
questo carteggio sembra tracciare una mappa degli ultimi dieci anni della vita di benedetto croce, anni importanti per via della guerra, della fine del fascismo e della rinascita della democrazia, ma anche per il suo saggio del 1942 che creo` tanto scalpore ed e` ritornato ora di straordinaria attualita`: "perche` non possiamo non dirci cristiani". la pubblicazione di questo saggio nella rivista "la critica" fu accolta con grande sorpresa perche` quelle considerazioni che apparvero come un improvviso avvicinarsi di croce alla religione. il mondo cattolico guardo` a croce con occhio diverso, mentre quello laico si domandava come era maturata quella riflessione. oggi e` possibile ricostruire il processo attraverso il quale croce arrivo` a elaborare il famoso saggio, perche` sono state ritrovate le lettere che il filosofo scriveva in quell`epoca alla marchesa maria curtopassi, sua lontana parente, autrice di poesie animate da uno spirito di intensa religiosita`. le lettere sono inedite e rappresentano un prezioso contributo per conoscere come si e` sviluppato il pensiero di croce sui temi della religione, della funzione della chiesa cattolica e del rapporto tra filosofia e religione. e un croce poco conosciuto, che svela un particolare sensibilita` verso i problemi della fede e il soprannaturale.








acclamato dalla critica come uno dei capolavori del premio nobel spagnolo camilo jose` cela, questo breve romanzo ha per protagonista un gruppo di uomini e di donne che si ritrovano reclusi, distanti dal mondo, nel padiglione di un sanatorio per malati di tubercolosi. alla fatica e al dolore fisico dei personaggi si somma la malinconia del distacco, l`allontanamento da una societa` che, prima di comprenderne le difficolta`, li giudica per il pericolo che rappresentano. la malattia non e`, percio`, solamente un fardello, ma a tratti una colpa, da scontare in solitudine o, al massimo, tra correi. le loro menti sono attraversate dagli stessi pensieri e una speranza comune li anima, quella della guarigione. cosi`, a poco a poco, tra i degenti si consolidano le relazioni, scandite da antipatie e ossessioni, chimica e attrazione. ogni personaggio racconta il suo punto di vista e dal padiglione, tra lettere e diari, emerge una narrazione corale, un punto di vista universale sulla condizione umana. quando il corpo e` minato dalla malattia, l`uomo diventa piu` spontaneo, piu` semplice. insomma, corrisponde meglio a se stesso, e finalmente si rivela umano. ma, prima che si inizi a parlarne al passato, esiste una soluzione per comprendere appieno la vita?
una panoramica introduttiva all`antropologia culturale attraverso l`esame di parole chiave come cultura/culture, percezione/conoscenza, identita`/appartenenze, che rappresentano ambiti di riflessione classici della disciplina, accanto a temi quali mobilita`/migrazioni, globalizzazione, natura/ambiente, che costituiscono elementi rilevanti dei dibattiti contemporanei nell`ambito delle scienze umane. questi argomenti sono presentati nella forma di una selezione antologica di brani di autori italiani e stranieri, tra i quali arjun appadurai, philippe descola, ugo fabietti, clifford geertz, francesco remotti. la nuova edizione, riveduta e ampliata, presenta sia temi inediti, in particolare la sezione dedicata all`ambiente, sia l`inclusione di autori la cui voce ha animato i dibattiti piu` recenti della disciplina.