
parigi, bruxelles, colonia, berlino, dresda, ratisbona, milano, vigevano, torino: queste le tappe di un viaggio turistico un po` particolare che consiste nel visitare i brutti quartieri delle grandi (e meno grandi) citta` europee. nel bus che porta in giro queste "anime belle", le storie e i rapporti si intrecciano in un girotondo grottesco, intorno al rapporto tra l`animatore jason e la sua ragazza olympe.

oggi, nell`ambito propriamente letterario la quantita` della produzione, l`ibridazione tra generi letterari e la caduta di ogni distinzione tra letterario e paraletterario rendono estremamente difficile descrivere delle tendenze letterarie dominanti. questa situazione di veloci mutamenti comporta una identica difficolta` nel campo della critica letteraria a individuare scuole o tendenze critiche egemoni. percio` sembra utile procedere a una sorta di ricognizione delle principali tendenze critiche attive, e cio` non solo in funzione di una ricostruzione storica ma per lo sviluppo futuro della ricerca letteraria.

se e` vero che sironi aderi` pienamente al fascismo condividendone alcuni principi, e` altrettanto vero che niente nella sua arte e nella sua personalita` si puo` definire conforme alla cultura del ventennio. la sua vita sofferta, contradditoria e tutto sommato indipendente e` esattamente il contrario di quella del moraviano "conformista". anticonformista sironi fu fino alla dolente e solitaria vecchiaia, nel dopoguerra, quando si strinse contro di lui una sorta di congiura del silenzio; ma gia` durante il regime la sua carriera fu compromessa dall`ingenuita` politica con cui cerco` di conciliare le proprie tendenze anarchiche e antiborghesi con gli ideali fascisti ufficiali.

la contestualizzazione storica e la ricostruzione della biografia intellettuale di nietzsche sono la condizione per cogliere, al di la` delle rimozioni e delle censure del consueto catechismo nietzscheano, la tormentata coerenza e l`inquietante grandezza di un pensatore che, proprio a partire dal suo "radicalismo aristocratico", mentre accarezza progetti di inaudita violenza e brutalita`, si impegna in un dissacratorio e oggi piu` che mai benefico controcanto della storia, delle genealogie e delle mitologie dell`occidente.

la prima parte, piu` generale, mette in luce l`ideale fascista dell`"ordine nuovo" in un dopoguerra vittorioso. viene delineato il profilo degli italiani conquistatori e si esplorano l`influenza dell`ideologia fascista, la percezione delle popolazioni civili, i processi d`interiorizzazione e di pratica della violenza. la seconda parte approfondisce sia l`aspetto delle relazioni tra autorita` occupanti e governi dei territori occupati, sia lo sfruttamento economico. analizza inoltre l`italianizzazione forzata delle province annesse e l`albanizzazione del kosovo e della macedonia occidentale.

l`autore racconta come, dopo vent`anni di ricerca medica, egli scelse di lavorare da indipendente nella sua casa. qui ha svolto negli ultimi trentacinque anni ricerche sullo spazio e sulla radioattivita` delle sostanze chimiche, fino a inventare l`"electron capture detector", che consenti` di rilevare la presenza diffusa di pesticidi e altri prodotti pericolosi. la sua scoperta dell`accumulazione di clorofluorocarburi nell`atmosfera apri` la strada allo studio del buco nello strato di ozono. ma la sua fama e` legata soprattutto all`ipotesi su gaia, che ha modificato il nostro modo di vedere il pianeta su cui viviamo e di cui stiamo minando gli equilibri.

il primato dell`intersoggettivita` e` il tema che collega tutti i saggi di questa raccolta. la memoria e l`utopia connotano due diversi atteggiamenti del soggetto, l`uno volto al passato e l`altro al futuro, entrambi convergenti su un forte ancoraggio al presente. le due posizioni condividono il carattere critico del rapporto con la situazione attuale, che rende questo ancoraggio mobile grazie agli stimoli che provengono dal passato e dal futuro. cio` e` possibile sulla base di una concezione del soggetto non unitario ma autoriflessivo, capace di riflettere e ironizzare su se stesso a partire dalla propria costitutiva intersoggettivita`, dall`essere in relazione con l`altro.

nelle prime due parti del libro serge latouche mette a confronto l`apologetica della societa` di mercato realizzata dalla scienza economica con l`ingiustizia del mondo che evidentemente svuota di contenuto ogni pretesa morale dell`economia. in quanto condividono il medesimo immaginario economico liberismo e marxismo sono oggetto della stessa critica radicale, che si estende alla degenerazione dello stato sociale di matrice socialdemocratica. nella terza parte del libro latouche abbozza i tratti di quel che potrebbe significare una societa` giusta nel contesto di un mondo devastato dall`economia, insieme unificato e diviso dal mercato.

avvalendosi di fonti archivistiche ancora in gran parte inedite e della vasta produzione pubblicistica giovanile, l`autore evidenzia la connessione esistente tra lo sforzo organizzativo e pedagogico dispiegato dal partito fascista per realizzare l`obiettivo di creare una generazione interamente allevata nel clima littorio e il manifestarsi di un orientamento politico integralista tra la gioventu` intellettuale. attraverso i littoriali, i corsi di preparazione politica, la stampa universitaria, le sezioni cinematografiche e teatrali dei guf, il partito non soltanto formo` una leva di intellettuali integralmente fascista, ma seleziono` e inseri` nelle strutture del regime una classe dirigente determinata ad attuare il programma del fascismo.

si pensi alle strisce del manto di una zebra, alla complessita` di una tela di ragno, all`uniformita` delle onde dell`oceano e delle dune del deserto, alle spirali secondo cui sono disposti i semi in un fiore di girasole; si pensi alla forma di un fiocco di neve. da secoli questi e altri schemi naturali sono stati riconosciuti da scienziati che ne hanno dato una descrizione matematica. questo libro mostra come le apparentemente fredde leggi della matematica trovino espressione nella bellezza della natura.

il libro intende aprire una finestra autentica di interconnessioni e passaggi tra l`ambito umanisticio e l`ambito scientifico, nella convinzione che il sapere dell`uomo sia fondamentalmente uno e che la sua eccessiva suddivisione in settori specialistici sia, nel mondo di oggi, una crescente causa di incomprensioni e ostilita`. lungo il filo di una riflessione sull`idea di relativita`, parola che assume senso a partire dai filosofi-scienziati dell`antica grecia e fino a einstein e oltre, il libro segue il doppio binario, scientifico e letterario, di un percorso che tocca dante e bruno, ariosto e kant, galileo e einstein, casanova, queneau, mann e molti altri ancora.

il libro e` una raccolta di saggi elaborati tra il 1973 e il 2002 all`insegna di quello che e` stato definito il "realismo planetario" di mcelroy. vi si toccano argomenti scientifico-letterari interconnessi ad ampio raggio. si va dall`apollo 17, l`ultima missione sulla luna con equipaggio umano, all`inedita riflessione ecologica scaturita da una visita al mount st. helens, luogo di una delle piu` devastanti eruzioni degli ultimi decenni; da recensioni delle opere di scrittori come calvino, uwe johnson, beckett, coetzee, a "emersioni", una visione molto newyorkese dell`attentato dell`11 settembre.

