
pubblichiamo in due tomi (voll. 36 e 37) il manoscritto economico 1861-1863 con l`esclusione dei quaderni che trattano le "teorie sul plusvalore" (i quaderni dal vi al xv e il xviii) che abbiamo raccolto nei volumi 33, 34, 35. il primo tomo (vol. 36) comprende i primi cinque quaderni del manoscritto, composti tra l`agosto 1861 e il marzo 1862, e i quaderni xix e xx scritti nei primi mesi del 1863. il secondo tomo (vol. 37) comprende i quaderni restanti, dal xv al xviii e dal xxi al xxiii, finora in gran parte inediti in italia. i quaderni sono per marx, prima di tutto, strumenti di lavoro, mezzi di organizzazione del pensiero, talvolta appunti grezzi, a volte parzialmente ordinati ed elaborati in attesa di una versione ulteriore destinata al pubblico. le leggi di movimento e le tendenze del capitale scoperte da marx sono il prodotto di una lunga e faticosa ricerca, avviata, prima del manoscritto del 1861-1863, nei "grundrisse" e poi sviluppata nei tre volumi del "capitale". ecco la miniera di scienza della politica per i rivoluzionari del 21esimo secolo: leggere marx non e` ritornare al passato ma attrezzarsi per il presente. ma per applicare marx, bisogna conoscerlo.

dalla marcia su roma al 25 luglio 1943, il volume ripercorre in un racconto puntuale e aggiornato i tratti salienti della vicenda ventennale del regime fascista e ne esamina le forme d`impatto sulla societa` italiana. dopo un capitolo introduttivo sul primo dopoguerra, il fascismo delle origini e la marcia su roma, sono analizzati l`instaurarsi e il consolidarsi della dittatura negli anni venti; i caratteri via via assunti negli anni trenta da un regime teso al totalitarismo; la natura, i limiti, il declino del consenso degli italiani; il mito dell` e i disegni di fascistizzazione integrale della gioventu` e non solo; i rapporti con la santa sede; l`evolversi della politica estera dagli esordi di governo alle guerre d`etiopia e di spagna; l`asse con hitler e la politica razziale e antisemita; l`intervento nel secondo conflitto mondiale, le sconfitte militari e il collasso del regime certificato nella seduta del gran consiglio del 24-25 luglio 1943.

. un aforisma scelto da quello che, pur contenendone tematiche e pensiero, e` forse il romanzo meno aberrante del celebre marchese. per certi versi, lo si potrebbe considerare perfino (mostruosamente) spiritoso dato che, con una risata da vero orco, sade consiglia a ogni madre di prescriverne la lettura alla propria figlia... : si apre cosi` questo stupefacente trattato erotico-filosofico-politico del marchese di sade, e si direbbe quasi un omaggio a rabelais (), altro irregolare incarcerato e messo all`indice. per quanto riguarda l`erotismo, anche se quello che fanno i suoi personaggi in pochissime ore - e fanno anche piu` di quanto sia possibile - risulta piuttosto inverosimile, nondimeno non puo` non insegnare al lettore una percezione del proprio corpo nuova, gioiosa e liberatoria: e` l`habeas corpus della sessualita`. per quanto riguarda la filosofia e la politica, geniali intuizioni di abbagliante verita` e attualita` erompono dalle teorie di un uomo inchiodato al suo tempo, non solo dal disprezzo aristocratico, e ineluttabilmente crocefisso alle sue ossessioni. le parole di madame de saint-ange a dolmance`: , piu` che il ritratto del protagonista, sembrano il piu` completo e perfetto autoritratto di sade. prefazione di michele mari.

una storia completa ed equilibrata degli ultimi 150 anni della corea, che esplora le questioni sociali, economiche e politiche che la nazione ha dovuto affrontare da quando alla fine del xix secolo venne catapultata in una dimensione internazionale. collocando la corea in un contesto globale, michael j. seth descrive come questa antica societa`, culturalmente ed etnicamente omogenea, sia stata dapprima vittima dell`espansionismo imperialista giapponese, per poi essere arbitrariamente divisa a meta` dopo la seconda guerra mondiale. seth delinea i percorsi postbellici delle due coree - diversissime per sistemi politici e sociali e orientamento geopolitico - mentre si evolvevano in societa` nettamente opposte. la corea del sud, dopo un inizio poco promettente, e` diventata uno dei pochi stati in via di sviluppo postcoloniale a entrare nelle file del primo mondo, con un`economia globalmente competitiva, un sistema politico democratico e una cultura cosmopolita e dinamica. al contrario, la corea del nord e` diventata una delle societa` piu` totalitarie e isolate del mondo, una potenza nucleare con una popolazione impoverita e colpita dalle carestie. considerando le traiettorie radicalmente opposte e storicamente senza precedenti delle due coree, seth valuta quanto queste possano dimostrarsi utili per comprendere non solo la corea moderna, ma la prospettiva piu` ampia della storia mondiale.

la verita` prima di tutto e` l`inizio del piu` famoso j`accuse della storia moderna, quello di emile zola. la verita` prima di tutto e` anche il movente che ispira questo j`accuse, che raccoglie la testimonianza della relatrice speciale onu sui territori palestinesi occupati da israele dal 1967. questo libro non nasce come un instant book. prima degli attacchi del 7 ottobre 2023 - in un momento in cui l`attenzione mediatica sulla situazione in israele e nei territori palestinesi occupati era prossima allo zero - j`accuse voleva essere anzitutto uno strumento per comunicare ai lettori l`urgenza di un tema che non poteva essere ignorato. attraverso il prezioso lavoro svolto da francesca albanese e confluito in tre rapporti internazionali - presentati rispettivamente nell`ottobre 2022, nel luglio e nell`ottobre 2023 - era possibile documentare in maniera incontestabile l`affermarsi di una condizione di apartheid e di un`occupazione neocoloniale con migliaia di vittime. questo fatto doveva essere portato all`attenzione del grande pubblico. dopo il brutale e intollerabile attacco di hamas, e dopo la guerra conseguente su gaza, l`attenzione mediatica su israele e palestina e` diventata massima, eppure resta impantanata in contrapposizioni fuorvianti (se critichi israele stai con i terroristi; se porti l`attenzione sull`occupazione stai giustificando hamas...), che impediscono la comprensione di una storia che non comincia il 7 ottobre. il j`accuse di francesca albanese non e` l`intervento di parte di un`attivista ma e` il contributo di una donna che svolge da anni un incarico di alto profilo istituzionale e che puo` aiutarci a vedere e a capire cio` che non vediamo. l`ampio saggio di roberta de monticelli che chiude il libro offre inoltre una visione profonda dei temi che questo conflitto ha messo in luce.
la storia e la leggenda del grande ciclismo, a partire dalle fascinose avventure dei pionieri di fine ottocento sino ai giorni nostri. la nascita del tour de france e del giro d`italia, di tante spettacolari classiche, i primi eroi popolari dell`infinita avventura. il diavolo rosso gerbi cantato da paolo conte. lo spazzacamino valdostano maurice garin, che diventa francese e vince il primo giro di francia. costante girardengo il campionissimo. la gloria e la tragedia di bottecchia. binda e guerra, una grande rivalita`, sino all`epopea dei giganti della strada, bartali e coppi, che con i loro trionfi aiutarono il paese a rinascere dopo i drammi della seconda guerra mondiale. e poi gimondi e merckx, un grandissimo duello, ma anche tanti campioni italiani al proscenio negli anni `50 e `60. le sfide infuocate fra moser e saronni, poi bugno e chiappucci, il mito e la tragedia di marco pantani. i trionfi e le frodi di lance armstrong. le altre avvilenti vicende di doping, compreso quello tecnologico. ma anche le emozionanti vittorie olimpiche e mondiali di paolo bettini. tanti retroscena, altrettanti segreti sino alle vittorie di nibali al giro, al tour e alla vuelta. l`oro olimpico di viviani ai giochi di rio, l`oro del quartetto trascinato da ganna ai giochi di tokyo, le tragedie assurde di michele scarponi e di davide rebellin. il colpaccio a sorpresa di bettiol al giro delle fiandre e i trionfi su pista e su strada, a cronometro e in linea, in maglia iridata e in maglia rosa, il record dell`ora del nostro straordinario filippo ganna. senza dimenticare l`avventura di sonny colbrelli, campione d`italia, d`europa, in trionfo nel fango della roubaix e poi tradito dal suo cuore. infine, la nuova generazione di fenomeni, pogacar e vingegaard, van der poel e van aert che su tutti i traguardi sanno rendere spettacolare e affascinante ogni sfida.

in quale misura la radio, negli anni fra le due guerre, e la televisione, in quelli del boom economico, hanno contribuito allo sviluppo italiano? i nuovi mezzi di comunicazione sono stati al centro della crescita culturale dell`italia contemporanea o hanno accentuato l`andamento squilibrato della sua modernizzazione? qual e` stato il rapporto tra questi mezzi e gli altri apparati dell`industria culturale? e, infine, che effetto hanno avuto, sulle strutture della radio e della televisione, i condizionamenti del potere, dal fascismo fino a oggi? attraverso una riflessione critica che si coniuga a una documentata analisi delle vicende connesse all`uso dei piu` importanti fra i mass media, vengono sottoposti a una puntuale verifica storica molti luoghi comuni e molte idee ricevute. dai passi sperimentali della sino alle guerre per il controllo dell`etere, monteleone guida il lettore attraverso il susseguirsi delle trasmissioni, dei palinsesti, dei personaggi che hanno alimentato, per gran parte del nostro secolo, le fantasie, i sogni, i desideri dell`immaginario nazionale.

il volume, che per la sua originalita` ha contribuito a rinnovare sostanzialmente la storiografia sul ventennio in italia e all`estero, analizza il "partito-milizia" come embrione totalitario, interpreta il regime fascista come "cesarismo totalitario" e propone una revisione del concetto stesso di totalitarismo, interpretato, secondo il suo originario significato storico, come esperimento e metodo di dominio politico. in questo se`nso, considerando l`orientamento degli studi sul fascismo e sul totalitarismo in campo italiano e internazionale, il libro si conferma imprescindibile per l`interpretazione dell`italia contemporanea e per la riflessione sul totalitarismo come esperienza di modernita` alternativa alla modernita` liberale e democratica.

il 25 maggio del 1944 - ultimo giorno di guerra a littoria - nel breve intervallo tra la partenza dei tedeschi e l`arrivo in citta` degli angloamericani, diomede peruzzi entra nella banca d`italia devastata e ne svaligia il tesoro. e qui che hanno inizio - diranno - la sua folgorante carriera imprenditoriale e lo sviluppo stesso di latina tutta. ma sara` vero? il canale mussolini, intanto, dopo essere stato per mesi la dura linea del fronte di anzio e nettuno, torna a essere quello che era, il perno della bonifica pontina. inizia la ricostruzione, ma al nord la guerra continua e coinvolge i peruzzi su tutti i fronti, repubblichini o partigiani. con il suo funambolico impasto linguistico, con il suo sguardo irriverente e provocatorio sempre addolcito pero` da un`umanissima pietas, antonio pennacchi narra le gesta dei peruzzi, famiglia di pionieri bonificatori, grandi lavoratori, eroici spiantati, meravigliosi gaglioffi e donne generose. "canale mussolini. parte seconda" e` un romanzo corale e polifonico, un`opera letteraria di smagliante bellezza che, alternando i toni dell`epica a quelli dell`elegia, ci da` lucidamente conto di cio` che siamo, in forza di cio` che nel bene e nel male siamo stati.

