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wittgenstein e` stato un ammiratore di freud, ma questo non deve sorprendere, se si pensa che freud possedeva piu` di ogni altro una qualita` che wittgenstein riteneva fondamentale in filosofia, la capacita` di proporre analogie nuove e illuminanti per la comprensione di fatti che sono nello stesso tempo familiari ed enigmatici. il lavoro di freud, per lui, consiste anzitutto nel proporre eccellenti analogie, come per esempio quella tra un sogno e un rebus. egli ci fornisce una "rappresentazione di fatti" a cui nessuno aveva pensato prima di lui. freud ha torto nell`esprimersi "come se avesse scoperto che nella mente umana vi sono desideri e atti inconsci"; il che e` del tutto errato, secondo wittgenstein.
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trent`anni dopo la pubblicazione della raccolta intitolata nell`edizione originale "sociologie et anthropologie", proposta ai lettori italiani come "teoria generale della magia e altri saggi", questa nuova raccolta si propone di ampliare e approfondire la conoscenza dell`antropologo francese. le quattro sezioni che compongono il libro scandiscono, in sostanza, quattro tappe del pensiero maussiano e mostrano con chiarezza il percorso intellettuale compiuto dall`autore dalla sociologia critica all`antropologia storica. si va da "una sociologia della religione", ove prevale la riflessione critica finalizzata all`insegnamento universitario, a "mito e religione"; da "economia e societa`" a "la civilta`, le civilta`".
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nei quattro contributi qui raccolti, tratti dalla "letteratura italiana" diretta da alberto asor rosa, viene tracciata una vera e propria "storia formale" della letteratura, cioe` una storia dal punto di vista dell`evoluzione e della dialettica delle forme narrative. piu` che le grandi costanti, maggiormente presenti nell`ambito della poesia, gli autori esaminano le evoluzioni formali della prosa come un processo articolato che porta inciso in ciascun momento del suo sviluppo le ragioni del suo continuo mutarsi: dagli exempla al "novellino", dalla "vita nova" all`esperienza narrativa del boccaccio, dalle prose cinquecentesche al romanzo del seicento, fino a giungere alle forme narrative ottocentesche e alla prosa di gadda e calvino.
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pensiamo di conoscere le crociate: il primo esempio di scontro tra civilta`, una serie di drammatici conflitti tra cristianesimo e islam che hanno segnato in profondita` il mondo moderno. ma quanto sono precise le nostre conoscenze? e se la principale causa delle crociate fosse invece da cercare nel cambiamento climatico e nella migrazione di massa scatenatasi nelle steppe euroasiatiche? e se all`origine del conflitto ci fossero antiche tensioni tra societa` nomadi e sedentarie, tra mandriani e coltivatori? e che diremmo se scoprissimo che gli eserciti
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la civilta` islamica e` stata per molto tempo invidiata dal resto del mondo. grazie a un susseguirsi di capitali scintillanti e cosmopolite, gli imperi islamici hanno dominato in medio oriente, in nord africa, nell`asia centrale e nelle fasce del subcontinente indiano, mentre l`europa indietreggiava ai margini. per secoli il califfato era al tempo stesso vittorioso sul campo di battaglia e trionfante in quello delle idee, le sue citta` erano ineguagliabili per bellezze artistiche, potenza commerciale, spiritualita` e raffinata cultura. justin marozzi si sofferma sulle dinastie piu` importanti alla guida del mondo musulmano - gli abbasidi di baghdad, gli omayyadi di damasco e cordoba, i merinidi di fez, gli ottomani di istanbul, i moghul dell`india e i safavidi di isfahan - e su alcuni dei piu` carismatici leader della storia musulmana, dal saladino del cairo e il potente tamerlano di samarcanda al poeta-principe babur nel regno montano di kabul e l`irrefrenabile dinastia maktum di dubai. l`autore descrive in modo brillante tutte queste grandi dinastie e le loro capitali, inquadrandole all`interno dei momenti decisivi della storia islamica: dalla rivelazione a maometto alla mecca e la prima crociata (1096-99) alla conquista di costantinopoli nel 1453 e la repubblica mercantile di beirut nell`ottocento, per toccare infine i paradossi della dubai contemporanea.
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paesi diversi indicano diversamente la data d`inizio della seconda guerra mondiale, ma forse la piu` convincente e` il 1937, allorche` l`incidente del
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per gran parte del xx secolo, l`europa e` stata perseguitata da una minaccia scaturita dalla propria immaginazione: il bolscevismo giudaico. questo mito - che riteneva il comunismo un complotto ebraico volto a distruggere le nazioni d`europa - era una fantasia paranoica, eppure i timori di una cospirazione giudaico-bolscevica si affermarono dopo la rivoluzione russa e si diffusero in tutta europa. e durante la seconda guerra mondiale tali paure contribuirono a seminare la morte, l`odio e l`orrore. il racconto di paul hanebrink inizia con i movimenti controrivoluzionari che turbavano l`europa alla fine della prima guerra mondiale. fascisti, nazisti, cristiani conservatori e molti altri europei, terrorizzati dal comunismo, immaginavano i bolscevichi ebrei come nemici sul punto di varcare i confini per sovvertire l`ordine dall`interno con le loro idee devastanti. negli anni che seguirono, il bolscevismo giudaico fu un`arma politica potente e facile da usare. dopo l`olocausto, quello spettro, lungi dal morire, semplicemente si modifico`, diventando uno dei componenti della guerra fredda. dopo un`ennesima trasformazione, persiste ancora oggi su entrambe le sponde dell`atlantico nella politica tossica del nazionalismo di destra rivitalizzato.
