarsi, l`uno angosciato dai rimorsi, l`altro indifferente a quanto gli accade intorno. e quando joentaa chiudera` il caso, non sara` lui, ma solo il lettore, a conoscere la verita`.

nel caldo degli ultimi giorni d`estate, prima di riaprire lo studio psichiatrico e ricominciare a insegnare all`universita`, michele si dedica alla stesura di un libro che dovra` rappresentare il lavoro di tanti anni. i giorni trascorrono uguali, ma le sue certezze scientifiche vacillano, e` ossessionato dai possibili errori compiuti. roma sembra immobile: michele passeggia nel quartiere del vaticano, si siede in piazza san pietro, trova un ristorante solitario in cui cena ogni sera e stringe amicizia con hiroshi, un restauratore di origine cinese che subito lo affascina. hiroshi gli racconta una vicenda che ha dell`incredibile: il volto del cristo nel giudizio universale di michelangelo e` in realta` un falso, forse e` stato lui a cancellarne i tratti, forse altri. con meraviglia e orrore la presunta colpa di hiroshi si affianca alle incertezze di michele e lo coinvolge; la costante ripetitivita` delle giornate tutte uguali si rompe in violente sensazioni, in una sensualita` imprevista e in un amore che lo allea alla dolcezza e al dolore. con una voce inconfondibile, capace di rendere gli ambienti e i personaggi in tutti i loro chiaroscuri, francesca sanvitale conduce il lettore in un percorso narrativo ricco di false piste e agnizioni: la solitudine del protagonista e` quella dell`uomo contemporaneo, confuso e oppresso dal suo egoismo e dalla sua debolezza, come se un naufragio fosse nascosto sotto la calma apparente di tutti i giorni.

pillole iconografiche si propone di mettere a suo agio il visitatore di una mostra, di un museo. la prima parte del volume e` dedicata ai gesti in codice: come attraverso le dita, la posizione delle braccia e delle gambe si possano comunicare situazioni ed emozioni; alle convenzioni iconografiche riguardanti gli edifici e le loro relazioni con i personaggi: come veniva resa la tridimensionalita`, la prospettiva, il dentro e il fuori, il dietro e il davanti. un capitolo e` dedicato alla rappresentazione del diverso, a tutti i modi con cui si declinava l`antisemitismo e l`avversione per le persone di colore. due capitoli sono consacrati a maria e a cristo (alla vita di maria, al suo rapporto con il figlio bambino; a cristo nella sua vita terrena con una particolare attenzione al ciclo della passione, fino al ritorno nei cicli dove sale anche la madre, regina della corte celeste); in essi e` spiegato anche il significato di frutta, fiori e fauna (dal leone al pettirosso), associati alle loro rappresentazioni. l`ultimo capitolo e` dedicato ad alcuni tratti simbolici, come ad esempio alla differenza fra nimbo a raggi e nimbo tondo intorno al capo, al significato del nimbo esagonale, al signum viventis. completa il volume un indice analitico particolarmente minuzioso e un dizionarietto delle parole tecniche.

passiamo un decimo della nostra vita da svegli completamente ciechi. solo l`un per cento di cio` che vediamo e` a fuoco nello stesso tempo. viviamo in un mondo che e` sempre mezzo secondo indietro rispetto a quello reale. le vespe non possono vedere, ma sono in grado di mappare il mondo che le circonda in un modo simile a quello che noi impieghiamo quando ascoltiamo la musica: attraverso relazioni temporali. l`occhio deve sempre essere in movimento: un occhio immobilizzato diventa cieco, ecco perche` i polli, il cui occhio non puo` muoversi autonomamente, sono costretti a ruotare continuamente la testa. e se il pensiero fosse una risposta evolutiva all`atto di vedere? perche` gli uomini hanno la sclera nell`occhio e le altre specie no? ecco soltanto alcuni fra i tantissimi temi toccati da questo libro dedicato all`occhio e alla visione. l`organo della vista, lungi dall`essere strumento di misurazione "oggettiva" del mondo, permette d`interpretare soltanto una frazione della realta`. vedere e` un problema di relazioni tra le cose, ed e` un`attivita` differenziata e complessa, adattata a diversi scopi, negli adulti, nei bambini, negli uccelli o negli insetti. alla "storia naturale" dell`occhio simon ings associa un mix di ricerca scientifica, matematica, fisica, filosofia, storia culturale, neuroscienze, teoria del linguaggio ed esperienze personali.