un brivido di fascinazione e di aspettativa, e insieme di enigma e di mistero, colpisce chiunque in occidente abbia qualche dimestichezza col pensiero e con la grecia arcaica appena sente nominare i presocratici. i fondatori della filosofia! gli iniziatori della scienza! i primi che hanno dato voce a quella meraviglia che, secondo platone e aristotele, determina l`! chi ancora la pensasse cosi`, rimarra` perplesso davanti a questo volume, il primo di tre, che la fondazione valla dedica ai nella ionia, nella magna grecia e nell`atene antiche. in compenso, provera` sorprese formidabili nel veder rivoluzionati paradigmi storico-interpretativi resistenti da secoli, se non da millenni, e nel sentir parlare di `polymatheis`, di `philosophoi`, di `rhapsodoi`, di influenze orientali e dell`avesta - insomma nell`assistere a una nuova sistemazione dei tanti che siamo abituati a considerare . con una attenzione straordinaria ai contesti nei quali tale sapienza ha preso forma, laura gemelli si pone domande fondamentali: ad esempio se esista . oppure contesta la distinzione consacrata da tempi remoti tra `mythos` e `logos`, colloca i protagonisti all`interno delle vicende politiche dell`asia minore, ne rivisita i rapporti con omero ed esiodo. e allo stesso tempo, con puntualita` filologico-critica, ci presenta i personaggi e le opere che ci aspettiamo quando prendiamo in mano un volume intitolato presocratici. eccoli qua, i magnifici campioni di questo primo tomo: talete, anassimandro, anassimene, pitagora (e i pitagorici antichi), senofane, eraclito: ciascuno preceduto da un`introduzione essenziale e profonda, ciascuno tradotto con freschezza, ciascuno commentato con cura. i milesii e la loro particolare ottica di esplorazione della natura e del cosmo; pitagora e il suo carisma in cui si inquadra

il canale mussolini e` l`asse portante su cui si regge la bonifica delle paludi pontine. su questa terra nuova di zecca, creata dai progetti ambiziosi del duce e punteggiata di citta` appena fondate, vengono fatte insediare migliaia di persone arrivate dal nord. un vero e proprio esodo. contadini emiliani, veneti e friulani lasciano le proprie terre, dove non rimaneva altro che stare a "puzzarsi di fame", e diventano i primi attori del nuovo sogno italico di grandezza. tra di loro ci sono i peruzzi, gli eroi di questa saga straordinaria. a farli scendere dalle pianure padane sono il carisma e il coraggio di zio pericle. con lui si trasferiscono i vecchi genitori, tutti i fratelli, le nuore. e poi la nonna, dolce ma inflessibile. il vanitoso adelchi, piu` adatto a comandare che a lavorare. e poi c`e` lei, l`armida, la moglie di pericle, la piu` bella, la piu` generosa, la piu` strana, una strega forse. un poema grandioso che, con il respiro delle grandi narrazioni, intreccia le vicende drammatiche e sorprendenti dei suoi protagonisti a quelle, non meno travagliate, di mezzo secolo di storia italiana. antonio pennacchi rievoca il passato controverso e insieme epico della nazione, animando ricordi e fantasmi con uno sguardo sempre lucido, ironico e spiazzante, ma soprattutto carico di pietas e profonda commozione per i propri personaggi, per quelle tre generazioni di peruzzi che combattono con glorioso accanimento contro le sferzate del destino che sembra non concedere tregua.

il risorgimento italiano come processo che inizia alla meta` del settecento con l`illuminismo e termina con la fine del governo della destra nel 1876. nel libro sono esaminate le origini politiche, sociali ed economiche dell`aspirazione all`unita`, con una attenzione particolare al risorgimento artistico e letterario, alla questione della lingua, al ruolo delle donne; e` poi discussa l`unificazione del 1860, in quanto frutto in varia misura del risorgimento, della guerra e del lavorio diplomatico. il percorso si compie nel primo quindicennio del regno d`italia, siglato simbolicamente dal pareggio di bilancio.

in una casa sul mare circondata dai fiori vivono yuko, che si prende cura del marito non autosufficiente, e il giovane e vigoroso koji. quest`ultimo e` appena uscito dal carcere dopo aver scontato una condanna proprio per aver ferito gravemente alla testa ippei, il marito di yuko. innamoratosi della giovane donna, il ragazzo aveva voluto difenderla, segnando per sempre il proprio destino e quello della coppia di sposi: l`uomo ne era rimasto infatti semiparalizzato, quasi incapace di parlare e con un perenne, inquietante sorriso sul volto. nonostante la corrente di passione che li unisce e i profumi dell`estate che inebriano l`aria della penisola, i due giovani sono ossessionati dalla presenza silenziosa e rassegnata dell`invalido: non sopportano il sospetto di essere guardati come due animali che si trastullano, innocentemente felici. il senso di colpa, il sorriso perenne di ippei e le indecisioni di yuko permeano l`atmosfera di una tensione crescente, che sembra far precipitare il trio verso il compimento inevitabile di un segreto desiderio di espiazione. vissuta sullo sfondo di una natura idilliaca, tra le spiagge e le pinete della penisola di izu, questa storia di un eros che conduce irragionevolmente alla rovina acquista un`aura di essenzialita` e fatalita` che e` stata paragonata da molti a quella della tragedia greca.

la scrittura di cortazar affonda le radici nella precisione realistica. i vari quartieri di buenos aires, gli ambienti borghesi, le atmosfere familiari, i locali dove si balla il tango: il misterioso, l`irrazionale, il tragico germogliano dalla piu` corporea descrizione del quotidiano. e proprio li` che salti nel tempo, scambi di destini, apparizioni e stregonerie prendono forma e senso: la vita segreta di una societa` si carica di segni e tensioni inquietanti. particolare suggestione ha il "bestiario" metafisico di cortazar: animali invisibili, come la tigre del racconto che da` il titolo al libro, o immaginari, o creati dal nulla come i coniglietti della "lettera a una signorina di parigi".

non esistono guadagni senza perdite, e il sogno di una felicita` per il guadagno, depurata del dispiacere per la perdita, e` altrettanto vano della proverbiale speranza di un pranzo gratis. i guadagni e le perdite connessi a ognuno dei vari sistemi di convivenza umana vanno accuratamente conteggiati, per tentare di pareggiarli il piu` felicemente possibile. ma non e` mai esistito, e mai esistera`, un bilancio dove ci sia la voce dell``avere`, ma non quella del `dare`. la gioia della vita civile si ottiene solo insieme alla sofferenza, la soddisfazione va sottobraccio al disagio e l`obbedienza alla ribellione. la civilta`, quest`ordine artificiale imposto sul disordine naturale dell`umanita`, e` un baratto, un compromesso sempre rimesso in questione e volta a volta rinegoziato. "il disagio della postmodernita`" e` uno dei libri fondamentali di bauman. una lettura imprescindibile per chiunque voglia capire il suo tempo in tutte le sue implicazioni e le sue contraddizioni.

l`ucraina e` stata a lungo un territorio conteso tra imperi potenti e in concorrenza tra loro. eppure, a partire dall`ottocento si e` sviluppata una coscienza nazionale che, dopo il 1989, ha dato senso e identita` al nuovo stato indipendente. dopo le prime teorizzazioni, sara` il fallimento della rivoluzione nazionale del 1917 ad aprire le porte da un lato al patriottismo sovietico elaborato dai bolscevichi e dall`altro a un nazionalismo ucraino della diaspora che nel periodo tra la due guerre si avvicina progressivamente al fascismo e al nazismo. dopo la seconda guerra mondiale, l`emigrazione negli stati uniti e in canada costituira` una comunita` coesa e influente, capace di svolgere un ruolo significativo quando, con la caduta dell`urss, nascera` per la prima volta uno stato ucraino indipendente. proprio a partire da allora, nel 1991, il debole senso di appartenenza nazionale si rafforzera` in parallelo al processo di democratizzazione ed europeizzazione, accentuato dal crescente antagonismo con la russia putiniana. ripercorrendo la storia della nascita di una nazione, questo libro propone una chiave di lettura degli eventi piu` recenti e dell`attuale conflitto con la russia.

nell`agosto del 1519 cinque navi partirono dal porto di siviglia. erano tutte parte di una spedizione patrocinata e sostenuta dall`imperatore carlo v. alla loro guida si trovava un ammiraglio portoghese allontanato dal suo paese con disonore e che si era messo al servizio della corona spagnola in cerca di riscatto. l`obiettivo del viaggio era dimostrare che le isole molucche, allora famose perche` produttrici di spezie, appartenevano alla spagna e non al portogallo secondo le regole del trattato di tordesillas che aveva diviso il pianeta tra questi due imperi. nei tre anni seguenti queste imbarcazioni e questi uomini affronteranno battaglie, ammutinamenti, naufragi, tradimenti. solcheranno mari mai affrontati prima dagli europei, entreranno in contatto con popoli e culture sconosciute, dai patagoni della terra del fuoco agli abitanti della polinesia. insomma, affronteranno una delle piu` grandi imprese della storia dell`uomo. un`avventura che si concludera` con il loro ritorno e con la diffusione del racconto di viaggio del vicentino antonio pigafetta.

nel 1964 norberto bobbio decide di dedicare le sue lezioni di filosofia del diritto al tema della guerra e della pace. un tema - non nuovo nella riflessione dei giuristi e dei politologi ma poco frequentato nei corsi universitari - che a bobbio pare meritevole di essere trattato, non solo perche` adatto a una ricostruzione storica e teorica di ampio respiro ma soprattutto perche` reso urgente dal pericolo della guerra atomica, nel pieno della crisi dei missili di cuba. il libro espone e discute le varie teorie con cui nella storia si e` tentato di giustificare la guerra e le diverse correnti pacifiste che hanno cercato di superarla, di ciascuna mettendo in luce gli argomenti, le incongruenze, i punti di forza e gli elementi di debolezza. qui bobbio avanza la sua celebre tesi circa l`impossibilita` di giustificare la guerra in un`epoca in cui l`uso di armi cosi` potenti rischia di mettere in questione la stessa sopravvivenza del genere umano. un testo destinato a diventare imprescindibile rispetto a un dibattito contemporaneo spesso non all`altezza della drammaticita` dei tempi che viviamo.

