i lettori troveranno qui una sintesi, compatta, maneggevole e arricchita da un`approfondita discussione storiografica di tutte le questioni nodali, della storia sovietica. il volume si divide in quattro parti: le prime tre sono costituite dall`esposizione della vicenda sovietica a partire dalla grande guerra e dalla rivoluzione d`ottobre fino all`incredibile e imprevisto scioglimento pacifico dell`urss nel dicembre 1991; la quarta enuclea i temi portanti emersi nel dibattito storiografico: il leninismo, lo stalinismo e il terrore, il peso dell`ideologia, le caratteristiche dell`economia, le campagne, le nazionalita`, la politica estera, i motivi del collasso finale.
questo volume va oltre i confini dell`antichistica, per inserirsi con forza nell`odierno dibattito sull`azione etica e politica. i greci furono consapevoli del fatto che valori e ideali devono venire a patti con la "fortuna", ossia con cio` che non prescinde da noi. e a questa commistione tra ambizione virtuosa e vulnerabilita` alla sorte che guarda nussbaum, rileggendo la tradizione tragica e filosofica. sulla scia di aristotele, l`autrice suggerisce che cio` che rischia di contaminare la purezza della virtu` e della ragione - impulsi inconsci, passioni incontrollabili - e` anche cio` che costituisce la specificita` della sfera umana: l`importante e` limitare i rischi e arginare il potere della fortuna.
questo volume traccia la parabola dell`urss dalle origini fino al suo trionfo sul nazismo. attingendo alla documentazione resasi disponibile dopo il collasso dell`urss e alle ricerche condotte su di essa, l`autore ha potuto operare una ricostruzione nuova, e diversamente credibile, di una storia che ha affascinato e impaurito il xx secolo. due dittature affini ma anche profondamente diverse, quella di lenin e quella di stalin, due guerre mondiali, una guerra civile e una guerra scatenata nel 1929 dal regime contro la popolazione, che causo` nel 1931-33 due carestie sterminatrici, nonche` la piu` grande operazione di terrore preventivo mai condotta in epoca di pace in un paese europeo formano lo sfondo in cui graziosi inserisce la costruzione del grande "esperimento" sovietico. al centro dell`attenzione vi sono l`ideologia, le mentalita` e i comportamenti del gruppo dirigente, dei contadini, degli operai, delle donne e degli intellettuali; le capacita` e i limiti di un sistema economico peculiare; le esperienze vissute dalle nazionalita`; e l`influenza che l`urss ha esercitato sia attraverso gli strumenti tradizionali, sia attraverso lo straordinario potere di attrazione di quella che e` stata l`ultima grande utopia nata in occidente.
la pace e` l`obiettivo e la condizione della democrazia: diritti dell`uomo, democrazia e pace sono per bobbio i tre elementi inseparabili del medesimo movimento storico. e in questa prospettiva che egli considera centrale nella sua riflessione politica gli scritti sulla pace raccolti in questo volume. in essi bobbio esamina come si ponga il dilemma tra pace e guerra nella societa` attuale, che ha a disposizione i mezzi della propria autodistruzione, e discute le possibilita` del pacifismo e dell`azione non violenta per giungere a proporre un piu` realistico "pacifismo istituzionale" che demandi a superiori organismi di controllo la soluzione pacifica dei conflitti quanto meno la limitazione o la regolazione della violenza.
dapprima ignorati, poi osteggiati, quindi accolti come benefattori del capitalismo finanziario barcollante, infine colpiti da pesanti perdite nella crisi finanziaria internazionale: i fondi sovrani sono saliti alla ribalta dell`opinione pubblica con investimenti eclatanti in aziende degli stati uniti e dell`unione europea. i paesi del golfo, singapore, cina, libia, russia, nonche` la norvegia, grazie ai loro ingenti surplus energetici e commerciali, sono i principali protagonisti di questo scenario. come nascono i fondi sovrani? quali sono le loro strategie di investimento? con quali conseguenze sul piano geopolitico? come si sono mosse le istituzioni internazionali per incentivarne la trasparenza? il volume risponde a questi interrogativi offrendo un quadro aggiornato del fenomeno.