nathan zuckerman ritorna a new york, la citta` che ha lasciato undici anni prima. durante quel lungo isolamento sui monti del new england, zuckerman non e` stato altro che uno scrittore, niente di cui occuparsi a parte il lavoro e la vecchiaia da sopportare. vagando per le strade come un fantasma che torna da una lunga assenza, nathan zuckerman fa tre incontri che in breve tempo spazzano via la solitudine gelosamente custodita. il primo e` con una giovane coppia alla quale offre uno scambio case: i due lasceranno manhattan per il suo rifugio di campagna, e lui ritornera` alla vita cittadina. ma, dall`istante in cui li incontra, zuckerman desidera anche un altro scambio: la sua solitudine per la sfida erotica rappresentata dalla giovane jamie, il cui fascino lo riattrae verso tutto cio` che credeva dimenticato. il secondo contatto lo stringe con una figura del suo passato, amy bellette, musa e compagna del primo eroe letterario di zuckerman, e. i. lonoff. amy, un tempo irresistibile, e` ormai una vecchia stremata dalla malattia. infine il terzo incontro, quello con l`aspirante biografo di lonoff, un giovane segugio letterario. di colpo invischiato - come mai avrebbe voluto o previsto - nelle trame dell`amore e della perdita, del desiderio e dell`animosita`, zuckerman mette in scena un dramma interiore di vivide e intense possibilita`.

poche citta` al mondo vantano caratteristiche simili a quelle di pechino, capitale quasi ininterrottamente per piu` di mille anni, sede dell`impero mongolo, degli imperatori delle dinastie ming e qing e palcoscenico degli avvenimenti salienti dell`era comunista; una metropoli di piu` di quindici milioni di abitanti, al centro di un immenso e caotico sviluppo economico e commerciale. questo volume ne offre per la prima volta una storia completa dai tempi della fondazione a oggi. mette a fuoco la vita quotidiana, le istituzioni e gli apparati di potere e considera la controversa distruzione di interi quartieri e la febbrile costruzione di nuove zone residenziali e commerciali: intense mutazioni urbanistiche imposte dalle accelerazioni dell`economia e in vista delle prossime olimpiadi. il volume e` accompagnato da riproduzioni artistiche e fotografie assai originali, che documentano aspetti particolari del passato e del presente della citta`.

"questo libro nasce da un sentimento semplice. dal vuoto che lascia il troppo pieno. di politica parliamo tutti, in parlamento come nei bar, e viceversa. ma lo spazio che riempiono le parole, immenso, e` direttamente proporzionale al vuoto di senso che lasciano dietro di se`. tanto che oggi e` frequente vivere la politica come un territorio da cui tenersi lontani. eppure non e` sempre stato e non e` sempre cosi`. la politica, oltre che il principio della guerra con altri mezzi, e`, soprattutto, il fare che ha per interesse la vita in comune. senza retorica e senza la retorica del cinismo. con questa idea, abbiamo provato allora ad affidare la politica a chi non ne fa in un modo o nell`altro una professione. il linguaggio della letteratura, il suo sguardo che disloca, forse, avrebbe potuto mostrarci o farci recuperare un senso nascosto o perduto anche della politica. forse, avrebbe potuto farci ricominciare a capire. ne e` venuto fuori il libro spietato e fantasioso che ora il lettore, cui spetta il giudizio ultimo, ha fra le mani. ci sembra di poter dire, pero`, che di certo non trovera` in questi racconti le formule che la politica sembrava dover necessariamente portare con se`. infine va detto che il titolo del libro proviene da una frase contenuta in un ormai antico discorso di enrico berlinguer". (dalla nota dell`editore)