. questo si diceva del colosso di zeus a olimpia, una delle sette meraviglie del mondo, opera di fidia, insuperabile nel rappresentare la maesta` e la bellezza degli dei. peccato che l`unica testimonianza personale rimasta dello scultore sia un piccolo vaso a olimpia con l`iscrizione parlante: . e le tante statue in oro e avorio, in bronzo e in marmo, che fine hanno fatto? tutte scomparse. e tutte le nuove opere sull`acropoli di atene, , furono veramente sotto la sua sovrintendenza? anche il sodalizio con pericle, inscindibile per gli autori antichi, quanto fu vero? e dov`e` la sua mano nella decorazione del partenone? la biografia di fidia, lo scultore ateniese del secolo di pericle, il piu` `classico` del passato `classico`: un racconto tra arte e potere.

lo zen e` la scuola buddhista piu` refrattaria a ogni pensiero concettuale, la piu` scettica nei confronti del linguaggio e della sua capacita` di trasmettere quella viva verita` che lo zen chiama a realizzare nel modo piu` diretto. la sfida di questo saggio di byung-chul han consiste nel dispiegare filosoficamente il nucleo concettuale presente nel buddhismo zen in forma latente, poetica e sconcertante. operazione non facile ma feconda, perche` permette al nostro pensiero di aprire nuovi orizzonti di senso, di esperienza e di espressione. il libro e` impostato a tal fine in senso comparatistico: le grandi voci del pensiero europeo-occidentale, da platone a hegel e heidegger, vengono messe a confronto con le intuizioni fondamentali del buddhismo zen. piuttosto che cercare punti di contatto e di somiglianza, come talvolta e` stato fatto, l`autore mira a far risaltare l`irriducibile originalita` del buddhismo zen rispetto alle nostre familiari abitudini di pensiero. al centro vi si staglia naturalmente l`intuizione del vuoto. la negazione radicale che esso opera di ogni idea di sostanza e soggetto apre la realta` a un`insospettabile fluidita`, e chiama l`uomo a un contegno di gentilezza amichevole nei confronti di ogni vivente.

la globalizzazione significa da un lato che, per la prima volta nella storia dell`umanita`, la terra chiede di essere considerata per cio` che essa davvero e`, cioe` un globo e non una mappa; dall`altro che per il funzionamento del mondo tempo e spazio hanno perso quasi ogni importanza. ecco perche` la globalizzazione resta un fenomeno cosi difficile da capire. lo spazio e il tempo moderni sono il prodotto della sostituzione del mondo con la carta geografica: soltanto su una tavola, cioe` una mappa, i corpi possono perseverare nel loro moto rettilineo uniforme. sulla sfera terrestre, pero`, non vi sono limiti, ne` spazio, ne` tempo. sappiamo quando spazio e tempo della fisica classica sono entrati in crisi, l`epoca moderna e` terminata ed e` iniziata la globalizzazione: nell`estate del 1969 si ebbe l`impressione di essere entrati in una nuova era, ma non si trattava della conquista dello spazio (inteso come cosmo), bensi` della sua fine. in quei giorni nasceva infatti il primo segmento della rete: negli stati uniti due computer iniziavano a dialogare fra loro riducendo gli atomi a immateriali unita` d`informazione. cosi la prossima volta che il saggio indica la luna, non bisogna guardare ne` il dito ne` la luna e sara` bene continuare in ogni caso a guardare, per cercare di capire, la nostra vecchia e consumata terra. e quel che si tenta di fare qui, in serrato dialogo critico con le voci piu` incisive che hanno di recente fatto i conti con il fenomeno della globalizzazione.

viviamo nel presente, ma non viviamo il presente. facciamo una cosa e ne pensiamo un`altra. la mindfulness offre una opportunita`, quella di essere consapevoli, cioe` di essere davvero presenti nella propria vita, momento dopo momento, staccandoci da abitudini nocive e dipendenze mortificanti. possiamo iniziare a vivere con maggior equilibrio psicofisico semplicemente disciplinando con gentilezza la nostra attenzione, recuperando il tempo di guardare veramente alle cose per quel che sono, e non per quello che si e` abituati a pensare, a temere o a sperare che siano. imparare finalmente a rispondere, anziche` reagire, allo stress puo` far emergere un diverso e piu` sereno rapporto con la complessita` del vivere.

il 9 giugno del 53 a.c., sulla pianura di carre, nell`alta mesopotamia, un esercito di cavalieri venuti dall`iran e dall`asia centrale sbaraglia un`armata di oltre cinquantamila uomini, inviati da roma a conquistare l`impero rivale dei parti. l`avanzata verso la conquista del mondo, ritenuta fino ad allora inarrestabile, e` bloccata da un`armata di cui erano state sottovalutate la perizia militare, la forza d`urto e, soprattutto, la capacita` di resistere al temibile dispositivo della legione. giusto traina racconta la storia avvincente e appassionante di una battaglia fra le piu` oscure nella storia militare dell`antichita`, il primo grande scontro di una guerra continua, praticamente mai conclusa, fra roma e l`iran.

negli ultimi trent`anni la criminalita` in italia e` crollata: gli omicidi, che nel 1991 furono 1.938, sono oggi poco piu` di 300 e anche gli altri reati sono in larga parte diminuiti. la popolazione carceraria e` tuttavia quasi raddoppiata e il numero degli ergastoli e` piu` che quadruplicato, passando dai 408 del 1992 agli attuali 1.867. e cambiata radicalmente anche la politica penale. ancora negli anni novanta la maggioranza dei parlamentari italiani era favorevole all`abolizione dell`ergastolo, votata dal senato il 30 aprile 1998 da una larghissima maggioranza. oggi tutte le forze presenti in parlamento respingono, come un`accusa infamante, l`idea di essere a favore dell`abolizione non diciamo dell`ergastolo, ma perfino del carcere duro dell`ergastolo ostativo. questi straordinari mutamenti non sono spiegabili se non come effetti della riduzione delle garanzie del corretto processo quali limiti all`arbitrio punitivo e del declino della cultura garantista sia nel ceto politico che nel ceto giudiziario. contro tale regressione, questo libro ripropone il modello classico della giurisdizione penale come accertamento dei reati legalmente predisposti, su cui si fonda la sua legittimazione democratica. propone il rafforzamento delle garanzie penali e processuali idonee a realizzare tale modello. sostiene infine la necessita` di sviluppare una teoria del garantismo penale entro una teoria generale del garantismo, sulla base delle tesi che la maggior parte dei reati si previene con garanzie dei diritti e con politiche sociali, ben piu` che con politiche penali, e che il garantismo penale designa l`ultima e la piu` infelice delle tecniche di garanzia della sicurezza pubblica dai delitti e dalle pene arbitrarie.

sono molti, e variegati, i temi affrontati in questa straordinaria raccolta di saggi: dalla stregoneria al divieto di conoscere cio` che sta in alto, inteso letteralmente e metaforicamente; dalle pitture erotiche di tiziano all` di freud, interpretato come un lupo mannaro mancato; da aby warburg e i suoi continuatori all`intreccio tra riflessioni sul mito e ideologia nazista negli scritti di georges dume`zil. che cosa lega ricerche cosi` distanti tra loro? la prefazione alla prima edizione insisteva sulla morfologia, usata . e alla morfologia si ritorna, in una prospettiva diversa, negli scritti inediti che ora si aggiungono, imperniati sulla nozione di (e percio` riproducibile) che era stata proposta in spie. radici di un paradigma indiziario. in questa nuova edizione ginzburg rilegge il libro anche a partire da un tema fondamentale che, almeno in apparenza, in spie mancava: il rapporto tra indizi e prove. e lecito supporre (come aveva fatto, in passato, lo stesso autore) che la ricchezza cognitiva degli indizi avesse indotto a trascurare l`importanza delle prove? un dubbio da avvocato del diavolo, che ha portato a riesaminare da un`angolazione inattesa la sequenza che, partendo dalla triade morelli-freud-sherlock holmes, proietta il lettore da un lato verso i cacciatori del neolitico, dall`altro verso il presente. e un invito a trasformarsi in cacciatori di indizi, per cercare di rispondere a questa e ad altre domande.

a pochi chilometri da lucca, dalla pianura s`alza il colle di santa maria delle grazie. in cima c`e` il manicomio. il paese piu` vicino si chiama magliano. cosi` , per la gente del luogo, significa portare il segno della pazzia, di una vita attraversata dal vento sublime e dannato della sofferenza mentale. in un reparto psichiatrico femminile, negli anni precedenti l`eta` degli psicofarmaci e ben prima della contestata riforma basaglia, un medico vive con le : donne aggressive, tristi, erotiche, disperate, orrende, miti, malate o semplicemente fuggite dal mondo. capolavoro di mario tobino, le libere donne di magliano e` oltre che il poema della profondissima e unica atmosfera che pervade le stanze della follia: perche` . e perche` , come lo stesso autore volle scrivere sulla fascetta della prima edizione del romanzo (vallecchi 1953). arricchiscono il volume due inserti iconografici che mostrano com`era e com`e` oggi l`ospedale psichiatrico di maggiano, nel quale lo scrittore psichiatra mario tobino abito` due camerette della casa medici dal 1943 al 1990 e in cui opero` come responsabile del settore femminile fino al 1980.

alla fine di aprile del 1959 uno studente della contea cinese di xishui viene avvisato delle condizioni disperate in cui versa il padre adottivo: lo raggiunge al piu` presto e lo trova a letto, , la mano scheletrica che abbozza a stento un cenno di saluto. ormai incapace di deglutire anche solo una zuppa di riso, morira` tre giorni dopo. in un primo momento yang jisheng non ha esitazioni: si tratta di una tremenda, inevitabile sventura. la cieca obbedienza che gli e` stata inculcata non lascia spazio a dubbi o critiche, e non lo sfiora neppure l`idea che il governo e il grande balzo in avanti propagandato in quegli anni possano essere la causa della sua perdita. la fedelta` al partito si incrinera` con la rivoluzione culturale, e nei primi anni novanta, ormai consapevole dell`amnesia storica cui il potere condanna i cinesi, yang jisheng comincera` a indagare, a interrogare documenti, a raccogliere testimonianze. scoprira` che la carestia di cui il padre e` rimasto vittima ha ucciso in cina, tra il 1958 e il 1962, 36 milioni di persone, ridotte a cibarsi di paglia di riso, guano di airone, topi ed erbe selvatiche - quando non di cadaveri. un eccidio immane la cui responsabilita` va attribuita non gia` a , bensi` alla scelta deliberata di sacrificare ai ceti protagonisti dell` in corso la popolazione delle aree agricole, sequestrandone la produzione, le case, gli appezzamenti, il bestiame. il libro che yang jisheng va scrivendo diventera` cosi` qualcosa di ben diverso dalla pur accurata ricostruzione di una carneficina: la spietata, minuziosa, memorabile radiografia della criminale irresponsabilita` di un sistema teocratico in cui mao zedong e` l`incarnazione stessa della verita` universale.

l`11 settembre 2001 il mondo occidentale viene stravolto per sempre: due aerei colpiscono le torri gemelle a manhattan. l`america e` sconvolta, la paura di altri attacchi terroristici si diffonde, ogni arabo diventa sospetto. e a partire da questo scenario che si sviluppa la conversazione - protagonista di questo piccolo quanto lucido e sentito gioiello letterario - tra tahar ben jelloun e sua figlia di dieci anni, a disagio con se stessa e con le proprie origini musulmane, di fronte a una televisione che continua a dire che "i musulmani sono tutti cattivi". rispondendo alle domande curiose della bambina, ben jelloun affronta le questioni piu` calde del nostro tempo - la guerra globale al terrore, l`integrazione in europa, il ruolo delle grandi potenze del mondo arabo - e spiega, con semplicita` ma rifuggendo ogni semplificazione, cos`e` l`islam, qual e` la differenza tra arabo e musulmano, cos`e` il fanatismo, cos`e` il terrorismo e, soprattutto, quale spazio ha la tolleranza nel mondo arabo e quali lezioni quest`ultimo ha saputo dare a tutto l`occidente. dopo il best seller mondiale il razzismo spiegato a mia figlia, tahar ben jelloun torna a raccontare ai ragazzi, e ai loro genitori e insegnanti, il mondo in cui viviamo e le sfide che li aspettano.

