
obiettivo di questo testo e` di indagare le origini vere del paesaggio e dell`architettura popolare delle regioni padano-alpine, esaminandoli come il risultato di una organica evoluzione nel tempo del confronto tra le esigenze umane e i caratteri ambientali.

in "saggezza della cabbala`" (giuntina 2020), alexandre safran aveva delineato i princi`pi della mistica ebraica e ne aveva interpretato le idee fondamentali. in questa antologia presenta una serie di testi, di grande profondita` spirituale, che ci permetteranno di conoscere le opere e gli autori della cabbala` dalle origini ai giorni nostri. l`accento e` posto su cio` che costituisce l`unita` intrinseca della cabbala`, e cioe` il suo carattere etico. l`etica e` infatti la principale costante della dottrina cabbalistica, la manifestazione permanente, la messa in pratica profondamente vissuta. i testi qui raccolti sono scelti alla luce di quella saggezza che alimenta tutte le correnti della mistica ebraica.

la decorazione dei tessuti, dalle camicette ai foulard, dai cuscini alle tovaglie, dalle lenzuola alle tende ecc. mediante la pittura, la stampa e la tintura, nelle molteplici varianti di procedimenti consentiti dalle prerogative dei prodotti, e` un hobby.

dall`infanzia nei quartieri ghetto nazionalisti cattolici di belfast alle prime esperienze di lavoro nei pub del centro e delle zone protestanti: dall`impegno politico nel movimento per i diritti civili degli anni `60 alla rivolta del bogside a derry; dall`internamento nel campo di long kesh allo sciopero della fame di bobby sands e dei suoi compagni, sino alle prime, difficili, trattative con il governo di londra. questa storia di "un uomo normale in circostanze straordinarie" e` una utile lettura per chi voglia capire il conflitto che da decenni infuria nell`irlanda del nord tra l`esercito britannico e il movimento repubblicano irlandese.

in un momento nel quale tutti gli occhi sono puntati sulla situazione russa e sui possibili esiti della sua crisi politica ed economica, arrigo levi racconta e spiega, con gli occhi di un contemporaneo e di un cronista, la storia russa di questo secolo.

Arcana, 1997, IT. Nel 1967, chiuso nella cantina di una casa nei pressi di Woodstock, Bob Dylan registrò ore e ore di musica con la Band. Fuori, il mondo del rock si proiettava nel futuro, vivendo una stagione di irripetibili fermenti creativi. Dentro quella cantina, invece, Dylan rileggeva la tradizione musicale americana. Da quelle incisioni, che sprigionarono per anni il fascino irresistibile delle cose segrete e che vennero poi denominate The Basement Tapes (i nastri della cantina) prende vita La Repubblica Invisibile, l'ultimo capolavoro di Greil Marcus, uno dei più autorevoli critici musicali statunitensi. Partendo dalla controversa apparizione di Dylan al Festival di Newport (1965), indicata da molti come un colpo basso inferto alla musica folk da parte del rock elettrico, Marcus interpreta le registrazioni dei Basement Tapes come la risposta di Dylan agli attacchi di chi lo considerava un traditore. Svelandone genesi e retroscena, Marcus penetra il mistero dei Basement Tapes e di una musica che, portandosi appresso un'aura di familiarità, appariva al tempo stesso trasparente e inesplicabile. E che, con gli anni, si è rivelata essere una straordinaria rilettura del patrimonio culturale americano.

Gammalibri, 1992, IT. Biografia in italiano sulla prima parte di carriera dei R.E.M..

cibo e morte. questo affascinante connubio e` il filo conduttore del libro. la storia e` incentrata sulle indagini di un detective piuttosto particolare, ma decisamente a suo agio tra ricette e fornelli: wilma de angelis. quest`ultima, insospettita da mezze frasi e atteggiamenti piu` o meno espliciti, si ritrova a dover indagare su donna marina, una sua vecchia compagna del corso di pasticceria delusa dal secondo matrimonio, al punto da meditare l`uccisione del marito... il giallo si snoda tra ironiche riflessioni su diete e "vita vissuta", citazioni di film e di una ormai scomparsa "milano da bere", ma anche attraverso un`avvincente narrazione che conduce il libro a un finale a sorpresa.

ci sono cani illustri, cani attori, cani che hanno guadagnato l`onore della prima pagina di giornali e della tv e cani oscuri di cui nessuno ha mai parlato. nelle librerie e nelle biblioteche si puo` trovare di tutto sui cani, sulle razze, su come allevarli, nutrirli e addestrarli, ma poco o addirittura nulla e` stato scritto su episodi che riguardino realmente la loro vita. questo libro intende colmare, almeno in parte, questa lacuna.


non conosco bene le notti di napoli. le intuisco. so che il sonno e` lento e i sogni fecondi, conosco la superficie delle cose che si assentano per fare di napoli un ricordo ostinato, un`immagine all`ombra della vita insolente, dare un gusto amaro alla bocca dai denti anneriti dal tabacco, denti rotti, denti cariati, un`immagine di ruggine e splendore, luci al neon e squarci di cielo. napoli, viscere d`italia, ventre insolito del mondo, innalza lentamente i suoi vicoli fino al cielo passando per le periferie del sogno. una citta` e` una miriade di volti, corpi e ricordi. spesso, la memoria delle pietre tradisce il tempo e affida messaggi inquietanti a passanti che non sanno cosa farsene.

