


il bambino nasce "competente" e dispone gia` di nozioni, valori e criteri di valutazione che orientano concretamente la sua esperienza. comunemente, invece, ci si comporta con lui come se fosse una specie di "tabula rasa" sulla quale i genitori devono imprimere le conoscenze necessarie per un regolare sviluppo umano e sociale. juul invita, invece, a un`attenta osservazione del bambino, considerato non piu` come soggetto passivo ma, al contrario, come un "centro attivo di competenze".

l`ultimo verso della canzone piu` famosa di toto`, "malafemmena" racchiude l`essenza della sua storia d`amore con la bellissima moglie diana. il principe antonio de curtis ebbe una vita sentimentale tumultuosa, da autentico sciupafemmine, ma amo` profondamente una sola donna, diana, madre della sua unica figlia, liliana. il loro legame fu intenso e passionale, e porto` entrambi a commettere follie e a infrangere ogni tabu`. quando si conobbero, toto` aveva piu` di trent`anni ed era gia` un attore abbastanza noto, mentre diana, appena quindicenne, viveva in un collegio di suore a firenze. qualche mese dopo il loro primo incontro la ragazza fuggi` dal convento per raggiungere l`amato a roma. da quel giorno, tra liti e riconciliazioni, i due vissero un rapporto fatto di attrazione fisica, complicita`, tenerezza, ma anche conflittuale, avvelenato dalla gelosia di toto`. basti pensare che, nel timore di essere tradito, nel `39 chiese e ottenne il divorzio in bulgaria, pur continuando a vivere con la moglie: il suo modo surreale per esorcizzare l`incubo delle "corna", in una situazione parossistica e distruttiva per entrambi, destinata a concludersi con un addio, anche se il ricordo del loro grande amore li tenne sempre uniti. tanto che diana, scomparsa nel 2006, nei suoi ultimi anni visse nel ricordo di quel marito adorato, odiato, tradito e amaramente rimpianto. liliana de curtis, con matilde amorosi, ha voluto raccontare la storia d`amore dei genitori.



da ariosto a ungaretti, da petrarca a montale, da corneille a edgar lee masters, una raccolta di brevi saggi critici di uno dei maggiori letterati italiani, grande conoscitore dei classici e traduttore di scrittori americani e francesi. una guida alla lettura dei capolavori della poesia.


che cosa lega caporetto a baghdad? apparentemente poco o nulla, in realta` molto. questo libro racchiude le cronache, i pensieri, i confronti tra gli eventi bellici avvenuti nel 1914-18 e le situazioni, le problematiche incontrate da un inviato nelle guerre contemporanee. ci sono le visite ai vecchi campi di battaglia in francia, belgio, germania, sulle alpi, ma anche i continui rimandi ai conflitti tra israele e il mondo arabo, assieme agli scenari siriano, iracheno, afghano, libico degli ultimi anni e soprattutto agli episodi salienti delle recenti sfide lanciate dal "califfato". si mette in luce quanto rilevanti siano tutt`ora in medio oriente i confini disegnati dalle potenze coloniali dopo la prima guerra mondiale e l`importanza odierna dei gruppi, ideologie e movimenti che vorrebbero abbatterli per sempre. una proposta di riflessione sulla guerra, le sue dinamiche, le sue conseguenze, per un pubblico europeo che in generale la vorrebbe rifuggire, ma ne e` inevitabilmente circondato, se non coinvolto direttamente.




nonostante le sue opere siano considerate tra i caposaldi della letteratura novecentesca, questo volume - curato e tradotto integralmente da gabriele frasca - costituisce la prima edizione commentata delle opere di samuel beckett. con la sola eccezione delle poesie, sono qui raccolti i principali testi narrativi e quasi tutte le pie`ce teatrali, oltre agli scritti per la radio e televisione, testimoni della continua attenzione dell`autore verso le nuove istanze della modernita` e della sua inesausta sperimentazione. una scelta ragionata, dunque, che permette di riscoprire questo autore, per certi versi divenuto un`icona pop, sotto molteplici punti di vista, non ultima la questione del suo equiliguismo che connota la vicenda compositiva e la vita stessa di molti suoi scritti.
il medioevo fu un periodo primitivo, pericoloso e soprattutto arretrato? oppure una delle sue caratteristiche fu proprio quella di saper ripensare i modelli che provenivano dal passato? e il caso, per esempio, delle citta e delle campagne italiane: fra x e xiv secolo, in una fase di intensa crescita in ogni ambito, gran parte delle strutture cittadine e dell?organizzazione del paesaggio venne decisamente riplasmata. se poi volgiamo lo sguardo al mondo economico, scopriamo che molti degli strumenti finanziari che adoperiamo quotidianamente furono immaginati allora, assieme alle forme di organizzazione del lavoro e aziendale che ci sono familiari. lo stesso possiamo dire di alcuni fenomeni culturali: da una certa idea della figura femminile ai racconti dei viaggi nell?aldila o delle inventiones, i prodigiosi rinvenimenti dei corpi di santi martiri. il medioevo dei secoli qui considerati, dunque, fu soprattutto un?eta creativa, caratterizzata da innovazioni, sperimentazioni e invenzioni a tutto campo e questo libro ne restituisce un?immagine per molti aspetti diversa e sorprendente. lo fa grazie all?apporto dei maggiori esponenti della medievistica italiana e internazionale, in un?opera di grande impatto e originalita.