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da tre celebri raccolte di racconti di heinrich boll e` tratta l`antologia della sua vena dissacratoria: storie brevi in cui ha affinato le sue armi per combattere le ipocrisie e le ingiustizie della germania occidentale. zampate morbide all`apparenza, in sostanza feroci, alla purulenta illusione della societa` del benessere.


gia` nei racconti di "il treno era in orario" e "viandante, se giungi a spa...", heinrich boll aveva dolorosamente rievocato i drammi del conflitto mondiale e della germania postbellica. ma nel romanzo "dov`eri adamo?" gli orrori della guerra divengono veri protagonisti della narrazione. quasi fossero episodi indipendenti, i nove capitoli del romanzo sono infatti altrettante sequenze in presa diretta su quella inarrestabile tragedia che strappa agli uomini e alle donne, ai militari e ai civili, ogni progetto e ogni sentimento. dai cruenti combattimenti sul fronte orientale, all`orrore dei campi di sterminio, boll racconta con sconcertante realismo schegge di follia e crudelta`.

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la cara zia milla ha sempre avuto un`unica debolezza, facilmente perdonata e anzi assecondata da tutta la famiglia: l`albero di natale. interrotta durante gli anni piu` duri della guerra, la sua abitudine di decorare minuziosamente l`abete riprende fin dal 1946. ora, pero`, zia milla, anche a fine stagione, si rifiuta di rimuovere i nanetti, i dolci e l`angelo dalla punta dell`albero. per lei tutti i giorni e` natale. e, per non scatenare una crisi isterica, ogni sera il parentado mette in scena una commedia sempre piu` grottesca, tra canti, candele e marzapane. un inganno che, solo in apparenza innocente, avra` conseguenze inimmaginabili. e` questa la trama del racconto che da` il titolo alla raccolta, fatta di tredici storie fulminanti, dissacranti, feroci nel delineare assurdita` e contraddizioni, ingiustizie e ipocrisie della germania postbellica: "in guerra si canta, si spara, si discorre, si combatte, si soffre la fame e si muore - ci dice boll - e si buttano bombe; tutte cose poco allegre, e ricordandole non voglio assolutamente annoiare i miei contemporanei. sono costretto a ricordarle perche` tutte hanno avuto la loro importanza per le storie che voglio raccontare". ancora una volta, boll si conferma maestro di una satira pungente e scrittore abile nello scolpire, in poche pagine, personaggi e atmosfere, offrendo un ritratto senza censure della vita tedesca del dopoguerra.

come tutti i clown, hans schnier si serve di una maschera per svelare la verita`, e cosi` facendo le sue pantomime diventano una critica, sarcastica e feroce, al miracolo economico della germania, che con il nuovo benessere liquida troppo sbrigativamente, insieme al passato, le proprie responsabilita` storiche. anche nell`ipotesi di dover rinunciare a tutto, persino alla professione, hans conserva il gusto della denuncia, dello smascheramento e le sue "opinioni" saranno accuse sempre piu` pungenti rivolte alla societa` opulenta e ipocrita in cui vive, un mondo che ha smarrito ogni autentico valore. incapace di accettare avvilenti compromessi, finira` a mendicare sui gradini della stazione di bonn; pur segnato dalla disperazione, il suo rimarra` l`unico vero volto fra le tante maschere. capolavoro della narrativa tedesca del secondo novecento, "opinioni di un clown" desto` vivaci reazioni, divenendo un caso politico oltre che letterario: , dira` boll vent`anni dopo la pubblicazione, che .

nel 1947 il giovane boll mette mano a un romanzo sul tema del conflitto tra cristianesimo e nazionalsocialismo, che l`editore tuttavia respinge perche` "la descrizione dell`esercito tedesco - pur essendo noi stessi contrari a ogni forma di militarismo - appare priva di sfumature e sembra frutto soltanto di un risentimento non ancora elaborato". deluso e offeso dalla valenza ideologica di tale giudizio, boll accantono` il romanzo e non volle mai piu` riconsiderarlo. quando finalmente "croce senza amore" ha visto la luce in germania, l`eco suscitata e` stata davvero grande. perche` questo romanzo testimonia inequivocabilmente come boll fosse fin dagli esordi il grande scrittore morale destinato a vincere il nobel.

premio nobel per la letteratura nel 1972, heinrich boll scrisse questi racconti a partire dal secondo dopoguerra facendone vive testimonianze di quel clima di disillusione e amarezza diffuso tra i giovani tedeschi nel periodo postbellico. i temi affrontati (le divisioni ideologiche in seno alla famiglia, l`indecisione dei piu` anziani, l`impegno nella lotta verso il totalitarismo, il leitmotiv della guerra...) sono gli stessi che lo scrittore approfondira` in altri testi, con sguardo sempre piu` acuto.


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Il volume raccoglie racconti giovanili, inediti in Italia, di Heinrich Boll e consente al lettore uno sguardo sulla Germania dilaniata dall'angoscia del dopoguerra. Il valore della raccolta è perciò duplice: letterario da un lato, perché consente di indagare gli esordi di questo scrittore, e politico-sociale dall'altro, perché anche l'inquietudine che percorre la Germania odierna ha le sue radici nella tragedia della seconda guerra mondiale.



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