











































un manipolo di persone si dirige a redun, localita` abbandonata in fondo a una sconfinata pianura, apparentemente per una missione archeologica. ma ciascun membro del gruppo ha uno o piu` obiettivi nascosti. il malinconico marchese jan pedrewcky ne ha uno politico e uno privato: trovare le carte che inchiodino alle sue colpe passate il nuovo governatore del regno e uccidersi con la stessa pistola con cui aveva concluso la sua vita il padre, il vecchio signore del cratere. al suo secondo romanzo, bettini, latinista "prestato alla narrativa", costruisce una spy story ambientata in un luogo fantastico fra polonia, lituania e sassonia, in un passato indefinito che somiglia alla nostra epoca.

un giovane chierico di casale monferrato, nel 1441, viaggia verso parigi, dove dovrebbe concludere i suoi studi universitari. a parigi non arrivera` mai. per una serie di vicissitudini, raggiunge invece il porto di la rochelle e da li` si imbarca alla volta dell`oceano con l`intenzione di fondare una colonia felice nell`isola di atlantide. con questo romanzo sebastiano vassalli ci racconta la storia avvincente di una scoperta dell`america fuori tempo. una storia che e` anche una potente metafora del rapporto fra gli uomini e il tempo. di come la memoria si cancelli in poche generazioni, ma possa riaffiorare dopo secoli con significati del tutto mutati.

il poeta inglese tony harrison ha appositamente curato una scelta dei suoi versi piu` recenti per questa edizione italiana. poesie politiche si alternano a versi tratti da testi teatrali, ma comune rimane la volonta` di "forzare" i metri tradizionali attraverso una lingua violenta e attuale.

in italia vivono oggi fra i sette e gli ottocentomila fedeli musulmani. si tratta di una svolta storica: l`islam e` la seconda religione del paese. un`identita` culturale, una religione sempre percepita come totalmente altra, lontana, vive oggi sul medesimo territorio del suo antico nemico. eppure non se ne conosce quasi nulla. stefano allievi propone una testimonianza in prima persona. un viaggio tra i



dietro l`amore che lega diego, giovane cronista, a teresa, si nasconde una lacerante visione della guerra civile spagnola. diego vede se stesso e la vita con gli occhi di "un uomo senza qualita`" che non sa dare il suo contributo alla storia. ma quando si comincia a mormorare di una cospirazione in marocco e mentre i fragori della guerra iniziano a dilagare, diego scrivera` i suoi reportage da madrid e per teresa si aprira` la via dell`esilio. il romanzo rappresenta l`esordio narrativo del regista della "trilogia flamenca".







Carlo, re dei Franchi, ha ripudiato Ermengarda, figlia di Desiderio, re dei Longobardi. Ermengarda torna dal padre e chiede di potersi chiudere in convento per trovare conforto nella preghiera. Un messo di Carlo intima a Desiderio di restituire le terre tolte al pontefice. Il re risponde sdegnosamente e la guerra è dichiarata. Alcuni duchi longobardi sono pronti a tradire. Nel campo dei Franchi giunge il diacono Martino a rivelare l'esistenza di un valico che permette a Carlo di prendere di sorpresa i Longobardi. Adelchi si difende strenuamente; intanto Ermengarda, muore in convento a Brescia. Un traditore apre ai Franchi le porte di Pavia, ultimo rifugio dei Longobardi. Giunge, morente, Adelchi che ha deciso di combattere fino all'ultimo.

L'amante militare commedia di tre atti in prosa. Rappresentata per la prima volta in Venezia l'autunno dell'anno 1751.





L'arte della commedia è un vero e proprio "manifesto" politico della poetica teatrale del drammaturgo partenopeo. È una commedia di denuncia da parte degli attori verso la borghesia che censura ideologicamente e materialmente i contenuti di verità che gli artisti vorrebbero esprimere e mette in secondo piano il loro ruolo produttivo in società. Una censura di carattere materiale imposta, che evita di far nascere e pubblicizzare lavori di denuncia sociale, per impedire una sensibilizzazione delle coscienze verso i reali problemi della società.






La caduta di Robespierre si distacca nettamente dalla coeva drammaturgia inglese, rappresentando un caso unico di teatro politico direttamente connesso con l'attualità più scottante. E se al dramma non si può riconoscere un autentico valore artistico, non si potrà certo negargli un alto merito documentario, tale da non giustificare l'oblio in cui esso è caduto e la scarsa fortuna editoriale di cui ha goduto nella stessa Inghilterra.



Commedia in due atti scritta nel 1929, e rappresentata per la prima volta dalla compagnia «Teatro Umoristico i De Filippo» il 9 ottobre 1932 a Napoli, al Teatro Sannazzaro, Chi è cchiu felice 'e me! ha - come ha sottolineato Fiorenza Di Franco - «il fondo delle vecchie farse sul tema tradizionale dell'infedeltà coniugale e della cecità del marito tradito. Ma l'accuratezza con cui vengono sottolineati i tratti del protagonista fanno pensare che Eduardo abbia voluto andare oltre alla presentazione caricaturale di un tipo. Mettendo in risalto l'individualismo di Vincenzo, la sua sete di meschina felicità, il suo isolarsi nel suo piccolo mondo, suggerisce una critica alla borghesia italiana - certamente non recepita all'epoca - che proprio con questo modo di concepire la vita ha permesso l'avvento del fascismo e il suo progressivo rafforzamento».

Il riflesso della luna illumina la notte, dalla mia stanza questo mondo voglio poter cambiare, un sogno a tutti voglio regalare, sorrisi da regalare, e amore da consegnare, un infinità di carezze a voi che non sapete perché soffrite, e una casa per voi che nella notte trovate il sonno, una famiglia per voi che nella solitudine siete vissuti, e tanta musica a chi la sua melodia non hai mai potuto ascoltare, fiori per voi che nei fucili portate l’arroganza dell’uomo, arcobaleni di colori per voi che nella oscurità trovate la vostra pace, io insieme a voi questa notte sogno un mondo migliore, un mondo di speranza che non si consumerà mai, voglio cambiare ciò che io non potrò mai cambiare, accendo la luce che riesce ad avvolgere i cuori, che in cerca della nostra vita ci rifugiamo nei sogni, regalo a te, mio bellissimo mondo questo sogno enorme di amore che non potrà mai morire.







