


il "diario" di anna frank viene tradotto negli stati uniti nel 1952, dove e` accompagnato da una prefazione di eleanor roosevelt, vedova del presidente scomparso nel 1947. le entusiastiche accoglienze critiche spingono un uomo di teatro, meyer levin, a proporre a otto frank un adattamento teatrale. il padre di anna finisce per accettare proprio a seguito delle insistenze di eleanor, che lo convince dell`opportunita` di far conoscere il testo anche attraverso il teatro e il cinema. occorreranno tuttavia altri tre anni prima che il "diario" venga affidato alla penna di due drammaturghi, albert hackett e frances goodrich. un adattamento teatrale rappresentato ininterrotamente da quarant`anni sui palcoscenici di tutto il mondo.



"una partita infernale tra personaggi che hanno la concretezza del reale e l`aureola delle visioni". cosi` enzo golino salutava il romanzo d`esordio con cui lodoli si segnalava tra gli scrittori capaci di raccontare il disagio del proprio tempo con gli strumenti di una letteratura raffinata e consapevole dei propri mezzi. il giovane protagonista se ne sta stupito e immobile di fronte al disordine della vita, e deve misurarsi con dei personaggi ingombranti: un padre eroicamente votato al fallimento, un amico al tempo stesso demoniaco e meschino, due donne elusive e inquietanti. l`opera ha vinto il premio mondello opera prima.














una storia a tre nella milano degli anni settanta. lele, un professorino siciliano, omosessuale malinconico ed introverso. roberto, un esuberante gay che non disdegna le esibizioni piu` sfrontate. l`ambiente: gli immigrati di colore, i barboni, i guardoni ed i maniaci delle periferie. il terzo e` massimo, un cugino di lele, bello da copertina. il triangolo apre un gioco di tensioni, attrazioni ed innamoramenti.




tredici storie di fantasmi divise secondo gli elementi classici della tradizione alchemica. l`inghilterra e` storicamente la patria del romanzo "gotico" o "nero", un genere letterario nato a meta` del settecento, per reazione a un eccesso di razionalismo pragmatico, concentrandosi sugli aspetti misteriosi e orrifici dell`esistenza. i fantasmi sono tra gli elementi tenebrosi e fatali di questa ricca tradizione. dalla terra vedremo spuntare bare e vampiri; nell`aria fluttueranno spiriti ed esseri immortali e si udranno musiche dannate; col fuoco assisteremo a roghi e incendi; e infine dall`acqua arriveranno esseri innominabili.




nei racconti che compongono questo volume, rinvenuti tra le carte di fenoglio dopo la sua morte e rimasti a lungo inediti, scene e personaggi delle langhe sono colti con la vena del cronista disincantato ma partecipe del mondo di casa, tra asprezze e generosita`, miserie e grandezze. ma siccome e` di fenoglio che parliamo, le storie di famiglia, i matrimoni, l`ossessione per la "roba", le beghe e le risse lievitano ben presto, fino ad assumere le dimensioni di una ruvida epica paesana. forse perche` dietro a ognuna di queste vicende sta l`incessante sperimentazione dello scrittore: il linguaggio che utilizza accortamente le durezze del dialetto e le robuste metafore del parlare contadino, con il suo piglio svelto e concreto. o forse perche` fenoglio ha, come pochi, la straordinaria capacita` di consegnarci eventi e personaggi memorabili.










































nel 1925 un pavese diciasettenne aveva progettato ed iniziato un romanzo. l`aveva intitolato lotte di giovani; era una storia adolescenziale: grandi sogni alternati a lugubri scoramenti e precoci idee di suicidio. e` un incunabolo di molti temi e stati d`animo del pavese maturo. del progettato romanzo rimangono appunti e schemi e solo un capitolo concluso. pavese lascio` ben presto cadere il progetto per passare ad una serie di racconti, in cui appaiono i temi dell`america letta attraverso il cinema, quelli delle conquiste tecnologiche, o la macchina e l`aereo, echi di una cultura futurista. il libro riunisce tutto il pavese narratore degli anni venti. il materiale e` inedito; e` conservato nell`archivio pavese dell`universita` di torino.










