



rimasto inedito per quasi cinquant`anni questo diario raccoglie le confessioni di drieu dall`inizio della guerra alle soglie della morte: le ultime righe sono scritte due giorni prima del suicidio. fra queste due date, la guerra, l`invasione della francia, vichy e la collaborazione, la liberazione di parigi. e` la lenta cronaca di una fine: ed e` questa consapevolezza a dare un`acerba tensione alle pagine del diario, dove l`analisi dei propri fallimenti si unisce alle riflessioni sull`inarrestabilita` della decadenza europea, sulla "fine delle patrie", sui limiti dei nazionalismi, sui rapporti tra fascismo e comunismo, che acquistano oggi una strana attualita`.

newby viene catturato dagli italiani nell`agosto `42. nel marzo `43 e` trasferito in un campo di prigionia in provincia di parma. l`8 settembre lo vede in ospedale con una caviglia fratturata. qui conosce una ragazza di origine slovena che diventera` la sua insegnante di italiano e poi lo aiutera` a fuggire sulle montagne del parmense. il corpo centrale del volume e` dedicato al tentativo di fuga fino al dicembre `43, quando e` di nuovo catturato. sulle montagne eric condivide la vita e il lavoro dei contadini, lontano dal teatro della guerra. nell`epilogo che conclude il volume eric, ritornato in italia nel 1956 con moglie e figli viene a sapere come e perche` i militi erano riusciti a catturarlo, una storia di tradimenti e denunce per evitare la rappresaglia.

l`autore tenta di elaborare una teoria della giustizia in cui si incontrino filosofia, etica e politica. hoffe procede con una costante attenzione alla dimensione storica, confrontandosi con pensatori come rawls e nozick, con la tradizione che va da hobbes a kant a kelsen a luhmann, con gehlen, con hume e insieme alla dimensione categoriale, per cui analizza le diverse teorie (dalla teoria della distribuzione alla teoria dei giochi, alle teorie contrattualistiche). nel trattato, hoffe si occupa da un lato del positivismo giuridico e politico, e dall`altro dell`anarchismo, intesi l`uno e l`altro come estremi antinomici del politico, cercando di mostrare come nel concetto di giustizia possano reincontrarsi l`etica e la politica.

l`autore prende le mosse dal mondo greco, allorche` la retorica venne durevolmente codificata come indispensabile supporto dell`eloquenza e venne sottoposta al duro attacco di platone, che ha pesato a lungo nella tradizione occidentale; alla retorica classica segue la frantumazione medievale e la riconquistata unita` nell`eta` rinascimentale. accanto all`evoluzione storica, vickers discute aspetti cruciali quali la funzione espressiva delle figure retoriche e i legami tra la retorica e le arti non verbali della musica e della pittura. l`ultimo capitolo e` dedicato alla sopravvivenza della retorica nel romanzo moderno, da joyce a queneau, da tournier a orwell. un epilogo fa il punto sugli studi di retorica attuali.

nel volume meldolesi ha deliberatamente seguito un itinerario logico-genetico che, utilizzando i numerosi sentieri che collegano i diversi scritti di hirschman, introduce per gradi il lettore nel suo laboratorio intellettuale. cosi`, attraverso un percorso biografico e di scrittura che, dalla tormenta degli anni trenta in europa, si snoda nell`america del sud e del nord fino a intessere la propria tela su tre continenti, viene alla luce una struttura di pensiero che rivela un`invidiabile unita` di ispirazione. con una metodologia duttile e multiforme, uno sforzo conoscitivo aperto alle piu` diverse direzioni e una messe straordinaria di risultati, hirschman ha compiuto un`impresa che trasmette al lettore un insegnamento intellettuale e sul piano civile.


a partire da una serie di temi attinenti alla vita quotidiana, riportati a livello di discussione teorica, il volume ruota intorno al tema della credibilita`: cio` che rende credibile una cosa e` il sistema di pensiero all`interno del quale essa e` collocata. sottostante ad essa e` il grande tema della razionalita` limitata cosi` come e` stato sviluppato in sede di teoria economica e di teoria politica. altri capitoli del volume toccano il problema del se`, punto centrale della tradizione del pensiero occidentale, dialogando con i piu` recenti sviluppi della psicologia cognitiva e della filosofia della mente; o ritornano su tematiche piu` prettamente antropologiche, come il problema dell`altro accostato alla letteratura religiosa e laica sulla figura di cristo.

