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"una ragazza mi ferma nel cortile dell`universita`, mi parla della sua ansia, della paura di non essere all`altezza delle aspettative, piange silenziosamente e mi chiede come si puo` scegliere la strada." inizia da questa domanda il viaggio di mario calabresi in giro per l`italia, alla ricerca delle storie di chi, attraverso la propria vita ordinaria e straordinaria, e` stato capace di trovare una via nelle incertezze. tra questi incontri ci sono un ingegnere che raccoglie i suoni piu` antichi della natura per trasmetterli alle generazioni future, una poetessa che impara dal silenzio ad ascoltare il visibile e l`invisibile, un professore di filosofia che insegna a vedere i limiti come occasioni, e un centenario che per tutta la vita si e` preso cura di un bosco e ne ha ereditato il tempo. e` un percorso lento, di ascolto, alla ricerca di un luogo in cui l`attimo presente non sia fine a se stesso ma si mescoli con il passato e ci parli di futuro, e di un`eta` in cui "essere grati e` il primo passo per godere di cio` che e`, e per averne cura". una testimonianza preziosa, che ci fa riflettere su quanto abbiamo ancora bisogno di recuperare l`attenzione, il senso di un istante in cui esistono attesa e noia, e tornare a rimettere al centro delle nostre giornate le cose importanti e non quelle urgenti. calabresi colleziona frammenti di vita, silenzi e gesti inattesi per rispondere a una giovane donna di cui non conosciamo il nome, ma della quale condividiamo i dubbi, che forse sono quelli di tutti noi.


l`esistenza grigia di emilio brentani viene a un tratto animata dalla passione per la popolana angiolina, bella, vivace, volgare. ma emilio e` incapace di giovanile trasporto, e angiolina poco propensa ad assecondare i propositi moralizzatori dell`innamorato; la loro avventura resta un episodio sterile, e tuttavia l`unica nota di colore nella










"i temi che tocco con `la giornata d`uno scrutatore`, quello della infelicita` di natura, del dolore, la responsabilita` della procreazione, non avevo mai osato sfiorarli prima d`ora. non dico ora di aver fatto piu` che sfiorarli; ma gia` l`ammettere la loro esistenza, il sapere che si deve tenerne conto, cambia molto le cose". (dalla presentazione scritta da calvino nel 1963) l`attivita` di scrutatore in un seggio elettorale diventa per il protagonista l`occasione per meditare su se stesso e sulla follia del mondo.