grande classico della filosofia della scienza e della filosofia tout court, "congetture e confutazioni" testimonia della vastita` degli interessi di popper e dell`insostituibile ruolo da lui svolto nella cultura del novecento. accanto alle pagine dedicate a temi filosofici tradizionali, connessi con la teoria della conoscenza e la dialettica, e a questioni specifiche di filosofia della scienza, vi sono riflessioni in cui l`analisi storica costituisce l`occasione per riesaminare alcuni nodi della filosofia delle scienze sociali e della filosofia politica. e qui che giunge a compiuta elaborazione il celeberrimo concetto popperiano di "falsificazione di una teoria" come criterio di demarcazione tra scienza e non scienza. un`opera che consente di capire come, pur fra discussioni talora vivaci, popper costituisca un punto di riferimento essenziale per ogni visione non dogmatica della conoscenza umana.
fin dall`antichita` l`uomo usa il fuoco, strappa alle viscere della terra i materiali che lavora, bagna il suolo con acqua portata da canali artificiali, lavora e si impone alla natura grazie all`ingegno tecnologico. la tecnica da` all`uomo un potere enorme, gli fa sollevare grandi pesi e vincere battaglie ma al tempo stesso crea meraviglia e paura perche` sovverte e modifica. il volume introduce il lettore nella storia della tecnologia e nel difficile e variegato rapporto tra tecnica e societa`, tra ingegno e potere politico ripercorrendone le tappe fondamentali: dalla legge veneziana del 1474, la prima a riconoscere la tecnica come ingegno e a stabilire la proprieta` dell`inventore, fino al settecento in cui banchieri e imprenditori mettono a disposizione i capitali per lo sviluppo della meccanizzazione e incoraggiano l`invenzione con premi e incentivi; dai brevetti dell`industrializzazione fino alla prima guerra mondiale, in cui l`inventore diventa finalmente un eroe nazionale. infine, uno sguardo all`oggi e all`attualissima controversia sui brevetti, nella quale si osservano contraddizioni che la tecnica e le invenzioni si portano dietro dall`antichita`.
il sistema finanziario assolve compiti fondamentali per il funzionamento delle moderne economie: fornisce l`infrastruttura del sistema dei pagamenti e trasferisce le risorse da chi risparmia - le famiglie - a chi investe - le imprese e le amministrazioni pubbliche. il volume e` una guida introduttiva alle principali caratteristiche della finanza in italia, con particolare attenzione ai meccanismi del credito: analizza le decisioni finanziarie di famiglie e di imprese, la centralita` del ruolo delle banche e infine 10 norme volte a tutelare la stabilita` del sistema e la correttezza dei comportamenti degli intermediari, anche con indicazioni che consentono di interpretare le recenti e complicate vicende dei mercati finanziari.
i filosofi che vanno per la maggiore, in italia e fuori, sono da molto tempo quelli che sdottoreggiano sulla storia universale, sul destino della civilta`, sul senso della tecnica in generale, sul globale significato del sapere scientifico, quelli che sanno come e quando sono cominciati i nostri guai e dove inevitabilmente andremo a finire. paolo rossi, da quando ha cominciato a scrivere, ha polemizzato (a volte aspramente) con questo tipo di filosofia. questo suo libro sulle "speranze" e` scritto in uno stile chiaro e asciutto, non e` solo per i filosofi, ma per tutti coloro che non si accontentano di vivere e vogliono anche pensare. si parla di visioni "senza speranze", e quindi di letteratura apocalittica, delle previsioni catastrofiche fallite, della fine dell`occidente, del masochismo degli intellettuali, dell`impellente bisogno, che molti di loro manifestano, di "uscire dall`occidente"; ma si parla anche di "smisurate speranze", di immaginari paradisi collocati in un altrove geografico, di coloro che hanno aspettazioni eccessive e coltivano il mito dell` uomo nuovo, dell`utopismo come ideologia diffusa.
questo volume propone una reinterpretazione del mezzo millennio (500-1000) che sta tra la fine dell`impero romano e la rinascita dell`europa cristiana, periodo comunemente considerato intermezzo di decadenza e frammentazione, "secoli bui". l`autrice sostiene che quel periodo e` in realta` caratterizzato da grandi e importanti trasformazioni oltreche` da marcate differenziazioni locali. la sua indagine si appunta non tanto sulle vicende politico-istituzionali o economiche ma esamina, secondo un approccio piu` antropologico, comportamenti e valori. lavorando rigorosamente su fonti d`epoca, l`autrice mette cosi` in luce la condizione dell`umanita` del tempo rispetto all`ambiente in cui viveva, le dinamiche demografiche, le risposte alle calamita`; poi le relazioni interpersonali: l`amicizia, la parentela, i rapporti fra i sessi; le gerarchie sociali; le concezioni del potere. ne viene il convincente ritratto di un`epoca multiforme che sta per molti versi all`origine delle diverse specificita` culturali dell`europa.