questo manuale puo` essere consultato: come introduzione all`argomento in modo pratico senza bisogno di conoscenze teoriche; come libro degli oracoli che da` delle risposte chiave a delle domande personali; come libro per la pratica che spiega di tutte le 78 carte dei tarocchi il significato generale (quotidiano) e il loro messaggio nell`ambito della professione, dei rapporti e della coscienza; come libro da consultare che spiega i significati diversi delle 78 carte in ognuna delle sette posizioni de "il cammino"; come manuale che lascia al lettore lo spazio sufficiente per annotare le sue esperienze. il testo e` illustrato con il mazzo completo dei tarocchi di marsiglia e ne da` una interpretazione integrata dalla corrispondenza astrologica e con l`i ching.

un album di grande formato con testi di gianni rodari e disegni di pef. una storia un po` vera e un po` magica, che parla di pace e utopia senza essere banale, ne` patetica, ma con una punta di pessimismo: a far "scoppiare" la pace non saranno le azioni degli uomini... eta` di lettura: da 5 anni.

di fronte alla spietata macchina nazista predisposta all`annientamento, nascondersi era vitale per sfuggire all`orrore dei campi di sterminio. l`europa, in quei tragici anni, si riempi` di bambini nascosti, costretti a rinunciare alla propria identita` e a rispondere a un nome diverso per rimanere vivi. in quest`album un bambino nascosto, isaac, autore del libro, racconta con semplicita` la propria odissea nella francia occupata, fatta di pericoli e nascondigli, di incontri con persone egoiste o generose, di momenti tragici e di piccole inattese felicita`.

einaudi ragazzi prosegue la riedizione dei classici di gianni rodari illustrati da bruno munari, due tra i massimi "fantasisti" della letteratura italiana per ragazzi. ritorna ora in libreria "il pianeta degli alberi di natale", una favola a cavallo tra la fantascienza, l`utopia e i mondi alla rovescia tanto amati da rodari. in questo romanzo, un bambino, portato nello spazio da un vascello spaziale mascherato da cavallo a dondolo, incontra degli alieni che, liberati dal lavoro grazie alle macchine, vivono in un "pianeta della cuccagna" e si dedicano solo a scienze, arti e politica. ma cosa vogliono questi spaziali da lui? se agli occhi smaliziati di un adulto la trama puo` sembrare, a tratti, semplicistica, va detto che il libro affrontava temi assolutamente rivoluzionari per l`epoca e attuali ancora oggi, come l`idea che i bambini debbano prepararsi fin da piccoli diventare i governanti del mondo di domani, ma senza perdere la vivacita`, la spontaneita` e la capacita` di essere amici di tutti. eta` di lettura: da 9 anni.

secondo groddeck "la donna non conosce limiti al pensiero, non si adatta a nessun sistema, non e` stata ancora scoperta, e` enigmatica, sorprendente. l`uomo perisce, ma la donna e` eterna".

in perfetto equilibrio tra la ricchezza di qualita` umane e la profondita` delle rievocazioni letterarie, tra lo spazio della materia e la purezza della poesia, il racconto scorre veloce lungo i destini di tre poeti svevi, vaiblinger, morike e holderlin, sullo sfondo di una tubinga di primo ottocento.

il libro e` dedicato a bob dylan. l`idea di comporre "poesie da cantare", infatti, venne a ginsberg (1926-1997) in seguito a un casuale incontro con il grande menestrello americano, alla fine di una lettura pubblica newyorkese, nel 1971. l`intesa fu immediata e l`incontro tra i due si concluse in sala di registrazione. la testimonianza di quell`evento, e dei successivi sviluppi della ricerca poetico-musicale di ginsberg, e` affidata a questo libro in cui testi "politici", legati all`attualita` di quegli anni, si alternano a poesie di ispirazione erotica, a meditazioni spirituali, a fulminanti squarci di vita "on the road".

terra, prossimo futuro. new phoenix, megalitico agglomerato urbano di 42 milioni di abitanti, estesa su tre quarti dell`arizona, e` "la citta`", forse l`ultima del pianeta, ormai votato all`estinzione. in questo drammatico scenario uno spietato criminale dalla mente demoniaca ha fatto della distruzione la sua arma e il suo scopo primario. contro di lui combatte il corpo degli hunter-killer`s, l`unita` speciale da combattimento alla cui guida e` un uomo dal tenebroso passato, sopravvissuto ad una guerra apocalittica. al di sopra di tutto e di tutti, gli interessi della gottschalk-yutani corporation, il colosso economico del pianeta. ma c`e` una nuova misteriosa entita`, una nuova tecnologia in grado di sovvertire le strutture del reale...

in mezzo secolo di rapporti internazionali e` davvero successo di tutto: tensioni e contrasti, cadute e ascese, crolli di muri e di ideologie, ritorni di fondamentalismi e di integralismi. una lunga sequenza di problemi e di tragedie, di speranze e delusioni, ma anche di retorica e disinformazione riguardo a uomini, idee, eventi che hanno toccato o toccano, direttamente o indirettamente tutti noi, in una dimensione via via piu` globale. con questo libro sergio romano intende porre ordine alla materia dei rapporti internazionali e tracciarne le linee evolutive e le prospettive future.