i canti di leopardi sono uno dei testi capitali della nostra letteratura. santagata traccia, in questo breve saggio, il complesso diagramma ideologico e formale della prima stagione della poesia leopardiana, quella compresa fra il 1816 e il 1823, che annovera le canzoni e i grandi idilli. l`autore esamina dapprima l`evoluzione ideologico-politica del leopardi poeta, seguendo il tracciato che porta il giovane scrittore da una fase iniziale in cui intende porsi come poeta dell`attualita` politico-civile a un graduale recupero della antichita`; santagata mette poi in rapporto questa evoluzione di contenuto con l`evoluzione formale della poesia leopardiana. la seconda parte presenta una lettura ravvicinata dell`idillio "la sera del di` di festa".



in questo volume l`autore presenta una sua convinta interpretazione del funzionamento del mercato del lavoro. la sua tesi e` che il mercato del lavoro e`, piu` di altri mercati, un`istituzione sociale, per cui il suo funzionamento dipende da quanto viene ritenuto mutualmente accettabile nel comportamento delle parti in causa. il comportamento della domanda e dell`offerta nel mercato del lavoro non risponde quindi a regole fisse e generalizzabili, ma puo` diversificarsi a seconda dei diversi contesti socio-culturali oltre che economici. solow propone cosi` un nuovo modello in grado di conciliare la varieta` del fenomeno con le teorie del salario e dell`occupazione, lo vaglia sul piano empirico e ne prospetta le conseguenze di politica economica.

dedicato al primo cinquecento, il volume passa da una prima parte storico-sistematica che analizza l`evolversi della lingua italiana ai diversi livelli (colto, popolare, nelle professioni e nelle arti, nei documenti notarili, nelle scritture regligiose) passando in rassegna le diverse teorie e discussioni sulla "questione lingua", a una seconda parte documentaria, costituita da un`antologia di testi commentati e un`appendice di applicazioni ed esercizi.


questa ricerca, basata sull`esame di una vasta documentazione archivistica, mette a fuoco la politica ecclesiastica della repubblica di venezia, cosi` come venne impostata nei primi anni del xvii secolo da paolo sarpi, giocando sul duplice piano della storia delle linee e della storia politico-istituzionale. paolo sarpi nel 1606 divento` teologo e canonista della repubblica di venezia; in tale veste egli redasse una serie di consulte su questioni che opponevano venezia e la santa sede gestendo di fatto la politica ecclesiastica della serenissima. in questo volume frajese si e` dedicato a ricostruire da un lato il complesso del pensiero sarpiano e dall`altro la politica pratica, i concreti indirizzi cui quelle idee diedero luogo.

questo libro vuole fornire informazioni su un argomento poco conosciuto, quale la resistenza tedesca a hitler. dopo una breve parte introduttiva sulla presa di potere del nazismo, sul suo consolidamento in germania e l`espansione in europa, hoffmann esamina le varie forme di opposizione o dissenso che sopravvissero in germania negli anni trenta, dai pochi gruppi clandestini alle organizzazioni religiose che si opposero alle misure antiebraiche e ai programmi di eutanasia. poi esamina la caratteristica peculiare della resistenza tedesca, vale a dire il fatto che fu essenzialmente opposizione di alti gradi militari, e si attuo` con congiure e progetti di attentati a hitler, che culminarono in quello mancato del 20 luglio 1944.


lo sterminio sistematico degli ebrei operato dai nazisti e` un crimine che per modalita`, dimensioni e motivazioni non trova forse paragoni nella storia umana. il libro di marrus vuole essere un bilancio degli ultimi decenni di produzione storiografica, che descrive sistematicamente, e discute i vari aspetti e problemi dell`olocausto enucleati dalla ricerca internazionale. dopo una breve rassegna degli studi sullo sterminio, marrus analizza l`evento secondo una duplice prospettiva: come olocausto, dal punto di vista degli ebrei e come soluzione finale, dal punto di vista nazista. a questo punto l`autore si sposta all`atteggiamento dell`opinione pubblica, alla responsabilita` dei governi alleati e del papa stesso, per il suo silenzio.