con "res publica romana" s`intende lo stato formato dalla citta` di roma e dai suoi territori di conquista nel periodo compreso tra il vi e il i secolo a.c. piccola citta` del lazio, roma si proietta verso la conquista e l`assoggettamento dell`intero bacino del mediterraneo e oltre, fino a diventare una potenza mondiale. il libro sintetizza le complesse vicende politiche, sociali ed economiche che hanno segnato la vita della repubblica dai suoi esordi alla fase conclusiva: la caduta della monarchia, le guerre contro i nemici esterni, la fondazione delle colonie, il flusso delle ricchezze, l`ingresso di nuove classi nella vita politica. sono infine delineate le ragioni della decadenza, con il progressivo accentramento del potere in poche mani, l`acutizzarsi delle crisi sociali e l`indebolimento delle istituzioni repubblicane, che apriranno la strada all`impero.
la prima meta` del novecento fu un`epoca di guerre, di distruzioni e rivoluzioni che mise l`europa e a ferro e fuoco. traverso descrive i tratti principali di questa "guerra civile europea"; il misto di violenza arcaica, fredda violenza amministrativa e tecnologia moderna per annientare il nemico, la brutalizzazione delle popolazioni forzate all`esodo o all`esilio, lo scatenamento emotivo dei conflitti fra civili all`interno delle societa` (in urss, 1917-23;in spagna, 1936-39; resistenza 1939-45), l`impero della paura e della morte nella mente degli uomini.
rossini fu un grande musicista del xix secolo, che a vent`anni era gia` ricercato e famoso. il "cigno di pesaro" ha continuato ad attirare l`interesse dei lettori di pari passo con la grande popolarita` a teatro delle sue opere, dal "barbiere di siviglia" alla "cenerentola, al "guglielmo tell". negli ultimi anni la fondazione rossini e il "rossini opera festival" pesarese hanno inaugurato una nuova stagione di attenzione e di studio su rossini, di cui la biografia di emiliani raccoglie i frutti. seguendo con minuzia le vicende rossiniane, emiliani compone un quadro vivace e affollato, pieno di dettagli sconosciuti, in cui tratteggia la vita del compositore nel piu` largo contesto storico e culturale che si trovo` ad attraversare.
tra ogm e bio, cucina etnica e cibi vegetariani, digiuno rituale e grande abbuffata, tanta parte della nostra vita - anche emozionale - ruota attorno al cibo. facendo il punto sull`alimentazione contemporanea, il libro parla dei mutamenti che l`attraversano: qual e` l`impatto della globalizzazione? che cosa ne e` dei modelli alimentari tra macdonaldizzazione e reinvenzione delle cucine locali? in che modo l`organizzazione della vita quotidiana condiziona i modi di mangiare? di che cosa e` spia il fenomeno dell`obesita` e come interpretare l`ansia che spesso si accompagna al comportamento alimentare? nel fornire una risposta a tali interrogativi, l`autore intende accreditare, attraverso il concetto di "spazio sociale alimentare", un approccio scientifico nuovo a questi temi, che metta a frutto il contributo della sociologia del consumo, della riflessione sulle tecniche del corpo, della sociologia della cultura e persino della sociologia dell`immaginario.
walter benjamin (1892-1940), filosofo, letterato e teorico della cultura ebreo-tedesco, e` oggi riconosciuto come uno dei piu` originali e acuti pensatori dell`intero novecento. le sue opere, da "il dramma barocco tedesco" (1928) a "l`opera d`arte nell`epoca della sua riproducibilita` tecnica" (1936), sono altrettante pietre miliari nella riflessione critica ed estetica del secolo scorso. la sua vicenda personale, segnata dal fallimento accademico, dall`esilio a parigi e infine dalla tragica morte sulla strada della fuga verso gli stati uniti, appare tipica di un certo tipo di intellettuale, emarginato in vita ma acclamato successivamente come uno "che apre il cammino", un precursore per eccellenza. sulla base di una lettura ravvicinata non soltanto dei suoi scritti piu` noti, ma anche di alcuni dei suoi saggi e frammenti meno conosciuti, il volume di gilloch fornisce una lucida introduzione alla figura e all`opera benjaminiana. ne deriva cosi` un`interpretazione originale dei suoi lavori, che mette in luce la fitta trama di interconnessioni che lega insieme una produzione apparentemente disparata.