un viaggio tra gli elementi essenziali della fisica quantistica, tra le storie degli esperimenti e dei protagonisti che hanno trasformato la nostra comprensione dell`universo. la fisica quantistica e` la punta di diamante della scienza moderna. da ormai un secolo, tuttavia, e` anche una teoria estremamente problematica, attraversata da profondi disaccordi interni, strani paradossi e implicazioni spesso fantasiose. che si tratti del gatto di schrodinger, una creatura al tempo stesso viva e morta, o della credenza che il mondo non esista indipendentemente dalle nostre osservazioni, la teoria quantistica mette in dubbio i nostri assunti fondamentali sulla realta`. ne "la rivoluzione incompiuta di einstein", il fisico teorico lee smolin sostiene provocatoriamente che i problemi che hanno tormentato sin dall`inizio la disciplina sono irrisolvibili per la semplice ragione che la teoria e` incompleta. vi e` molto altro che attende di essere scoperto. il nostro compito deve essere quello di andare al di la` della meccanica quantistica, arrivando a una descrizione sensata del mondo su scala atomica.

non esiste civilta` o comunita` umana che non sia stata affascinata dalle vestigia dei propri predecessori. ci siamo sempre relazionati con il passato: e` il canovaccio da cui prende le mosse lo spettacolo della nostra vita, senza cui ci sentiamo smarriti. attraverso il racconto di otto sensazionali scoperte, michael scott ripercorre la storia dell`archeologia moderna - dalle spedizioni coloniali agli scavi all`avanguardia di oggi - portando alla luce trappole, maledizioni e tesori sepolti lungo il percorso. scopriamo perche` periodi e luoghi diversi hanno catturato la nostra attenzione e la nostra immaginazione fino all`ossessione. incontriamo i personaggi, alcuni celebri e altri dimenticati, al centro dei piu` famosi e avventurosi ritrovamenti - come la stele di rosetta, i guerrieri di terracotta, machu picchu. indaghiamo su antiche e misteriose impronte umane, su catastrofici naufragi, su mitiche principesse e su sorprendenti e dimenticati rituali come chiavi di accesso alle meraviglie delle civilta` del passato. per toccare con mano come le grandi scoperte archeologiche non coinvolgano soltanto grandi dosi di coraggio, determinazione e preparazione, ma anche pressioni geopolitiche, conoscenza locale, scelte etiche discutibili e tanta, tanta fortuna! abbracciando in un solo sguardo milioni di anni e una miriade di paesaggi, dalle giungle del sud america agli altipiani ghiacciati dell`asia centrale, scott rivela quanto la scoperta del passato sia sempre intrecciata con la storia del nostro presente e perche`, come dice indiana jones, la x non indica mai il punto dove scavare.

costruire un percorso professionale che ci procuri soddisfazione e ci realizzi profondamente e` una sfida complessa: richiede impegno, intenzionalita` e coraggio. ma soprattutto consapevolezza. chi sono io quando sono al mio meglio? cosa mi motiva e mi genera energia? e quali sono i miei punti di forza? questo libro propone un metodo guidato per metterli a fuoco e comunicarli in maniera incisiva, per consentire agli altri (selezionatori del personale, manager, esaminatori) di farsi un`idea piu` precisa di chi siamo.
il volume descrive come in caso di difficolta` nell`apprendimento scolastico possano emergere anche difficolta` relative agli aspetti visivi funzionali che rendono indispensabile un percorso di potenziamento delle abilita` visive affidato a professionisti della visione. la descrizione dettagliata di test, protocolli e procedure, i richiami alla ricerca e alle esperienze cliniche piu` recenti, la proposta di strumenti di lavoro rendono il libro un riferimento per quanti a vario titolo si occupano di psicopatologia dell`apprendimento: professionisti della visione, neuropsichiatri infantili, psicologi, logopedisti, psicomotricisti.
il volume vuole fornire una cornice di riferimento per la psicologia dell`invecchiamento che non approfondisca tanto le questioni teoriche sul "cosa accade al corpo e alla mente quando si invecchia", ma fornisca strumenti operativi per superare lo stigma dell`invecchiare. un testo pensato per psicologi, medici, infermieri, assistenti sociali e altri operatori socio-sanitari che esercitano la professione con persone anziane.

in la terapia ipnotica come processo michael d. yapko, terapeuta di fama internazionale, offre un nuovo quadro per l`utilizzo dell`ipnosi con i clienti. insegna infatti ad assumere una prospettiva piu` ampia in cui il focus della terapia e` costituito dai modelli piuttosto che dai sintomi individuali e offre ai terapeuti innumerevoli spunti per approfondire e comprendere il processo attraverso il quale le persone arrivano a soffrire di vari tipi di disagio emotivo.

un libro per chi muove i primi passi nel mondo del lavoro, per il professionista affermato che vuole cambiare, per chi sta vivendo una felice esperienza professionale. un libro, soprattutto, per chi pensa che il successo di un percorso professionale non arrivi per caso, ma vada costruito passo dopo passo, con metodo e dedizione.

questo libro potra` aiutarti a sviluppare un cambio di mindset nella gestione del tempo, stravolgendo l`assunto as soon as possible per sostituirlo con as sustainable as possible. una gestione del tempo sostenibile e` quella che persegue gli obiettivi, garantisce prestazioni di successo, ma integra anche una condizione di benessere personale.

esuli in patria, costretti a palcoscenici marginali, a spazi culturali periferici: cosi` i fascisti descrivono la propria condizione all`indomani del 1945. eppure, sin dall`immediato dopoguerra, le edicole di tutta italia si riempirono di rotocalchi i cui articoli raccontavano con toni agiografici, o quanto meno indulgenti, le imprese di mussolini e dei suoi fedelissimi. gli scaffali delle librerie ospitavano memoriali, biografie e persino romanzi firmati da fascisti e filofascisti. andava cosi` in scena, agli albori del processo di costruzione di una memoria pubblica attorno al ventennio e alla stagione della guerra civile, la riscrittura di quello stesso passato da parte fascista. una simile operazione di per se` non sorprende: la voglia di raccontare la propria versione dei fatti piegando il racconto in base ai propri interessi e` un fatto fisiologico. semmai a sorprendere e` il buon esito di quell`operazione ed e` in particolare questo punto che il libro indaga, dando conto del grado di complicita` mostrato da ampi settori del mondo giornalistico ed editoriale. non e` cosi` ovvio, infatti, che i protagonisti di un regime autoritario e liberticida e di un governo, quello della rsi, complice di una forza occupante, disponessero della possibilita` di far circolare legalmente la propria versione dei fatti.

il monte bianco e` uno dei monumenti naturali piu` belli d`italia e del mondo. i suoi ghiacciai e le sue vette, le sue pareti di granito e le sue creste di neve, dove s`incontrano italia, francia e svizzera, formano paesaggi di straordinario fascino. e il simbolo dell`alpinismo. la prima ascensione ai 4810 metri della cima e` stata compiuta nel 1786 da jacques balmat e michel-gabriel paccard. da allora, uomini e donne d`avventura come edward whymper e albert frederick mummery, giusto gervasutti e walter bonatti, christophe profit, catherine destivelle e tanti altri hanno compiuto imprese straordinarie. ma e` anche un crocevia della nostra storia, perche` ai suoi piedi sono passati soldati, mercanti e pellegrini, e i suoi ghiacciai e le sue rocce hanno affascinato viaggiatori, artisti e scienziati. stefano ardito racconta le speranze e i trionfi di centinaia di alpinisti che hanno esplorato le vette e le pareti del massiccio. non mancano le tragedie che hanno segnato il monte bianco dall`ottocento ai nostri giorni.

molto prima che roma cadesse in mano agli ostrogoti nel 476 d.c., una nuova citta` era sorta per prendere il suo posto come cuore pulsante di un impero tardoantico, la meravigliosa costantinopoli: la nuova roma. in questa ampia e originale ricostruzione del crollo dell`impero romano d`occidente, paul stephenson offre una nuova interpretazione delle forze - dinastiche, religiose, climatiche - che spostarono il centro del potere a est. stephenson non si accontenta dei testi tradizionali e dei ben noti reperti archeologici, ma offre una nuova interpretazione scientifica della fine dell`antichita`. nell`originale prospettiva dell`autore, il declino di roma e` scritto non solo nelle pergamene, ma anche nelle carote di ghiaccio e nel dna. e da queste e altre fonti apprendiamo che l`inquinamento e le pandemie influenzarono il destino di costantinopoli e dell`impero romano d`oriente. nel corso dei secoli, l`impero d`oriente seppe sopravvivere a devastazioni causate da disastri naturali, dal degrado dell`ambiente umano e da agenti patogeni che le citta` dell`impero, densamente popolate e insalubri, non avevano ancora conosciuto. nonostante la , le costanti invasioni dei , una guerra con la persia e l`ascesa dell`islam, l`impero resistette come entita` politica. mentre la civilta` greco-romana, un mondo di citta` interconnesse che aveva condiviso una cultura materiale comune per un millennio, non ci riusci`. quella vasta realta` si trasformo` in un mondo con delle nuove idee su politica, religione, arte e guerra e sul futuro stesso di un impero cristiano: bisanzio.

com`e` possibile aprirsi alle parti piu` nascoste di noi stessi, allontanando quelle reazioni ormai sedimentate nella nostra interiorita`, senza appartenerci? come possiamo destreggiarci tra i pensieri che ogni giorno si moltiplicano nella nostra mente? con questo libro, osho riesce a risolvere l`enigma che noi siamo diventati con chiarezza cristallina, suggerendo diverse tipologie di meditazione, i loro requisiti intrinseci e i benefici possibili. inoltre, spiega nel dettaglio il suo metodo, la meditazione dinamica, particolarmente adatta per aiutare un comune individuo del ventunesimo secolo, con tutto il suo bagaglio di fretta e di furia, ad assaporare il semplice essere attento e presente, vivo al massimo! osho accompagna il lettore in un viaggio che avvicina al silenzio, un fattore chiave che rende il momento meditativo parte integrante della quotidianita`. e proprio la carica energetica della meditazione amplifica la capacita` di osservare e agire in modo consapevole. ne consegue un diverso stile di vita, basato sulla nuova e miracolosa capacita` di sciogliere il groviglio di preoccupazioni che di solito genera soltanto reazioni. perche`, in fin dei conti, "meditazione non e` altro che il nome per definire una vita vissuta con consapevolezza."