i saggi che compongono questo libro obbediscono a una strategia comune: indagare un testo letterario muovendo dalla convinzione che siano i piccoli e piccolissimi indizi, le labili tracce di cui e` cosparsa la sua superficie a mettere sulla strada della comprensione. le imperfezioni e le incongruenze che fanno funzionare la macchina testuale si nascondono li`, sotto gli occhi di tutti, e il talento del critico sta nel ricostruirle con la meticolosita` paziente del decifratore. lavagetto articola questi assunti nei "frammenti di una teoria", per poi trasformarli in sapientissimi esercizi di lettura, da balzac a collodi a stendhal, dai libretti verdiani a freud a proust.

il volume raccoglie i contributi di georgescu roegen nicholas nell`ambito della bioeconomia, ma soprattutto, cerca di offrire alla teoria bioeconomica un carattere di maggior sistematicita`, integrandola con gli sviluppi piu` significativi che si sono avuti in tempi recenti in particolare nella biologia e nella teoria dei sistemi complessi. il volume vuole inoltre recuperare lo spirito originale che animava la teoria bioeconomica.

guidando il lettore in un viaggio che a partire dall`arte preistorica ripercorre le grandi civilta` egizia, fenicia, greca, indiana e araba, bruno g. bara ricostruisce e documenta l`invenzione della scrittura attraverso un`ampia scelta iconografica. l`idea di fondo della comunicazione come costruzione comune di significato permette all`autore di sviluppare una teoria della scrittura come comunicazione "situata" e "permanente", cioe` trasmissibile con l`ausilio di elementi esterni offerti dall`ambiente: dalle pietre agli odierni supporti elettronici.

questo libro esamina le caratteristiche del sonno nel bambino e le condizioni nelle quali si sviluppa. lo studio della maturazione del sistema nervoso centrale permette di descrivere le tappe essenziali della progressiva organizzazione delle varie componenti del sonno: l`autore insiste sul sonno come "costruzione organizzata". parallelamente, vengono sottolineati i rapporti con lo sviluppo degli altri ritmi biologici. tra i vari fattori di regolazione, viene particolarmente sottolineato l`ambiente, e soprattutto gli interventi dei genitori. il libro esamina poi la qualita` del sonno negli anni dello sviluppo e, infine, viene dato risalto alle rappresentazioni del sonno infantile da parte degli adulti.

da qualche anno il tema delle "mutilazioni genitali femminili" viene periodicamente riproposto in numerose campagne di sensibilizzazione a favore della tutela dei diritti umani e con riferimento alla condizione della donna nel sud mondo. l`approccio alla questione rimane purtroppo prevalentemente sensazionalistico, spesso fondato su una semplificazione eccessiva che giunge talvolta alla totale banalizzazione di una realta` molto complessa. una certa informazione che ripropone confusamente una lettura "medicalizzata", non rappresenta un contributo sufficiente al superamento di queste pratiche. il primo obiettivo consiste nello stabilire le condizioni di un dialogo alla ricerca di un rapporto con le donne e con la loro soggettivita`.

il libro riunisce le testimonianze autobiografiche, raccolte in interviste registrate, di dodici donne partigiane piemontesi: nelia benissone, lucia canova, albina caviglione, anna cinanni, teresa cirio, tersilla fenoglio, lidia fontana, rita martini, elsa oliva, rosanna rolando, maria rovano e maria rustichelli. chiamate dalla storia a combattere in un mondo in sfacelo, queste donne si esposero senza esitare a tutti i rischi della guerra partigiana. i valori e i caratteri del mondo femminile, sviluppatisi durante la millenaria soggezione e in risposta a questa, diedero anche alla nostra resistenza una ricchezza che non avrebbe raggiunto altrimenti.

sembra che nella realta` contemporanea sia operante una sorta di "legge del consumo" che regola il funzionamento dell`intera societa`. una legge che impone in maniera crescente a tutti gli individui di comportarsi sempre e comunque da consumatori. come se soltanto con il contributo delle merci gli individui possano trovare una loro collocazione. giunto al suo limite estremo, il processo di mercificazione crea in tal modo una forma di dipendenza totale, che comincia col bombardamento pubblicitario di cui sono oggetto i bambini fin dalla piu` tenera eta`.

elke naters (1963) ha studiato sartoria a monaco e arte e fotografia a berlino, dove vive attualmente; per la casa editrice bollati boringhieri ha pubblicato "regine" (2000) e "bugie" (2001). questo terzo romanzo racconta la fisicita` estrema di una grande storia d`amore.

le fotografie scelte per questa raccolta sono state scattate a partire dal 1973 sull`isola di kitawa (papua-nuova guinea). sono passati trent`anni, ma la ricerca dell`autore continua ancora. il libro presenta le immagini legate al tema della ricerca condotta a kitawa: la possibilita` di individuare testi (verbali e non verbali) all`interno di una cultura orale che non usa alcuna forma di supporto scritto o grafico per comporli, memorizzarli, eseguirli e trasmetterli. giancarlo scoditti e` professore di etnologia presso l`istituto di archeologia classica e storia dell`arte antica dell`universita` di urbino.

la legione autonoma mobile ettore muti fu costituita a milano nel marzo 1944 dall`ex squadrista franco colombo, unificando, sulla spinta delle correnti piu` intransigenti del fascismo repubblicano, le vecchie squadre del fascismo della vigilia. alle dipendenze del ministero degli interni, la legione avrebbe dovuto occuparsi in via esclusiva di controguerriglia, antieversione, presidio, scorta di convogli ferroviari e protezione delle vite e dei beni dei fascisti repubblicani. in realta`, coinvolta nella durezza della guerra civile, e` oggi ricordata soprattutto per le spregiudicate attivita` poliziesche del suo ufficio politico, che si distinse per abituale ricorso alla tortura e grassazioni.

scopo del libro e` richiamare l`attenzione sull`incidente come l` attraverso cui molti adolescenti segnalano un disagio che andrebbe di volta in volta esplorato. il tema e` affrontato da un punto di vista psicoanalitico, ma le interpretazioni che l`autrice propone coniugano la ricchezza qualitativa di questa prospettiva con i riscontri quantitativi della ricerca. uno studio su ragazzi ricoverati per incidenti mostra, da un lato, la varieta` delle costellazioni psicologiche che differenziano ogni adolescente e ogni incidente, ma dall`altro evidenzia indicatori di rischio su cui fondare interventi preventivi mirati. il problema della prevenzione e` il filo conduttore di tutto il libro.

ultima opera di bernard bolzano, pubblicata postuma nel 1851 e rimasta a lungo sconosciuta. il primo vero riconoscimento ufficiale tributato a quest`opera fu quello di georg cantor, nei 1883, seguito nei 1913 da edmund husserl. oggi l`importanza di bolzano e` universalmente riconosciuta e in particolare questo libro, dedicato nella sua parte principale ai paradossi dell`infinito nel campo della matematica, introduce concetti che stanno alla base di tutta la moderna teoria degli insiemi. per la prima volta nella storia della matematica bolzano introduce qui esplicitamente il concetto di insieme, distinguendolo da quelli di aggregato, moltitudine e somma.

a partire dall`analisi di esperienze temporali sia letterarie sia reali, il libro offre un`interpretazione dell`evoluzione storica della nozione e del senso del tempo ricca di riferimenti filosofici, politici e sociologici. il nostro rapporto con la realta` del tempo, e` stato profondamente modificato, come tutta la nostra esistenza, dalle innovazioni tecnologiche. se una volta era la ferrovia il simbolo dell`accelerazione, oggi e` internet la fonte di tutte le illusioni: nonostante che le nuove macchine facciano sperare in un guadagno di tempo riducendo la durata dei lavori di routine, e` sempre piu` diffusa la sensazione della mancanza di tempo, come se l`accelerazione facesse aumentare le esigenze di tempo, anziche` diminuirle.