"conservare lo spirito dell`infanzia dentro di se` per tutta la vita vuol dire conservare la curiosita` di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare". tutta l`anima di bruno munari e` racchiusa in questa frase: si pensi alla volonta` di comunicare che lo spinse a occuparsi del laboratorio per bambini della pinacoteca di brera nel 1977, o alla curiosita` di cui e` testimone il suo interessamento, ad esempio, verso le dottrine orientali dello yin-yang o alle scritture illeggibili di popoli sconosciuti. di questi svariati interessi di bruno munari e della voglia di comunicare quanto scoperto e` documento questo libro, nel quale opere figurative, commenti d`autore, poesie ne scandiscono l`itinerario artistico.

adorno affianco` agli studi di filosofia, sociologia e scienze politiche quelli di composizione musicale, intrapresi sotto la guida di alban berg. i suoi numerosi scritti musicali hanno esercitato una grande influenza sui giovani compositori del dopoguerra, sia europei sia statunitensi. superando il punto di vista nietzschiano - che dedico` numerose pagine all`analisi comparata dei drammi musicali wagneriani con i capolavori classici e all`analisi del tristano - theodor w. adorno intraprende in questo saggio la revisione radicale, e spietata, del "caso" wagner, utilizzando le discipline piu diverse: la teoria e l`analisi musicale, l`estetica, la filosofia, la sociologia e la psicologia. deducendo dai dati intrinseci della composizione wagneriana - timbro, melodia, armonia, forma -, i parametri di giudizio estetico-storico sull`autore.

nel 1962 rossana rossanda viene inviata dal partito comunista italiano nella spagna franchista - dove si avvertivano i primi segni di sgretolamento del regime - con l`incarico di riannodare i fili dell`opposizione, non piu` ricomposti dopo la guerra civile. ma la peregrinazione, peraltro clandestina, si rivela priva di senso. le risposte degli esponenti delle organizzazioni illegali sono ambigue, diffidenti, immature. e il centro-destra a porsi concretamente come forza di ricambio, proponendo un`esperienza storica nuova, cioe` la liquidazione del fascismo dall`interno della stessa classe che l`ha creato. l`esperienza frustrante di tale inutile viaggio, che questo libro racconta con ironia e sapienza narrativa, diventa per rossanda un punto di snodo, che ritornera` piu` volte negli anni: "e` la storia di quando, per la prima volta, a me membro del comitato centrale del partito comunista, i conti non tornarono".

in una terra dominata dagli uomini, una ragazza viene costretta al matrimonio all`eta` di quindici anni dai maschi di famiglia. siamo nella libia di gheddafi. dal matrimonio combinato nasce suleiman, e la madre da quel momento e` soltanto um suleiman. una giovanissima madre lasciata troppo sola dal marito, sempre lontano da casa per misteriosi affari. nell`estate del 1979 l`equilibrio del mondo di suleiman riceve un colpo definitivo. il regime della grande rivoluzione di settembre intende schiacciare gli ispiratori della rivolta studentesca. un vicino di casa viene arrestato e le assenze del padre diventano inquietanti.

"il manicomio e` un condominio di santi. so` santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex-voto. e il dottore e` il piu` santo di tutti, e` il capo dei santi, e` gesucristo". cosi` ci racconta nicola i suoi 35 anni di "manicomio elettrico", e nella sua testa scompaginata realta` e fantasia si scontrano producendo imprevedibili illuminazioni. "raccolgo memorie di chi ha conosciuto il manicomio un po` come facevano i geografi del passato. questi antichi scienziati chiedevano ai marinai di raccontargli com`era fatta un`isola, chiedevano a un commerciante di spezie o di tappeti com`era una strada verso l`oriente o attraverso l`africa. dai racconti che ascoltavano cercavano di disegnare delle carte geografiche. ne venivano fuori carte che spesso erano inesatte, ma erano anche piene dello sguardo di chi i luoghi li aveva conosciuti attraversandoli. cosi` io ascolto le storie di chi ha viaggiato attraverso il manicomio non per costruire una storia oggettiva, ma per restituire la freschezza del racconto e l`imprecisione dello sguardo soggettivo, la meraviglia dell`immaginazione e la concretezza delle paure che accompagnano un viaggio". (ascanio celestini)

