

in un presente dominato da terribili conflitti, disastri ambientali e inquietudini diffuse, guardare al futuro con ottimismo sembra un`impresa sempre piu` ardua: ripiegandosi su se stesso, l`uomo sta a poco a poco perdendo la speranza in un domani migliore. viene dunque da chiedersi: "che cosa posso sapere? che cosa devo fare? che cosa mi e` lecito sperare?". cercando di rispondere a queste tre fondamentali domande, formulate per la prima volta dal filosofo immanuel kant, vito mancuso ci guida alla ricerca del significato piu` profondo e autentico della nostra vita. togliendo alla ragione ogni pretesa di possedere un sapere su dio e sull`avvenire, "destinazione speranza" rifonda il senso della nostra esistenza su un presupposto inedito e dirompente: la liberta` di obbedire. se saremo in grado di essere noi stessi in relazione con gli altri, di resistere all`egoismo favorendo la solidarieta`, di ridare valore alla dimensione morale al fine di agire con responsabilita`, allora non tutto sara` perduto: solo cosi`, infatti, potremo definirci donne e uomini davvero liberi e guardare con speranza, ragionevole e fondata, al futuro che ci attende.

questo volume raccoglie le sceneggiature originali de "il decameron", "i racconti di canterbury" e "il fiore delle mille e una notte", film diretti da pier paolo pasolini tra il 1970 e il 1974. poche pellicole, nella storia del cinema italiano, hanno subito una censura cosi` feroce fatta di denunce, sequestri, accuse di pornografia, linciaggi morali. oggi, a distanza di oltre quarant`anni dalla loro prima uscita nelle sale, i dialoghi, le dettagliate didascalie e le precise descrizioni colgono in tutta la sua complessita` il rapporto tra lo scrittore-regista e la sua opera, e piu` in generale quello tra letteratura e cinema. reinterpretando infatti tre grandi classici della novellistica mondiale, pasolini disegna un ambizioso e articolato progetto artistico dotato di genuina forza poetica e immediato slancio narrativo, capace di sfidare il conformismo e aggiungere nuove sfumature di significato alla nostra idea di moralita`. la prefazione di gianni canova descrive il cammino che ha condotto l`autore dall`idea iniziale al montaggio finale, e sottolinea la sorprendente classicita` e l`attualissima modernita` di questi tre film non omologabili, ancora estranei al deperire delle mode e al mutare effimero dei costumi.

george steiner ripercorrere in queste pagine l`intera storia della filosofia focalizzando l`attenzione sul rapporto tra il pensiero e il linguaggio, ovvero tra la filosofia e la poesia. e un viaggio che risale fino ai frammenti presocratici e ai dialoghi di platone, che bandiva i poeti dalla sua citta` ideale, governata dai filosofi. ma ci fa avvicinare lucrezio e dante, leonardo e giordano bruno, galileo e cartesio, e naturalmente wittgenstein... a segnare i punti culminanti della riflessione, due incontri: quello tra hegel e holderlin e quello tra martin heidegger e paul celan. "la poesia del pensiero" e` una sintesi straordinariamente ricca di implicazioni. perche` ogni atto filosofico passa necessariamente attraverso il linguaggio, ed e` dunque sottoposto a due tensioni: da un lato aspira alla trasparenza e alla verificabilita` della matematica, dall`altro a intuizioni che sembrano precedere il linguaggio, alla inesauribile ricchezza di significati della musica. e questa continua tensione modula il linguaggio di tutti noi: la nostra capacita` di costruire e comprendere le metafore, ma anche la struttura grammaticale e sintattica delle nostre frasi, la loro ricchezza lessicale. perche` quello di steiner e` un atto di fede nella parola come produttrice di senso, che si apre pero` - in un profetico finale - alla possibilita` di una filosofia "post-linguistica o post-testuale", dove "il senso puo` essere danzato".

si chiamavano clara, nadia, magda, felismina, jang qing, elena, caterina, mira... sono state spose, amanti, muse, ammiratrici... si sono innamorate di un uomo crudele, violento e tirannico, l`hanno convinto che era bello, affascinante, onnipotente. a volte l`hanno dominato, a volte sono state tradite e ingannate. alcune di loro sono state quasi piu` feroci del loro uomo. spesso l`hanno seguito fino alla morte. hanno tutte contribuito a plasmare le personalita` piu` potenti e terribili del xx secolo. del resto, uno degli ingredienti fondamentali del successo politico dei grandi dittatori e` proprio il fascino esercitato sulle donne, che li inondavano di lettere d`amore. come aveva capito adolf hitler, "l`importante e` conquistare le donne, il resto arriva dopo". diane ducret ricostruisce gli incontri, le strategie seduttive, gli amori, il peso politico, il destino delle donne che hanno intrecciato le loro vite con quelle di mussolini, lenin, stalin, salazar, bokassa, mao, ceausescu, hitler, fino a entrare nel loro letto. "le donne dei dittatori" esplora cosi` i meccanismi piu` profondi e segreti del rapporto che lega sesso e potere. e, raccontandoci la storia da un`angolatura inedita, ci aiuta a capire l`attualita`.