i1 tempo trascorso dalla prima edizione non ha diminuito l`originalita` e l`interesse di questa biografia. ivone kirkpatrick non era storico di mestiere, ma aveva, quando si mise al lavoro, un vantaggio e una virtu`. il vantaggio era la familiarita` con il suo personaggio e con le vicende di cui mussolini fu protagonista. come diplomatico, kirkpatrick aveva conosciuto il dittatore e i suoi uomini, li aveva visti al lavoro, ne aveva ascoltato i discorsi e le battute, ne aveva studiato i caratteri e i comportamenti. come alto funzionario del foreign office, ebbe quello "sguardo dal ponte" senza il quale le grandi vicende diventano soltanto aneddoti divertenti o incomprensibili tempeste, della storia. la virtu` e` quella della tradizione letteraria a cui kirkpatrick appartiene: il gusto innato degli inglesi per il racconto biografico, l`attenzione per il dettaglio, l`equilibrio, il distacco. nel ritratto che kirkpatrick dipinge di mussolini non vi e` ne` rabbia, ne` sarcasmo, ne` acrimonia. vi e` anzi, talvolta, una sorta di simpatia critica che rende il giudizio negativo ancora piu` convincente. grazie alla penna e all`occhio di kirkpatrick, le collere del dittatore, le sue smargiassate, le sue intuizioni e i suoi errori, le sue ingenuita` e le sue furbizie, la sua forza e le sue debolezze, lo straordinario contrasto fra la teatralita` della vita pubblica e la sobrieta` della vita privata compongono un grande ritratto storico, non meno attuale oggi degli anni in cui fu scritto.

nel pensiero di arthur schopenhauer la parte relativa alla lettura affronta direttamente non solo l`elemento nodale della pratica del leggere quale attivita` elettiva del soggetto, nel distogliersi dal meccanico perpetuare del ritmo imposto dalla volonta` di vivere, ma anche il suo opposto. che cosa accade infatti effettivamente nel momento del leggere, se non una imitazione o una riproduzione di un movimento di pensiero non proprio? questo aspetto fenomenico affascina fortemente il pensatore, perche` presenta sotto una luce non ovvia, ne` tantomeno usuale anche per il linguaggio fi`losofi`co, il movimento della lettura e la sua funzione oppiacea, la sua natura mimetica di "falso movimento" cognitivo, poiche` "quando leggiamo, un altro pensa al posto nostro: noi ripetiamo semplicemente il suo processo mentale".

"nel pensiero di arthur schopenhauer un posto particolare viene occupato dalla riflessione attorno al linguaggio, quale veicolo della comunicazione umana e soprattutto quale abito del pensiero; ma e` anche una riflessione sulle lingue stesse, intese come idiomi. risulta abbastanza facilmente comprensibile come, all`interno di un modello di filosofi`a quale quella del nostro, tale tema assuma un carattere del tutto particolare. nei parerga, di cui qui presentiamo un capitolo (i paragrafi dal 298 al 303a) riuniti sotto il titolo uber sprache und worte, si assiste a una ampissima analisi non tanto riferita al "che cos`e`" della lingua e dei suoi oggetti (e, sottinteso, del suo soggetto, il parlante), ma volta a - per cosi` dire - circoscrivere, attraverso il riverberare di mille sfumature concettuali, il "come" il linguaggio si struttura e si dispone, nell`azione stessa del pensiero." (andrea felis)

bartek il trionfatore, l`eroe eponimo di questo racconto di henryk sienkiewicz, ha un cognome impegnativo. si chiama slowik, una parola polacca che si pronuncia suo`vik e vuol dire "usignolo". ma e` un gigante dalla forza straordinaria. l`usignolo viene da pognebin, un derelitto villaggio di quella regione della wielkopolska che al tempo delle spartizioni e` stata trangugiata dalla prussia. nel periodo in cui si svolge l`azione del racconto il governo prussiano, proseguendo un processo secolare, appare intento a tedeschizzare la zona. bartek pero` e` troppo sempliciotto per capirlo. quando suonano le trombe di guerra, e i ragazzi di pognebin vengono arruolati per fare quattro passi nella francia di napoleone iii, parte anche lui. si copre di gloria, lo coprono di medaglie. ma quando torna al paesello, la realta` che lo attende non e` affatto bella. e anche questo, bartek non riesce a capirlo in tempo. si mette nei guai, ne` riesce in alcun modo a evitarglieli la moglie tanto piu` sveglia di lui. la conclusione e` molto amara.

come fanno le orecchie a impedirci di cadere dalla bicicletta? perche` basta solo un po` di forza di gravita` a farvi perdere la testa? che cosa puo` farvi scoppiare le budella? se pensate di avere lo stomaco per sopportare tutte le schifezze della scienza, allora benvenuti nel finimondo della fisica. saprete cosi` che cosa tiene la luna nel cielo, quanto in fretta crescono le vostre unghie e cosa puo` succedere quando una mela colpisce uno scienziato sulla testa! con esempi esilaranti e incredibili indovinelli, test per testoni e folli fumetti. centrifugatevi, schiantatevi, fatevi esplodere il cervello! la scienza non e` mai stata cosi` brutta! eta` di lettura: da 10 anni.

roma, gennaio 1943: un pomeriggio tiepido avvolge la citta` che, immersa in una pace innaturale, sembra quasi presagire la rovina imminente. una giovane tedesca percorre le strade del centro diretta alla christuskirche, dove sta per tenersi un concerto. di lei non conosciamo nulla - solo i pensieri che fluiscono sulla pagina, dapprima lentamente, poi sempre piu` rapidi e densi, in un crescendo emotivo che sbozza alla perfezione il ritratto di una ventunenne giunta in italia dalle coste del baltico, all`ottavo mese di gravidanza, in ansia per le sorti del marito, un ufficiale della wehrmacht improvvisamente richiamato in africa. di pagina in pagina, i pensieri della protagonista e gli scorci di roma si intrecciano fino a confondersi, e la mente ricostruisce avvenimenti, sogni, speranze per il bambino che sta per nascere. poi la semplicita` quasi fanciullesca delle prime riflessioni lascia spazio a domande piu` profonde e inquietanti sul futuro della guerra, della germania, dell`europa, domande dinanzi alle quali la ragione si smarrisce. soltanto la fede e la musica di bach, in questo pomeriggio romano, sembrano poter suggerire una risposta, facendo vacillare le certezze della protagonista fino a smascherare in modo inequivocabile la perversione della menzogna nazista.