questo libro intende offrire, a chi abbia voglia di fermarsi e riflettere con calma, dati e considerazioni pratiche sull`uso dei modelli animali nella ricerca scientifica. la nostra speranza - come medici e biologi coinvolti in prima persona sul campo della ricerca non meno che su quello del benessere animale - e` che queste pagine aiutino ad affrontare il problema in modo razionale, senza lasciarsi sopraffare da ideologie o preconcetti, per giungere a conclusioni realistiche. sara` che si sente all`apice di un`evoluzione ormai quasi bionica, ma si direbbe che, specie in occidente, homo sapiens stia elaborando una visione piuttosto innaturale della vita e della morte. quest`ultima, soprattutto, con i suoi corollari di dolore e malattia, sembra assumere sempre piu` i contorni tutti virtuali del disagio prescindibile. un virus sconosciuto minaccia di decimarci? tranquilli, abbiamo gia` visto il film: prima del finale, , per quanto poco simpatici siano di solito, troveranno di certo la cura, lo sappiamo. essenziale e` che lo facciano in fretta, come in fretta desideriamo dimenticarci di loro e del virus (o chi per esso), ormai virtualmente debellabile con un farmaco, una terapia, un vaccino. il come li abbiano ottenuti poco importa, in emergenza. salvo poi cominciare (o riprendere) subito a contestare la sperimentazione biomedica, perche` - lo sappiamo - ad animali e piante; e ad aggredire, talvolta anche fisicamente, i ricercatori, che senza criterio forme di vita innocenti. commuoversi o indignarsi di fronte a queste cose e`, virtualmente, quasi un obbligo per l`umano civilizzato, sappiamo anche questo. ma lo sappiamo davvero? o meglio, che cosa sappiamo davvero della sperimentazione animale? sappiamo, per esempio, che e` soggetta a legislazioni ferree, recenti e in continua revisione? che un organismo preposto al benessere animale e` parte integrante di ogni staff di ricerca? che i programmi di sostituzi

. . gli hanno dato del ma, forse perche` finora non e` stato sostituito da nulla di apparentemente durevole o significativo, il novecento non accenna a tramontare. e stato uno sconcertante contenitore di conflitti (anche mondiali), di ideologie (anche mostruose), di idee (anche geniali), di impegno (anche estremo). e dell`impegno di rossana rossanda - voce scomoda, abrasiva, coerente e appassionata del panorama politico e giornalistico italiano nessuno puo` dubitare. ma, tra le pagine di questo libro, a emergere sono piuttosto il coinvolgimento e l`appartenenza a quel secolo contraddittorio e irripetibile che ha creduto nella memoria: forse sbagliando per l`ennesima volta, ma speriamo di no. ricordare, mentre escono di scena, personaggi noti a tutti e amici cari noti soprattutto a lei sottolinea, in rossanda, il talento da "autobiografa" del novecento. nell`ampia scelta di necrologi (oltre la meta` del totale) proposta da franco moretti, saranno ancora in molti a riconoscere figure celebri della politica, dell`arte, della cultura (da pablo picasso a herbert marcuse, da enrico berlinguer a natalia ginzburg). altre no, non piu`. o non ancora. perche` con i morti, dei morti, si deve parlare eccome. i morti ci appartengono, con tutto cio` che della nostra vita gia` sanno e possono insegnarci, anche a cambiare o a trovare.

(eugen herrigel)

"l`importante e` partecipare" e` il nono numero di cose spiegate bene, la rivista di carta del post realizzata in collaborazione con iperborea. tra entusiasmi, problemi, successi, fallimenti, settimane emozionanti e retoriche sfinenti, le olimpiadi hanno occupato quasi 130 anni di storia del mondo: con una serie di eventi ineludibili, protagonisti dello sport, ma anche della politica internazionale, dei cambiamenti sociali, della comunicazione e dei media, della scienza, e dei rapporti tra gli stati e i popoli. questo numero di cose spiegate bene ne racconta storie note e meno note, ne spiega dinamiche, cambiamenti ed economie, raccoglie il bene delle olimpiadi e ne riporta le critiche: dando a tutti da prepararsi in attesa delle gare e da intrattenersi e informarsi in attesa degli inni e delle premiazioni. da come si scelgono i paesi ospitanti, a chi paga tutto quanto, a quali atleti sono diventati leggende vincendo, a quali ci sono riusciti perdendo, a cosa succede a chi partecipa senza gran fama, fino ai momenti che sono diventati storia non sportiva, a volte drammatica. l`importante e` conoscere le cose, per noialtri che non partecipiamo. con testi di lia capizzi, paolo condo`, luigi datome, beatrice vio grandis e della redazione del post. a cura del post e di nicola sofri. illustrazioni di giordano poloni.

ha detto david grossman. ma - si potrebbe obiettare - non sara` un lusso riservato agli scrittori? in altre parole: la letteratura esercita un effettivo potere sulla nostra vita quotidiana? le cinque lettere che fra il 2019 e il 2020 azar nafisi ha indirizzato al padre, proseguendo un dialogo che la morte di lui non ha interrotto, sono la piu` persuasiva risposta a questo cruciale interrogativo. mentre intorno a lei, anche negli stati uniti, la realta` si fa sempre piu` allarmante - dall`affermarsi di tendenze totalitarie alla pandemia di covid-19 - e indignazione e angoscia paiono sopraffarla, azar nafisi torna a immergersi nei libri che piu` ha amato, e ci mostra, intrecciando racconto autobiografico e riflessione sulla letteratura, come salman rushdie e zora neale hurston, david grossman e margaret atwood, e altri ancora, l`abbiano accompagnata nei momenti piu` difficili, come veri e propri talismani. e le abbiano dischiuso, con la loro multivocalita`, inattese prospettive: insegnandole per esempio a dubitare della soffocante dicotomia tra aggressore e vittima; a vedere nell`odio e nella rabbia, in apparenza capaci di conferire identita`, una fuga dal dolore - a comprendere che le grandi opere letterarie sono davvero pericolose, giacche` smascherano ogni impulso tirannico, fuori e dentro di noi. sicche` leggerle pericolosamente significa accogliere l`irrequietezza e il desiderio di conoscenza di cui ci fanno dono.

la grecia che abbiamo imparato a conoscere e ad amare dall`epica, dalla tragedia, dalla storia e` ricchissima di straordinarie figure di giovani uomini e giovani donne. achille e` l`eroe che a una vita lunga e incolore preferi` la brevita` di un`esistenza spezzata ma piena di gloria. gli fa da contraltare il mite telemaco: il figlio obbediente che vive nell`ombra di un padre mai conosciuto. e c`e` antigone, la vergine che, in un fragoroso assolo, osa levare la sua voce di dissenso. e oreste, il figlio che uccide la madre per dare giustizia al padre. fin qui il mito. poi c`e` la storia, che ci ha lasciato memoria dell`ambizioso alcibiade, interprete perfetto di un tempo di cambiamenti nella cornice della guerra piu` atroce di grecia. e come non ricordare alessandro? colui che oso` sognare l`impossibile e che l`impossibile riusci` a realizzarlo, riunendo il mondo sotto di se`. ma ci sono anche le figure femminili tratteggiate dai versi di saffo, che ancora ci emozionano per la potenza dei sentimenti che esprimono. in queste pagine avvincenti le gesta, i desideri, le passioni di ragazzi e ragazze della grecia antica cui dobbiamo essere tutti debitori per aver messo in discussione la tradizione e osato il nuovo.

in tutte le raffigurazioni e` l`uomo dalla faccia dimezzata, da quando, nemmeno trentenne, un occhio e la radice del naso li aveva perduti per un colpo di lancia ricevuto durante una giostra. nella storia del rinascimento italiano, federico da montefeltro, duca di urbino, e` il piu` stimato e strapagato condottiero, circondato dalla fama per non aver perso (quasi) mai una battaglia. intelligente, coltissimo, ottimo stratega, bravo statista, abile diplomatico, scaltro (ma sempre elegante) curatore dei propri interessi, assieme al suo grande amore, la giovanissima e affascinante seconda moglie battista sforza, federico riusci` a trasformare la corte del montefeltro in uno dei centri della cultura e della politica italiane. ma come ogni vita avventurosa che si rispetti, anche quella di federico fu costellata da intrighi e misteri mai del tutto risolti: come riusci` da figlio `bastardo` a impadronirsi del potere? che ruolo ebbe nella famosa `congiura dei pazzi`? la vita incredibile di uno dei personaggi piu` significativi del rinascimento italiano.

"ascoltare verdi" ci accompagna sapientemente nella conoscenza delle opere del grande compositore: dal "nabucco" al "falstaff", ogni capitolo del libro e` dedicato a una fondamentale composizione di giuseppe verdi, della quale si raccontano la trama, la genesi e il contesto, ma soprattutto si approfondisce la sostanza musicale e drammatica. il lettore, risalendo cronologicamente l`evoluzione del pensiero drammatico del compositore, lo sviluppo della sua poetica, la costante volonta` di guardare il mondo attraverso le note, scopre la sua visione allo stesso tempo artistica, morale e politica - il modo in cui, secondo molti studiosi, verdi ha contribuito a fare l`italia e soprattutto a fare gli italiani.

questo volume vi aiutera` a comprendere la molteplicita` di fattori biologici, psicologici e sociali che influenzano la motivazione e a conoscere meglio i punti di forza, le debolezze e i tratti di personalita` di vostro figlio. leggendo il libro acquisirete gli strumenti necessari per affrontare i problemi motivazionali oggi cosi` diffusi, e svilupperete una strategia per accrescere la fiducia e l`impegno di vostro figlio nella vita.

alcuni dei luoghi mariani piu` importanti della storia, lourdes, fatima e medjugorje, racchiudono storie dense di fede e soprattutto di trasformazione e guarigione dell`anima. partendo da un percorso personale che ha portato don francesco cristofaro ad affidarsi alla mamma celeste gia` in tenera eta`, scopriamo insieme i protagonisti, non a caso tutti bambini, che hanno ricevuto per primi il dono del dialogo con maria: ci fermiamo insieme a bernadette ai piedi della grotta di massabielle e gioiamo della storia forte ed emozionante di giusy barraco, ex campionessa italiana paraolimpica di nuoto che proprio a lourdes ritrova la voglia di vivere; ci immergiamo nel mistero di luce come lucia, francisco e jacinta, che a cova da iria assistono per la prima volta a un fenomeno inspiegabile che segnera` per sempre la storia del novecento. ma fatima custodisce anche la storia di nicola ferrara, che e` stato in grado di rinascere una seconda volta dopo un tragico incidente proprio grazie a un voto fatto alla madonna. e infine accompagniamo i credenti sulle pendici del monte podbrdo per conoscere le vicende dei veggenti e quella straordinaria di giuseppe zavaglia, che dopo un brutto scontro in moto riesce a ritrovare la luce. un libro pieno di amore, di speranza e di tenerezza, che ci ricorda come la guarigione dell`anima sia potente e manifesta tanto quanto quella del corpo, e che nella preghiera possiamo trovare la serenita` e la pace che solo maria, nel suo infinito amore, e` in grado di regalarci.

