

"questo e` un piccolo libro sui libri. non ha la pretesa di indicare i trenta libri da salvare dall`incendio, i quattro da portare sull`isola, i dieci da scegliere nel novecento. c`e` l`iliade, infatti, e manca l`odissea; c`e` musil e manca thomas mann, non ci sono bassani e gadda e c`e` elsa morante. ma i libri rimandano agli altri libri. tostoj e` presente con la carezza sulla testa di un bambino; durrel con l`eco di un canto notturno. quanto al "metodo" ognuno ha il suo. nabokov diceva che per capire veramente anna karenina, bisognava conoscere l`esatta disposizione delle cuccette sul treno mosca-san pietroburgo, e, per penetrare nei misteri dell`ulisse, occorreva avere dinanzi gli occhi la mappa di dublino." (giorgio montefoschi)














un saggio d`arte e di religione nel quale si intende dimostrare come anche un uomo che si autodefiniva "peccatore capace solo di peccati mortali" sia potuto diventare fervido testimone di una verita` che affonda le proprie radici nell`ortodossia del pensiero cattolico.

il tema centrale di questo volume intende rendere ragione del fatto che nell`incontro con cristo prende corpo un`umanita` diversa, finalmente vera. il libro, che raccoglie venti conversazioni svoltesi tra l`agosto del 1991 e il maggio 1996, si articola in quattro capitoli: "sottomessi all`esperienza", "attraverso le creature", "il centuplo oggi", "la gloria umana di cristo".






la storia di firenze raccontata da un grande politico e prosatore del cinquecento. introduzione e note di alessandro montevecchi.



le vicende degli antichi dei greci nel poema romantico di uno dei maggiori autori dell`ottocento inglese.


















l`oratore, secondo la celebre definizione di catone il censore, e` un uomo onesto esperto di eloquenza. quintiliano fece sua questa concezione e passo` la vita a insegnare ai suoi molti discepoli, tra cui gli eredi dell`imperatore domiziano e plinio il giovane, come la formazione oratoria non possa essere separata dal perfezionamento morale. scrivendo "la formazione dell`oratore", quintiliano volle dunque offrire un trattato di educazione dell`uomo nella sua interezza, dai primi passi del futuro oratore fino al ritiro dalla vita pubblica, in un intreccio indissolubile di maturazione professionale e umana. i libri ix-xii sono dedicati alle figure di parola e alle qualita` morali e culturali necessarie all`oratore. nel libro x vengono passate in rassegna le letterature greca e latina. chiude il volume un utile indice dei nomi relativo all`intera opera.



si presentano qui tre antiche storie arabe collegate al ciclo delle mille e una notte. il primo racconto, le avventure di sindbad il marinaio, fu scritto nel ix secolo, quando baghdad era il centro delle esplorazioni arabe dell`oriente, fulcro ideale di una geografia insieme reale e fiabesca. il secondo, le avventure di hasan di basra, narra una vicenda dai toni romantici e foschi. il terzo, la storia di aladino e della lampada magica, propone solo apparentemente una storia ben nota, riservando al lettore delle sorprese.











ritorna "il vecchio cronista" de "l`albero dai fiori bianchi", con i suoi ricordi, le sue riflessioni sull`esistenza, la memoria degli avvenimenti di cui e` stato diretto testimone e delle persone che ha incontrato in lunghi anni di lavoro. un libro che non vuole essere un bilancio di una vita, ma piu` semplicemente un sereno ripercorrere il tempo vissuto.

esopo fu, secondo la tradizione, basso di statura, panciuto, storto. uomo libero per nascita, poi schiavo, quindi filosofo, scrittore, consigliere di sovrani, il personaggio ben si presta a una rielaborazione leggendaria dei dati biografici. infatti la vita, composta tra il i e il ii secolo dopo cristo, rappresenta il momento di aggregazione di fonti disparate, di valore ora storico ora fiabesco. il genere e` quello della letteratura popolare: si tratta di un testo anonimo, composto per lo svago e l`edificazione della gente comune. testo greco a fronte.