alberto manguel ci propone qui una serie di saggi brevi, come sempre per lui irrituali nel punto di vista e allegramente trasversali rispetto a scrittori, culture ed epoche. si tratta di undici "elogi", dissertazioni colte e spiritose, dalla bibbia al libro tascabile, dalle fiere librarie ai racconti per bambini; un elogio, innamorato e profondo, e` rivolto alla personalita`, all`anima della lingua spagnola; infine, alcuni elogi - personalissimi dell`orrore e del piacere, degli animali, del regalo, dell`impossibile. quest`ultimo e` un`appassionata disamina della situazione dell`amato paese d`origine, l`argentina, nella sua crudezza e "impossibilita`": un viaggio individuale e oggettivo insieme, pieno di brividi e malinconia, con un improvviso guizzo finale che ha la forza cosi` singolare di questo scrittore, il quale sa davvero andare oltre le parole. la scelta del termine "elogio" sembra un omaggio al grande borges (di cui manguel fu amico e allievo) e al suo "elogio dell`ombra"; vila-matas, altra voce di spicco della cultura in lingua spagnola, sta al gioco e intitola la sua prefazione "elogio di alberto manguel".

nel corso di dieci conversazioni assai intime, ninar esber interroga il padre, il poeta adonis, sulla sua formazione, il suo rapporto con l`islam, con la poesia, la siria natale e il libano, dove entrambi hanno vissuto fino alla guerra, e ancora sulle donne, il velo, le religioni monoteiste, il terrorismo. adonis, refrattario a ogni indottrinamento religioso e a ogni forma di fanatismo, parla di desiderio, sessualita`, matrimonio, fedelta`, amicizia e sensualita` oltre che, naturalmente, della creazione poetica. ninar, giovane donna provocatoria e sincera, e` aspramente critica nei confronti del modo in cui sono considerate le donne nei paesi musulmani. una duplice lezione di liberta`.

un incontro casuale in treno si trasforma in una lunga amicizia. uno scrittore importante, giovanni testori, ogni mattina svuota le sue tasche piene di storie davanti a un giovane scrittore condannato a far carriera in pubblicita`. sulle carrozze delle ferrovie nord spuntano i fantasmi di luchino visconti, pasolini, ge`ricault, alain delon, arbasino, grunewald, gadda, rubens, papa wojtyla, montale, tanzio da varallo, giulio einaudi... e poi compaiono folle di poveri disperati e sublimi dementi, boxeur, prostitute, mariuoli, magnaccia, ragazzi sbandati e apocalittici disintegrati, i protagonisti dei primi libri di testori. personaggi reali e inventati che hanno popolato una vita piena di eccessi, sregolatezze, passioni assolute, misticismi erotici, bestemmie e preghiere, dannazioni e conversioni... in parallelo alle vicende dello scrittore lombardo emerge la trama di una metropoli in piena mutazione. si scorge il passaggio dagli anni del terrorismo all`edonismo reaganiano. ogni mattina una nuova puntata corre sulle linee di una ferrovia che attraversa la vita come una landa senza fine, una transiberiana domestica con moltitudini di pendolari scarrozzati su una citta` agitata dalla caffeina del profitto.

il titolo stupisce: in una societa` aggressiva come la nostra, un elogio della dolcezza? e quale dolcezza poi? quella che - dice l`autore - non e` affatto una forma di debolezza, non e` un aspetto del non poter fare, anche se rifiuta di essere uno dei volti del potere. quella che possiede una sua forza, e ci fa vivere con pienezza tutte le facolta` di un`esistenza libera. la lettura di questo curioso libriccino e` stimolante. seguendo il gusto dell`autore per la divagazione e per l`anticonformismo, scopriamo come rendere piu` lieta la vita, come imparare a godere di istanti, sentimenti ed esperienze raffinati, e d`altro lato impariamo a riflettere sugli aspetti negativi e sgradevoli del nostro panorama sociale, per cercare di evitarli. citando i testi piu` vari, e dando prova di un gusto marcato per la trasgressione, audeguy invita a sottrarsi, senza fanatismi e senza contrapposizioni violente, al totalitarismo della societa` contemporanea, ai suoi imperativi futili, per recuperare autonomia e uno sguardo disincantato e lucido, ma attento alla dolcezza.

cos`e` l`occidente? troviamo questa parola dappertutto, nelle notizie del giorno e nei libri di storia. ma i significati sono cosi` numerosi e cosi` diversi che spesso regna la confusione. l`occidente e` una regione del mondo? e l`europa? gli stati uniti d`america? europa e stati uniti insieme? o la totalita` dei paesi ricchi? forse l`occidente e` un tipo di societa`? un sistema economico? una morale? una religione, un modo di vivere, una mentalita`? dobbiamo rallegrarci della sua esistenza o maledirlo? ma insomma, dov`e` oggi l`occidente? in alcune parti del globo? o e` diventato un fenomeno mondiale? per farla finita con le immagini confuse e le idee vaghe, che generano odio e violenza, bisogna approfondire questi interrogativi. questo e` l`obiettivo che il libro si propone.