i luoghi di transito, come gli aeroporti, o di spensierato relax, come hotel e villaggi di vacanze, stanno diventando facile obiettivo di una violenza che spaventa, ma che ci si ostina a non capire. sempre piu` spesso ne sono vittima innocenti turisti, in quanto "ambasciatori" di un`antipatica societa` opulenta. dopo i cannibali e i briganti, i terroristi: la paura del rischio ha prodotto e sta generando un turismo sorvegliato e militarizzato. inseguendo e smascherando la logica del controllo della mobilita`, questo ragionamento antropologico sul "corpo andante" spazia dall`antica persecuzione dei vagabondi agli scenari immaginati dalla fantascienza, avanzando al tempo stesso una critica delle vacanze blindate e dell`ossessione per la sicurezza.

g.l.a.m. sta per "geld", soldi, "liebe", amore, "arbeit", lavoro, "meer", mare. oppure per "grau", grigio, "lustig", allegro, "armband", braccialetto, "mutter", madre. e un diario di viaggio, un album di schizzi, un libro illustrato. parla di amici, di fiducia, errori, feste, disperazione, lontano da casa, gioia, famiglia. un racconto scritto e fotografato durante i viaggi a bangkok e berlino.

ernesto rossi e gaetano salvemini si scambiarono franche valutazioni sulla guerra mondiale, su pregi e limiti dell`antifascismo, sulle prospettive della federazione europea, sugli equilibri dell`italia postbellica. testimonianza di un momento decisivo della storia italiana ed europea, il carteggio offre il quadro delle relazioni personali stabilite dai due intellettuali con figure di spicco dell`italia degli anni della ricostruzione; da parri a einaudi, da valiani a de gasperi, ugo la malfa e don sturzo. apogeo e crisi del partito d`azione, ricerca di una terza via tra i poli socialcomunista e democristiano fanno di questo epistolario una fonte per la conoscenza del liberalsocialismo e dell`anticomunismo democratico dell`italia del secondo dopoguerra.

il dibattito attuale sui rapporti fra stati uniti e medio oriente si svolge nella convinzione generale della totale assenza di tradizioni democratiche nel mondo islamico. una convinzione che azzera un secolo di storia, in cui molti pensatori e intellettuali arabi, turchi e israeliani hanno manifestato un forte orientamento liberale e durante il quale la regione conobbe anche vari esperimenti costituzionali. una vera e propria rimozione della storia che e` messa a confronto con l`azione di francia e gran bretagna tra le due guerre nei paesi soggetti alla lega delle nazioni. li libro colloca la resurrezione dell`impero americano in continuita` con l`esperienza disastrosa delle potenze coloniali europee che hanno occupato il medio oriente.

dalla biologia molecolare alle scienze cognitive, negli ultimi decenni ha preso forma un nuovo campo di ricerche: quello delle tecnoscienze umane, in cui alla tecnica e` affidato il compito di riprodurre artificialmente le facolta` specifiche dell`uomo come il linguaggio, l`intelligenza o la prassi. l`esplorazione di questo nuovo territorio di ricerca e` il filo conduttore di questo studio, che mostra come la tecnicizzazione della vita abbia travalicato la sfera della produzione e delle merci per investire direttamente le facolta` basilari dell`uomo. eppure, in questo esperimento che la tecnica ha avviato su noi stessi, emerge la radice piu` nascosta dell`umano: la base che congiunge la possibilita` della ragione con l`animalita` di un vivente tra gli altri.

nel 1929 albert londres, giornalista francese, parte alla scoperta degli ebrei, per incarico del quotidiano "le petit parisien". l`inchiesta lo porta da londra alla russia subcarpatica, poi in transilvania, in bessarabia, in bucovina, in galizia, dove visita gli insediamenti ebraici, testimoniando le difficili condizioni di vita e il diffondersi dell`ideologia sionista. poi da varsavia, vera capitale ebraica in europa, segue le vie delle navi di emigranti verso la terra promessa. e alla fine del viaggio, nel vivo del progetto sionista della neonata tel aviv, a gerusalemme, hebron, safed, che londres registra il "dramma dell`idealismo" alle sue prime battute cruente, tra "focolare nazionale ebraico", rivolta araba e ignavia dell`occidente.

in un dialogo con joseph hanimann, salmon riflette su vicende, significato e lascito del parlamento internazionale degli scrittori, chiusosi nel 2003. si era costituito a strasburgo dieci anni prima, su iniziativa dello stesso salmon, per prestare soccorso agli scrittori minacciati di morte attraverso quella rete solidale di citta`-rifugio che avrebbe poi ospitato e sostentato piu` di cento esuli. l`esperienza di un "parlamento" atipico, luogo di parola per "deputati" senza mandato, in rappresentanza di un popolo che non c`e`, secondo salmon non andra` perduta, anche se i tempi impongono un netto riorientamento: dall`intellettuale "engage`" a un`acustica dell`ascolto che fonda del "diventare minoritari", una nuova politica della letteratura.

bolzano enuncia in forma chiara e concentrata alcune delle sue idee principali sulla logica e sulla metodologia della matematica. discute in particolare una distinzione tra le proposizioni, in quanto concepite dalla mente di un essere pensante o espresse a parole e le proposizioni in quanto entita` astratte, indipendenti da una mente e dalla loro espressione linguistica. quest`ultimo costituisce il dominio delle matematiche, dove tra le proposizioni esiste un certo ordinamento deduttivo, una gerarchia basata sul rapporto di fondamento e conseguenza, ampiamente indagata da colui che seppe anticipare alcune idee fondamentali della logica contemporanea.

fra il 1785 e il 1786, lazzaro spallanzani, professore di storia naturale a pavia, compi` un viaggio scientifico nei territori dell`impero ottomano. con distacco scientifico annoto` l`amalgama di splendore e fatiscenza della citta`, gli usi e i costumi delle popolazioni, fece indagini di geologia, biologia marina, ornitologia, mineralogia e partecipo` alla vita culturale che ruotava attorno alle ambasciate occidentali. al ritorno fu accolto dall`accusa di aver rubato degli esemplari naturalistici dal museo della sua citta`. un complotto motivato da invidie, rivalita` accademiche, ma anche da forti contrapposizioni ideologiche. caduta ogni accusa, la vicenda si concluse con la vendetta dello scienziato ai danni del suo principale accusatore, giovanni antonio scopoli.

nel 1927 albert londres s`imbarco` per un periplo di quattro mesi nelle colonie francesi d`africa. aveva gia` scritto alcuni articoli sui "piccoli bianchi" di dakar, ma s`impegno` questa volta in un`inchiesta di grande portata sulle pratiche di coloni che si servivano del "motore a banana", cioe` servi che percorrevano per giorni la savana con carichi di manioca. ne trasse un racconto virulento e caustico, che denuncia le migliaia di morti sopraggiunte in nome dello sfruttamento delle foreste e della valorizzazione del territorio. per la violenza della sua denuncia "terra d`ebano" suscito` furiose polemiche e violente smentite.

con questo libro fondativo, da cui ha preso avvio la sua riflessione ventennale intorno all` dell`idea di secolarizzazione, marramao ha anche aperto la saggistica filosofica italiana agli esiti della begriffsgeschichte tedesca: la storia concettuale che indaga sia la genesi e le trasformazioni del grande lemmario teoretico-politico, sia gli elementi figurali e i complessi metaforici che intervengono nella costituzione dell` lungo la linea di confine tra metafisica e politica, scienza e multiverso delle pratiche.

