





















"la mia scrittura e` la chiave per comprendere il mondo e la chiave d`accesso verso il mio io. e il mio lavoro, il mio punto fermo, e` stata l`unica cosa che mi ha sempre dato forza, per mia scelta". herta muller si racconta a gabriella lepre nella prima intervista italiana concessa a roma diciannove anni fa. il ruolo sociale e politico dell`intellettuale, il rapporto con la scrittura e la sua vicinanza a levi, pavese e calvino, i nodi dei suoi romanzi: la dittatura, l`esilio, la guerra, la liberta`. una conversazione letteraria e politica con la scrittrice-simbolo della nuova europa unita.









a ognuno di noi e` accaduto nella vita quotidiana di assumere determinati comportamenti, di esprimere giudizi, di avere opinioni, di usare parole. sono fatti che accadono per lo piu` "senza pensarci". qualche volta, tuttavia, ci fermiamo, ci viene un sospetto che si trasforma poi in alcune domande: sara` vero? sara` giusto? sara` ben detto? ma di preciso di che cosa si tratta? spesso passiamo oltre questi dubbi perche` la vita preme e il tempo e` scarso, persino per riflettere. in questo volume l`autore, uno dei piu` famosi filosofi italiani, interroga, ascolta e trasforma in consapevolezza le nostre inquietudini, analizzando temi che ritornano nella vita di sempre: la felicita`, la vergogna, l`indifferenza, la liberta`, il dolore, il coraggio.


















da "rashomon" a "ran", da "dersu uzala" a "i sette samurai", l`opera cinematografica di kurosawa e` una delle piu` profonde riflessioni sulla condizione umana dell`intero novecento. in una delle pause tra un film e il seguente, il maestro, piu` di trenta film in piu` di cinquant`anni di carriera, ha trovato il tempo e il coraggio di scrivere un libro di memorie che non assomiglia a nessun altro. perche` non solo ci aiuta a capire il retroterra di una delle piu` gloriose cinematografie mondiali, ma si rivela una preziosa introduzione alla complessita` dello spirito giapponese, in bilico tra tradizione e modernismo. completano il volume otto pagine di foto prese dall`album del cineasta scomparso nel `98.









in bucovina, provincia orientale dell`ex impero austro-ungarico, nacque nel 1920 paul celan, poeta ebreo di lingua tedesca, considerato uno dei massimi lirici del xx secolo. a czernowitz, capitale della bucovina, divenuta romena nel 1919, trascorse l`infanzia e gran parte della giovinezza. durante l`occupazione nazista subi` l`internamento in un ghetto e in un campo di lavoro, ma la ferita insanabile fu la deportazione e l`assassinio dei genitori. con la fine del conflitto mondiale e l`annessione della bucovina settentrionale all`ucraina le condizioni di vita degli ebrei sotto il regime comunista s`inasprirono nuovamente. trasferitosi nel 1945 a bucarest, vi rimase due anni, tra i piu` felici e fecondi della sua turbolenta esistenza. giunto clandestinamente in austria, soggiorno` alcuni mesi a vienna. nel luglio del 1948 emigro` a parigi, dove mori` suicida nel 1970. sulla base di un lavoro di ricerca e di documentazione durato vari anni, israel chalfen ripercorre con rigore e fedelta` la prima meta` della vita di celan, la sua dolorosa vicenda umana e intellettuale, risalendo alle radici culturali che ispirarono e permearono la sua densa produzione lirica.

oltre 280 fotografie illustrano con spiegazioni passo passo, i movimenti del corpo nel suo insieme, evidenziando inoltre le posture sbagliate e come evitarle.



















intelligente, volitiva, anticonformista: questa era elisabetta, imperatrice d`austria e ungheria, passata alla storia come sissi. qualita` poco apprezzate in una donna a quei tempi; qualita` che le costarono la felicita`.