la caduta del muro di berlino, la guerra del golfo e la seconda rivoluzione russa hanno scandito le tappe di un radicale sconvolgimento negli assetti internazionali. in pochi anni l`ordine nato a yalta e` stato spazzato via assieme ai "pre-giudizi" sui quali erano fondate la pace e la guerra mondiali. dal "mondo nuovo" che abbiamo salutato con tanto entusiasmo, emergono tuttavia nuovi pericoli e incertezze: tutto deve essere ripensato, ridefinito, ricostruito. su questi temi riflette l`autore in questo lavoro interdisciplinare, che unisce storia, geopolitica, economia e visione strategica delle relazioni internazionali. media. fortuna del testo.

il volume presenta alcuni contributi di storia della psicologia che paolo legrenzi e riccardo luccio hanno scritto nel corso degli anni. fare storia, come componente essenziale del lavoro scientifico dello psicologo, e` un`antica passione che accomuna i due studiosi e li accompagna sin dall`inizio della loro carriera. ricostruire lo spessore storico di un concetto significa, per gli autori, restituire tutta la ricchezza di un`esperienza di ricerca e di pensiero sedimentata all`interno della comunita` scientifica; significa dare senso al proprio lavoro e indicarlo a chi si avvicina per la prima volta allo studio della disciplina.

la morte ha impedito a mary mccarthy di portare a compimento un`autobiografia complessiva, prevista in tre o forse quattro volumi; di quel progetto rimangono il primo volume "una giovinezza americana" e questo breve libro apparso postumo che contiene, perfettamente compiuti, i capitoli dedicati al suo arrivo a new york, nella seconda meta` degli anni trenta e al suo apprendistato politico e letterario.

l`accordo di washington fra israele e l`olp, con l`inaspettato e storico riconoscimento reciproco e il passaggio di gaza e gerico sotto il controllo palestinese, ha indubbiamente trasformato quello che e` stato il piu` lungo e drammatico conflitto del medio oriente contemporaneo. per capire come sia stato possibile giungere ad esso e quanto sia ancora incerto e precario il cammino della pace, l`autore colloca la questione palestinese nel piu` ampio quadro della regione mediorientale e delle sue antiche e permanenti fratture di ordine geografico, politico, economico e religioso.

"cogito ergo sum"; se il mondo moderno ha un inizio esso comincia proprio con la celebre frase di cartesio che pone la ragione al centro dell`identita` umana e sociale e dell`azione morale e politica, contro l`autorita` della tradizione e le contingenze storiche della cultura. in questo saggio l`autore rilegge la storia del pensiero occidentale moderno, tracciando un bilancio critico del razionalismo e del ruolo da esso esercitato nel pensiero filosofico e sociale.

nel volume l`autore ripercorre le tappe dell`incontro tra ricerca filosofica e ricerca psicologica e fornisce un contributo al riesame critico del concetto di credenza che occupa un posto centrale negli studi sulla mente. con l`avvento del cognitivismo sia i filosofi sia gli psicologi hanno creduto che la rappresentazione scientifica della mente e quella comune potessero essere riunificate. nel presente volume l`autore riesamina criticamente le tappe di questo cammino. concentrandosi in particolar modo sul concetto di credenza egli si interroga sul posto che esso occupa nella scienza cognitiva e giunge alla conclusione che tale concetto non puo` svolgere alcun ruolo significativo in una scienza che intenda spiegare il processo della cognizione e il comportamento.






questo libro e` un`antologia dei diari tenuti da spender fra il 1939 e il 1983 e costituisce praticamente il seguito dell`autobiografia "un mondo nel mondo" dedicata agli anni trenta. la data d`inizio e` il 3 settembre 1939, giorno dell`entrata in guerra della gran bretagna contro la germania: spender che ha vissuto a lungo in germania, vive il conflitto come una lacerazione drammatica anche nella propria identita` culturale. la seconda sequenza del diario e` dedicata a due missioni nella germania distrutta del 1945, dove spender cerca di riannodare il dialogo con gli amici. gli altri nuclei del diario riguardano gli anni vissuti nell`america maccartista del primo dopoguerra, l`impegno in "encounter", i numerosi viaggi dall`italia, all`urss, all`india.


il volume tratta i seguenti argomenti: la pace perpetua; lo stato federale; la critica dello stato nazionale; la crisi dello stato nazionale; il problema dell`unita` europea; l`identita` europea e la crisi della ragione.