uno dei fenomeni piu` rilevanti nell`opaco orizzonte politico dell`europa contemporanea e` la comparsa di una nuova generazione di partiti sulla destra dell`arco politico: alcuni sorti ex novo, altri frutto del restyling di partiti vecchi. di norma, per identificare questi partiti si parla di populismo. questo libro preferisce utilizzare un`altra etichetta: quella di nuove destre. ma in che cosa queste differiscono dalle destre estreme tradizionali? senza dubbio esse parrebbero rispettare le forme della democrazia rappresentativa. al contempo, tuttavia, professano un malfido e ambiguo "fondamentalismo democratico", che, inneggiando al popolo sovrano, punta ad abusare del principio di maggioranza.

si tratta di un testo ritrovato e pubblicato, con un`introduzione e un`attenta cura editoriale, da gregory bateson negli anni sessanta del novecento. il protagonista, john perceval, e` figlio di spencer perceval, ministro di giorgio iii d`inghilterra (il "re pazzo"), che aveva avuto una parte nelle decisioni riguardo alla follia del re e alla sua cura, e nel 1912 fu assassinato da un folle nella camera dei cammei. per un curioso destino, anche il figlio john, giovane ufficiale, diede segni di follia (allucinazioni religiose) e venne curato nelle migliori case di cura dell`epoca. guarito, racconto` la sua esperienza in questo memoriale.

"tutto il tempo in cui ho vissuto in algeria ho sognato di arrivare un giorno in algeria". e il complesso rapporto con un paese natio che si rifiuta di accoglierti, la tensione tra un radicamento agognato e uno sradicamento inevitabile, al centro di questo libro in cui l`autrice affronta un periodo decisivo della sua vita come della storia algerina e francese, collocato prima e durante la guerra d`indipendenza. pur non essendo esplicitamente autobiografica, la scrittura intreccia personaggi, scene e sequenze dell`infanzia e dell`adolescenza algerina della cixous, con storie e testi del suo altrove letterario e creativo, la francia.

in occidente l`immagine del bivio, della decisione come fardello, taglio radicale e "cursus" irreversibile, fissa da sempre lo stereotipo dell`identita` maschile: scelta del dovere di contro al piacere e alla "mollezza", appannaggio femminile, e scelta tra virilita` di sacrificio, "a fortiori " eterosessuale, ed emozionalita` omosessuale. la costruzione degli stili di vita antiedonistici che definiscono il maschile e` avvenuta attraverso regimi discorsivi di dominazione simbolica che naturalizzano un dato tutto culturale. il linguista berrettoni fa un lungo passo indietro e riflette sul carattere di enigmaticita` di questo dato, che in origine presentava anche valenze congiuntive, non solo disgiuntive: il pensiero greco era infatti capace di figurarsi le relazioni amorose indipendentemente dalla polarita` tra maschile e femminile. lo testimoniano i miti dell`indistinzione - adone dall`ambivalenza seduttiva, eracle guerriero, eroe della scelta che accoglie pero` in se` il disordine del nomadismo e della melanconia - e alcune "catastrofi" che quell`indistinzione hanno cancellato, prima fra tutte la rivoluzione "apatica" prodotta dalla scrittura alfabetica, che ha normalizzato l`eccedenza somatica, il lusso sensibile dell`oralita` e ha irrigidito l`immaginario oppositivo del maschile/femminile, respingendo nell`ombra della colpevolezza il suo terzo escluso, l`omosessuale.

che il mondo occidentale si contraddistingua anche per il suo adultocentrismo e` gia` stato osservato e documentato ampiamente. ma molto resta da fare per suscitare negli adulti una disponibilita` a ridefinire i propri valori e comportamenti in relazione ai bisogni e ai diritti dell`infanzia. in questi libro elisabetta forni si e` ispirata alle vignette di altan. la rilettura critica di alcune di queste e` stata completata coinvolgendo in una parziale riscrittura dei loro testi un gruppo di scolari di una quarta elementare. da tale "dialogo" tra altan e i bambini e` derivato un interessante approfondimento delle due prospettive: quella adulta critica e quella infantile (la prospettiva "dal basso", la prospettiva del ranocchio, appunto).

l`ispettore arjona viene incaricato dai servizi informativi d`infiltrarsi in un gruppo di delinquenti sospettati di connivenze presso alcuni malvisti intellettuali. per rendersi credibile questo "leale e devoto servitore della polizia" cambia aspetto e si spaccia per un giovane disoccupato, sbarcato a parigi e in cerca di un lavoro nel mondo della musica, si iscrive a un corso di hip hop e si sforza di utilizzare "rivoltanti barbarismi che gli straziano la bocca e il cervello". il gruppo incriminato lo adotta e lui, per non dar adito a sospetti, finisce per "consumare in loro compagnia notevoli quantita` di droga illecita". il nostro ispettore a poco a poco completa la sua metamorfosi finendo per trasformarsi in cio` che egli e` davvero.

depressione, panico, ansia, fatica cronica: si tratta di malattie in diffusione epidemica, o piuttosto dell`epidemia di determinate diagnosi e prescrizioni? di un fenomeno davvero inedito, o di nuovi nomi dati a sofferenze antiche? l`approccio etnopsichiatrico rende oggi finalmente possibile un esame a tutto campo (storico e geografico) della questione. coppo percorre le tappe cruciali della depressione in occidente, dalla figurazione della malinconia nella grecia antica alla costruzione della moderna nosografia, indugiando su momenti e connessioni interessanti, come la casuale scoperta dei primi farmaci antidepressivi e il loro ruolo nella definizione psichiatrica del disturbo.

non abbiamo difficolta` a riconoscere che molte aree della scienza debbano un tributo di riconoscenza a creature anche molto distanti da noi, dal moscerino della frutta a escherichia coli, il batterio ospite dell`intestino umano. ma che dire dello studio della mente? in questi anni etologi, psicologi sperimentali e neuroscienziati hanno fornito un contributo importante alla comprensione dei processi mentali, ma il fatto che molte di queste acquisizioni siano il risultato dell`indagine sul sistema nervoso di creature ritenute cognitivamente umili non e` pienamente apprezzato. vallortigara, psicologo comparato e neuroscienziato, ci conduce in un viaggio nelle complessita` della mente che ha come guida, appunto, il cervello di gallina.

l`intercultura puo` contribuire alla rinascita di un pensiero politico e di un`azione sociale che si oppongano all`appiattimento della politica nell`affrontare uno dei piu` gravi problemi globali: l`interpretazione della realta` come "scontro di civilta`". interpretazione che ha lo scopo di costruire il consenso sociale intorno a una politica che mira al mantenimento dei privilegi dell`occidente. la ricostruzione etnica della storia fatta rimuovendone le dinamiche di potere e gli effetti sugli "altri" sono strumenti fondamentali a tal fine. il metodo interculturale e` allora essenziale per innovare metodo storico e critica alla globalizzazione, oltre che per promuovere approcci pedagogici capaci di opporsi ai fondamentalismi.

vengono qui ricostruiti e analizzati i vari aspetti di giustizia e liberta` negli anni della cospirazione antifascista: linea politica, approccio culturale, metodi cospirativi, discussioni e lacerazioni interne, arresti e processi, personalita` e ruolo dei principali esponenti, controllo poliziesco tramite spie, rapporti con il centro estero di carlo rosselli. l`autore, dal 1945 amico e collaboratore di alcuni esponenti del movimento, integra con elementi ricavati dalla conoscenza personale la documentazione tratta da archivi pubblici e privati, opuscoli e giornali di gl, memorialistica e storiografia dell`antifascismo. ne risulta un testo denso e scorrevole, un lavoro di riferimento su gl e sull`antifascismo non comunista.