in oltre trent`anni di collaborazione con il "new yorker", george steiner ha scritto piu` di 130 saggi sui temi piu` disparati e sorprendenti, assecondando cosi` la sua fama di intellettuale a tutto tondo, che sa occuparsi degli argomenti piu` sofisticati e per addetti ai lavori come delle questioni apparentemente piu` banali. in questa raccolta, che riprende solo una parte dei saggi, steiner traccia idealmente un percorso che va dal rinascimento italiano alla letteratura del gulag, dalla storia degli scacchi all`importanza fondamentale di borges.

in questo saggio claudio magris raccoglie le sue riflessioni sull`attuale situazione politica e civile del nostro paese. non scende mai direttamente nell`arena politica, evita le polemiche spicciole e le sterili contrapposizioni. preferisce affrontare i nodi di fondo del dibattito politico-filosofico contemporaneo: la laicita` e il rapporto dell`individuo con lo stato e con la chiesa; la famiglia e le sue nuove forme; l`aziendalismo e l`economicismo imperanti; la globalizzazione, l`incontro-scontro tra culture, la tolleranza; la guerra, la pace e il pacifismo; lo strapotere della scienza, la sperimentazione biomedica, le cellule staminali, la procreazione assistita; la devolution e la riforma della costituzione; il significato del termine "democrazia".

il testo conduce nel cuore della sapienza delle grandi figure bibliche, degli studiosi del talmud e dei rabbini chassidici. scritto con stile piano e semplice, quasi fosse il racconto di un anziano saggio, in questo libro wiesel affronta le vette del pensiero della tradizione ebraica attraverso episodi, aneddoti, racconti dai quali fa scaturire la saggezza (nel senso ampio del termine) degli uomini (e di dio), l`umanita`, l`umilta` e altre doti che affiorano dai personaggi dell`antico testamento e del talmud, o dai piu` vicini resoconti sui maestri dell`ebraismo dell`europa orientale.


oggi parliamo fin troppo di insegnamento, educazione e formazione, ma molto poco di "maestri". certo, la figura del maestro e` avvolta da un`aura retorica che puo` intimidire, e porta con se` l`asimmetria del rapporto con il discepolo e quella tensione erotica che li lega. attraverso una serie di figure esemplari george steiner individua tre modalita` fondamentali di questa relazione e risale fino ai due maestri che, pur non avendo lasciato una sola riga scritta, hanno fondato la tradizione occidentale: socrate e gesu`.


nell`affrontare il teatro di carlo goldoni, roberto alonge riparte dai testi che da un lato rappresentano il meglio della sterminata produzione goldoniana e dall`altro permettono di seguire l`evoluzione del suo percorso poetico. emergono cosi` due aspetti fondamentali. per un verso viene evidenziato il progressivo passaggio dagli scenari della commedia dell`arte alla lucida prefigurazione del dramma borghese, e cosi` si illumina il significato profondo della "riforma goldoniana". per l`altro una analisi "in contropelo" dei testi mette a nudo la complessita` dei personaggi e delle situazioni, del contesto sociale e dei risvolti psicologici, ma soprattutto riesce a offrire un quadro organico della drammaturgia.

"dopo babele" e` ormai diventato un classico. il saggio di george steiner ha aperto la strada a un nuovo campo di discussione: ha costituito infatti il primo tentativo particolareggiato di situare la traduzione al cuore della comunicazione umana, e di esaminare come le costrizioni alle quali e` sottoposta la traducibilita` tra le lingue diverse richieda un`indagine filosofica sulla consapevolezza e sul significato del significare. steiner constata che la traduzione e` formalmente e praticamente implicita in ogni atto della comunicazione: "capire" significa sempre "decifrare", anche quando la comunicazione avviene all`interno della stessa lingua.

dalla a di adorno alla v di vittorini, guido davico bonino rievoca gli incontri avuti con alcuni tra i maggiori scrittori e pensatori del nostro tempo. in un ventennio di lavoro per einaudi, dal 1961 al 1978, egli ha avuto modo di incontrarli: a volte ne e` diventato amico e consigliere, a volte ha avuto un contatto fugace, che tuttavia ha portato alla luce un tratto significativo del loro carattere, una piega nascosta della loro personalita`.



vivevano la religione come scoperta ed esperienza estrema. eremiti erranti oppure domiciliati in una grotta. stiliti che abitavano in cima a una colonna, trasformando la loro rinuncia in spettacolo. asceti che si ritiravano nei deserti meno ospitali, popolati di fantasmi e belve feroci. hans conrad zander studia e propone al lettore un ritratto dei padri del deserto, protagonisti dei primi secoli del cristianesimo.


