

il romanzo e` ambientato in sicilia, nell`epoca della costituzione dei fasci, delle rivolte sociali e delle lotte contadine. sullo sfondo di queste vicende si consuma il fallimento degli ideali del risorgimento e i vari personaggi sperimentano l`impossibilita` di stabilire un rapporto educativo con i figli.

protagonista di cranford e` il passato che si incarna in uno sparuto gruppo di vedove e zitelle, caparbiamente arroccate nei valori della tradizione. sono loro la "buona societa`" che il romanzo segue per una decina di anni, delineandone abitudini, cerimoniali, letture, linguaggio. contro l`immobilita`, l`autrice racconta l`assedio e la penetrazione del tempo moderno: minacciosamente vicina e` la citta` commerciale; il treno e la mentalita` capitalistica aprono falle nella mentalita` preesistente e determinano situazioni, comportamenti nuovi osservati con occhio ironico dalla narratrice, che con la stessa ironia tratteggia i rapporti tra i due sessi.

se i filosofi e oratori della grecia classica sono cittadini della polis, e come tali rappresentanti per eccellenza delle virtu` democratiche, in epoca ellenistica gli intellettuali vengono effigiati come guide spirituali, a volte insieme ai loro allievi, cui insegnano come vivere lontano dai dolori e dalle passioni della vita pubblica. con un lavoro di analisi e raffronto all`interno di un materiale documentario ricco e variegato, l`autore intende offrire una ricostruzione dei contesti sociali, che mostra come i ritratti degli intellettuali, lungi dall`essere tentativi di riproduzione realistica di fisionomie celebri, siano rappresentativi degli universi culturali cui appartengono, riflettendone aspirazioni, ideali, sistemi di valori.



una traduzione, con testo a fronte, della "cronaca drammatica" che inauguro` la stagione "epica" del teatro brechtiano. una sofferta meditazione sul tragico fallimento di una vivandiera, povera diavola che s`illude di trarre profitto dalla guerra dei trent`anni. con un`introduzione di luigi forte.

iniziata e finita su un volo parigi-londra, questa vicenda si svolge ai giorni nostri nella capitale inglese (tra musei, supermarket, ristoranti esotici) e ci fa vivere ogni fase di un`esemplare e normale storia d`amore.

alla vigilia della seconda guerra mondiale corfu` e` per il piccolo gerry un paradiso terrestre incontaminato e ricco di avventure. la natura e` il libro di scuola su cui studiare, con le sue infinite varieta` di uccelli, pesci, insetti, da collezionare, osservare e allevare. accanto all`inesauribile ricchezza delle specie animali, gerry ha poi a che fare con la fauna umana, forte di continui spunti di comicita`. a cominciare dalla famiglia: margo, la sorella, che segue strane cure dimagranti; il fratello leslie, appassionato di armi e balistica; l`altro fratello, larry, lo scrittore dallo spirito caustico e la battuta pronta, che introduce nella villa dei durrell, gia` affollata di animali, ospiti alquanto stravaganti.



il libro fa parte di un confanetto composto da due volumi che raccoglie, in ordine cronologico, tutte le opere pubblicate dal poeta comprese quelle postume. la poesia di lorca non e` mai paga di se` e trae vita dal costante contatto con la realta`, dai contrasti piu` violenti, dal bisogno di conciliare la tradizione con l`avanguardia.


una delle opere piu` celebri di russell, in cui egli espone sinteticamente, e con fini essenzialmente divulgativi, alcuni degli argomenti fondamentali che formano il nucleo di altre sue opere meno accessibili. la frequente esemplificazione, l`assenza quasi completa del simbolismo matematico, il linguaggio sempre chiaro, mai paludato, rendono la lettura del volume sufficientemente agevole anche a chi non abbia una cultura matematica superiore, senza fare pero` nessuna concessione sul piano del rigore logico.




"i canti" di leopardi sono una delle piu` alte espressioni della lirica dell`ottocento, accanto alle poesie di holderlin, keats, shelley, baudelaire; ma sono anche un capolavoro assoluto e universale, la cui perenne attualita` e` dimostrata dal moltiplicarsi di studi e traduzioni in ogni paese. questo commento si segnala per la limpidezza e ricchezza dell`annotazione, che tende a spiegare "leopardi con leopardi", facendo ricorso alle varianti autografe e ai testi in prosa del poeta. lucio felici, critico letterario, e` autore di saggi sul settecento e sull`ottocento, in particolare su leopardi, belli e giusti. ha curato edizioni di guicciardini, foscolo, manzoni, fucini, e un`antologia della poesia italiana del seicento.