ogni citta` italiana dopo la guerra ha dedicato una via, un corso o una piazza, spesso centrale, a giacomo matteotti, deputato del psi dal 1919 al 1922, e poi - poco prima della marcia su roma - segretario del partito socialista unitario di filippo turati e claudio treves. fin dagli esordi del fascismo, matteotti fu considerato un nume tutelare dagli oppositori del regime, , come scrisse il foglio clandestino nel 1925, poco dopo il suo omicidio. ma a dispetto dell`importanza della figura di matteotti per la storia italiana, la sua memoria e` ancora sostanzialmente legata solo al suo assassinio per mano dei fascisti e alle vicende politiche che ne seguirono. a parte la toponomastica, poco e` stato tramandato nel nostro immaginario collettivo dell`uomo di pensiero e d`azione, del suo riformismo, della sua idea di politica, di giustizia sociale, di liberta` e di avversione alla guerra. giacomo matteotti fu un attore di primissimo piano nella sinistra italiana di inizio novecento, tanto che . l`italia migliore si rispecchiava in lui e nel suo riformismo intransigente. a cento anni dalla morte, in un contesto politico nel quale si fa sempre piu` strada, pericolosamente, una certa strisciante relativizzazione della dittatura fascista di mussolini, federico fornaro scrive la biografia completa e aggiornata di un politico scomodo, dai suoi esordi nel polesine fino al suo tragico epilogo, per analizzarne il pensiero e la statura morale, andando oltre la sterile celebrazione del martire. ne esce un ritratto a tutto tondo, che in parte spiega questa sorta di che pare aver colto l`italia per un secolo intero.

il novecento, il `secolo breve`, viene raccontato tradizionalmente attraverso la politica e l`economia. come se queste due grandi ruote motrici della storia producessero un cammino necessario e inevitabile. esiste pero` un altro novecento, spesso lasciato ai margini, da cui e` necessario ripartire per scoprire le radici del nostro presente. e il novecento che vede la transizione definitiva dalla societa` contadina a quella industriale. quello che vede la nascita e l`evoluzione della societa` dei consumi di massa e la costruzione, in senso antropologico, di un nuovo modo di vivere e pensare. quello che vede il crescente e inarrestabile dominio della tecnica, la costruzione di un sistema di produzione e comunicazione su scala globale, la dinamica delle crisi economiche e dei loro effetti. quello che imprime come `marchio` indelebile una diversa manifestazione dei sentimenti collettivi e privati. un libro destinato a soddisfare le domande e le curiosita` di quanti si interrogano sulla storia dei mutamenti sociali di massa e di costume.

paul klee e` uno degli artisti piu` importanti del novecento e sicuramente uno dei piu` amati: la sua pittura raggiunge tutti, incanta i bambini come i filosofi che ne hanno molto scritto. ha dipinto diecimila opere, sperimentando, creando nuove tecniche, usando linguaggi diversi, reinventandosi sempre: e` stato astratto e figurativo, lo hanno chiamato post-cubista, surrealista, espressionista, ma nessuna definizione riesce a racchiuderlo. diceva di essere `inafferrabile`. e in qualche modo e` cosi`. chi era davvero paul klee? questo libro indaga il mistero di un genio dotato di molti doni: poteva essere un poeta o un musicista, ma e` con la pittura che ha cambiato la storia dell`arte. dominato da una potente ispirazione e da un`inesauribile furia creatrice, che ha saputo regolare ed educare con la piu` metodica delle vite: un caso molto raro tra i suoi colleghi artisti. attraverso i suoi diari e i densi scritti teorici che ha lasciato, gregorio botta ricostruisce e intreccia la formazione di un uomo e la nascita di un`estetica che ha segnato il secolo. dotata di un ricco apparato iconografico a colori, questa e` una biografia artistica scritta con un linguaggio chiaro e avvincente da un autore che e` a sua volta un artista.

michael jackson e` forse il cantante piu` famoso degli ultimi cinquant`anni, ma paradossalmente anche uno dei piu` fraintesi. jackson e` uno dei pochi bambini prodigio che ha avuto ancora piu` successo da adulto, passando dai trionfi dei jackson five alla maturazione artistica con i the jacksons, fino ai record della carriera solista, culminata con thriller, l`album piu` venduto della storia. michael jackson e` stato il piu` grande performer di sempre, l`unico in grado di eccellere nel canto come nel ballo. ha lasciato un`impronta indelebile nella cultura popolare degli ultimi quarant`anni, percorrendo strade che nessuno aveva intrapreso, trasformando i video in film e innalzando il pop a forma d`arte. i suoi passi vengono insegnati nelle scuole di danza moderna, i suoi album vendono ancora milioni di copie e ogni anno il numero dei fan cresce in modo esponenziale. basta vedere un calzino bianco, un cappello fedora nero e un guanto di strass per associarli ai suoi straordinari passi di danza. divulgativo e insieme rigoroso, michael jackson. la musica, il messaggio, l`eredita` artistica offre una visione articolata dell`artista e dell`uomo, chiarendo gli aspetti controversi, analizzando la discografia, raccontando aneddoti poco conosciuti e i rapporti con altri big della canzone come, ad esempio, madonna, prince e paul mccartney. a dieci anni da quel tragico 25 giugno 2009, quando il mondo si e` fermato per piangere l`improvvisa scomparsa del re del pop, questo libro e` un tributo a un genio della musica, del ballo e dello spettacolo.

i giganti - morgante e gargantua, fracasso e pantagruel - fanno la loro comparsa nella letteratura europea tra la fine del quattrocento e la meta` del cinquecento. ma la dismisura del loro corpo va di pari passo a un`altra e non meno imponente licenza: quella della loro lingua. l`idioma di pantagruel e` immenso quanto il suo corpo e altrettanto esorbitante e` la lingua maccheronica del poema di folengo. se la furia neologistica di rabelais non sembra aver freno (una delle parole che escogita consta di cinquantasette lettere) e stravolge da cima a fondo il lessico francese, folengo fa molto di piu`: inventa non delle parole, ma una lingua, il maccheronico (cosi` detto da ), che trasgredisce senza riserve la ferma distinzione dantesca fra il volgare e il latino, latinizzando il volgare e volgarizzando il latino. per entrambi la lingua non e` piu`, secondo una dottrina stantia anche se tuttora dominante, il segno di un concetto della mente: e` prima di tutto un corpo, che si vede, si sente, si tocca, un corpo come quello dei giganti, con una sua sconcia fisiologia e un`ancora piu` sguaiata anatomia: un corpo in fuga non si sa verso dove, ma certo fuori da ogni identita` grammaticale e da ogni lessico definito.

l`insegnamento dei classici greci e latini e` certo un antidoto efficace alla barbarie dei nostri tempi. giusto? piu` o meno, visto che questi stessi classici sono stati chiamati in causa per giustificare la barbarie, a cominciare dai nazisti e dai fascisti che hanno alimentato le rispettive ideologie in nome delle radici classiche dell`occidente: la purezza della razza, la maschia romanita`. quelle stesse radici che oggi si chiamano in causa per confermare la presunta superiorita` della nostra civilta`, per avallare le varie rivendicazioni nazionalistiche o anche i moderni sviluppi imperialistici dell`occidente. se gli americani ottengono la palma del kitsch a mani basse (si pensi al caesars palace di las vegas), dalle nostre parti la situazione non e` meno imbarazzante e coinvolge anche personaggi autorevoli: il ministro x che si appella al diritto romano per giustificare una politica piu` severa sull`immigrazione, il politico y che si cimenta in audaci quanto improbabili paragoni con la democrazia greca e la repubblica romana, il filosofo z che tira in ballo il mito di antigone per criticare le misure sanitarie contro la pandemia. e tanti altri esempi di `sfortuna dell`antico` che troverete in questo libro.

nel corso del settecento, mentre in tutta europa la borghesia andava al potere instaurando le prime forme di democrazia, in russia avveniva il trapasso da un sistema feudale a un sistema autocratico. in questa grande opera di sintesi storica sull`ancient re`gime russo, marc raeff esamina le ragioni di questa `anomalia` e del divario politico, sociale ed economico tra europa e russia, raccontando i meccanismi che portarono all`accentramento del potere nelle mani dello zar, all`esautoramento di una nobilta` ridotta a sfavillante coreografia della corte e alla sopravvivenza di strutture schiavistiche che dureranno fino alla vigilia della rivoluzione d`ottobre.

la mitologia di alberi e boschi, i bestiari delle fiabe, il gioco degli scacchi, la storia e l`archeologia dei colori, l`origine degli stemmi e delle bandiere, la leggenda di re artu` e quella di ivanhoe. un grande storico dei simboli alle prese con l`affascinante complessita` di segni e sogni del nostro medioevo. un viaggio intrigante lungo il labile confine dove reale e immaginario si fondono e creano la storia delle idee, una passeggiata incantata lungo i sentieri della cultura e dei simboli.

il fenomeno del pauperismo e la sua considerazione sociale subiscono un salto di qualita` nel trapasso dal medioevo all`eta` moderna. dalla miseria quale fenomeno endemico, in un certo senso istituzionalizzato e integrato dalla dottrina della misericordia cristiana e dalle pratiche degli ordini mendicanti, si passa a una pauperizzazione di diversa qualita`, indotta dai processi di accumulazione primitiva del capitale. prende vita una nuova etica del lavoro e della produttivita` che reprime l`accattonaggio e ogni manifestazione della miseria, considerata una devianza. accanto a una profonda riforma delle politiche assistenziali, nell`europa moderna si introducono il controllo e la `schedatura` dei mendicanti, avviati a lavori coatti o rinchiusi in istituti di pena. un libro diventato un classico, una lettura imprescindibile per l`uso di una documentazione amplissima - dai registri delle tasse ai cahiers de dole`ances, dai trattati teologici ai testi letterari - e per l`attenzione continua alla storia economica e sociale e a quella della mentalita`.

rimasta sulla scrivania di oliver sacks fino a due settimane prima della morte, questa raccolta di scritti ci offre la sintesi di tutte le sue tensioni conoscitive nell`ampio ventaglio di discipline che si intersecano con la neurologia: botanica e anatomia animale, chimica e storia della scienza, filosofia e psicologia - senza dimenticare la passione letteraria. ed e` proprio questo ventaglio a permettere a sacks di scomporre il fiume della coscienza umana, e di farne emergere i caratteri piu` sconcertanti e controintuitivi. esplorando le forme di vita "senziente" lungo l`intera scala degli "esseri organizzati", sacks ci mostra come molte "menti" elementari condividano con noi proprieta` fondamentali. e ci rivela anche come la fluidita` e continuita` di quel "fiume" sia in realta` composta da una successione di microsequenze discrete. la somma di queste indagini finisce cosi` per assumere un valore testamentario, facendo confluire le scoperte e gli interrogativi di un grande esploratore della mente e della natura.

il libro ricostruisce la storia di un sistema di pratiche filosofiche che si proponeva di formare gli animi piuttosto che informarli, attraverso un lavoro su se stessi che coinvolgeva non solo il pensiero, ma anche l`immaginazione, la sensibilita` e la volonta`. cosi` interpretata, la filosofia diviene per gli antichi esercizio attivo, continua rimessa in discussione di se stessi e del proprio rapporto con gli altri, uno stato di liberazione dalle passioni, di lucidita` perfetta, una maniera di vivere prima che un sistema di pensiero. dal dialogo socratico e platonico a epicuro, da seneca a epitteto fino all`eta` contemporanea, il libro esplora la centralita`, il declino e l`intermittente ripresa di una dimensione riflessiva della storia del pensiero.

