
Antologia di artisti alternative-roots. Include brani di: Deadnecks, Terry Anderson, Bob Cheevers, Rod Picott e altri. Copia non sigillata.

per descrivere una societa` giusta, che preveda il pluralismo dei valori, il confronto e la diversita`, non servono molte parole. salvatore veca ne ha scelte dodici, sufficienti a delimitarne i confini e a stabilirne i punti fermi. termini - quali liberta` e giustizia, democrazia e laicita`, tolleranza e rispetto - che denotano anche principi fondamentali, ai quali si ispirano le nostre scelte politiche oltre che morali. oggi siamo sollecitati da questioni finora sconosciute o rimaste in ombra, che mettono in discussione i nostri tradizionali quadri di riferimento, suscitando a volte scontri e polemiche: i problemi del multiculturalismo; i dubbi, sorti come effetti del progresso scientifico, riguardanti il nascere, il morire e l`applicazione di tecniche nuove nei processi della vita; l`esigenza di ripensare regole, diritti e istituzioni stabilite localmente, nell`ambito delle nazioni. nei momenti critici, quando i criteri del giudizio sul giusto e sull`ingiusto risultano incerti, quando i concetti appaiono confusi il richiamo a definizioni rigorose e ad analisi coerenti e` un buon punto di partenza per rinforzare la nostra consapevolezza di cittadini. queste riflessioni, che si muovono sul piano della filosofia per interpretare e discutere i nodi politici della convivenza, costituiscono un esercizio irrinunciabile per chi e` convinto che la democrazia richieda una costante opera di manutenzione e che la riflessione filosofica debba individuare i tratti di un mondo piu` degno di essere abitato.

l`autore delinea in capitoli chiari la struttura del cosmo, l`evoluzione della specie, la nascita delle prime civilta`, fino a cogliere, su questo sfondo, gli aspetti peculiari del fenomeno "scienza". la scienza e` la maggiore eresia che l`uomo abbia mai commesso contro il proprio egocentrismo, contro l`idea che la natura sia profondamente coinvolta nella vicenda del genere umano, cosi` piccola e irrisoria rispetto all`eta` e alla vastita` dell`universo.

tutti sanno che nel 1964 dante isella restitui` il testo delle "note azzurre" affidato a sedici quaderni autografi dalla copertina azzurro oltremare -, consentendoci cosi` di accedere a un immenso diario in cui le notazioni autobiografiche si alternano a giudizi letterari e politici spregiudicati, a infiniti spunti di novelle e romanzi mai scritti, ad aforismi esemplari, a sarcasmi violenti e a fantasiose ironie, ad aneddoti non di rado scabrosi su contemporanei illustri o poco noti. pochi pero` sanno che gia` nel 1955 isella aveva allestito per ricciardi un`edizione nella quale figurava un mannello di dodici note splendidamente insolenti tralasciate, per motivi di opportunita`, nel 1964 (parimenti, alcuni nomi propri furono sostituiti da asterischi), e che quella magnifica e preziosa edizione non venne mai pubblicata: resa dall`editore agli eredi dopo la rinuncia da parte di ricciardi a distribuirla, la tiratura di circa 1.000 esemplari e` rimasta per oltre cinquant`anni relegata negli archivi della casa pisani dossi di corbetta presso magenta. in occasione del centenario della scomparsa dello scrittore (avvenuta il 16 novembre 1910), essa vede la luce, accompagnata da un ampio saggio di niccolo` reverdini che ne ricostruisce l`intricata, e appassionante, vicenda.











per il suo carattere di eccezionalita` e di anticipo dei tempi, il pensiero di vico non fu compreso pienamente dai suoi contemporanei. solo nel secolo successivo ebbe il giusto riconoscimento, con il romanticismo, epoca ormai matura per comprendere la profondita` delle sue vaste speculazioni: la concezione della storia, individuale e collettiva, come succedersi di "corsi" e "ricorsi" in un ciclo perenne; il valore riconosciuto alla fantasia e al primitivo come manifestazioni di verita`; l`intuizione geniale - ricca di suggerimenti per il futuro della filosofia del linguaggio e delle teorie estetiche - che il pensiero non nasce anteriormente all`espressione, ma insieme con essa e inseparabilmente da essa.








all`inizio, internet era un luogo senza legge, popolato da geni della truffa che rendevano l`acquisto o la vendita di qualsiasi cosa online un affare rischioso. poi amazon, ebay, upwork e apple crearono piattaforme digitali sicure per la vendita di beni fisici, la ricerca di un lavoro e il download di app. in seguito, pero`, questi giganti della tecnologia hanno continuato a governare internet come autocrati. come e` potuto accadere? in che modo utenti e lavoratori sono diventati gli sfortunati sudditi degli imperi economici online? internet non doveva liberarci dal potere delle istituzioni? l`esperto di economia digitale vili lehdonvirta ci racconta il rapporto tra tecnologie digitali e societa` prendendo di volta in volta spunto dalla storia di un personaggio influente o di una piattaforma significativa tra quelli che hanno contribuito a plasmare l`odierna economia digitale, da nomi familiari come jeff bezos di amazon a eroi misconosciuti come kristy milland di turker nation. lehdonvirta esplora l`ascesa dell`economia delle piattaforme verso il dominio completo delle nostre vite e propone una via alternativa da seguire. perche` solo se comprendiamo le piattaforme digitali per quello che sono - istituzioni potenti come stati - possiamo avviare una vera fase di democratizzazione.

nel racconto del grande storico andre` vauchez, la straordinaria modernita` di caterina da siena. in rottura con la famiglia e con tutti gli affetti `carnali`, pur convinta sostenitrice della superiorita` della vita contemplativa nei confronti della vita attiva, caterina ha mantenuto fino alla fine la sua condizione di penitente che viveva in modo autonomo in mezzo al mondo, sempre in movimento, per poter essere piu` libera ed efficace nella sua azione a favore della chiesa e della sua riforma. favorita da una crisi profonda delle istituzioni e dei poteri del suo tempo, la sua azione innovativa, insieme a quella di altre donne coeve, ha inaugurato una nuova stagione nella storia dell`occidente, aprendo la strada a un `cattolicesimo al femminile`.