grazie a ricerche su materiali d`archivio e all`esame della produzione artistica del tempo, romano ricostruisce la fitta rete di relazioni che legavano patrizi e popolani e con essa l`immagine di una cultura e di una societa` fortemente coese, in cui i rapporti non sono definiti da una appartenenza di classe o fazione, ma da un profondo senso della comunita` civica.





nella sua versione psicoanalitica il discorso possiede grandi capacita` di seduzione. in realta` la pratica psicoanalitica e` fatta di discorsi che hanno spesso l`aria di chiacchiere: il pettegolezzo costitui` il nucleo problematico che freud dovette affrontare per esempio nel caso di dora ed ha assunto un`importanza centrale nell`interpretazione che e` stata data della psicoanalisi e del suo stesso fondatore. forrester riesce ad apprezzare lacan e derrida e a riavvicinare due rivoluzioni teoriche fondate sul linguaggio come strumento di trasformazione non solo di descrizione. la psicoanalisi come storia di storie: di qui il suo successo come strumento di critica letteraria.

la trattazione prende avvio da un interrogativo di fondo: in che modo siamo in grado di capire, descrivere, prevedere gli atteggiamenti, le attivita` degli esseri umani? non potremo dare risposte soddisfacenti a questo interrogativo se ci affideremo solo a metodi e concetti scientifici. un approccio diverso, a noi familiare fin dall`infanzia, sembra capace di dare senso a questa complessita`: viene denominato "psicologia del senso comune". i concetti su cui si fonda sono quelli di credenza, desiderio, conoscenza, timore, dolore, aspettativa, intenzione, intelletto, sogno, immaginazione, autocoscienza. in tale atteggiamento mettiamo in atto una strategia interpretativa in cui si presuppone la razionalita` delle persone che vogliamo capire o prevedere.

l`autore analizza dapprima le origini del nuovo potere spirituale in francia, verso la meta` del xviii secolo, con l`avvento del filosofo illuminista e la crisi della rivoluzione. la letteratura della "controrivoluzione" e il "contributo liberale" sono visti come momenti di ripiegamento della fede umanista, esitazioni sotto la pressione del potere religioso: ma nelle nuove condizioni, chi voleva restaurare le vecchie dottrine non manco` di impegnarsi nelle nuove (chateaubriand, ballanche, lamennais), e chi volle restare fuori dal vecchio sistema di valori fu a sua volta contaminato dallo spirito religioso, dal culto dell`ideale (senancour, madame de stael, cousin). il romanticismo nasce amalgamando questi due estremi.

l`autore fa luce su aspetti trascurati della storia sociale ed economica russa tra la fine dell`800 e l`inizio del `900 e ricostruisce l`identita` sociale e mentale del lavoratore moscovita, diviso tra il nuovo ruolo di protagonista del processo di industrializzazione e le poprie radici rurali, al momento del primo diffondersi delle idee marxiste.

l`autore ci propone un profilo sull`eredita` del pensiero galileiano, quale fu sviluppato dai suoi seguaci e recepito nella toscana della seconda meta` del seicento. questo libro e` allo stesso tempo il ritratto di un mito (quello di galileo) e la storia del declino di una generazione di scienziati in una societa` impreparata ad accettare una rivoluzione concettuale di quella portata.


il volume, destinato principalmente all`insegnamento universitario, descrive le dinamiche istituzionali del governo della chiesa cattolica alla luce dei principi del concilio vaticano ii e del codice di diritto canonico promulgato da giovanni paolo ii. su questa nuova edizione viene presa anche in esame la riforma della curia romana portata a compimento nel 1992, con un`analisi del sistema istituzionale ecclesiastico e delle sue strutture centrali e periferiche.


l`autore dimostra come nell`analisi del mondo fisico e dei fenomeni naturali, correlati ai due principi del movimento e della continuita`, aristotele si fondi soprattutto sul linguaggio, come medio necessario del mondo istintivo, preriflessivo e quotidiano attraverso cui l`uomo percepisce la natura. grazie alle indagini linguistiche di aristotele, wieland rivisita anche il concetto di essere, la posizione dell`uomo e del suo punto di vista in relazione all`oggettivita` della fisica.