in queste pagine, la ricostruzione dello scenario storico nel quale opera michelangelo dopo il giudizio universale si accosta all`analisi minuziosa della sua produzione, cosi` da permettere al lettore di entrare profondamente nell`opera del genio, comprendere appieno le sue emozioni e ancora piu` chiaramente, per le dettagliatissime indagini tecniche condotte dall`autore durante i suoi restauri, il suo prodigioso talento manuale. dal giudizio universale al mose` di san pietro in vincoli, dalla cappella paolina ai piccoli dipinti per vittoria colonna, la storia avvincente dell`ultima stagione creativa del genio del rinascimento, tra profonde inquietudini religiose e nuove forme espressive.

nell`ottocento il colonialismo europeo ando` di pari passo con il ricorso alla deportazione, basti pensare al caso dell`australia o quello della guyana francese. anche in italia, all`indomani dell`unita`, si immagino` che la deportazione potesse essere lo strumento ideale per sconfiggere i briganti, tanto da essere al centro dell`attenzione del partito colonialista italiano e di molte iniziative di esploratori e avventurieri italiani che cercavano terre da conquistare in quadranti che vanno dal marocco al mar rosso, dal borneo alla polinesia. molti vedevano nella deportazione l`occasione per dare il via all`espansione coloniale e nei loro scritti attingevano a un immaginario utopico che si nutriva dell`idea che i criminali, deportati in lande selvagge, potessero rigenerarsi lavorando la terra e dominando i selvaggi. fondato su una ricerca d`archivio originale e solidissima, questo libro riporta alla luce un tema dimenticato della nostra storia, di grande attualita` oggi con il ritorno delle `classi pericolose` e del tema del controllo sociale al centro del dibattito pubblico.

proseguendo in una ricerca sul piu` importante intellettuale italiano del novecento, che dura ormai da decenni, angelo d`orsi rimette mano al materiale gramsciano componendo un grande affresco storico che ha l`ambizione di diventare per molto tempo a venire l`opera di riferimento su antonio gramsci. d`orsi ricostruisce il tragitto di gramsci: l`infanzia in sardegna; la vita a torino, mosca e vienna; la peregrinazione tra varie prigioni (regina coeli, san vittore, turi); il confino e il ricovero presso le due cliniche (formia e roma), nell`inesorabile decadenza del fisico, in un sovrumano sforzo volto ad analizzare il proprio tempo, a spiegare la vittoria del fascismo, e a disegnare un "ordine nuovo". intrecciando gli avvenimenti personali dell`uomo gramsci con quelli italiani e internazionali, d`orsi mostra l`origine del suo pensiero, seguendone la traiettoria, facendo luce sulle dispute politiche con i protagonisti della sinistra italiana e internazionale, da turati a togliatti e bordiga, fino a lenin, trockij e stalin. ne stabilisce cosi` il primato morale, definendo le categorie teoretiche da lui elaborate, nelle quali emerge il tentativo di superare i dogmatismi del "marxismo-leninismo", e piu` in generale di elaborare un pensiero critico, di comprendere la modernita`, schierandosi sempre dalla parte degli oppressi. gramsci ci viene cosi` finalmente restituito nella sua complessita` di uomo tormentato, di intellettuale rigoroso e di politico dialettico. arricchita da documenti inediti, a cui l`autore ha avuto accesso come membro dell`equipe dell`edizione nazionale gramsci, questa biografia umana, politica e intellettuale si propone, per l`approfondita analisi e l`ampiezza della ricostruzione dei contesti (geografici, sociali, culturali e politici), come una pietra miliare negli studi gramsciani e piu` in generale nella storiografia contemporanea.

vivevano la religione come scoperta ed esperienza estrema. eremiti erranti oppure domiciliati in una grotta. stiliti che abitavano in cima a una colonna, trasformando la loro rinuncia in spettacolo. asceti che si ritiravano nei deserti meno ospitali, popolati di fantasmi e belve feroci. hans conrad zander studia e propone al lettore un ritratto dei padri del deserto, protagonisti dei primi secoli del cristianesimo.

l`intelligenza artificiale e` una delle piu` grandi promesse dell`umanita`; grazie ai suoi sviluppi, attuali e futuri, saremo probabilmente in grado di fare cose che oggi sarebbero impensabili, vivremo meglio, e magari piu` a lungo e piu` felici. e tuttavia c`e` una nube minacciosa sopra il cielo dell`intelligenza artificiale, e con questo libro nick bostrom e` stato il primo a vederla e ad analizzarla, lanciando un allarme che ha avuto un`eco vastissima in tutto il mondo. siamo certi che riusciremo a governare senza problemi una macchina dopo che l`avremo costruita? se lo scopo dell`attuale ricerca sull`intelligenza artificiale e` quello di costruire delle macchine fornite di un`intelligenza generale paragonabile a quella umana, quanto tempo occorrera` a quelle macchine, una volta costruite, per superare e surclassare le nostre capacita` intellettive? poco, ci informa bostrom, pochissimo. una volta raggiunto un livello di intelligenza paragonabile al nostro, alle macchine bastera` un piccolo passo per dare origine a superintelligenze che per noi risulteranno rapidamente inarrivabili. a quel punto le nostre creature potrebbero scapparci di mano, non necessariamente per , fino alle prospettive ipotizzate da tanta narrativa e filmografia di fantascienza: distruggere l`umanita` o addirittura il mondo intero. per questo - sostiene bostrom - dobbiamo preoccuparcene ora. per non rinunciare ai benefici che l`intelligenza artificiale potra` apportare, e` necessario che la ricerca tecnologica si ponga adesso le domande che questo libro pone con enorme chiarezza e chiaroveggenza.


il volume dei meridiani raccoglie l`intera opera poetica di sylvia plath, con testo a fronte, secondo l`edizione definitiva dei "collected poems" curata da hughes nel 1981. sono inoltre inclusi nel volume il romanzo autobiografico "la campana di vetro" e un`ampia selezione di racconti e di pagine tratte dai "diari". la raccolta, curata da anna ravano, contiene un`introduzione firmata da nadia fusini.

dal primo avventurarsi su due gambe nelle pianure africane alla produzione di pitture rupestri, piramidi, bastimenti, parlamenti e molto altro: tanto si e` scritto sul cammino evolutivo dell`umanita` grazie al lavoro di paleontologi, archeologi e genetisti. ciascuno di loro ha messo un tassello a formare un quadro generale della nostra storia. ma oggi siamo riusciti a compiere un altro passo: con la capacita` che abbiamo acquisito di leggere a fondo il dna di tante persone, passate e presenti, e di interpretarne le differenze, quei resti non solo ci danno un`idea delle migrazioni, degli scambi, dei processi di adattamento all`ambiente che hanno fatto di noi quello che siamo, ma ci hanno anche permesso la ricostruzione delle sembianze dei nostri antenati. il lavoro scrupoloso di un gruppo di artisti ci fa finalmente guardare in faccia homo erectus, che per primo ha imparato a maneggiare il fuoco, e i piccoli ominidi dell`isola di flores in indonesia, che qualcuno ha ribattezzato hobbit; i vecchi europei, gli uomini di neandertal e quelli nuovi come otzi, l`uomo dei ghiacci del museo di bolzano, e tanti altri. guardandoli negli occhi possiamo capire meglio quanto abbiamo in comune, quanto ci siano vicini, quanto e` vero che, nonostante la grande distanza temporale, noi in qualche modo siamo loro.

mente umana e intelligenza artificiale: si tratta di due realta` comparabili? a quali leggi della fisica (classica o quantistica) obbedisce la nostra mente? un giorno i computer potranno ragionare esattamente come noi? in questo libro di divulgazione scientifica, che al suo apparire ha provocato vivaci polemiche, l`autore afferma che la "mente nuova", che l`intelligenza artificiale sostiene di poterci dare, e` qualcosa di profondamente diverso dalla mente dell`uomo.

sessant`anni fa nasceva la beatlemania, sorta di gioiosa isteria collettiva che si propago` dall`inghilterra al resto del mondo, e contagio` anche l`italia, dove i fab four approdarono per alcuni, leggendari concerti nel 1965. e proprio in quell`anno, alla meta` del decennio piu` cruciale per la storia della musica, cominciarono a spuntare da noi i primi fan club votati al culto della formazione di liverpool. amilcare nicolai, beatlesiano ad honorem ed egli stesso promotore di fan club, ricostruisce in questo volume la storia dei club di sostenitori dei beatles succedutisi in sessant`anni nel nostro paese. la storia nasce dunque nel 1965, quando una ragazza di cagliari/roma, rossana lanfiuti baldi, decide di scrivere al fan club inglese dei beatles a liverpool. allora nacque il fan club official dei beatles in italia, gestito da diverse segretarie finche` i beatles non si sciolsero nel 1970. in seguito, dal 1975 ai giorni nostri, sono stati creati in italia 26 fan club, piu` o meno grandi, alcuni minuscoli, durati qualche mese o l`attimo di un`idea. attualmente in italia sono attivi quattro fan club dedicati ai beatles: official fan club pepperland di roma (fondato nel 1993); beatlesiani d`italia (1992); beatlesenigallia (2017); beatlemania a torino (ultimo nato, nel settembre 2023). attraverso le voci dei protagonisti e un ampio corredo iconografico, il libro rievoca tutte le iniziative beatles accadute dal 1976 in poi, organizzate sia da fan club sia da privati: concerti, raduni, statue, parchi a tema e mille altre curiosita` sul mondo della beatlemania in italia.

c`e` una casa rosa in cima a una collina a meta` tra varese e la svizzera, in cui sono nate storie cosi` incredibili da farla sembrare incantata. in quelle stanze, o passeggiando tra i boschi vicini, il suo unico inquilino ha immaginato per oltre quindici anni contro-passati in cui l`austria vince la prima guerra mondiale prendendo alle spalle l`esercito italiano attraverso le alpi, presenti paralleli in cui il papa lascia san pietro per trasferirsi nella periferica zagarolo, un pianeta terra da cui tutta l`umanita` - fatta eccezione per uno - si volatilizza nell`arco di una notte. tra le sue fantasie di romanzi e i continui rifiuti ricevuti dal mondo editoriale, guido morselli ha composto anche decine e decine di racconti: brevi e levigati componimenti, dotati della stessa grazia e bellezza delle acque del lago che guardava dalla finestra. al pari del resto della sua produzione, pero`, questi testi sono rimasti a lungo in un colpevole oblio, rinchiusi tra le pagine dei suoi quaderni o tra quelle di riviste i cui nomi sono ingialliti, condannati a non essere letti e ad alimentare la malinconia del loro autore. "gli ultimi eroi raccoglie" per la prima volta tutti i racconti di guido morselli, narrazioni in cui, come solo nelle sue opere piu` alte, la sua invenzione si libera, dando vita a realta` alternative e a commoventi ritratti umani: da un mussolini che si trasforma per amore in leader democratico all`incontro fra pio xii e uno stalin che vuole sostituirlo con un sosia; dall`ultima grottesca resistenza di un gruppo di soldati nazisti fuggiti da un manicomio a un comico tentativo di far finanziare agli americani l`unita` d`italia. fantasmagorie proiettate sul muro da una lanterna magica, la cui luce ci permette di osservare per una volta, una volta ancora, l`abbacinante talento di un maestro nascosto.

