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gli antichi abitanti dell`egitto hanno saputo esprimere, nella loro arte, il senso dell`eternita` ispirato dal grandioso spettacolo della natura, la serenita` e l`armonia delle loro concezioni religiose e civili, la fiducia nella tutela esercitata sull`egitto da istituzioni sacre e inviolabili. il volume offre ai lettori un panorama ricco e articolato del vastissimo scenario plastico, architettonico e figurativo forgiato da questa prodigiosa civilta`. partendo dalle origini, insigni studiosi e archeologi analizzano le prime fondamentali tappe della storia egizia: la preistoria e il iv millennio a.c., le dinastie dell`epoca tinita, l`antico regno, il primo periodo intermedio, il medio regno, il secondo periodo intermedio e le dinastie hyksos.

un urlo sovversivo, un potente psicodramma del ciclo generazionale, o la piu` clamorosa truffa perpetrata ai danni del consumo giovanile? il rock, a quarant`anni dalla sua nascita, si puo` dire che sia tutto questo e forse molte altre cose ancora, sempre in bilico tra sovversivita` e normalizzazione, tra futilita` e ambizioni travolgenti, tra massimalismi trionfanti e raffinati minimalismi. questo libro non e` un manuale ne` un compendio di storia del rock. e` un contributo all`analisi, alla possibilita` di comprendere un fenomeno cosi` sfuggente e molteplice. un volume "partigiano" e dichiaratamente fazioso, volto alla ricerca di un "filo rosso" attraverso il quale poter leggere i momenti decisivi della storia del rock.

figlio di un pastaio di un paesino vicino a napoli, commesso viaggiatore, allievo attore senza talento. poi la grande intuizione: "nel cinema chi vuol mettersi in luce deve scegliere la zona d`ombra". nasce cosi` uno dei piu` famosi produttori cinematografici italiani. questa e` la storia dei suoi ottant`anni, dei suoi cinquecento film, dei suoi tre matrimoni e dei suoi sei figli.

i protagonisti di "dio giocava a pallone" sono ragazzi nati, come l`autore, all`inizio degli anni novanta e ognuno di loro esplora inquieto quel passaggio all`eta` adulta che li rendera` sconosciuti a se stessi. i compiti in classe, con il loro schema quasi calcistico di chi passa la soluzione e di chi se ne appropria, i giorni di scuola dove un buon voto e` la possibilita` di andare al mare e di innamorarsi al sole, le feste con la luna in cielo e i baci infuocati sulle panchine con partner inattesi, un`isola inventata, metafora dell`adolescenza da cui si esce ritrovandosi perduti, l`ascolto attento e proibito dei desideri del proprio corpo, le intermittenze del cuore e quelle dei sensi, le corse pazze e forsennate con i motorini truccati che trasformano i viali e i lungomari in un nostalgico far west pomeridiano. con una prosa consapevole e immacolata, giorgio ghiotti svela un`adolescenza che e` il presente indicativo dello stare al mondo e ci racconta perche` nessuno la abbandona mai veramente.

lituania, fine della seconda guerra mondiale. un bambino di otto anni emaciato e sporco, emerge dalle macerie e dalle stragi del fronte occidentale e vaga senza meta nella neve con un braccio rotto e una catena stretta al collo. quel bambino e` hannibal lecter, fuggito dal casino di caccia in cui si era rifugiato con la famiglia per scampare alla violenza delle soldataglie. gli occhi attraversati da un`indecifrabile espressione, chiuso in un ostinato silenzio, il piccolo hannibal cresce nell`orfanotrofio russo che lo ospita in una solitudine apparentemente assoluta. lo zio, un famoso pittore, riesce a rintracciarlo e lo porta a vivere con se` a parigi. qui, grazie alle amorevoli cure di sua moglie, hannibal avra` modo di scoprire e coltivare i suoi innumerevoli talenti, che spaziano dalla musica alla letteratura, dall`arte alla medicina. e in questa atmosfera, densa di stimoli e suggestioni, che il giovane comincera` a edificare un vero e proprio "palazzo della memoria", impreziosendolo di visioni spettacolari e insieme agghiaccianti, teatro e sfondo interiore delle piu` raffinate speculazioni come dei piu` inconfessabili desideri. fino al giorno in cui hannibal decide che e` tempo di tornare a casa e bussare alla porta dei demoni che cosi` spesso vengono a fargli visita...

ai racconti confluiti nei poemi omerici era affidato il compito di trasmettere di generazione in generazione il patrimonio culturale dei greci. le istituzioni religiose, i valori, i meccanismi del controllo sociale, la vita familiare che l`iliade e l`odissea mettono in scena sono quelli di una societa` realmente esistita, e l`itaca di cui questo libro si occupa e` una piccola citta` greca che tra il nono e l`ottavo secolo a.c. sta assumendo i caratteri della polis. il volume illustra le caratteristiche di questa citta`, le sue organizzazioni politiche, i meccanismi sociali, le sanzioni, la nascita delle istituzioni giuridiche, il rapporto tra pubblico e privato, le credenze religiose dei suoi abitanti, in altre parole la loro vita e la loro mentalita`.

nel 1916 un incidente aereo causa al poeta la perdita di un occhio e lo costringe per qualche tempo all`immobilita` e al buio totale. l`esperienza di questa oscurita` e l`attivita` introspettiva che essa favorisce sono la materia della prosa impressionistica del "notturno" (cominciato appunto nel 1916 e pubblicato nel 1921), una prosa senza vincoli narrativi, che costruisce la propria struttura formale nella ritmata e pulsante successione di annotazioni, sogni, visioni, libere associazioni mentali, impressioni sensuali. tutti i temi dannunziani si modulano e si armonizzano intorno alla nota fondamentale, notturna e fantastica, di questa scrittura musicale, che assorbe pause e gridi lirici, sospiri, eccitamenti, cupa fissita`: amore della volutta` di vivere.

nelle pagine ironiche e avventurose del diavolo al pontelungo, riccardo bacchelli rievoca volti e personaggi (il gigante baku`nin, il pallido cafiero, lo spavaldo andrea costa) e racconta sogni e utopie che guidarono il fallito tentativo di una donchisciottesca insurrezione anarchico-socialista che si sarebbe dovuta tenere a bologna l`8 agosto del 1874. restituisce cosi` ai lettori, tra la baronata di locarno e la citta` dello studio, una vicenda dimenticata e coinvolgente, una rivoluzione mancata ma feconda di frutti. questa edizione accosta al romanzo una serie di appendici storiche e documentarie, e lo inserisce nel tempo in cui fu scritto, dalla prima edizione del 1927 a quella definitiva del 1939, e nella biografia dell`autore; nell`intreccio fra queste diverse prospettive critiche, fornisce una lettura rinnovata di uno dei piu` straordinari romanzi del nostro novecento, capace ancora di interpellare, divertendoci e appassionandoci, la nostra sete di giustizia.

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