
"dove andate?" istanbul. confine di trieste, ore 16, vento di nordest. il poliziotto sloveno confronta i ciclisti sbucati dal nulla con le foto segnaletiche sui loro passaporti. altan francesco, 58, vignettista. rigatti emilio, 47, professore. rumiz paolo, 53, giornalista. i tre matti in mutande aspettano davanti all`autorita` costituita, si godono l`effetto della loro risposta demenziale. sanno che l`uomo in divisa deve calcolare in fretta molte distanze anomale. primo, tra la lentezza delle bici e la lunghezza della strada, duemila chilometri. secondo, fra la rispettabile maturita` dei viaggiatori e le loro sacche da globe-trotter. terzo, tra la nobilta` della meta finale e la miseria che c`e` in mezzo, i balcani.

si tratta di un libro di brevi racconti, che contengono anche un aspetto funzionale al metodo creato dal dottor estivili. ciascun racconto ha a che fare con una paura - soprattutto con quella di diventar grandi - che affiora in forma narrativa aprendo strade, rompendo stati di paralizzazione emotiva, spianando ostacoli. il fine e` lasciar percepire sempre una soluzione, un significativo ammorbidimento delle difficolta`, un varco aperto dentro l`immaginazione infantile. i genitori hanno la possibilita` di trovare sera per sera il racconto piu` adatto. non solo. il racconto piu` adatto alla difficolta` che il bambino esprime: la rivalita` tra fratelli, il piccolo incubo ricorrente, il disgusto del cibo, lo spauracchio dell`abbandono. una serie di illustrazioni accompagnano e arricchiscono le storie. eta` di lettura: da 6 anni.

esiste davvero la globalizzazione? o, in altri termini, esiste davvero un nemico radicale chiamato globalizzazione? che cosa intendiamo con globalizzazione? mette in circolo idee che mutano il corso degli eventi o produce eventi che mutano il nostro modo di pensare? alessandro baricco prende le mosse da un assunto molto preciso: non dare nulla per scontato. ecco perche`, posto il primo quesito, lo scrittore procede attraverso una serie di numerose domande e di esemplificazioni alla ricerca di una percezione di quel fenomeno che abbiamo imparato a chiamare globalizzazione.

allevato in romagna da genitori insegnanti che sperimentarono su di lui la nuova didattica degli anni sessanta, daniele luttazzi ha imparato a rendere la propria alienazione interessante, radunando nel tempo un seguito di appassionati che amano il suo umorismo cinico e sarcastico. in questo libro luttazzi "spara" contro la disinformazione, la pigrizia elettorale, le legnate inferte ai princi`pi della democrazia, contro la "chiesa oscurantista" e contro la "sinistra inconcludente", e naturalmente contro mister b. una parte del libro e` dedicata al racconto su un maggio in iraq per intrattenere le truppe italiane al fronte.

come sta il mondo? male. malissimo. sballano i governanti. sballano i governati. le mucche, i mari, i climi, tutta la terra sballa. e avanzano, globali e fatali, gli apostoli del nuovo. del "niu`". new economy, new holidays, new way of life. anche la storia, la vecchia storia dei sussidiari, cambia musica. fra un brivido e una risata, benni commenta, smaschera, anticipa. diabolicamente.

siamo a teatro: il vincitore di un premio letterario ci mostra le spalle e grida "grazie, grazie!" verso la platea che ha di fronte. le luci si spengono, il sipario si chiude e il protagonista si volge verso di noi. cerca le parole per ringraziare, ma il problema e`: chi, come e perche` ringraziare? l`autore premiato "per l`insieme della sua opera", punta alla sincerita`: diventa puntiglioso, politicamente scorretto e piu` va a fondo nella questione piu` il "grazie" s`ingigantisce e finisce con il toccare temi morali che vanno ben oltre l`occasione. a chi tocca questo ringraziamento? un omaggio di pennac ai suoi lettori, ma a questo bell`inchino simbolico l`autore arriva disegnando una figura nevrotica, contorta, esilarante di uomo confuso. un uomo al bivio.

l`autore si diverte ad esplorare il confine fra astrazioni filosofiche e preoccupazioni quotidiane. alla base del lavoro e` il tentativo di affrontare la logica, matematica e filosofica, dalla posizione del traduttore che, attraverso un linguaggio accessibile a tutti e attraverso l`arma del comico e del paradossale, riesce a far percepire il lavorio e l`armonia del pensiero. animato dalla volonta` di restituire, attraverso il riso, il rigore del ragionamento e di "rimontare", passando per parabole e giochi di parole, le piu` ardue teorie filosofiche, l`autore usa massime e aneddoti come specchio dell`intelligenza umana e svela come dietro la risata dell`assurdo, si celi sempre una sequenza di snodi filosofici.

coe ripercorre la carriera di "bogie" dagli esordi teatrali ai grandi film della maturita` e lascia emergere la formazione di quel personaggio, di quel cinico sentimentale capace di passare dalle atmosfere oblique del giallo alla commedia, dall`avventura al dramma romantico. il bogart di coe e` il portatore di un`umanita`, di una virilita`, di un modo di essere ai quali scrittori e registi attingono cercando di arrivare al "vero" bogart. l`autore scava fra immagine cinematografica e biografia, mettendo a fuoco un complesso e ricchissimo gioco di frequentazioni umane, di influenze, quasi a dimostrazione che dietro il protervo individualismo dei suoi personaggi, bogart e` stato un uomo permeabile, sensibile, capace di modellare e farsi modellare.

il tuo principe azzurro si e` improvvisamente trasformato in un orrendo ranocchio? la soluzione e` sicuramente in un film modello "e vissero felici e contenti" come "ufficiale e gentiluomo". e se hai un diavolo per capello? una guida per migliorare l`umore - o passare comunque un paio d`ore piacevoli - autosomministrandosi film come "grasso e` bello", "paura d`amare" o "l`anima e il volto" con bette davis. una celebrazione del potere salvifico e terapeutico del film: una guida cinematografica per lenire dolori, curare stati d`animo e assecondare ogni piccola idiosincrasia, lieta o meno lieta; spesso spassosa, tuttavia fa i conti con la cinefilia, i divoratori di cassette e dvd, i single e le coppie frequentatori di blockbuster.

cosa turba la serenita` della diciannovenne yayoi? della sua vita idilliaca in seno a una "famiglia felice della classe media che sembra uscita da un film di spielberg", dove il giardino e` ben curato, gli abiti perfettamente stirati, i fiori sempre freschi sul tavolo e i genitori comprensivi e sorridenti? forse a minacciare l`equilibrio di yayoi e` una sensibilita` paranormale che le fa percepire presenze invisibili, e che contrasta con l`incapacita` a ricordare gli anni dell`infanzia, stranamente cancellati dalla sua memoria. o forse il pericolo e` il suo trasporto per tetsuo che tende a superare i limiti dell`affetto fraterno.