chi l`avrebbe detto che una delle piu` grandi e bisbetiche scrittrici del novecento americano avrebbe potuto insegnarci come si flirta ai grandi magazzini, non senza delineare un ironico spaccato della societa` attraverso una lezione di stile? in questi saggi raccolti per la prima volta in volume in italia, l`ineffabile ideatrice del "cubismo letterario" spazia con comicita` da un improbabile soggetto cinematografico per un grottesco cinema muto fino a una bislacca lezione di geografia sintattica per arrivare, bonta` sua, a una brusca spiegazione sul modo piu` semplice per sfornare capolavori. tutto questo, naturalmente, senza tralasciare i ritratti dei grandi pittori e artisti che aveva sostenuto e frequentato nella parigi d`inizio secolo: matisse, ce`zanne, juan gris e quel picasso che la immortalo` in uno dei suoi piu` celebri capolavori. "flirtare ai grandi magazzini" e` un libro curioso, una perla audace nata nella grande stagione modernista, dove lo sperimentalismo linguistico si coniuga a un`acre satira dell`epoca corrente, per regalare al lettore un`esperienza estetica davvero imprevedibile, in grande sintonia con i movimenti piu` esplosivi e dirompenti della vecchia europa.

insieme con parenti ed amici potrete, con l`aiuto di questo libro, provare la vostra intelligenza e la vostra cultura. in esso troverete, una pagina dopo l`altra, domande appassionanti e indovinelli intriganti che vi metteranno alla prova nei piu` disparati campi del sapere. il tutto e` corredato pero` dalle relative risposte, che vi permetteranno di verificare cio` che effettivamente conoscete. il volume e` corredato da foto a colori e da accurati disegni che vi aiuteranno nel vostro compito.

pre`vert non e` antico, non e` sentimentale, non e` decadente. pre`vert e` vivissimo come un adolescente d`oggi. nonostante pre`vert sembri a tratti classico, i suoi versi prefigurano la liberazione sessuale delle nuove generazioni, quella il cui amore vince l`invidia dei vecchi, l`indignazione dei benpensanti e perfino la miseria e la guerra. versi d`amore allegri, dissacranti, ironici, anarchici, mai retorici, ricchi anche d`umor nero. ma non e` tutta spavalderia. sul fondo si annida la malinconia di ogni amore, ricchezza splendida ma fragile; da custodire teneramente.




per vico il fulmine e il susseguente tuono agiscono come catalizzatori del pensiero umano: l`evento terrificante induce i "bestioni" ad alzar gli occhi al cielo, ad ingraziarsi la ignota creatura irata ma, sostanzialmente, a cominciare ad emettere ipotesi sul loro destino, quaggiu`. per walt disney il fulmine e` un delizioso giocattolo igneo lanciato, in un giorno estivo, a sconquassare una festa di centauri azzurri e far correre a gambe levate un bacco perfettamente ebbro. per il composto e compassionevole pittore sablet il fulmine che si articola in segmenti rettilinei dietro la piramide cestia e` un attrezzo scenico razionalizzante e classicamente funebre. per turner quello che si abbatte con fragore abbacinato entro il cerchio magico di stonehenge e` un chiaro segno della tragica instabilita` della storia umana. per hokusai il fulmine che si snoda dietro le spalle indifferenti del signor fuji e` un drago millenario e sostanzialmente benevolo. per paolo uccello e` un fuso di fuoco che si infila dentro un albero incenerendolo assieme al punto di fuga. per, per, per... questo "scherzo fulmineo" altro non e`, e non pretende di essere che uno "scherzo" appunto. una serie di partite a scacchi, non tutte vinte, con questa luce istantanea, elettrica o solforosa, apportatrice di morte o solo di un delizioso senso di protezione se goduto al sicuro, nel proprio letto: in attesa del prossimo scroscio di pioggia contro i vetri della finestra. e del tuono che non si fara` attendere troppo a lungo.


in questi tre racconti, cosi` come nelle poesie che seguono, i gatti sono il vero perno attorno al quale gira tutto il libro. gatti ovviamente tendenti al giallo e al diabolico, e parenti prossimi di quei gattacci malandrini della grande tradizione letteraria che va da poe a bulgakov e oltre.

questo carteggio sembra tracciare una mappa degli ultimi dieci anni della vita di benedetto croce, anni importanti per via della guerra, della fine del fascismo e della rinascita della democrazia, ma anche per il suo saggio del 1942 che creo` tanto scalpore ed e` ritornato ora di straordinaria attualita`: "perche` non possiamo non dirci cristiani". la pubblicazione di questo saggio nella rivista "la critica" fu accolta con grande sorpresa perche` quelle considerazioni che apparvero come un improvviso avvicinarsi di croce alla religione. il mondo cattolico guardo` a croce con occhio diverso, mentre quello laico si domandava come era maturata quella riflessione. oggi e` possibile ricostruire il processo attraverso il quale croce arrivo` a elaborare il famoso saggio, perche` sono state ritrovate le lettere che il filosofo scriveva in quell`epoca alla marchesa maria curtopassi, sua lontana parente, autrice di poesie animate da uno spirito di intensa religiosita`. le lettere sono inedite e rappresentano un prezioso contributo per conoscere come si e` sviluppato il pensiero di croce sui temi della religione, della funzione della chiesa cattolica e del rapporto tra filosofia e religione. e un croce poco conosciuto, che svela un particolare sensibilita` verso i problemi della fede e il soprannaturale.

