
"educazione europea" e` il romanzo d`esordio di romain gary, ma non e` affatto una

a fort-lamy, nell`africa equatoriale francese, il centro d`attrazione e` l`hotel del ciadien. il caffe`-bar-dancing e` di proprieta` di habib, una canaglia col sigaro perennemente alle labbra, il sorriso beffardo che non si rivolge a nessuno in particolare, ma pare destinato alla vita stessa, e di un suo protetto: de vries, un giovane esile, eretto, capelli biondi ondulati, che si fa vedere raramente a fort-lamy e trascorre il tempo a braccare la natura in tutti i suoi rifugi col suo bel fucile col calcio incrostato d`argento. fino a qualche tempo fa il ciaden era un luogo piuttosto desolato, poi e` arrivata minna, tedesca, bionda, un gran corpo vistoso, un passato da dimenticare alle spalle, e l`atmosfera e` cambiata. un giorno, mentre minna e` al bar intenta a scegliere i dischi per la serata, piomba sulla pista da ballo un uomo con un viso energico e un po` scuro, i capelli castani e ricciuti, che ogni tanto rigetta indietro con un gesto brusco. l`uomo ordina un rhum. poi comincia a parlare a minna. non le dice ne` chi e` ne` da dove viene, ma le parla degli elefanti, delle migliaia di elefanti che vengono uccisi ogni anno in africa. meravigliosi animali in marcia negli ultimi grandi spazi liberi rimasti al mondo, abbattuti senza pieta`. e cosi`, quasi senza accorgersene, minna e morel, il "francese pazzo", l`"avventuriero dello spirito" compiono l`uno verso l`altra i primi passi di un`avventura che diventera` leggenda in ciad e in tutta l`africa equatoriale francese.

chi non ha pensato un giorno che viviamo giusto per onorare i sogni, le speranze e i sacrifici dei nostri genitori? romain gary non soltanto ha nutrito questo pensiero, ma vi ha dedicato questo libro. era bambino, gary, all`alba appunto della sua vita, quando promise a sua madre di tornare un giorno a casa dopo aver strappato vittoriosamente il possesso di questo mondo ai potenti e ai malvagi. prima di biancaneve, prima dei sette nani e della fata carabosse, sua madre, infatti, gli sussurro` i nomi della vasta schiera di nemici contro cui un uomo deve battersi. c`e` prima di tutti tatoche, il dio della stupidita`, poi merzavka, il dio delle certezze assolute, filoche, il dio della meschinita` e dei pregiudizi, e tanti altri piu` insidiosi e nascosti...