questo saggio fornisce un quadro interpretativo del fondamentalismo islamico seguendo due filoni di analisi. da un lato ricostruisce le ragioni storiche, economiche e sociali che spiegano l`insorgere dei movimenti radicali contemporanei, dall`altro illustra le diverse componenti ideologiche che attraversano il mondo islamico, mettendone in luce gli elementi comuni e i punti di contatto con correnti intellettuali occidentali di destra.

l`autrice ricostruisce l`evoluzione della politica alleata nei confronti dell`italia durante la guerra, i diversi e inconcludenti sondaggi italiani per uscire dal conflitto tra la conferenza di casablanca e lo sbarco in sicilia, l`avviarsi faticoso dopo il 25 luglio e poi il concludersi ai primi di settembre delle trattative per l`armistizio in cui si evidenzia una totale mancanza di senso di responsabilita` del governo badoglio e del comando militare, assolutamente non all`altezza l`uno e l`altro della situazione drammatica che il paese stava vivendo.

nello affronta in questo studio la parte piu` consistente della carriera politica di dino grandi, seguendola fino all`epilogo della seduta del gran consiglio del 25 luglio 1943, che determino` la caduta di mussolini. negli anni trenta grandi fu successivamente ministro degli esteri (1929-32), ambasciatore a londra (1932-39), ministro guardasigilli e presidente della camera dei fasci e delle corporazioni (1939-43). nello ricostruisce le posizioni di grandi nell`articolarsi della politica estera italiana del decennio, in particolare il suo deciso atteggiamento filoinglese, per concludere con l`analisi dei progetti di grandi per risolvere la crisi politico-militare italiana del 1943, fino all`ordine del giorno (25 luglio 1943) contro mussolini.

attraverso uno studio storico e teorico dei piu` importanti eventi su scala mondiale legati alla competizione manifatturiera negli ultimi centocinquanta anni, questo volume vuole spiegare il nesso cruciale esistente tra sviluppo economico, diffusione dell`industria manifatturiera, controllo dei processi di trasformazione delle materie prime, innovazione tecnologica e sviluppo di nuovi materiali, energia e ambiente.

attraverso l`evoluzione e il ruolo dei ceti marcantili e imprenditoriali attivi nel periodo imperiale, quella che rieber indaga e` la natura del cambiamento sociale nella russia zarista. a una forte spinta verso l`economia capitalista e verso l`industrializzazione, non fece, paradossalmente, riscontro il costituirsi di una borghesia matura. una anomalia storica le cui cause sono da ricercare nella profonda frammentazione sociale, etnica, culturale, che impedi` l`unita` politica delle classi medie russe, incapaci di compattezza, instabili, passive, soffocate dal tradizionalismo, inadeguate a contrastare la minaccia della potente burocrazia da un lato, della rivoluzione dall`altro.

attraverso le lettere e altri documenti viene ricostruito un profilo della vita artistica di savinio. al periodo antecedente la prima guerra mondiale risale lo stretto sodalizio con apollinaire, un`affinita` elettiva che segnera` da un capo all`altro tutta la sua opera e in generale la sua posizione nei confronti delle avanguardie. nel secondo dopoguerra si concentra la gran parte della sua attivita` teatrale: per lui, come per altri, il teatro e` la scoperta di un terreno di incontro civile e di dibattito. savinio vi si dedica fino alla morte sia come autore sia come scenografo e regista.

il volume traccia un profilo dell`opera italiana nell`arco dei suoi quattro secoli e analizza lo sviluppo della produzione operistica e i suoi protagonisti (musicisti, scrittori, cantanti) in parallelo con l`evoluzione della societa` italiana. la frammentazione sociale e politica del paese favorisce la proliferazione di una moltitudine di "centri periferici", da cui nasce quel regime di concorrenza che, a sua volta, influisce sulla ricchezza e varieta` della produzione. proprio queste differenze e spinte centrifughe sono all`origine di quell`eccezionale e ininterrotta produzione e della sostanziale uniformita` stilistica che contraddistingue l`opera italiana.

la televisione e` buona o cattiva? e` provvidenziale, indispensabile, catastrofica? e` da esaltare, da buttar via? fa bene, fa male? la televisione, accusata di tutto e vista, al tempo stesso, da tutti, e` una sorta di nostra coscienza inquieta. beniamino placido prova a domandarsi, quasi conclusivamente, che cosa sia e come funzioni la tv.