nato nel 1906 a sud di dublino, samuel beckett e` stato probabilmente l`ultimo grande scrittore modernista. molti lo ricordano come l`artista brillante che rifuggiva notorieta` e fotografi, ma per la poetessa anne atik e per suo marito, il famoso pittore avigdor arikha, non era altro che "sam", il loro intimo amico. per oltre quarant`anni, la atik e arikha ne hanno condiviso la compagnia, incontrandolo piu` volte a settimana, bevendo fino a tarda notte nei caffe` parigini, cenando a casa, andando insieme a concerti e vernissages. scrive la atik: "dopo quindici anni di memorabili conversazioni con beckett, mi sono resa conto che non potevo piu` affidarmi alla memoria. l`indimenticabile stava diventando l`irrecuperabile". nel 1970 la atik inizio` a buttar giu` qualche appunto. "com`era" e` il risultato finale. attraverso le sue parole scopriamo i dettagli dell`abbigliamento di beckett, il suo amore per gli scacchi e il biliardo, e le sue passioni piu` grandi, l`arte e la musica. lettore onnivoro in svariate lingue, beckett spesso recitava poesie e brani di letteratura a memoria, parlava degli scrittori che lo avevano influenzato e degli autori suoi contemporanei. yeats, keats, dante, la duras, shakespeare e milton sono tutti citati in queste pagine, insieme a una miriade di personaggi che formavano la sua cerchia piu` stretta.

quando nel 1889 fu inaugurata a parigi la tour eiffel, tra i nomi di tutti coloro che, con i loro studi sull`elasticita`, avevano consentito la realizzazione dell`opera e che erano stati riportati sull`ardita costruzione, mancava quello di sophie germain. la cosa non stupisce, perche` si trattava di una donna, sia pur vincitrice di un premio di 3000 franchi, bandito da napoleone, per studi appunto sull`elasticita`. premio che, a causa dell`eccessiva timidezza, la giovane sophie, che all`epoca aveva trent`anni, non ando` a ritirare. eppure le lettere che le sono state scritte da alcuni tra i piu` illustri matematici e fisici del suo tempo, tra cui gauss, lagrange e fourier, testimoniano quanto l`intensa attivita` scientifica di questa singolare studiosa fosse tenuta in considerazione.

nella ricerca di un criterio per determinare quando un`equazione algebrica possa essere risolta "per radicali", galois introdusse il concetto di gruppo di sostituzioni, un`idea nuova e di fondamentale importanza. per questo e` giustamente considerato il fondatore della moderna algebra astratta. la vicenda biografica di evariste e` stata particolare e "romantica" a causa dei suoi interessi politici che lo hanno condotto alla morte all`eta` di soli vent`anni. la sua vita troppo breve e` uno degli esempi piu` evidenti che la storia registri del trionfo della mediocrita` sul genio. non compreso dagli insegnanti fin da ragazzo, fu respinto due volte all`esame per l`ammissione all`ecole polythecnique; ritenuto un radicale pericoloso, fu imprigionato e infine arrivo` a battersi in duello per una futile questione d`onore e mori` per le ferite riportate. ma la verita`, forse, e` ancora piu` sconvolgente. cio` che scrisse prima dell`alba del giorno del duello, durante terribili ore di disperazione, costituisce ancora uno spunto di riflessione e di ricerca per i matematici moderni.

nella convinzione che gli essere umani ne saprebbero di piu` su se stessi se si osservassero con lo sguardo dell`altro sesso, l`autore ricostruisce le storie e i ritratti di nove donne piu` o meno celebri e comunque rappresentative di un modo diverso di vivere la propria femminilita`. la mondana, la nottambula, due attrici... ognuna con una caratteristica specifica, dall`ossessione al godimento, dal denaro all`ingegno. nove donne cosi` preoccupate di incendiare la propria vita e di farne un`opera memorabile, da pagare ad alto prezzo il loro amore per la liberta`.

ancora una volta manguel conduce il lettore nel mondo dei libri, debordante ed inesauribile come l`esperienza umana. la sua attenzione si concentra sulla biblioteca, luogo deputato a custodire e a tramandare la memoria passata. dall`utopia di immortalita` perseguita nell`antica alessandria d`egitto all`evanescenza dell`odierna internet, la biblioteca, privata o pubblica, si presenta nel corso della storia come spazio di potere, di ordine, di identita`, di immaginazione, di oblio, di mito, di sopravvivenza ma, soprattutto, di indiscussa liberta`.

nessuno e` un grand`uomo per il proprio domestico. forse si sarebbe dovuto tenerne conto quando, in occasione della grande mostra del 1977 dedicata a marcel duchamp al centre georges pompidou di parigi, fu deciso di pubblicare i ricordi di lydie fischer sarazin-levassor che, per pochi memorabili mesi, di marcel duchamp fu la moglie. quello che risulta dalla prosa diretta, spesso concitata, della brava signora, che neppure i tanti anni trascorsi e un secondo, piu` felice matrimonio, erano riusciti a placare, e` la personalita` dell`artista nei suoi aspetti piu` intimi, non sempre edificanti. il testo, riprodotto con scrupolo filologico, racconta una storia in bilico tra il patetico e il grottesco, popolata da imprudenti debuttanti, ricchi borghesi accaniti a difendere reputazione e patrimonio, artisti scrocconi, ereditiere americane per piu` versi golose, in una parigi di lussuosi ristoranti, caffe` storici, grandi prime teatrali e cinematografiche all`ombra di personaggi di primo piano, da picasso a man ray, da cocteau a brancusi a picabia, da kiki de montpamasse a yvonne george. al corrente di tutto, lydie fischer sarazin-levassor sa come sono andate davvero le cose e continuamente si ha voglia di compatirla. le si e` comunque grati dei suoi spesso involontari, ma irresistibili risultati di umorismo.

il filo conduttore di questa raccolta di saggi e` la follia, protagonista in ogni epoca non solo della finzione artistica, ma anche della vita reale. manguel ci presenta un mosaico di personaggi letterari e storici, di artisti e di opere che attingono alla fonte della pazzia per sfidare, nel bene e nel male, regole e istituzioni.

