

alla loro comparsa, nel 1726, "i viaggi di gulliver" conquistarono immediatamente un pubblico vastissimo e trasversale: se i bambini erano catturati dalla sua trama fantastica, i politici ne coglievano il veleno satirico, riversato sugli eventi e la societa contemporanea. da allora, il libro ha continuato a esercitare un fascino duraturo su lettori di ogni genere, distinguendosi come un unicum nella letteratura mondiale per la sua capacita di agire su piu livelli. il primo piano e quello della pura invenzione narrativa: swift costruisce mondi che funzionano come fiabe geometriche, dove la meraviglia e regolata da una logica ferrea. nei quattro viaggi compiuti da lemuel gulliver, il lettore assiste attraverso il suo sguardo a un`infinita serie di prodigi - minuscole cucitrici che infilano invisibili fili di seta in altrettanto invisibili aghi, vespe grandi come pernici e rumorose come cornamuse, un`isola che fluttua in cielo grazie a un enorme magnete e a un assale di diamante -, e vi si abbandona con la curiosita rapita dei bambini. ma oltre a stimolare l`immaginazione visiva, swift mette alla prova la nostra capacita di interpretazione. nei "viaggi di gulliver", le apparenze spesso ingannano, e l`ironia - tagliente e corrosiva - permea quasi ogni frase. non e un caso che, nell`ultimo capitolo, il giuramento che il protagonista pronuncia per affermare la propria sincerita riecheggi le parole di sinone, l`ingannatore che condusse i troiani a spalancare le porte al cavallo di legno. e a un ulteriore livello, sotto la satira, oltre la favola, resta la domanda portante dell`opera: che cos`e davvero l`essere umano? sovrano della natura o insetto che si crede re? meschino come un lillipuziano, feroce come uno yahoo, o ingenuo come il "gullible" gulliver? swift non fornisce risposte, ma voltata l`ultima pagina chi legge ha la sensazione di aver guardato l`umanita intera attraverso una lente deformante - e di avervi scorto, alla fine, il proprio volto. grazie all`ampio corr






