partecipe in eguale misura dell`estrema dolcezza orientale e di una certa crudezza di ritmi di tipo occidentale, in queste "poesie d`amore", accompagnate dalle foto di robert doisneau, hikmet ci mostra le due facce della sua natura, lirica ed epica, saldate in un risultato unico. versi immortali, che riassumono nell`elemento erotico i diversi aspetti dell`attivita` e dell`esperienza dell`autore, poeta d`amore perche` prima di tutto poeta di battaglie e di idee.
la citta` del nord che ospita i personaggi di "desideri deviati" e` anche la sua protagonista, con i suoi uffici, le sue fabbriche dismesse e le sue passerelle. chi la abita e` animato da forze molto diverse: amore, cultura, successo, giustizia politica. e dunque, cos`e` che vuole veramente, qual e` il desiderio piu` profondo di nico quell, inquieto "ragazzo senza qualita`" che avevamo gia` incontrato in "cuori fanatici"? attorno e insieme a lui, si muovono gli altri personaggi di questo romanzo, che a cavallo tra realismo e fantasia gotica racconta con uno sguardo affilato l`editoria e la moda, miniere di sogni e frustrazioni, all`inizio di un decennio, gli anni ottanta, in cui tutto e` in mutazione: l`editore minaudo e il deforme coboldo, la modella sheila b., misteriosa amazzone nera, gli ambigui architetti igor e vera macchi, irene, sorella persa e ritrovata, il maestro chirone ognuno ingaggiato in duelli intellettuali o amorosi, fatui o violenti, dove ci si gioca il senso della vita. ma il desiderio non si compie mai, e` per sua natura deviante: nella capitale del lavoro - fotografata un istante prima che si trasformi in citta` delle attrazioni - si smania sempre per qualcosa, e si finisce per ottenere o perdere qualcuno. e sotto la sua superficie scintillante, come nel film metropolis, c`e` un popolo che vive nelle sue viscere, un`energia barbarica, selvaggia, pronta a ribellarsi per riconquistare la citta`.
dopo la tragedia di due guerre mondiali e l`opera di distruzione sistematica condotta dagli intellettuali europei dalla fine dell`ottocento, l`idea di ha subi`to, nella seconda meta` del `900, una drastica battuta d`arresto. nella letteratura economica e nel linguaggio filosofico-politico il concetto viene all`inizio sostituito da quello di , mentre oggi e` la parola d`ordine dei sistemi di potere, sia economici che politici. mentre nella concezione moderna del progresso la politica, la scienza e la tecnica camminavano insieme in vista di un miglioramento delle condizioni di vita dell`umanita`, l`idea di innovazione riguarda solo la dimensione tecnico-razionale della produzione, non i temi della giustizia sociale. l`innovazione si occupa infatti solo dello sviluppo tecnico-scientifico, separato da quello etico-politico, e dimentica il carattere emancipativo dell`idea di progresso, che nella modernita` ha svolto un ruolo centrale nella costruzione di societa` piu` libere, piu` ricche, piu` giuste.
"l`uomo senza qualita`" di robert musil riflette l`uomo contemporaneo, per cui il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, e` finito per sempre. vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. vi sono poche opere universali che in figure e situazioni storicamente concrete sanno esprimere lo spirito di un`epoca, la `ragione` dei suoi drammi e della sua catastrofe, con la massima obbiettivita`, il piu` lucido disincanto e insieme la partecipazione piu` coinvolgente e sofferta. opere che compiono il della trasformazione del `pathos` in conoscenza, e della conoscenza piu` esatta e anche spietata della realta` che rappresentano in autentica `saggezza` intorno alle insuperabili contraddizioni e aporie della nostra esistenza, saggezza che trascende ogni limite di tempo e cultura. "l`uomo senza qualita`" e` una di queste. l`uomo contemporaneo abita il , di cui canta lo zarathustra di nietzsche, ma le sue conoscenze statistico-probabilistiche gli consentono di affrontarlo pur sempre armato di relative certezze. il mondo di ieri, con le sue illusioni di armonia, di compiutezza, con le sue pretese di esattezza da ricercare in ogni campo, e` finito per sempre - ma guai a lasciarsi infatuare da ideologie, vuoti profetismi, promesse salvifiche. vie di uscita non ve ne sono, vie soltanto, che dovremo costruire mentre si va, si cerca. la me`ta non e` determinabile, eppero` occorre tenere lo sguardo ben lucido per cogliere tutto cio` che durante il viaggio ci viene incontro e contro. e il romanzo e` una straripante piena di indimenticabili incontri. la me`ta e` forse almeno indicabile? possiamo farne segno? il suo segno e` quel "viaggio in paradiso" in cui avrebbe dovuto compiersi il grande romanzo? la rinuncia a ogni dialettica conciliativa, a ogni ben fondata sovranita` politica, a ogni immutabile legge, non e` rinuncia all`"imposs
quando e` stata l`ultima volta che avete fatto qualcosa per la prima volta? che avete scoperto qualcosa di inaspettato e avete provato un`emozione nuova? immaginate un uomo che, superata la soglia dei cinquant`anni, diventa padre quando ormai, in famiglia e sul lavoro, si era adagiato su una perfetta vita da figlio. che cosa puo` rompersi o scatenarsi all`improvviso? il libro di massimo gramellini e` il racconto di una trasformazione e di un`attesa. nove capitoli, uno per ogni mese di , che compongono una lunga lettera, emozionante e ironica, destinata a un bambino che non c`e` ancora mentre si fanno i conti con un padre che non c`e` piu`. una storia d`amore e di rinascita che ci ricorda come attraverso gli altri possiamo ritrovare in noi stessi infinite risorse e comprendere cio` che conta davvero. se , per riuscirci bisogna prima diventare adulti.