"era il 20 luglio 1966. a londra si svolgevano i campionati del mondo di calcio ed io stavo per sposarmi. l`atmosfera era plumbea, pioveva a dirotto, il vento soffiava gelido, i passanti, avvolti in mantelli scuri e impermeabili, si avviavano rapidi in mezzo al traffico congestionato. era piena estate, ma se non fosse stato per il verde degli alberi tutto faceva pensare ad un freddo pomeriggio autunnale, cosi` diverso da quella torrida giornata di luglio del 1958, a new york, quando il destino mi aveva fatto incontrare rino giori. questo era il paesaggio che si scopriva dalle grandi finestre dell`albergo carlton in grosvenor square, dove aspettavo il piu` bel giorno della mia vita." e l`inizio delle memorie trasgressive di una donna che ha attraversato il novecento al fianco di personaggi che hanno fatto la storia politica, culturale ed economica del secolo scorso. non si tratta di pettegolezzi su personaggi famosi, ma di squarci del secolo passato: gli anni quaranta del cinema italiano a fianco di dino de laurentiis, poi il sogno americano dei kennedy, quindi la gran bretagna dei beatles. anni vissuti dalla ribalta di una grande famiglia aristocratica, senza mai smettere di amare la vita e di percorrerla con spirito d`avventura, vivacita` d`ingegno e senso dell`umorismo.

un baedeker insolito, graffiante, appassionante come un racconto. la firenze che torniamo a vedere attraverso gli occhi della scrittrice non e` quella del turismo di oggi, ma quella della vita di ieri, del rinascimento al suo zenit: quando l`italia era maestra del mondo.






il volume e` una ricognizione tra byatt, gordon, howard, oates, pynchon, trevor, updike, vidal nel territorio dei "peccato mortale", cui si aggiunge un nuovo peccato: quello della disperazione, il male oscuro.




19 novembre 1938, viene pubblicato sulla "gazzetta ufficiale" il decreto legge n. 1728 intitolato "provvedimenti per la difesa della razza italiana". dopo pochi giorni ernesto nathan rogers, ebreo, giovane architetto razionalista e membro dello studio bbpr, comincia a scrivere "lettere di ernesto a ernesto" e vicevena, che portera` a termine nel marzo del 1939. il manoscritto, tornato finalmente alla luce, viene presentato in tutta la sua drammatica realta`. una sequenza di brevi, intense lettere che l`autore rivolge a se stesso instaurando un doloroso dialogo interiore in cui indagare la nuova condizione di anonimo tra la folla. gli scritti di rogers, che inizialmente erano una naturale reazione al trauma subito, diventano con il passare del tempo una lucida riflessione sulla condizione dell`individuo nella societa` moderna. insieme essi testimoniano di un cambiamento nella percezione di se` nel mondo che risultera` fondamentale per capire il ruolo che ernesto rogers acquisira` nel dopoguerra italiano e internazionale.









uno stralunato pianista, mosso dagli abili fili di un bonnefoy surrealista sui generis, svolge la sua (im)mortale performance su una scena mobile, animata da fantasmi grotteschi e fracassanti martellate. inedito in italia, riappare dopo cinquantanni il testo d`esordio di uno dei maggiori poeti del nostro tempo, accompagnato da un breve saggio in cui l`autore indaga con lo sguardo di oggi le origini del proprio percorso poetico.

curare un gatto, farlo giocare, dargli da mangiare, sono cose che ogni amico dei felini fa con amore, certo. ma ascoltarlo? si puo` capire il suo linguaggio e magari conversare con lui? "che ha detto il gatto?" offre una dettagliata ricostruzione della lingua "parlata" dai nostri amici a quattro zampe, prendendo in considerazione una vasta gamma di miagolii, comportamenti e movenze, ordinati per argomento e "tradotti" dettagliatamente.

com`e` potuta finire in una storia simile, frannie? lei, in quel bar ci era capitata per caso, con un suo allievo. cornelius a volte e` cosi` insistente, quando decide di volerla riaccompagnare a casa. pero` a lei cornelius piace: la incuriosiscono quel suo slang di ragazzo nero, le sue parole fatte a brandelli colorati dalla violenza del quartiere newyorkese dove e` nato. e perche` malloy e rodriguez, i due poliziotti che indagano sull`assassinio di angela sands, stanno seguendo` frannie? come sanno che lei ha visto la ragazza se non si trovavano in quel bar? ma frannie ricorda che la ragazza dai capelli rossi non era sola nel seminterrato del bar...

chi e` il misterioso uomo vestito di blu appena arrivato in treno a malgudi? quali sono i motivi che lo inducono a dimorare in pianta stabile nella sala d`aspetto della stazione, alle prese con cimici e polvere? davvero proviene dalla leggendaria timbuctu`? e su cosa verte infine l`appassionante studio cui sembra dedicare i suoi viaggi e che e` destinato a sconvolgere il mondo della ricerca scientifica e le sorti dell`umanita` intera? disturbati da questi interrogativi, a poco a poco gli imperturbabili abitanti della cittadina di malgudi, gia` teatro di molte altre storie raccontate da narayan, abbandonano la loro proverbiale e sonnolenta apatia, ritrovandosi a partecipare coralmente e quasi inconsapevolmente a una sorta di indagine investigativa.

nei primi anni del novecento soltanto un pittore inglese molto originale poteva innamorarsi di un castello imponente circondato da una natura selvaggia e mozzafiato. l`edificio in questione, la fortezza della brunella nei pressi di aulla, era stato costruito in epoca medioevale e divenne per molti l`adorata residenza della famiglia di kinta beevor. mentre lei e i suoi fratelli correvano per le campagne, i genitori ricevevano ospiti illustri come d.h. lawrence e aldous huxley.