nelle culture tribali un dono viene fatto girare all`interno della tribu`, e non esige mai un controdono in cambio. la concezione primitiva del dono si ritrova nella cultura veterotestamentaria, in cui il dono e` imposto dalle leggi mosaiche alla comunita` dei simili, mentre il commercio e` la forma di scambio con gli stranieri. se l`ideologia cristiana (ad esempio: sant`ambrogio) postula ancora l`ideale della generosita` e dell`assenza di una controprestazione, il pensiero luterano e riformato ne sottolinea l`impossibilita`, e nasce cosi` l`usura. sostituita l`economia di dono con l`economia di mercato, la sola sopravvivenza universale del dono e` l`opera d`arte che, per essere tale, deve circolare.

in che modo il cervello materiale crea i pensieri non-materiali e in che modo i pensieri non-materiali influenzano i comportamenti volontari degli esseri umani? azzone sostiene la tesi che la parte della mente umana adibita all`esercizio del libero arbitrio si comporti come un sistema caotico-intenzionale e che le manifestazioni dei comportamenti volontari siano dovute a percorsi neuronali preferenziali formatisi durante le precedenti esperienze. nel volume si pone l`accento sulla capacita` creatrice della mente umana finendo con il sostenere che, contrariamente a quello che si crede, cio` che e` indicato come mondo reale e` dovuto in prevalenza alla natura creatrice delle conoscenze generate dalla mente umana.

attraverso un`ampia ricognizione documentaria viene messa a fuoco la genesi dei provvedimenti adottati dai governi dell`italia postbellica (1943-1950) che reintegrarono gli ebrei sia nei posti di lavoro da cui erano stati espulsi, sia nel possesso dei beni sottratti loro dal fascismo. il tema, designato dalla storiografia tedesca col termine wiedergutmachung, che oltre a implicazioni di carattere materiale (risarcimenti in senso proprio) rimanda a concetti morali come "perdono" e "cancellazione della colpa", sta avendo ampia fortuna in tutta europa. gli studi sembrano concentrarsi pero` sul momento materiale delle restituzioni, mentre e` scarsa l`attenzione verso i processi decisionali che ne costituirono la matrice.

il successo di realizzazioni importanti come linux e piu` ancora di internet frutto della collaborazione di migliaia di ricercatori e programmatori di tutto il mondo, che hanno operato a titolo personale, da` un contenuto di realta` alla prospettiva della `informatica solidale`. ai capitoli dedicati alle tecnologie e al mercato dell`informazione, fanno seguito quelli dedicati al confronto con il software proprietario, all`analisi degli aspetti socioeconomici della nuova modalita` di sviluppo del software. infine, nell`ultimo capitolo, si discute la questione di carattere generale della proprieta` intellettuale, di cui il caso dell`informatica e del software e` soltanto un esempio emblematico.

nell`accostarsi alla fenomenologia del sacro come categoria esistenziale radicata nelle profondita` della psiche collettiva, dupront fa qui convergere l`analisi su due atti religiosi essenziali per l`occidente cristiano, la crociata e il pellegrinaggio, indagati rispettivamente attraverso l`esame delle cronache della prima spedizione in terrasanta e la ricostruzione dei culti mariani di lourdes e rocamadour. la lezione di dupront e` chiara: anche i nostri tempi, che si vogliono lontani dal mondo del sacro, ne portano in se`, sia pure solo allo stato di latenza, i contenuti, le immagini, le pulsioni, in quanto originarie dell`uomo occidentale.

fino a pochi anni fa la destra, negli usa, si caratterizzava per la sua critica dello stato e il suo entusiasmo per tutto cio` che e` spontaneo, privato, locale. la sinistra vedeva invece nella conquista dello stato e nel suo uso la via piu` breve per far accettare misure di assistenza e di ridistribuzione dei redditi. col progresso economico, il tema della disuguaglianza delle fortune ha perduto molto del suo peso, tanto che negli anni settanta e ottanta la controrivoluzione conservatrice ha potuto conquistare la mente e il cuore degli americani, pur promettendo lo smantellamento dello stato sociale e la riduzione dell`assistenza ai piu` deboli. poi il quadro e` cambiato. gli stati uniti, unica superpotenza di dimensione planetaria, hanno esteso il loro impegno in tutte le aree del globo e, di conseguenza, hanno ampliato e rafforzato le prerogative del governo federale. e cosi` che la destra ha scoperto la bellezza di uno stato forte e dotato di poteri ampi su tutti gli aspetti dell`attivita` economica e sociale. in apparenza, si recitano ancora le vecchie giaculatorie sulla spontaneita` delle forze di mercato, ma, in modo per ora sotterraneo, si vanno approntando gli strumenti di governance adatti a plasmare l`intera societa` in funzione delle esigenze della politica estera. per la sua natura e le sue tradizioni, la societa` americana non appare disposta a subire un tale appiattimento, e sfugge alla rete sottile che tenta di imbrigliarla.

l`antropologia filosofica di plessner nega il pervicace soggettivismo secondo il quale "colui che pone le questioni filosofiche e il prossimo esistenziale di se stesso" e` parte dal presupposto che l`uomo non sia "ne` il piu` prossimo ne` il piu` lontano da se stesso". una condizione eccentrica all`interno del vivente che sottrae l`essere umano all`univocita` biologica del comportamento e determina la sua forma di vita come essenzialmente artificiale, aperta alla plurivocita` della seconda natura. la domanda, di tono kantiano, sulle sue condizioni di possibilita` implica un allargamento della prospettiva e conduce a esiti originali, a una sorta di cosmologia dell`organico in generale, ritenuta indispensabile a ogni teoria distintiva dell`esperienza umana.

in questo saggio gunther anders prosegue nella sua riflessione sull`obsolescenza delle emozioni e dei sentimenti, inutili fardelli in un mondo dominato dallo strapotere delle macchine. la tecnica ha reso l`uomo antiquato, obbligandolo nello stretto binario della coppia produzione-consumo, e antiquata e` divenuta anche la sua attitudine immaginativa, ormai incapace di cogliere gli smisurati effetti di gesti che rischiano di avere nel paradosso atomico, nell`evento ultimo la loro epifania.

tutto e` documentato in questo libro, e tutto e` inventato. molte storie s`intrecciano intorno alla vita del pittore shitao, uno dei grandi protagonisti della pittura cinese nella seconda meta` del seicento, e intorno al segreto che unisce la vita del pittore a quella del principe zhu ruoji. c`e` la storia della cina dopo la caduta della dinastia ming, vi sono guerre e terremoti, persecuzioni e fughe, palazzi silenziosi e fastosi giardini dove si consuma il destino tragico di un imperatore che non ha mai sentito il suono della vita. ci sono monaci e pittori, avventurieri dello spirito, che, attraverso la loro arte, conversando con le montagne e parlando con i fiori, vogliono far danzare le cose. "tutto si muove" dice shitao. tutto si muove nelle storie degli uomini e in questo racconto che ha l`ambizione di avvicinare il lettore alla "grande regola della metamorfosi del mondo".