l`esito piu` felice di questo romanzo e` quello poetico: e` nel ritratto intenso e partecipe che lo scrittore fa di un certo mondo, un mondo su cui incombe una luce vivida e malinconica. protagonista e` antonio, un famoso chirurgo estetico, circondato da una folla di altri personaggi il cui fitto dialogo e` tragica testimonianza del vuoto esistenziale e dell`angoscia, irrisa amaramente dall`autore, di una citta` che non ha piu` valori.

la poesia di davide rondoni nasce nei luoghi "soliti" del vivere (le strade, la casa, i supermercati, i bar) e vuole testimoniare l`insopprimibile aspirazione a riconosere un senso non banale all`esistenza. lungi dal ridursi a puro gioco o a esibita erudizione, con un occhio alla cronaca e alla societa` che ci circonda, i suoi versi non cercano mai l`oscurita` e la lingua e` qui amata ed esaltata nelle sue proprieta` di dolcezza e vigore.


antonio vive ad alessandria schiavo della bellezza di cleopatra. costretto a ritornare a roma per ragioni politiche, pone fine alla discordia con cesare ottaviano sposandone la sorella, ma la pace dura poco, perche` la gelosia di cleopatra, ed il ricordo della sua sensualita`, lo richiamano in egitto.


commedia tra le piu` popolari di goldoni, "il servitore di due padroni" e` un ingranaggio perfetto, giocato sui senso del ritmo, sull`improvvisazione, sui lazzi e l`inventiva linguistica; una prova d`altissimo virtuosismo che lascia stupefatti per le difficili astuzie e la finezza di molte intuizioni. "la famiglia dell`antiquario" mette in scena lo scontro sociale e morale tra due mondi antitetici: l`aristocrazia, gelosa della propria schiatta, e la borghesia, orgogliosa del proprio potere economico. rappresentazione corale, "la bottega del caffe`" trasferisce sul palcoscenico un`intera porzione di mondo nella sua concretezza e quotidianita`, intrecciando in un campiello un viluppo di esistenze.



l`autodifesa di un folle (le plaidoyer d`un fou, 1887-88) e stata per decenni considerata "il libro piu terribile" di strindberg, una impietosa demistificazione del suo primo ed intenso rapporto coniugale, un disperato atto d`accusa contro il dominio della donna sul maschio, una confessione di dolore e follia. con tale fama, il romanzo conobbe, sul finire del secolo scorso, diverse edizioni pirata, e subi anche un processo per oscenita. oggi, in un mutato clima critico, appare come uno straordinario esempio di letteratura sperimentale, una vertiginosa e quasi dostoevskiana investigazione del "sottosuolo" umano, aperta a umori nichilisti e a lacerazioni celiniane. in questa edizione, condotta sul manoscritto originale trovato a oslo nel 1973 nel lascito del grande pittore edvard munch, il lettore italiano puo avvicinare per la prima volta quest`opera crudele e inquietante senza censure e in tutta la sua geniale violenza espressiva.

i tre testi (kallias, o della bellezza, pensieri sull`uso del volgare e del basso nell`arte e lezioni di estetica. frammenti da una trascrizione) di schiller qui presentati, contengono il nucleo del pensiero estetico del grande autore classico tedesco; essi affrontano in modo rigorosamente teorico il problema di una definizione del bello d`arte. si avverte lo scrittore che studia se` e la propria attivita`, e il cui sforzo risulta originalissimo anche per un secolo come il xvii, che tanto ha contribuito a gettare le basi dell`estetica moderna.

in guerra da anni contro chiari e goldoni, nel 1761, carlo gozzi scende in campo direttamente, come autore di teatro, riproponendo sui palcoscenici le maschere della commedia dell`arte e la recitazione all`improvviso. con le "fiabe teatrali" accetta la sfida di mettere alla prova del pubblico la sua concezione teatrale: egli opponeva infatti al realismo della rappresentazione della societa` borghese veneziana di goldoni un teatro di fantasia e di immaginazione. il successo e` grande e sbaraglia gli avversari. rispetto alla novita` goldoniana, nelle fiabe sembrerebbe prevalere un`ipotesi drammaturgica anacronistica, imbastita a difesa di una commedia dell`arte giunta ormai al suo epilogo.

"ai tempi in cui si scriveva a mano, c`era uno scrittore che scriveva storie tristi. erano piuttosto belle, le sue storie, ma cosi tristi che nessun editore le voleva stampare, per paura che le macchine stampatrici si mettessero a piangere, e arrugginissero di lacrime". cosi comincia la storia che da` il titolo a questa raccolta. ma scommettete che, alla fine, quelle storie non saranno piu` tristi, e saranno stampate, e le macchine rideranno e non arrugginiranno? scommettete che rideranno anche i bambini, pagina dopo pagina, leggendo? le risate e la lettura, si sa, distruggono ogni ruggine. eta` di lettura: da 6 anni.





