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"dove andate?" istanbul. confine di trieste, ore 16, vento di nordest. il poliziotto sloveno confronta i ciclisti sbucati dal nulla con le foto segnaletiche sui loro passaporti. altan francesco, 58, vignettista. rigatti emilio, 47, professore. rumiz paolo, 53, giornalista. i tre matti in mutande aspettano davanti all`autorita` costituita, si godono l`effetto della loro risposta demenziale. sanno che l`uomo in divisa deve calcolare in fretta molte distanze anomale. primo, tra la lentezza delle bici e la lunghezza della strada, duemila chilometri. secondo, fra la rispettabile maturita` dei viaggiatori e le loro sacche da globe-trotter. terzo, tra la nobilta` della meta finale e la miseria che c`e` in mezzo, i balcani.

"neppure un rigo in cronaca" e` una storia abbastanza autobiografica, un po` nostalgica, un po` gialla, decisamente divertente, ambientata nella milano di fine anni cinquanta, prima del boom economico. quando, nei quartieri di periferia, che avevano ancora l`aspetto di paesoni, la vita si svolge in piazza, i bambini giocano a tollini in strada, compaiono le prime fiat 500, arriva la 7up, i gelati si fanno con le polverine e tutti cercano invano di azzeccare una risposta a "lascia o raddoppia?" mentre in centro sorge la torre velasca, il nuovo simbolo della citta` borghese e moderna. e proprio qui si svolge la piccola grande avventura di cui sono testimoni i narratori del romanzo, due bambini, assieme alla loro amica del cuore, maria detta madu`. al diciannovesimo piano della torre velasca una banda criminale improvvisata ha infatti deciso di compiere una rapina a scopo di denuncia politica. protagonisti del colpo sono il maestro di scuola elementare di origini napoletane silvio diotallevi, il gelataio comunista pugliese defendente lopane, il proprietario del bar tabacchi, dove ci si ritrova a giocare a biliardo e a guardare la tv, gilberto alberti e suo cognato, il giornalista frustrato claudio brusa. a loro si uniscono poi un piccolo malavitoso, antonio mitri, e un attore marxista noto per la sua noia, paolo ciampin. tutto e` stato pianificato nei dettagli perche` scoppi lo scandalo...

jorn klare, figlio di una settantenne colpita da demenza senile, racconta la sua esperienza alternando voci diverse e appartenenti a diversi momenti: i suoi pensieri su una realta`, certamente per lui inedita, faticosa, ma non priva di squarci di luce; i ricordi della madre, registrati prima che si ammalasse; infine, gli approfondimenti con esperti di vari settori, medici, geriatri, assistenti alla cura, filosofi, sociologi, che, con grande ricchezza informativa, affrontano questioni molto concrete. restituisce cosi` una prospettiva molteplice che offre al lettore un valido accompagnamento lungo un percorso difficile da accettare.

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