nel 1907 picasso finisce di dipingere le demoiselles d`avignon. il famoso critico louis vauxcelles, ironizzando sui volti "a cubi" dipinti sulla grande tela, insinua che lo spagnolo ha guardato con troppa intensita` alcune maschere africane che in quegli anni gia` circolavano a parigi, soprattutto negli atelier degli artisti: viene subito stabilita un`associazione forte, acritica, fra la prima opera del cubismo e l`arte etnografica. molti anni dopo, questa stessa associazione viene fatta propria da william rubin, che nel 1984 cura, per il museum of modem art di new york, l`esposizione primitivism in 20th century art: al visitatore vengono proposte una serie di opere di picasso, matisse, klee, epstein, che, messe accanto a oggetti etnografici dell`africa, dell`oceania e delle americhe, suggeriscono un appiattimento delle prime su quest`ultimi, come se fossero un loro rifacimento, una sorta di pastiche esotico. associazione-interpretazione che ancora oggi continua a influenzare buona parte della critica che indaga sui rapporti fra "arte etnografica" e "arte contemporanea". l`autore di questo saggio respinge tale interpretazione e, in base alle sue ricerche sul terreno mirate all`individuazione delle ragioni estetiche che spingono un creatore di immagini a costruire determinate forme espressive, verbali e non verbali, dimostra che proprio in un dato meccanismo mentale escogitato per comporre tali forme va cercato il motivo dello sguardo gettato da picasso su alcuni oggetti etnografici.

in un`epoca in cui il pensiero occidentale si estenua in avvitamenti e incagli, il dialogo con categorie altre, elaborate da culture remote e nel contempo ormai contigue, appare come una delle poche vie percorribili per uscire dalla strettoia di una sterile quanto perniciosa ricerca identitaria. che qualcosa di piu` di una educata e tollerante conoscenza sia possibile lo insegna la vicenda della filosofia in giappone. di conio piuttosto recente nella sua forma ideografica (1862), la parola dalla storia plurimillenaria prende dimora in una forma mentis pervasa di modi dottrinali, andamenti riflessivi, concezioni religiose che con la grecita` e le sue lunghe filiazioni non sembrano avere punti di tangenza. eppure l`incontro avviene, grazie alla virtu` tutta giapponese di assimilare e armonizzare con l`autoctono quel che giunge d`oltremare: la scrittura, l`ideale confuciano, il buddhismo, e da ultimo, anche se aporeticamente, la filosofia, soprattutto nei suoi esiti postkantiani e posthegeliani. virtu` assimilativa a cui certo non e` estranea una "vocazione terminale", tipica di una terra dell`approdo che si e` sempre autorappresentata quale luogo di perfezionamento e compimento di cio` che nasceva altrove, ma che, nondimeno, non ha mai ceduto allo spirito della pura mescolanza.

che cos`e` la matematica? a cosa serve? come s`impara? come va insegnata? e un`attivita` solitaria o di gruppo? come ragiona una mente matematica? quali sono le frontiere della ricerca? per rispondere a queste domande lan stewart concepisce delle lettere indirizzate a meg, giovane matematica di cui segue il percorso di studio dalle scuole superiori fino all`affidamento di un incarico universitario. il contenuto di queste lettere spazia dalle decisioni riguardanti la carriera fino all`attivita` dei matematici professionisti e alla natura della loro disciplina. "il mio lettore di riferimento", dichiara stewart, "e` soprattutto il giovane matematico, o i suoi genitori, parenti e amici, ma il libro dovrebbe interessare tutti coloro che, indipendentemente dalla loro ambizione, desiderano sapere cosa significa diventare - ed essere un matematico".

un`ampia raccolta di scritti in parte inediti, in parte di difficile reperibilita`, che getta luce su una figura di architetto fortemente atipica, se non unica nell`italia del novecento, capace di dialogare con letterati e storici dell`arte, di accedere alla narrazione, di occuparsi di cinema e di urbanistica, di fotografia e di ambientazione, variando registri e generi: testi d`invenzione, affondi polemici, riflessioni estetiche, notazioni antropologiche sottraggono la scrittura di carlo mollino ai canoni specialistici della professione, appaiono strategie di distacco, piu` che marche di appartenenza. lo stesso lavoro progettuale e il rapporto tra poetica e opera sono sovvertiti da questa singolare rivisitazione intellettuale del fare architettonico, che spezza l`autoreferenzialita` e spinge fuori da correnti senza rinunciare all`implicito di suggestioni comuni, radicalizza ambiguita` e contraddizioni della tecnica all`insegna della meraviglia e dello spaesamento, non smette di perfezionare un`ermeneutica della citta` industriale proprio attraverso un punto di osservazione che non concede nulla alle filosofie costruttive piu` invalse nel dopoguerra. "per me - afferma mollino si tratta sempre di affrontare il problema del costruire senza preoccuparmi se entro o meno nei canoni dell`architettura del nostro tempo o di tutti i tempi, cioe` non penso "architettura". la mia cultura nasce ogni volta".

tra le classiche definizioni filosofiche dell`essere umano - l`uomo e` animale razionale, l`uomo e` animale politico - ve n`e` una, la quale viene di solito sottaciuta. quella di animale erotico. eppure e` proprio essa che indica l`originaria condizione di possibilita` dell`incontro, ossia di cio` a partire da cui puo` aver luogo ogni pratica e ogni forma di relazione umana, compresi l`esercizio del pensiero e la politica. l`uomo come mortale, infatti, nasce solo dopo che ha fatto irruzione nel mondo il demone di eros. prima, quando gli esseri erano immortali, eros non esisteva affatto e del sesso non c`era alcun bisogno. il libro affronta le principali questioni relative all`erotismo e alla sessualita`: il desiderio, la caccia, il matrimonio, le cosiddette perversioni, la violenza, la pornografia di massa, sino ai legami tra eros e politica. e lo fa reinterpretando alcuni miti antichi e medievali (come quelli di orfeo ed euridice e di tristano e isotta), ripercorrendo i luoghi fondamentali della tradizione filosofico-erotica occidentale (da platone e aristotele al misticismo cristiano-medievale, da giordano bruno a schopenhauer, a kierkegaard e nietzsche, da freud a deleuze e derrida), senza trascurare alcuni eminenti luoghi artistico-letterari come "le lettere" di abelardo ed eloisa, il "don giovanni", la "filosofia del boudoir" di sade, i romanzi di von sacher-masoch e quelli di kafka, l`arte di michel duchamp, la fotografia di pierre molinier, sino alle esperienze estreme del transgender.

fenomeno culturale in notevole espansione, come dimostra il numero sempre crescente di riviste, esposizioni, pubblicazioni e istituzioni che ne fanno il proprio orizzonte di riferimento, l`"arte africana contemporanea" include aspetti e componenti di natura diversa: dalla somma degli stili e delle produzioni nazionali del continente africano, alle opere degli artisti cosiddetti africani, fino a una produzione in qualche modo legata all`africa ed esclusa dai circuiti internazionali. in ogni caso, ci troviamo di fronte a una dimensione alternativa, un luogo abbandonato in cui vengono realizzate forme artistiche nuove: in una parola, quella che oggi si e` soliti chiamare "friche". ed e` proprio a partire da questo modello in qualche misura paradossale (la "friche" trae la sua vitalita` dalle rovine) che occorre comprendere i nostri rapporti con l`arte africana. dato il suo carattere autoreferenziale, l`arte contemporanea occidentale si trova chiusa in un vicolo cieco: di fronte a questo processo di disgregazione, il meticciato, il riciclo, l`ibridazione delle culture potrebbero costituire una soluzione miracolosa, e all`africa spetterebbe allora il ruolo di principale fonte di rigenerazione dell`arte occidentale. ma - si chiede amselle - di quale africa parliamo? il problema, dunque, non e` tanto di avviare una riflessione sulle qualita` propriamente estetiche dell`arte africana quanto di delimitare, attraverso di essa, il posto occupato dall`africa nel nostro immaginario.

