un giovane tedesco di origine israeliana e una giovane americana di origini palestinesi si incontrano in una biblioteca di new york e si innamorano. eitan e` un genetista e ha imparato a interpretare il mondo con gli occhi della scienza, wahida sta facendo una tesi su al-?asan ibn mu?ammad al-wazzan, un colto diplomatico marocchino del xvi secolo rapito da pirati cristiani e portato in dono a papa leone x che, dopo averlo debitamente battezzato, lo accogliera` alla sua corte con il nome di leone l`africano. ma la differenza tra i due giovani non e` tanto quella delle
la nuova traduzione di paolo bertinetti si basa sulla versione del testo che tennessee williams scrisse per la messa in scena del 1974 e si discosta significativamente da quella originaria scritta per il primo allestimento del 1955. il testo del 1955 aveva subito una revisione importante da parte del regista elia kazan. quando sull`onda dell`enorme successo teatrale venne pubblicato, williams volle presentare due versioni del terzo atto: una, chiamata broadway version, era quella andata in scena; l`altra, chiamata cat number one, cioe`
re`mi de vos, drammaturgo francese da sempre attento ai grandi temi della contemporaneita`, ci accompagna nei cinque testi pubblicati in questo volume attraverso la tortuosa strada delle differenze culturali, delle violenze razziste e sessiste, lungo il declino dell`occidente e della coppia borghese. un magma catastrofico, irrorato pero` di umorismo e grottesco graffianti, che lavano via la patina di finzione per rivelare l`assurdita` dell`ideologia dominante.
nei due drammi presenti nel volume, laura wade affronta con ironia e profondita` la crisi contemporanea davanti alla morte. in piu` freddo di qui una famiglia deve fare i conti con i conflitti e i problemi irrisolti nascosti tra le pieghe di una vita quotidiana apparentemente convenzionale: la morte sara` il punto di partenza per una riflessione universale su come sia difficile, anche fra parenti stretti, comunicare veramente e riannodare i fili di un rapporto che sembra essersi sfilacciato e spento. in cadaveri che respirano, invece, il tema della morte e` analizzato secondo una prospettiva meno intimista e piu` inquietante: tre personaggi, imbattendosi accidentalmente in un cadavere, dovranno riconsiderare il significato della loro vita. la casualita` di questi ritrovamenti diventa dunque la tragica occasione per riflettere sulla solitudine e sulla caducita` della vita umana.
al centro della scena una donna di mezza eta` cerca di dipingere il ritratto di una ragazza seduta su un divano, lei stessa in anni passati. a poco a poco le si affiancano la stessa ragazza e altre figure della sua famiglia: la madre con la quale ha sempre avuto un pessimo rapporto, la sorella sessualmente disinibita che tanto ha invidiato, il padre marinaio che tanto ha amato, lo zio che ne ha preso il posto accanto alla madre in una situazione amletica. al centro c`e` una scena primaria:
"lettere a bernini" si svolge interamente in un afoso giorno d?estate dell?anno 1667. in scena, nel suo studio di scultore, pittore e architetto, il vecchio gian lorenzo bernini, la massima autorita artistica della roma barocca. bernini e infuriato con francesca bresciani, intagliatrice di lapislazzuli che ha lavorato per lui nella fabbrica di san pietro e che ora lo accusa, di fronte ai cardinali, di non pagarle il giusto prezzo per il suo lavoro. nell?infuriarsi con la donna, bernini evoca l?ombra dell?odiato rivale, francesco borromini, il geniale architetto ticinese. ma con l?inaspettata notizia del suicidio di borromini, la furia cedera il passo alla pietas e al riconoscimento del valore dell?opera del collega. del resto, chi puo comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? il suo rivale. il suo avversario. il suo simile. attraverso una drammaturgia in cui la voce monologante dell?attore e quella di bernini si rincorrono e sovrappongono senza soluzione di continuita, come scolpendo nel vuoto presenze, figure e ricordi, l?opera di martinelli ritrae il grande artista, ma anche l?uomo irascibile e violento, scaltro e cinico nel servire il potere, e ci mostra un seicento che parla di noi, sospeso tra il secolo della scienza nuova e l?attuale imbarbarimento, sempre piu incombente.
Le immagini che qui ritraggono Gigi Proietti raccontano un florilegio di ruoli e testimoniano la poliedricità e intensità di un attore irripetibile, l'attraversarle trasforma la memoria in una nuova esperienza umana ed estetica di raro valore".
questo primo volume raccoglie tre testi dei primi anni settanta: una festa per boris (1970), la forza dell`abitudine (1974) e il riformatore del mondo (1975). una festa per boris e` l`esordio teatrale, un po` beckettiano, di bernhard: una tragicomica sfilata di personaggi senza gambe. la forza dell`abitudine e` una tagliente e grottesca parabola della ricerca di perfezione artistica, ambientata in un circo emblematico. il riformatore del mondo e` l`autorappresentazione di un vecchio delirante che si atteggia a coscienza del pianeta degradato e a nuovo ordinatore di questo caos.
la brigata dei cacciatori (1974) e` ambientata nel casino di caccia di un vecchio generale colpito da un male misterioso: un gruppo di personaggi piuttosto cecoviani vengono "usati" da uno scrittore per inscenare una variazione allegorica sul tema della morte (e in sottofondo si sente il lugubre suono degli alberi abbattuti dai tarli). minetti (1977) e` il testo scritto su misura per l`attore preferito da bernhard, cioe` bernhard minetti, l`ultimo grande di una storica generazione di attori tedeschi: e` percorso da quel virtuosismo monologico che legava cosi strettamente l`autore e l`attore. alla meta (1981) e` una pie`ce centrata sulla latente rivalita` di una madre vedova e una figlia nubile: di fronte a loro un enigmatico scrittore, silenzioso e involontario autore di uno spietato racconto esistenziale.