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simbolo antico delle liberta` comunali, il carroccio ha una sua storia e una sua leggenda. durante le battaglie il carroccio era lo strumento simbolico carico degli elementi araldici delle truppe imperiali. ma aveva anche la funzione di suggerire un minimo di ordine a truppe poco allenate e poco disciplinate. il libro da` ampie informazioni sulla terminologia con cui era indicato questo strano oggetto, miscuglio tra macchina da guerra e simbolo araldico e soprattutto illustra la fortuna del carroccio nella cultura popolare, nel fiorire di leggende, nella storiografia.


pochi personaggi nel mondo della musica e dello spettacolo sono iconici come miguel bose`, in grado davvero di segnare un`epoca, o meglio di attraversare i decenni con uno stile unico: volando, cadendo e rinascendo ogni volta in una diversa incarnazione. polverizzando sempre i pregiudizi. in "il figlio di capitan tuono" bose` si mette per la prima volta a nudo senza reticenze e ci racconta la storia della sua infanzia e della sua adolescenza, una storia che inizia con il respiro di racconti senza tempo, con lui e le sue sorelle in balia di un padre onnipotente - il celebre torero luis miguel dominguin, abituato al fatto che la sua volonta` fosse legge - e di una madre travolgente di leggendaria bellezza - la splendida lucia bose`. generoso e audace come non lo abbiamo mai visto, bose` ci offre il volto meno noto di personaggi memorabili, da un picasso vulnerabile e crepuscolare al bellissimo e maledetto helmut berger, senza dimenticare il suo padrino luchino visconti, romy schneider, amanda lear e altre figure tra le piu` significative dell`arte e della cultura del secolo scorso. e, destinata a rimanere con noi anche dopo la fine del libro, la tata, autentico spirito benefico, che ci ricorda donne coraggiose disposte a tutto pur di proteggere creature indifese. una storia che si svolge in un passato rarefatto, che attinge ai ricordi della nostra infanzia e della nostra giovinezza e che dimostra ancora una volta che nella contraddizione, nel dolore e nella gioia di vivere, miguel bose` ci capisce, ci accompagna e ci rappresenta.

questa seconda parte della storia del pci nell`italia repubblicana abbandona la dimensione della storia politica, al centro del volume 1945-48, come punto di riferimento esclusivo e si concentra in particolare sulla dimensione della storia sociale, analizzando i nodi strutturali del ruolo e della funzione del partito di massa nella societa` moderna: rappresentanza degli interessi, reclutamento e formazione del personale politico, mobilitazione e integrazione di ceti e soggetti sociali, strutturazione del voto.




poco piu` di cento miglia separano le coste pugliesi da quelle del montenegro e, nella luce limpida di certe mattine, dal litorale italiano si vedono le montagne dell`albania. quando si ritrovano dall`altra parte del mare, anna, roberto e gino hanno un unico obiettivo: fare il salto nella malavita che conta ed esorcizzare i loro fantasmi. per riuscirci devono beffare la frontiera di acqua salata e aprire una nuova via per l`eroina. anna in realta` e` una trans. si chiama antimo ed e` la figlia di don franco salano, il boss di forcella. e cresciuta tra i vicoli dei quartieri dedicandosi al pizzo e all`usura, sopportata solo per il cognome che porta. roberto flores ha trentasei anni, viene da capodrise ed e` stato una promessa del pugilato, ma alla fatica della boxe ufficiale ha preferito i soldi facili dei combattimenti clandestini. cinico e scaltro, e` stato un corriere della droga e un soldato sulle piazze di spaccio della capitale. gino e` lo zio di roberto, ha passato la vita a fuggire dalla campagna in cui e` nato. per lui l`avidita` e` un comandamento e il tirare a campare un`arte. districandosi tra le faide dei clan balcanici, scivolando in notti buie come la pece sulle onde dell`adriatico, i tre hanno deciso di prendersi un posto al sole. ancora non sanno che quel posto si trova oltre l`unico confine davvero invalicabile: la frontiera dei loro cuori.