arrivato alla soglia dei novant`anni, dopo aver affascinato i suoi lettori con i segreti della storia, della musica e della religione, corrado augias racconta l`avventura di una vita, la sua. e con grande talento di narratore, evoca l`infanzia in libia, il ritorno a roma, l`incubo dell`occupazione tedesca, il collegio cattolico, i primi passi nel giornalismo, e poi "telefono giallo" e "la repubblica". e` un racconto che ha il calore e l`empatia della conversazione tra amici: la vita s`impara, ci dice augias - soprattutto se non si perdono mai la curiosita` intellettuale e la passione civile. a quasi novant`anni, corrado augias e` un prezioso testimone del cambiamento. l`italia di oggi - esclusi gli eterni vizi nazionali - assomiglia poco a quella di ieri. augias ci racconta l`infanzia passata in libia al seguito del padre ufficiale della regia aeronautica; la guerra e i bombardamenti; l`incubo di una feroce e lugubre occupazione; gli anni in un collegio cattolico, per lui che oggi si confessa ateo. e poi la vita professionale, il giornalismo, i libri, le fortunate circostanze che lo hanno reso partecipe di tre eventi importanti nella vita culturale del paese: la nascita della direzione centrale programmi culturali della rai; la fondazione del giornale "la repubblica" nel 1976, il rilancio di raitre nel 1987. l`invenzione di alcuni fortunati programmi televisivi da "telefono giallo" a "babele", da "citta` segrete" alla piu` recente creatura "la gioia della musica", ultimo programma ideato per la rai prima del passaggio a la7 ancora una volta con un fortunato programma di cultura: "la torre di babele". accadimenti che sono pero` solo la parte pubblica di un percorso che ha una componente intima ancora piu` interessante: il lungo apprendistato a una matura dimensione d`intellettuale. agli eventi che hanno scandito la sua vita, augias affianca le letture di cui s`e` nutrito e dalle quali ha "imparato a vivere". da tito lucrezio caro a renan, da feuerbach a freud e poi s

il giovane professor ndene` gueye non crede ai suoi occhi quando legge la circolare con cui il ministero prega i docenti di letteratura di non insegnare piu` verlaine e altri poeti con la motivazione che, in quanto omosessuali, potrebbero avere una cattiva influenza sugli studenti. e` ridicolo, il valore di una poesia non ha niente a che vedere con le tendenze sessuali di chi la scrive! ndene` e` indignato, ma quella circolare non e` che l`ultimo segnale dell`omofobia dilagante in senegal, paese a maggioranza musulmana in cui l`omosessualita` e` vista non soltanto come un peccato nei confronti della legge coranica, ma come un male, portato dai bianchi, che sta corrompendo il paese. sospeso dall`insegnamento per non aver rispettato le consegne, ndene` intraprende allora un percorso di ricerca negli usi e costumi del proprio paese per capire il motivo di tanto odio omofobico, percorso che lo portera` a confrontarsi con l`affascinante rama, sua amante e amica del cuore, con il padre, uomo pio in predicato di diventare imam, con il travestito samba awa, animatore di feste folcloristiche, e con l`enigmatico professore coly, suo collega d`universita`. percorso, anche, che gli fara` scoprire un aspetto di se` che non conosceva, un aspetto pieno di sorprese.

cinque momenti della vicenda interiore politica e letteraria di goliarda sapienza, una scrittrice troppo in anticipo sui tempi. se normalmente si intende l`autobiografi a come il racconto retrospettivo del proprio vissuto a partire da un punto d`osservazione nel presente, goliarda sapienza reinventa il genere, immaginando una scrittura che accompagna a intermittenza lo scorrere della vita. "lettera aperta", il romanzo d`esordio, e "il filo di mezzogiorno" raccontano la turbolenta nascita di una scrittrice che ha fatto di tutto per non diventarlo: goliarda e` la bambina guerresca che non cammina mai perche` corre sempre, ma e` al contempo la donna adulta che la ricorda. in "io, jean gabin" la protagonista e` ancora goliarda bambina, ma il filtro questa volta e` l`identificazione con l`icona virile e anarchica del cinema francese. i due romanzi successivi, "l`universita` di rebibbia" e "le certezze del dubbio", vedono un cambio di stile e di prospettiva: l`io autobiografico si mette in disparte prestando la sua voce alle donne incontrate a rebibbia e poi nel "carcere fuori dal carcere" della metropoli romana, in cui vaga alla ricerca della sorellanza intuita e ormai perduta. a scorrere le pagine appassionanti di questa autobiografia sorge un sospetto: e se tutte le contraddizioni alla fine si rivelassero coerenza? coerenza di verita` e bellezza dell`insieme della sua opera.

dopo aver pubblicato nel 1860 la "civilta` del rinascimento in italia", jacob burckhardt si era proposto di completare l`opera con una seconda parte sulle varie forme dell`arte italiana. l`idea era di . poi in lui lo storicismo prevalse sulla morfologia e lascio` cadere il progetto. il manoscritto sull`arte, ritrovato tra le carte dello studioso basileese e gia` pubblicato da beck verlag nell`ambito dell`edizione critica di tutte le opere di burckhardt ma inedito in italia, viene qui pubblicato nella sua interezza facendolo seguire a una nuova traduzione della "civilta` del rinascimento in italia". cosi`, anche il lettore italiano puo` disporre della ricostruzione integrale del progetto abbandonato. la parte inedita sull`arte rinascimentale (architettura, decorazione, scultura e pittura) e` interessante o addirittura sorprendente perche` non viene esposta storicamente, bensi` per generi (ad esempio: fontane, chiese a pianta centrale, ritratto, scultura monumentale e cosi` via). dunque un utilizzo di categorie metodologiche, o potremmo dire di una forma mentis, che sembrerebbero lontane da burckhardt, e che invece gli appartenevano, o perlomeno gli erano appartenute in una certa fase della vita. lo studio del rinascimento italiano era stato per burckhardt anche un tentativo di indagare quella che lui riteneva la genesi, nonche` il destino politico e culturale dell`europa moderna. e in questa genesi e destino l`arte ha avuto indiscutibilmente un ruolo di collante fondamentale, come questa ricostruzione filologica dimostra.

un ragazzo che sa diventare una donna: si chiama bujar, e puo` essere una giovane di sarajevo corteggiata da uomini di ogni eta` oppure un affascinante spagnolo che fa innamorare ragazze alle quali non riesce a concedersi. bujar inventa continuamente se stesso e la propria storia, come un impostore che si appropria dei frammenti che carpisce agli altri, del passato delle persone che ha amato, dei loro nomi, perche` puo` scegliere chi vuole essere, il paese da cui proviene, i dettagli della propria esistenza, semplicemente mentre si racconta a un amico o a una sconosciuta, nel resoconto di una vita trascorsa in viaggio e in fuga, dall`albania all`america, passando per roma, madrid, berlino, helsinki. perche`, come dice lui stesso, . a partire dall`adolescenza poverissima a tirana, , bujar narra la sua storia in prima persona. i genitori, la sorella, l`amicizia con agim, coetaneo e vicino di casa, rifiutato dalla famiglia per il suo orientamento sessuale. entrambi fuori luogo in un paese devastato, sempre piu` dipendenti l`uno dall`altro, decidono di lanciarsi verso un futuro che gli appartenga. vivono per le strade di tirana, poi sulla costa, fino al viaggio da clandestini in italia attraverso l`adriatico. dall`isolamento e l`umiliazione, dalla vergogna della solitudine, prende forma man mano un diverso bujar, una creatura nuova che non ha piu` origine e nazionalita`, e che e` pronta a sfidare e ad abitare il mondo intero.

cosimo, italo e vanda sono bambini di appena dieci anni con i sogni, la voglia di scoprire il mondo e la spensieratezza dell`infanzia intrappolate dalla seconda guerra mondiale. mentre l`intera nazione vacilla, i tre, di fronte alla scomparsa di un amico, non hanno dubbi: devono partire per una missione di soccorso. la loro fuga dara` il via a una seconda, disperata, missione di soccorso, quella di una suora e di un militare in convalescenza che subito si mettono sulle loro tracce. la speranza di raggiungere i piccoli fuggiaschi in poche ore si dimostra fin dall`inizio un imperdonabile errore di calcolo. equipaggiati con l`incoscienza che e` patrimonio di ogni bambino, un`amicizia che diventa piu` forte di giorno in giorno e una misteriosa mappa, cosimo, italo e vanda portano avanti con caparbieta` la loro missione, tra avventure spericolate e voglia di liberta` pagata a caro prezzo.

"io sono nessuno" e` un`ampia e singolare biografia di emily dickinson. basandosi rigorosamente sui testi poetici e le lettere, silvio raffo - fecondo traduttore in italia dell`opera dickinsoniana - cerca di fare luce sui tratti piu` inesplorati di un personaggio eccezionale da tutti i punti di vista. a partire dai testi di dickinson che aprono ogni capitolo, si affronta col lettore la scalata verso l`interiorita` dell`autrice cercando di ricostruire le fasi di formazione della sua coscienza poetica. particolare attenzione e` riservata al rapporto di emily con la scrittura e il suo e alle sue relazioni, ad esempio con la cognata susan ("liaison" di recente rilanciata e qui ridiscussa), con il reverendo wadsworth e soprattutto con l`invisibile , il , e con la morte, di cui si designa . suggella la parte biografica una breve appendice critica.

per molti anni, anzi quasi fino a oggi, vi e` stato in germania un argomento tabu` per eccellenza: la distruzione senza precedenti causata nella seconda guerra mondiale da oltre un milione di tonnellate di bombe, che piovvero su centotrentuno citta` tedesche provocando seicentomila morti fra i civili e sette milioni di senzatetto. poiche` i tedeschi erano colpevoli e dovevano elaborare la loro colpa, cio` che un intero popolo aveva patito era destinato a passare sotto silenzio. quando nel 1997 sebald tratto` questo tema in una serie di memorabili lezioni a zurigo - ed erano lezioni, si badi bene, di poetica -, sapeva benissimo di toccare un nervo scoperto. e nessuno come lui si sarebbe rivelato capace di farlo.

"moltissime teorie della traduzione, che negli anni stanno sempre piu` infittendosi, se non la maggior parte, si sviluppano senza contenere al loro interno degli esempi pratici, che e` come fare un libro sui dinosauri senza inserirvi neanche una illustrazione. ho voluto portare avanti un approccio alla traduzione non dall`alto, ma dal basso, esaminando esperienze concrete, provando si` a chiarire dei punti teorici, ma senza preoccuparmi troppo di arrivare a una teoria definitiva." questo volume, diventato un classico contemporaneo per gli studi sulla traduzione, si propone di agitare problemi teorici partendo da esperienze pratiche, quelle che l`autore ha fatto nel corso degli anni come correttore di traduzioni altrui, come traduttore in proprio e come autore tradotto che ha collaborato con i propri traduttori. la questione centrale e` naturalmente che cosa voglia dire tradurre, e la risposta - ovvero la domanda di partenza - e` che cosa significhi "dire quasi la stessa cosa". a prima vista sembra che il problema stia tutto in quel "quasi" ma, riflettendoci, molti sono gli interrogativi anche rispetto al "dire", rispetto allo "stessa" e soprattutto rispetto alla "cosa".