hess traccia l`avventura di questa danza della "coppia fissa". nato prima del rinascimento, il valzer si impone grazie alla rivoluzione francese, viene diffuso dalle forze armate napoleoniche e diventa istituzione a vienna con strauss. la chiesa l`ha considerato per secoli una danza demoniaca perche`, nel vortice del ballo, e` la prima affermazione della coppia di fronte al gruppo sociale. il volume e` corredato da un`appendice di notizie biografiche su autori, compositori e ballerini citati, e da una nota sull`origine delle parole valse e waltzers.



e` la storia delle molteplici forme di paradiso evocate nelle diverse religioni: dall`ebraismo al cristianesimo, dall`islamismo al buddismo al taoismo. negli scenari dell`aldila` si trasferiscono sofisticati dibattiti teologici tratti dai testi sacri e il paradiso si prefigura nelle singole religioni come il prodotto di immaginari moltiplicati, luogo di proiezione di desideri e di carenze espresse dalle distinte societa`.

sebbene la piu` antica tradizione affermasse che maometto non aveva compiuto miracoli, al di la` del corano, piu` tardi gliene furono attribuiti moltissimi forse per analogia con i miracoli di cristo. in questo volume sono raccolti tutti i piu` importanti riconosciuti come ortodossi, secondo un criterio che non e` di pura elencazione, ma che acquista nel suo procedere un peso teorico. questo testo, tuttora apprezzato e venerato in ambiente musulmano, venne scritto nell`intento di difendere l`islam dalle eresie - sia ebree-cristiane, sia interne all`islamismo stesso - e fornire indicazioni precise su quanto i fedeli dovessero credere.




il libro affronta alcuni problemi inerenti alla funzione della musica nella cultura e nella tradizione ebraica, alla sua specificita`, vedendo nella musica non tanto un aspetto accessorio di una grande e complessa cultura, ma spesso una spia rivelatrice dello stesso pensiero ebraico nei suoi momenti piu` importanti e profondi.

una storia della pittura italiana del novecento attraverso la lettura di alcuni quadri esemplari. come in una mostra sfilano opere di boccioni, carra`, de chirico, morandi, casorati, severini, de pisis, savinio, licini, carol rama, ma anche ce`zanne, rousseau, matisse, picasso, braque, cocteau, cecchi, longhi. perche` con tanta frequenza certi temi figurativi si ripetono? che significato attribuisce il pittore alla presenza di determinate figure che acquistano il rango di vere e proprie allegorie? il racconto del critico che accompagna lo spettatore a vedere dei quadri si trasforma in una discesa nelle emozioni piu` nascoste e nelle ossessioni espresse dalla pittura di un trentennio che ha affidato alle immagini le proprie ragioni piu` profonde.

per gli antichi romani, "postumo" era il figlio che nasceva dopo la morte del padre. per giulio ferroni, la letteratura vive una condizione assai simile: e` qualcosa che nasce dopo cio` che l`ha prodotta. oggi che la letteratura sembra superata da altre forme di espressione, la condizione postuma dello scrittore e` ancora piu` radicale, e le stesse illusioni di chi vuole rivendicare la vitalita` e l`attualita` della letteratura non fanno che ratificarne la fine. per ferroni, se ne puo` uscire solo praticando una specie di "ecologia postuma" che elimini la chiacchiera culturale, gli esercizi di erudizione e le follie interpretative ristabilendo un rapporto diretto con i classici e cercando di riconoscere le poche parole che contano.

come nasce un eroe? i greci raccontavano che eracle aveva rischiato addirittura di non venire al mondo. un eroe infatti non nasce quando capita, ma quando il volere di un dio, o una certa congiunzione astrale, decidono che la sua eccezionalita` deve manifestarsi. questo libro attraversa i cieli stellati della mitologia e dell`astrologia antica, e prosegue il proprio cammino soffermandosi a tebe: qui la futura madre di eracle, alcmena, soffre doglie mortali finche` una fanciulla non riesce a ingannare le nemiche della partoriente e permettere la nascita dell`eroe. solo che la liberatrice di alcmena viene trasformata in donnola. bettini compie un viaggio attraverso la mitologia per spiegare il perche` della scelta di questo animale.

una riflessione in sedici tappe sul romanzo: le sue conquiste, la sua vitalita`, le sue prospettive.

l`oblio e` il luogo delle sfumature, del divenire, di cio` che non resta ma cambia, di cio` che muore per rinascere, di un vuoto che sara` riempito. e l`indagine su questo vuoto parte da lontano, dalla mitologia classica, culla del concetto di oblio e delle sue figurazioni: non solo il lete ma anche le grazie, di cui una ando` in sposa al sonno, ministre di afrodite, figure della bellezza fugace. poi la ricerca si sposta su altri temi e altri oggetti: le citta` abbandonate, invase dal silenzio, architetture umane destinate a trasformarsi in architetture naturali (e il simbolo di tutte le citta` dell`oblio e` venezia).