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la riforma ha trasformato il mondo piu` di qualsiasi altro evento dalla fine dell`antichita`: da allora il cattolicesimo non e` stato piu` lo stesso. thomas kaufmann racconta la storia di questa rivoluzione avvalendosi di fonti di prima mano e delle piu` aggiornate ricerche storiche e storico-religiose. la riforma inizio` lontano dai centri politici, economici e culturali dell`europa, eppure mise in subbuglio l`intero continente. molto e` stato ipotizzato sui fattori politici e sociali alla base di tale sovvertimento. kaufmann, uno dei maggiori esperti in materia, individua le principali motivazioni anche nella religione stessa. i riformatori si preoccupavano della salvezza dell`anima. quando il papa condanno` lutero e i suoi insegnamenti, la questione avrebbe potuto chiudersi. ma lutero riconobbe nello stesso papa un peccatore degno della dannazione eterna. e la divisione della chiesa fece il suo corso. l`odio spinse molti in guerra e in tantissimi lasciarono la patria, portando cosi la riforma lontano nel mondo. si tratto` di un immane terremoto religioso, le cui scosse di assestamento giungono fino a oggi.
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pur focalizzandosi principalmente su roma, "pantheon" integra le molte tradizioni religiose riscontrabili in tutta l`area mediterranea, per raccontare la storia di un mutamento epocale, quando da un mondo dove si praticavano rituali religiosi si passo` a un mondo dove si appartiene a una religione. il volume, ampiamente illustrato, sottolinea con particolare enfasi la
![Illuminismo_Perduto_L%60eta%60_D%60oro_Dell%60asia_Centrale_Dalla_Conquista_Araba_A_Tamerlano_l%60_-Starr_S._Frederick](cops/big/9788806232221g.jpg?tit=Illuminismo_Perduto_L%60eta%60_D%60oro_Dell%60asia_Centrale_Dalla_Conquista_Araba_A_Tamerlano_l%60_-Starr_S._Frederick&r=42)
in questo ampio saggio riccamente illustrato, s. frederick starr racconta la storia affascinante e in gran parte sconosciuta dell`illuminismo medievale nella grande asia centrale. la vita movimentata in popolose citta` organizzate e le sorprendenti creazioni di molte importanti personalita` nei piu` svariati campi del sapere vengono collocate dall`autore all`interno di un vivace affresco storico del periodo. poiche` molti scienziati e intellettuali scrissero per lo piu` in arabo, a lungo sono stati definiti
![Storie_Al_Muro_Temi_E_Personaggi_Della_Letteratura_Profana_Nell%60arte_Medievale_-Meneghetti_M._Luisa](cops/big/9788806167592g.jpg?tit=Storie_Al_Muro_Temi_E_Personaggi_Della_Letteratura_Profana_Nell%60arte_Medievale_-Meneghetti_M._Luisa&r=43)
"fino a pochi decenni fa dell`esistenza delle `camerae lanzaloti` avevamo solo notizie indirette. gli inventari del palazzo di piazza di ferrara citano una `chamera de lanziloto` che fu occupata, attorno al 1436, da margherita gonzaga, la giovane moglie di leonello d`este; e una `camera de gienevere` con dizione polarizzata dunque sul secondo membro della celebre coppia di amanti - si trovava anche nel castello di sigismondo malatesta a rimini. per venire infine al caso piu` clamoroso, nel 1391 agnese visconti, figlia di bernabo` e prima moglie di francesco gonzaga, era stata decapitata al termine di un processo in cui, non si puo` dire quanto pretestuosamente, l`accusa aveva calcato la mano sui suoi presunti adulteri, il cui teatro sarebbe stata la stessa stanza nuziale del palazzo di mantova, designata pero` dalle carte processuali con l`etichetta di `camera lanzaloti`. si tratta di un`indicazione che sembra meno verosimilmente attribuibile a un intento di precisione istruttoria che non a una qualche malizia della corte giudicante, se si considera che la storia degli amori di ginevra e lancillotto continuava ancora a rappresentare, sullo scorcio del xiv secolo, e dunque un buon secolo dopo il notissimo e truce scandalo riminese che tanto colpi` dante, uno degli esempi piu` famosi di tradimento coniugale. da non molto, invece, un fortunato ritrovamento ha permesso di ricostruire nel suo aspetto e nelle sue reali dimensioni una di queste camere dipinte... "
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con questo libro peter brown affronta senza ambiguita` uno dei grandi paradossi della storia dell`occidente. utilizzando fonti alte e archivi "bassi" elaborazioni dottrinali di matrice teologica, disposizioni del diritto canonico e materiali spuri tratti dalla vita quotidiana di comunita` e personaggi minori - lo storico scrive una vera e propria storia economica del cristianesimo e della chiesa delle origini. al centro del libro la condizione paradossale per cui se anche la rinuncia, il dono e la poverta` si trovano al cuore dei vangeli, la chiesa, che su quei testi si e` edificata, e` diventata, nel corso dei secoli, una delle piu` formidabili potenze economico-finanziarie della storia. lungi dal gridare allo scandalo, brown cerca di spiegare come mai un`istituzione nata sul presupposto secondo cui la vera vita si colloca nel mondo altro della promessa, e che questo mondo, con i suoi beni, lusinghe e tentazioni, e` da rigettare, proprio a questo mondo si e` adattata con tutte le sue forze, insediandovisi e organizzandosi anche e soprattutto come potenza economica e politica. due i fenomeni studiati dall`autore. da un lato il flusso di ricchezza, poteri, ruoli e funzioni di comando e controllo dalla grande aristocrazia terriera alle alte gerarchie ecclesiastiche. dall`altro, e specialmente, le condotte e scelte di vita di una "moltitudine sinora inosservata". la ricchezza della chiesa si spiega soprattutto guardando verso il basso, verso un mondo di cui si sapeva poco solo fino a pochi anni fa...