oggetto del libro e` quel decennio della storia politica italiana che va dalle elezioni del 1953 alla nascita del centro-sinistra nei primi anni sessanta. di loreto ricostruisce il formarsi di nuovi equilibri politici nel corso degli anni cinquanta, la crisi delle istituzioni, le chiusure e le inquetudini del mondo cattolico, le posizioni della dc e del pci, il rischio della svolta autoritaria a seguito delle sommosse contro il governo tambroni nell`estate 1960.

politica, democrazia, responsabilita`, sovranita`, mito, opera, parola, male, occidente sono le voci attraverso le quali esposito rilegge i problemi cruciali del nostro tempo alla luce di interrogativi posti, e mai definitivamente risolti, da un storia millenaria. heidegger, bataille, canetti e blanchot, weber e arendt, barth e bonhoeffer sono alcuni dei protagonisti con i quali l`autore intesse il suo dialogo alla ricerca di una ridefinizione dell`apparato categoriale della modernita` che procede, controcorrente, dal semplice al complesso.

il volume si apre con l`analisi dei frammenti teorici di holderlin che trattano dell`esperienza tragica; poi analizza la dialettica caratteristica della tragedia incompiuta empedocle e il frammento filosofico che si riferisce a quest`opera. segue lo studio della concezione del dionisiaco e del significato della figura di dionisio nell`opera holderliniana. i capitoli successivi entrano nel merito di alcune elegie e inni per illuminarvi, volta a volta, il rapporto tra dei pagani e redentore cristiano, il ruolo della memoria, della poesia e del destino eroico. infine, analizzando l`importanza delle figure mitiche in holderlin, l`autore affronta il problema di una teoria generale dell`immagine.


la politica ci appare oggi in crisi perche` ad essa abbiamo attribuito col passare del tempo, un significato sempre piu` ampio, caricandola progressivamente di compiti via via piu` grandi e infine smisurati. se da sempre la politica ha costituito un aspetto fondamentale dell`attivita` umana, e` altrettanto vero che il suo senso e la sua collocazione sono mutati nel tempo. ed e` particolarmente in europa, con la societa` di massa, che nasce il mito della politica, ovvero il concetto di politica come ideale che investe l`intera esperienza umana e ha il compito di trasformazione della vita collettiva. gambino insegue una parabola di fatti e valori che si conclude con alcune riflessioni sul depotenziamento attuale della politica.

oggetto del libro e` poco meno di un semestre della vita di koestler: dal gennaio al maggio del 1937. militante comunista, corrispondente di un giornale inglese, e` in spagna durante la guerra civile, dalla parte della repubblica; viene catturato, gettato in carcere e condannato a morte. a maggio, grazie a pressioni del governo inglese e a una campagna internazionale di solidarieta`, viene liberato con uno scambio di prigionieri. in quei mesi koestler sperimenta la vita del condannato a morte: vede, o per meglio dire, indovina la carneficina che lo circonda, le torture, le esecuzioni sommarie; misura su di se` l`altalena delle speranze e della disperazione; da` inizio a quel processo di revisione che lo portera` ad abbandonare il comunismo.

il volume ripercorre i nodi essenziali dell`esperienza trobadorica, dei suoi rituali (il vassallaggio amoroso, la lode, il segreto, l`occasione, la ricompensa) e insieme propone i ritratti di alcune figure esemplari: marcabru, bernart de ventadorn, bertran de born, aimeric de peguilhan. attraverso queste letture viene in luce che la "fin`amor", l`ideologia dell`amor cortese che riusa il sistema del vassallaggio feudale nel dialogo galante con l`amata, e` una difficile fragile conquista della civilta` e del gusto in una societa` ancora violenta e guerriera.

il dilemma del titolo intende sintetizzare le due anime della ricerca storica incarnate rispettivamente da ranke nella prima meta` dell`800 e da burckhardt nella generazione successiva. dopo aver precisato il peso che ebbero la rivoluzione francese e l`era napoleonica nella formazione di una nuova sensibilita` storiografica. gilbert illustra le principali innovazioni apportate da ranke: un attento vaglio delle fonti, la ricerca d`archivio, la limitazione dell`indagine alla storia politica. di opposto orientamento metodologico fu invece burckhardt, favorevole a una storia come storia della cultura, chiave di volta per interpretare la storia nella sua globalita`.