una notte d`estate del 1860. in un`elegante casa georgiana del wiltshire tutti dormono. all`una il cane abbaia. il mattino l`orribile scoperta, la culla del piu` piccolo dei sette figli, saville kent, e` vuota. un brivido percorre tutta la casa e inizia una disperata ricerca, si valuta la possibilita` di un sequestro, si interrogano i domestici. nel salone una finestra e` aperta: e` l`unica pista. poche ore dopo, il cadavere del bambino viene trovato sgozzato in giardino. tutti i membri della famiglia kent sono sospettati e l`assassino e` certamente fra loro. l`ispettore di scotland yard jack whicher viene mandato sul posto a indagare. e il primo a usare metodi di indagine che poi diventeranno famosi, anche grazie a scrittori come wilkie collins, charles dickens, o arthur conan doyle che si ispireranno alla sua figura reale per i loro personaggi immaginari. il caso occupa per anni le prime pagine dei quotidiani, tutta l`inghilterra segue il delitto, ne e` affascinata e terrorizzata. nessuno accettera` le conclusioni di mr. whicher, che solo in un secondo tempo si riveleranno esatte. kate summerscale ricostruisce l`intera vicenda servendosi di documenti e fonti giornalistiche dell`epoca, con una forte capacita` di padroneggiare le tecniche del racconto giallo.

il "seminario viii" e` uno dei piu` centrali dell`opera lacaniana. freud aveva cominciato a definire il transfert come forma "artificiale" di amore che fungeva nel contempo da supporto all`atto interpretativo e da ostacolo che la cura dovra` appunto consentire di superare. lacan conduce una sottilissima reinterpretazione della prospettiva freudiana, tesa a smarcare il transfert dalla sua natura di artificio usato strategicamente dall`analista, e a identificarlo a tutti gli effetti con una forma di amore autentico, al contrario dell`amore ordinario nutrito di inganno, dato che e` rivolto a un oggetto che ne riflette in realta` un altro: alcibiade, secondo lacan, desidera agatone, nonostante creda di desiderare socrate. il filosofo greco funziona, in un certo senso, come un analista, ovvero come colui che ha il "potere" di rivelare la verita` intorno all`oggetto del desiderio. pero`, a differenza della struttura amorosa in cui l`amato e` l`oggetto che manca, l`analista indica con la sua presenza che cio` che manca e` una mancanza in atto.

un mondo in una vita. questa e` la storia della singolare esistenza di elizabeth marsh, una donna di umili origini che nella seconda meta` del settecento visse da protagonista la trasformazione del nostro vasto mondo e l`espansione commerciale del tentacolare impero britannico. una donna che accumulo` fortune enormi, le perse tutte e torno` ad arricchirsi di nuovo. che conobbe uomini di ogni genere e che viaggio` attraverso quattro continenti in cerca di avventura per terra e per mare. concepita in giamaica da un costruttore navale inglese e da una splendida mulatta indigena, elizabeth nasce nel 1735 a portsmouth, sede della royal navy britannica e vero fulcro dell`impero marittimo di sua maesta`. cresciuta in un ambiente cosmopolita e stimolante, viaggia con i genitori nel mediterraneo e nell`atlantico e grazie alla sua singolare bellezza diviene una donna molto corteggiata. promessa in sposa per calcolo politico a un brillante rampollo inglese, la giovane parte da sola alla volta dell`inghilterra per raggiungerlo. a questo punto la storia entra violentemente nella sua vita, e la sua esistenza comune si trasforma in un`esperienza fuori dall`ordinario. un manipolo di pirati maghrebini intercetta la sua nave allargo del portogallo e la rapisce per consegnarla al potente sultano del marocco sidi muhammad. e solo l`inizio. da allora, la storia della sua vita si intreccera` inevitabilmente con le vicende della storia globale.

con piu` di 70 prose - e una storia - pamuk mette in scena nelle pagine di questo libro un singolare autoritratto intellettuale costruito con sequenze di frammenti autobiografici, pensieri e "momenti d`essere". al centro mette la sua citta` e la sua attivita` preferita (oltre a quella quasi compulsiva di leggere e scrivere): "guardare fuori dalla finestra", perche` le finestre di istanbul contengono tutte le storie della citta` - un gesto che da` il titolo al racconto che chiude il volume. lo scrittore turco riunisce in un continuum narrativo situazioni, idee e immagini che quasi inspiegabilmente non sono mai confluite nei suoi romanzi.