coniugando la dimensione storica con quella storiografica, bernard bailyn ci offre un`introduzione agile, sintetica ma esaustiva alla storia atlantica, una disciplina ancora giovane ma in rapida evoluzione, il cui sviluppo e` stato determinato sia da un impulso interno agli stessi studi storici sia dalle pressioni politiche del secondo dopoguerra, e il cui terreno di indagine e` assai vasto e complesso. essa include infatti elementi molteplici della storia moderna di tre continenti (africa, europa, americhe), operando confronti e identificando denominatori comuni, e spazia dai primi contatti tra le due sponde dell`oceano atlantico, ai moti rivoluzionari coloniali per la conquista dell`indipendenza, fino alla rivoluzione industriale con le sue istanze di globalizzazione. la percezione dell`alterita` e l`incontro - spesso tragicamente cruento - con i nativi americani, il ruolo svolto dalla popolazione africana nell`economia schiavistica, i movimenti migratori degli abitanti dei paesi europei, le identita` religiose nelle comunita` di coloni, il commercio panatlantico, la diffusione delle idee espresse dall`illuminismo sono soltanto alcuni dei temi che rientrano in questo orizzonte estremamente variegato: l`intento e` quello di comporre un nuovo e piu` articolato profilo della civilta` occidentale illuminandone le dinamiche, i legami, i conflitti e le interazioni tra le sue diverse componenti.

in un`agile introduzione rivolta al largo pubblico non meno che agli specialisti, il punto sull`opera "universale" di uno dei massimi artefici della cultura umanistica e rinascimentale.

il jazz non e` solo musica, e` pure un insieme di concezioni, teorie, racconti, film, documentari, fotografie. tutto cio` ha contribuito a dare forma a un immaginario tanto bianco quanto nero, poiche` se la musica e` una creazione afro-americana, il discorso sul jazz rischia di separarla dai corpi che la producono, e dal loro colore. il jazz deve dunque essere considerato un "fatto sociale totale", un insieme di fenomeni nei quali sono implicati pratiche, discorsi e rappresentazioni. adottando un approccio non musicologico ma ad ampio spettro, questo libro e` insieme una nuova storia sociale del jazz, un tributo alla cultura afro-americana (la quale, privata di riconoscimento e di linguaggio, ha appunto "inventato" il jazz) e un tentativo di ritrarre il jazz attraverso quattro forme di rappresentazione di tale musica. il discorso primitivista vede il jazz come musica inferiore e selvaggia, contrapponendo al mondo istintivo dei suoni il mondo civilizzato dei testi. espressione dell`epoca metropolitana e meccanizzata, il discorso modernista collega il jazz all`industria culturale, alla standardizzazione e al consumo. il discorso politico intreccia il jazz alle rivendicazioni dei movimenti per i diritti civili sorti negli anni sessanta. il discorso sperimentalista, infine, riflette l`impatto del jazz sulle avanguardie artistiche.

questo libro, curato da pauli poco prima della morte, raccoglie un insieme di saggi che ben testimoniano la consapevolezza, che egli sempre ebbe vivissima, del significato piu` generale di ogni ricerca scientifica, valida non solo per il risultato singolo ma per il contributo piu` ampio al sapere. i saggi, percorsi dal tema comune del valore e dei limiti della conoscenza umana, possono essere distinti in due categorie: la prima puntualizza i personali apporti dell`autore e di altri grandi fisici alla scienza contemporanea; la seconda e` dedicata a riflessioni sul potere del pensiero e alla validita` di alcuni concetti fondamentali della teoria dell`evoluzione biologica e della psicologia dell`inconscio. lo stile asciutto e rigoroso e` animato dal ricordo personale di uomini ed episodi che fanno oggi parte della leggenda della fisica e, piu` in generale, della conoscenza umana.

il mondo dell`arte e la scienza che studia la visione sembrano avere solo una lontana parentela. tuttavia, quando leonardo da vinci scrisse che fra tutti i colori i piu` gradevoli sono quelli in opposizione cromatica tra loro, stava formulando una verita` fisica sul cervello visivo. lo visione dall`interno e` il primo tentativo di collegare arte e modalita` di funzionamento del cervello visivo. attraverso una galleria di esempi, che comprendono artisti come michelangelo, rembrandt, vermeer, magritte, malevic e picasso, semir zeki guida il lettore in un viaggio nella neuroestetica. descrive con convincenti dettagli in che modo le diverse aree cerebrali reagiscono agli elementi dell`arte visiva: il colore, la forma, la linea e il movimento, e arriva alla conclusione che la nostra esperienza dell`arte e` strettamente collegata al funzionamento del cervello.

la vendetta chiede di uccidere colui che uccide. e chi uccide colui che uccide? anspach invita qui a un viaggio di scoperta dei meccanismi e delle implicazioni della reciprocita`, che porta il lettore ad aggirarsi, tra circoli viziosi e circoli virtuosi, nei territori limitrofi dell`antropologia, dell`economia, della sociologia e della psicologia. dallo scambio violento e distruttivo della vendetta a quello pacifico e costruttivo del dono, dallo scambio di prestazioni all`interno della coppia fino alle transazioni dell`economia di mercato, il circolo delle interazioni tra individui trova una garanzia di unita` e armonia a un livello superiore, in un "terzo" trascendente: gli dei e gli spiriti magici, la relazione di coppia, lo stato e oggi il mercato, in quanto presunta forza "autoregolata". ma tale garanzia non deve diventare un vincolo costrittivo: se non vogliamo rimanere intrappolati in circoli viziosi, dobbiamo imparare a guardare dall`esterno le nostre interazioni per ripensarle e trasformarle da protagonisti consapevoli. e questo vale anche per l`economia; i nemici piu` insidiosi della societa` aperta non sono oggi forse quelli che ci invitano a sottomettere la totalita` degli scambi alla "mano invisibile" di un mercato divinizzato?

in questo limpido libretto del 1973, konrad lorenz, premio nobel per la medicina, affronta, nella prospettiva della biologia e dell`etologia, alcuni problemi capitali che si pongono al mondo di oggi. tali problemi, secondo lorenz, corrispondono ad altrettanti , che la civilta` occidentale ha accumulato nella sua evoluzione e che minacciano oggi di ucciderla. la sovrappopolazione, la devastazione della terra, l`indottrinamento coatto, le armi nucleari, l`ostilita` e l`indifferenza che si annidano nel corpo della societa` sono tutti anelli di una stessa catena fatale, prodotta da un atteggiamento incurante e rapace verso la vita. distesamente e acutamente, con l`occhio lucido dello scienziato e insieme con appassionata partecipazione, lorenz analizza le cause e i meccanismi di questi e altri peccati, la cui gravita` e` spesso tanto maggiore in quanto non vengono riconosciuti come tali - e le sue pagine daranno una prova convincente di quale aiuto prezioso possano offrire antiche e nuove scienze, come la biologia e l`etologia, nel tentativo di comprendere processi che coinvolgono oggi la vita di tutti.