nello sterminato groviglio del decadentismo di fine secolo, dell`art nouveau e di un ossessivo interesse per le mode, salome` e` un capolavoro di arguzia e sofisticatezza. e` l`esemplificazione del concetto che wilde aveva di arte: pura formalizzazione, puro artifizio, puro fatto stilistico. scritto a parigi nel 1891, il dramma fu censurato a londra in base a una vecchia legge che vietava di mettere in scena i personaggi biblici. solo nel 1931 pote` essere rappresentato senza scandalo. oramai, pero`, salome` era considerato il miglior lavoro di wilde. questa edizione e` accompagnata dai raffinati disegni di aubrey beardsley e dall`introduzione di alberto arbasino, che svela gli aspetti eccessivi e spettacolari del teatro wildiano.

anni trenta: un uomo, un giovane scienziato ebreo di cui due sorellastre, isabella e margot, sono entrambe innamorate. la serenita` di un tranquillo rifugio in svizzera non riesce a cancellare gli orrori della guerra e delle persecuzioni razziali, ne` a evitare una violenta ribellione contro il ricatto, una scomparsa misteriosa e un epilogo che e` un sorprendente antefatto.



giovane aristocratico eccezionalmente dotato nella poesia, lucano (39-65 0 d.c.), compiuta una folgorante carriera col favore di nerone, entro` spesso in urto con l`imperatore e fu costretto al suicidio. l`opera principale e l`unica conservatasi di lucano e` questo poema epico incompiuto su un soggetto di storia recente: la guerra civile tra cesare e pompeo. testo latino a fronte.



della grandiosa opera di livio dedicata alla storia di roma sono sopravvissuti fino a oggi 35 dei 142 libri complessivi, mentre il contenuto delle parti mancanti e` ricostruibile attraverso epitomi realizzate ad uso scolastico, che circolano largamente nel mondo romano e sono quindi state tramandate fino ai giorni nostri. il testo abbraccia l`intero svolgimento della vicenda romana a partire dalla fondazione della citta` fino all`epoca di augusto, cioe` alla piena contemporaneita` dell`autore. i libri dal xxxvi al xxxviii appartengono alla sezione dedicata all`espansione romana nell`oriente ellenistico.


menandro fu il maggiore rappresentante della commedia nuova, fiorita in grecia tra il iv e il iii secolo avanti cristo, caratterizzata dall`attenzione alle vicende quotidiane dei personaggi piu` che dal coinvolgimento sociale e politico che era stato proprio del teatro del secolo precedente. delle moltissime commedie attribuite a menandro, restano oggi un unico testo integro e vari frammenti; si conservano inoltre le sentenze, un gruppo di brevi massime. si tratta di concentrati di saggezza popolare, su temi legati alla vita comune come le donne, l`amicizia, l`educazione, la fortuna.


la tragedia delle fenicie e` incentrata sul mito tebano, dalle colpe di edipo alla guerra fratricida dei suoi figli, eteocle e polinice. seneca offre pero`, di una saga spesso trattata nella poesia greca, una lettura nuova, perche` collega i due momenti della vicenda in un rapporto di causa-effetto: l`azione contro natura di edipo, assassino del padre e sposo della madre, genera cioe` la perversione dei discendenti, nati dall`incesto. testo latino a fronte.

questa tragedia fu composta da euripide probabilmente tra il 427 e il 425 a. c. nel testo si intrecciano temi di fondo spesso affrontati da euripide: le conseguenze della guerra, che si manifestano anche in un`alterazione di equilibri famigliari prima stabili; e la condizione della donna, soprattutto in relazione al problema della discendenza. la figura di andromaca, legata nel mito al ruolo di moglie di ettore, si rinnova in questa tragedia a contatto con una situazione meno nota, ma mantiene anche, di fronte alla catastrofe che si e` abbattuta su di lei, i tratti (coraggio, costanza, amore materno) che sono caratterizzanti del suo personaggio. testo greco a fronte.



guglielmo di occam, nato all`inizio del xiv secolo, si dedico` nella seconda parte della sua vita alla riflessione sul ruolo temporale della chiesa e alla battaglia contro il potere politico del pontefice. si pubblicano qui l`an princeps, un pamphlet sul diritto della corona di utilizzare, in situazioni di emergenza, i beni ecclesiastici senza preventiva autorizzazione papale; e l`epistola ad fratres minores, dove guglielmo illustra ai confratelli i motivi della sua ribellione al pontefice. testo latino a fronte.