questo libro offre una visione inedita dell`impressionismo inquadrandolo nella cultura parigina di fine ottocento ed esplorando il fitto intreccio di temi storico-artistici, economici, politici, filosofici, linguistici e letterari dell`epoca. schapiro esplora i tratti comuni e le intenzioni radicali di una comunita` artistica profondamente consapevole di se stessa. monet, manet, pissarro, degas, bazille, renoir, sisley scelsero di esporre sotto la medesima sigla; si opposero all`arte tradizionale e pur sviluppando uno stile personale trovarono ognuno la propria ispirazione nell`opera degli altri. l`autore studia lo specifico modo impressionista di vedere "fisicamente" al fine di scoprire fondamentali peculiarita` di questo movimento artistico: in tal modo, perfino le analisi di celebri capolavori riservano al lettore illuminanti intuizioni. nella prospettiva di schapiro, un singolo dipinto diventa il luogo di discussione della pennellata impressionista, della citta` in turbinosa espansione, dei nuovi caratteri della vita cittadina e del profondo influsso esercitato dalla fotografia. intrecciando lo studio dei dettagli a quello di ampie tematiche storiche, risalendo alla storia dell`ottocento e spingendosi fino all`espressionismo astratto, schapiro offre un resoconto dell`impressionismo come punto di svolta della storia dell`arte.

dopo decenni nei quali il papato romano aveva preteso di attingere autorevolezza dall`uso dell`autorita` e su questa esigeva e otteneva devoto plauso. angelo giuseppe roncalli attingeva alla dimensione spirituale e su questa costruiva un consenso "miracoloso". quello che era stato per quasi trent`anni uno dei piu` efficaci diplomatici della santa sede, faceva della "santita`" del papa non un attributo intimo e distinto dal potere di governare e d`insegnamento, ma la sostanza della professione cristiana e della funzione di vescovo. nessuno lo sapeva, ma dietro questo rilievo della dimensione spirituale stava una scelta e uno stile: cio` che aveva tenuto vivo da quasi settantenni il fascicolo di appunti, esercizi ed esami di coscienza raccolti poi ne "il giornale dell`anima", i lunghi diari e le agende che sono una quotidiana verifica del proprio stile. e da questo stile che nasce l`obbedienza del concilio, apparso inatteso fra le cose (un segretario di stato, la lista dei cardinali e una santa morte) che tutti si aspettavano da lui.

"sono stato un uomo giovane, ho vissuto con pienezza e allegria, prima o poi dovro` morire". e questo il pensiero naturale e spaventoso al centro del nuovo libro di domenico starnone. un pensiero che rimbalza di testa in testa, da un personaggio all`altro, dettando gesti e comportamenti, muovendo la vita e la sua "spoglia dolciastra", la letteratura, in direzioni diverse. perche` se di fronte alla morte la letteratura e i suoi infiniti giochi sfarinano, se la scrittura mette la vita "sotto spirito come le ciliegie", la paura di morire puo` diventare vero oggetto di racconto. lo scrittore che inventa la storia e l`uomo che e` al centro di quella storia, pietro tosca, sceneggiatore sessantanovenne che sente che "sta cominciando la vecchiaia vera" e forse qualcosa di peggio. lo avverte dalla "sindrome del corpo sfiduciato", e poi da un segno che ha la forza di una rivelazione: qualche goccia di sangue nell`urina. mentre intorno a lui la vita scalcia, soprattutto nella piccola cerchia dei giovani pronti a rubarsi le idee a vicenda, a imporsi nel mondo con un`autentica e inguardabile furia di vita, tosca forse sta per morire. e all`idea della morte reagisce inventandosi una strategia di elusione. ma all`improvviso lo scrittore che sta scrivendo questa storia si ammala anche lui. sdraiato nel suo letto di ospedale continua a scrivere, e piu` scrive piu` sanguina.