questo piccolo libro e` un illuminante, lucido e utile resoconto, scritto da un occidentale, di come un occidentale possa avvicinarsi allo zen. un professore tedesco di filosofia, eugen herrigel, vuole essere introdotto allo zen e gli viene consigliato di imparare una delle arti in cui lo zen da secoli si applica: il tiro con l`arco. comincia cosi` un emozionante tirocinio, nel corso del quale herrigel si trovera` felicemente costretto a capovolgere le sue idee, e soprattutto il suo modo di vivere. all`inizio con grande pena e sconcerto. dovra` infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poi che sono sbagliate le sue intenzioni, infine che proprio le cose su cui fa affidamento sono i piu` grandi ostacoli: la volonta`, la chiara distinzione fra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. ma il tocco sapiente del maestro aiutera` herrigel a scrollarsi tutto di dosso, a restare "vuoto" per accogliere, quasi senza accorgersene, l`unico gesto giusto, che fa centro quello di cui gli arcieri zen dicono: "un colpo, una vita". in un tale colpo, arco, freccia, bersaglio e io si intrecciano in modo che non e` possibile separarli: la freccia scoccata mette in gioco tutta la vita dell`arciere e il bersaglio da colpire e` l`arciere stesso.




tutti sanno che nel 1964 dante isella restitui` il testo delle "note azzurre" affidato a sedici quaderni autografi dalla copertina azzurro oltremare -, consentendoci cosi` di accedere a un immenso diario in cui le notazioni autobiografiche si alternano a giudizi letterari e politici spregiudicati, a infiniti spunti di novelle e romanzi mai scritti, ad aforismi esemplari, a sarcasmi violenti e a fantasiose ironie, ad aneddoti non di rado scabrosi su contemporanei illustri o poco noti. pochi pero` sanno che gia` nel 1955 isella aveva allestito per ricciardi un`edizione nella quale figurava un mannello di dodici note splendidamente insolenti tralasciate, per motivi di opportunita`, nel 1964 (parimenti, alcuni nomi propri furono sostituiti da asterischi), e che quella magnifica e preziosa edizione non venne mai pubblicata: resa dall`editore agli eredi dopo la rinuncia da parte di ricciardi a distribuirla, la tiratura di circa 1.000 esemplari e` rimasta per oltre cinquant`anni relegata negli archivi della casa pisani dossi di corbetta presso magenta. in occasione del centenario della scomparsa dello scrittore (avvenuta il 16 novembre 1910), essa vede la luce, accompagnata da un ampio saggio di niccolo` reverdini che ne ricostruisce l`intricata, e appassionante, vicenda.

mirbeau, romanziere oggi dimenticato forse anche perche` "politicamente scorretto", racconta in questo romanzo un`avventurosa indagine nella solitudine di una coscienza sconvolta dalla malattia moderna per eccellenza, la nevrosi. e` l`incapacita` di reprimere i prorpi desideri a minare dall`interno la condotta del personaggio, rendendola contraddittoria e incomprensibile.

gli autori di questa raccolta (george macdonald, kenneth grahame, edith nesbit, mary de morgan, evelyn sharp), pur nella diversita` degli stili e con l`originalita` con cui ciascuno reinterpreta temi e forme delle fiabe tradizionali, abbracciano i valori di una middle class riformista che sosteneva gli ideali dell`immaginazione e della fantasia contro il conformismo dell`ordine sociale dell`eta` vittoriana.

"commedia oscura", tragicommedia: i vari tentativi di definire il genere di questa opera shakespeariana sono tutti nel segno dell`ibrido e dell`ambiguo. ambiguo e` il suo protagonista, quel "duca stravagante dagli angoli oscuri" che lascia temporaneamente il potere al virtuoso angelo per poi osservare e controllare dall`esterno lo spettacolo crudele, da lui stesso allestito, di un esercizio del potere torbido e corrotto e di una cupa e repressa sensualita`. e tragicamente ambiguo e` angelo, inflessibile nell`applicazione della legge ma ben presto artefice di un turpe ricatto sessuale, e isabella, e claudio, paralizzati dal terrore ma incapaci di distinguere tra la giustizia e la pieta`, tra il peccato e la virtu`.

pubblicato nel 1920, mentre mansfield era ancora in vita, il libro e` una raccolta di piccoli capolavori letterari. accanto all`influsso dal nuovo linguaggio cinematografico, che ben si armonizza con la tecnica narrativa "impressionista", la raccolta rivela - come di consueto in mansfield - un forte portato biografico, che conduce a temi come la malattia, l`infanzia, il sentimento, e il disagio di essere donna in una societa` patriarcale. capace al contempo di offrire ai lettori la propria esperienza di vita e il proprio sguardo curioso sul mondo, mansfield e` oggi riconosciuta come una delle figure di spicco del modernismo letterario inglese, per il rinnovamento linguistico e strutturale che ha operato attraverso la forma del racconto.

1943-1957, epopea picaresca di una comunita` dell`appennino meridionale, composta da stravaganti figure di avventurieri e filosofi, di inventori e disoccupati, di politicanti e venditori ambulanti, sempre in bilico tra una lucania magica e depressa e il desiderio di ricchezze. in sottofondo scorre la grande storia: dalle macerie del dopoguerra alle lotte agrarie, dalle battaglie politiche del 1948 alla stagione della ricostruzione che conduce agli anni del boom economico. "ballo ad agropinto" ripercorre un periodo di novecento, in cui, tra illusioni e disincanto, la memoria contadina cede alla societa` di massa e le rivalse economiche, che fanno da prologo all`esodo degli emigranti meridionali verso il nord italia.

il 3 gennaio 1698 nasce a roma pietro trapassi. il giurista letterato gianvincenzo gravina, preso a benvolere il fanciullo ne grecizza il nome in metastasio e lo affida all`educazione del filosofo cartesiano gregorio caloprese. entrato in arcadia come aretino corasio, pietro scrive l`angelica in cui carlo broschi, con cui intreccera` un legame che durera` tutta la vita, interpreta il ruolo di tirsi. l`appoggio di marianna d`althann, e soprattutto la fama ottenuta coi sette libretti dal 1794 in poi, fruttano a metastasio la raccomandazione di apostolo zeno e l`incarico di poeta cesareo dal 1730. a vienna, dove rimane fino alla morte, scrive diciannove drammi, sette oratori per la quaresima, sonetti, rime diverse, poemetti in ottave e terzine.

il mito della sposa che sceglie di morire al posto del marito proviene da un antichissimo motivo folclorico, diffuso dall`europa settentrionale fino all`india. la tragedia di euripide e` la prima versione letteraria a noi nota della favola, e costituisce la pietra di paragone con cui si sono confrontati nei secoli poeti e scrittori fino all`eta` moderna. nel passaggio dalla favola al dramma la vicenda subisce una profonda metamorfosi, e inevitabilmente suscita riflessioni sull`amore coniugale, sul rapporto tra genitori e figli, sul valore del sacrificio e infine, in termini piu` lati, sulla vita e sulla morte. questi temi saranno ripresi, in modi e stili e con soluzioni diverse, da wieland, yourcenar, rilke, raboni.

una delle prime figure di letterato professionista e interprete autorevole dell`establishment culturale del suo tempo, samuel johnson (1709-1784) - o il "dottor johnson" secondo il piu` noto appellativo - lega la sua fama al primo dizionario della lingua inglese (1747-55) e a eccellenti e innovative opere critiche, tra le quali le vite dei poeti (1779-81) e una famosa edizione dei drammi di shakespeare che costituisce una delle prime moderne valutazioni della grandezza del drammaturgo inglese. oltre a rasselas e alla tragedia irene, scrisse un viaggio alle isole occidentali della scozia e pubblico` moltissimi saggi su "the rambler" e "the idler".