
Edizione rimasterizzata.

dispersi in numerose citta`-stato, senza coscienza nazionale, i fenici appaiono fra i grandi protagonisti del mediterraneo antico per la loro capacita` di sfruttare le risorse di un territorio stretto fra mare e monti (il libano di oggi) e per la loro posizione strategica, al centro dei flussi commerciali fra oriente e occidente, anatolia e arabia. inventarono l`alfabeto e lo trasmisero ai greci, ma il loro patrimonio testuale e` completamente scomparso. e quindi attraverso lo sguardo degli altri (greci e romani, assiri, egiziani ed ebrei) che e` possibile ricostruire la loro vicenda con l`aiuto di una prudente indagine storico-archeologica, che segue le loro orme fino ai confini dell`occidente mediterraneo.






Come le tante sue creature teatrali, Puccini richiama irresistibilmente amore rendendo arduo il porsi criticamente “terzi” nel parlarne. Ci siam quindi rifatti a un Diderot che considerava la naïveté più vicina alla verità che non il pregiudizio per condurre da innamorati, con innocente buonafede, un ragionato viaggio d'amore nel mondo pucciniano, nel suo non lungo excursus esistenziale per concluderlo, come Toscanini, al punto in cui il Maestro è morto, convinti anche noi che siano i primi due atti di Turandot a costituire la più bella e compiuta opera del '900 musicale.

e il 44 a. c. e cicerone, giunto alla fine della sua vita e della propria carriera politica, cerca rifugio nella filosofia, alla quale affida le sue ultime riflessioni e speranze. nasce cosi` il "cato maior", in cui il grande oratore da` voce a catone il censore, personificazione stessa della virtu` romana, per affermare la sua convinzione nella vitalita` fisica e intellettuale della vecchiaia. con la sua scrittura da grande avvocato cicerone smonta con abilita` le accuse contro la vecchiaia, e rivendica la capacita` dell`anziano di dare un contributo positivo alla societa` e alle generazioni future. e lo fa a tal punto che il lettore, pagina dopo pagina, viene portato a pensare che la vecchiaia possa essere davvero bella come la prosa ciceroniana: una stagione tersa e misurata, grave e gentile, meditata e tranquilla, con una punta di nobile alterita`. un dialogo filosofico che affronta un tema ancora oggi molto attuale. introduzione di gavino manca. postfazione di giuseppe de rita.

john ronald reuel tolkien, conosciuto per lo hobbit e il signore degli anelli, ha scritto nel corso della vita molti racconti e versi che arricchiscono la mitologia e le storie della terra di mezzo. dopo la sua scomparsa il figlio christopher per volonta` del padre ha seguito con cura la pubblicazione di questo tesoro, portando alla luce nuovi personaggi, episodi epici e luoghi incantati. universo fantastico di immagini e di mitologia, il libro dei racconti perduti - prima parte segna l`inizio della creazione di j.r.r. tolkien. vi si trovano, in forma germinale e percio` allusiva, i grandi temi narrativi della cosmologia tolkieniana: gli ainur, i grandi de`i che si innamorano del mondo da loro creato e vi si rifugiano, edificando dimore leggendarie; la lotta mai conclusa contro melko, il dio enigmatico e maligno; l`avvento nel mondo degli elfi, creature di iluvatar. nella magica casetta del gioco perduto proprio gli elfi inscenano dinanzi agli occhi di eriol, il marinaio assetato di avventura e di antiche conoscenze, queste storie del mondo che precedono il risveglio del genere umano. iniziati quando j.r.r. tolkien aveva attorno ai venticinque anni, i racconti sono accompagnati, come il resto dei volumi che compongono la storia della terra di mezzo, dal commento e dalle note di christopher, che offrono chiavi di lettura e l`ideale raccordo con gli altri libri del ciclo tolkieniano.

"gli ussari della morte", "i sotterranei", "valentina perduta nel paese dei sovieti". tre capolavori di guido crepax, su cui si e` fondato il mito di valentina, in una nuova edizione fedele e preziosa. "in una delle storie del volume che tenete in mano, philip rembrandt canta bella ciao. la prima volta che l`ho letta ho sentito in qualche modo le cose andare al loro posto: avrei fatto la fumettista e avrei combattuto fascisti, mafiosi, benpensanti e moralisti... e censori! nei fumetti puoi essere davvero tutto quello che vuoi". (fumettibrutti)