un romanzo dalle passioni devastanti, passioni che catturano e imprigionano i personaggi fino a seppellirli. e` la rappresentazione a tinte fosche e allucinate del carcere in cui ogni singolo viene rinchiuso dal proprio vizio. per evadere dall`amarezza, dal turbamento, dal dolore, il protagonista arrivera` a risoluzioni tanto tragiche quanto illusorie. "come nella tragedia antica, leviatan e` dominato da una forza alla quale siamo costretti a dare il nome di destino", come ha detto piero citati.

il nome di galsworthy non deve rimanere associato esclusivamente alla saga dei forsyte. c`e`, infatti, un nutrito filone della sua opera, di cui "il primo e l`ultimo" e` un esempio, nel quale rispetto all`abituale affresco sociale ha maggiore spazio il tema della giustizia, che ossessiono` sempre l`autore, critico soprattutto di una concezione formalistica della legge. qui la storia e` quella di un uomo, fratello del procuratore del re ad edimburgo, il quale, commesso un omicidio, vorrebbe autodenunciarsi...

nella california degli anni 40, un ragazzo di famiglia messicana, angel chavez, e` accusato ingiustamente di violenza carnale e omicidio. per il giovane avvocato david blake la difesa del ragazzo si presenta come un incarico prestigioso, ma presto le cose si complicano. la macchina accusatoria, infatti, procede in obbedienza a una propria logica, mentre giustizia, mass media e politica formano un perverso triangolo sulla pelle dell`imputato. blake non si da` per vinto, ma dovra` combattere una battaglia legale in tribunale cercando allo stesso tempo di pararsi dalle interferenze esterne.


questo volume raccoglie tutti gli scritti di saggistica, con particolare attenzione all`argomento letterario, stesi da giorgio bassani nel corso di circa quarant`anni, dai primi anni `40 fino alla fine degli anni `70. un lungo e vario percorso intellettuale e morale, in stretto rapporto con la produzione narrativa e lirica dell`autore: lettere dal carcere, estratti di diari, studi su scrittori italiani e stranieri dell`otto e novecento, pagine di critica artistica. da "le parole preparate", che bassani dedico` a venezia e alla letteratura ispirata dalla serenissima, a "la rivoluzione come gioco", scritto nel 1944, in una roma occupata dai tedeschi, in cui l`autore analizza quell`europa nazista e fascista che fa da sfondo ai suoi romanzi.





il capitano norton, in viaggio verso le terre del sultano, ha una sola certezza, la maesta` e la necessita` della marina britannica. se sa osservare con freddezza i due curiosi individui che lo accolgono a nasso, questa svanisce alla vista di una loro figliola, tanto bella quanto inconsapevole dei doni che racchiude. se la simpatia per la sostanza umana del suo personaggio traspare dall`uso della descrizione e del dialogo, la vera protagonista del racconto e` questa venere omerica "di quelle che guardano con occhio impassibile gli eroi che combattono e muoiono per la loro conquista, sino a che l`esito della lotta non le avra` consacrate al vincitore".



e` un dramma raccontato a tinte forti, su uno sfondo paesano abruzzese. scarfoglio, giovanissimo, era incerto nelle scelte tematiche e linguistiche, guardava maestri come zola, verga, capuana. questa novella, ben tagliata, venne fuori quasi per miracolo tra prove a volte troppo ambiziose, a volte mediocri.









hans kelsen nacque a praga, studio` e insegno` diritto all`universita` di vienna e fu collaboratore per il progetto per la costituzione della repubblica austriaca e giudice presso la corte costituzionale austriaca. nel 1933, prima dell`avvento del potere nazista, si sposto` a ginevra e poi negli usa, dove mori` nel 1973, dopo aver insegnato a harvard e a berkeley, in california. teorico della dottrina pura del diritto, fu uno dei pensatori piu` originali e innovativi, opponendosi sia al giusnaturalismo che al marxismo. mario motta in questo saggio ne analizza il pensiero soffermandosi in particolare sul problema della legittimita` e della forma dello stato, la validita` delle leggi e del potere, questione approfondita da hobbes nel suo libro piu` noto, "il leviatano".

e` possibile il progresso? qual`e` l`origine del male? prendendo le mosse da questi interrogativi, schopenhauer sottolinea la forza liberatrice della conoscenza intellettuale. "se al riparo da buone leggi e lontano dal chiasso e dai rumori si coltiva la conoscenza, non solo si puo` ottenere una soddisfazione che compensa grandemente la "tristizia" insita nella vita sociale, ma anche quest`ultima se ne avvantaggia. quanto piu` ciascuno esercita la propria mente, tanto piu` impara a conoscere l`umana follia, forse prevalente rispetto alla malvagita`, e a far si` che questa non abbia il sopravvento."