un fiero e po` arruffato gatto di strada e` stanco della sua liberta` piena di pericoli e decide di cercare una dimora confortevole e di trasformarsi in un perfetto e lucidissimo gatto di casa. dopo varie vicissitudini e` accolto nella casa di una deliziosa signora dalla voce carezzevole, una scrittrice che gli dona un nome altisonante (tom jones) e gli presenta nientemeno che vladimir nabokov.

fin da adolescente virginia woolf aveva sofferto di ricorrenti attacchi di una malattia nervosa che la costringeva a lunghi periodi di inattivita` e di profonda depressione. ma nonostante cio` la sua morte sorprese tutti, a cominciare da suo marito leonard e sua sorella vanessa, i piu` vicini parenti. il suicidio di virginia ha fatto a lungo discutere critici letterari e biografi. sembrava che il successo letterario e la costante presenza di amici molto cari avessero scongiurato la tendenza suicida che si era gia` manifestata nella scrittrice. ma fu proprio il suo coraggio e la sua lucidita` di fronte ai sintomi che preludevano a un ennesimo e forse definitivo piombare nella malattia che la spinsero a scegliere la morte. grazie a questa raccolta di piu` di duecento lettere di scrittori, amici, letterati e conoscenti - tra cui d.h. lawrence, t.s. eliot, vita sackville-west, mary sarton e e.m. forster inviate in questa occasione a leonard woolf e alla sorella vanessa bell possiamo sentire il polso di coloro che conobbero e amarono un personaggio tanto geniale quanto umano come virginia woolf. da ogni lettera traspare un aspetto particolare, un inedito dettaglio, un omaggio affettuoso e l`impronta di un ricordo indelebile.

questo volume propone una moderna ed emozionante raccolta di monologhi estratti da commedie, drammi e tragedie in cui si riflettono, con temi precorritori, le piu` innovative scritture teatrali del novecento.

"non e` solo la dissoluzione della realta` in un pulviscolo di particelle a conferire al libro il suo fascino; ne` ci si deve abbandonare alla pura magia delle singole frasi, alla loro forza di suggestione. quel che il libro intende stimolare in noi non e` solo una critica del linguaggio o una critica del nostro sistema di comunicazione. svelando con tanta evidenza e senza alcun riguardo il procedimento insito nel meccanismo narrativo, handke disvela anche il nostro rapporto con la realta`. egli mostra fino a qual punto noi siamo debitori verso quegli schematismi che giudichiamo un` adeguata esperienza del reale, mentre in effetti sono solo immagini del mondo o proposizioni su di esso, a cui noi ci rimettiamo." (wendelin schmidt-dengler)

"nel corso di trent`anni, il caso e l`amicizia mi hanno condotto a studiare tre figure che gettano le loro luci divergenti sulla piu` oscura crisi dell`individuo che l`europa abbia conosciuto prima di quella che s`impone a noi oggi. laclos si limita a porre il problema. come dinanzi a molte opere del nostro tempo - e non solo letterarie - il lettore delle "liaisons" avrebbe potuto dire: "cosi` non puo` durare". e cio` che risponde goya, facendo della condizione umana l`oggetto di un`accusa fondamentale alla quale si rifiuta di rispondere con una trascendenza; e` cio` che risponde saint-just, facendo appello alla quasi-trascendenza costituita ai suoi occhi dalla nazione."

questo volume e` un classico della letteratura memorialistica su beethoven e una delle piu` importanti fonti dirette sulla sua vita. alla sua origine sta la singolarissima esperienza di un ragazzo poco piu` che dodicenne, che per due anni, gli ultimi della vita di beethoven, ne frequenta quotidianamente la casa, gli diviene amico affettuoso, lo assiste, e piu` tardi, in eta` ormai avanzata, con consapevolezza ben maggiore, ripercorre quei momenti, riferendone episodi e impressioni con fedele semplicita` e composta commozione. sullo sfondo della vita culturale-musicale, non soltanto viennese, del tempo, nella quale il maestro appare assorbito dalla sua imponente attivita`, prende rilievo un beethoven intimo e umanissimo.

in questi tre saggi, raccolti in volume dall`autore, il filosofo marxista gyorgy lukacs (1885-1971) ci ha lasciato la sua interpretazione di thomas mann, da lui considerato "l`ultima grande espressione del realismo critico borghese". il primo - una conferenza pronunciata per celebrare i settant`anni dello scrittore - e` una lettura complessiva del "work in progress" manniano. nel secondo, scritto nel 1948, lukacs interpreta il doctor faustus, come "la tragedia tipica dell`arte e della spiritualita` borghese moderna", e come il percorso esemplare di un intellettuale tedesco negli anni che precedono l`avvento del nazismo. il terzo raccoglie i fili del lungo confronto di lukacs con l`opera di mann.

"in "degas danse dessin" il ritratto di edgar degas quale baudelariano "pittore della vita moderna", artista di gusti difficili e di scontrosa natura, uomo antico piu` che in opposizione ai suoi tempi, amico della poesia piu` che dei poeti, e` delineato e indagato da valery alla luce esclusiva dell`arte sua e con lo stesso tratto leggero del disegnatore, che segue l`estro nei limiti precisi della sua volonta` mentre traccia sulla carte il profilo delle forme nella progressiva evoluzione della sua conoscenza. ne deriva una sorta d`evidentissimo e documentato profilo dal vero, ma sapientemente sfumato e concertato, e con qualche variegatura non casuale di ritratto immaginario." (dalla postfazione di beniamino dal fabbro)