









"il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. forse solo la vivacita` e la mobilita` dell`intelligenza sfuggono a questa condanna: le qualita` con cui e` scritto il romanzo, che appartengono a un altro universo da quello del vivere" (italo calvino). "chi e` pesante non puo` fare a meno di innamorarsi perdutamente di chi vola lievemente nell`aria, tra il fantastico e il possibile: mentre i leggeri sono respinti dai loro simili e trascinati dalla "compassione" verso i corpi e le anime possedute dalla pesantezza. cosi` accade nel romanzo: tomas ama tereza, tereza ama tomas: franz ama sabina, sabina (almeno per qualche mese) ama franz; quasi come nelle affinita` elettive si forma il perfetto quadrato delle affinita` amorose". (pietro citati).









. (mario praz)

























questa , che attraversa gli scritti di henri michaux da "chi fui" (1927) al "giardino esaltato" (1983), e` stata composta dall`autore su richiesta dell`editore italiano. per chi ancora non conosce michaux, sara` questa la perfetta guida alla sua opera; per chi lo conosce, sara` un libro nuovo, ricco di sottili rivelazioni, quello in cui michaux ha voluto illuminare se` a se stesso, e a tutti noi. tutta l`opera di michaux risponde a una domanda che non riusciamo a formulare, eppure sentiamo essenziale. col tempo, i suoi scritti si dimostrano sempre piu` nettamente insituabili, come gia` lo erano quando cominciarono ad apparire, nella parigi degli anni venti. possono presentarsi come racconti, poesie, riflessioni, esorcismi, dialoghi, aforismi, visioni: ma ogni volta li sentiamo evadere dal quadro di una forma preesistente. ed e` questa una peculiarita` costante di questo scrittore, che ha con la `letteratura` rapporti di acuminata diffidenza. i suoi paesaggi sono sempre altrove, in un tibet dell`anima. ogni libro di michaux e` il resoconto di un`esplorazione, che ama calarsi nelle , ma si azzarda anche a perdersi nella sterminata vastita`. nelle sue pagine troviamo tracciati, con la precisione cerimoniale di un calligrafo cinese, innumerevoli , soprattutto quelli che non hanno piu` un nome o non l`hanno mai avuto. ciascuno di questi movimenti e` una breccia fra il visibile e l`invisibile. i testi sono le macerie di quelle . ogni racconto e` l`accenno di una metamorfosi. dice una voce di michaux, e prosegue:




































