Sono quasi dieci anni che Ryan Boldt ed i suoi Deep Dark Woods, formazione canadese molto conosciuta anche in Usa ed in Europa, dominano la scena folk elettrica. Una formazione dal suono folk rock, con influenze dark e country. Un suono costellato da testi torbidi ed oscuri, che parlano di pestilenze e tragedie in generale, alluvioni, disastri, tragedie di ogni tipo. Testi che mischiano fiori e tombe, dove la gentile brezza estiva si spegne in un diluvio torrenziale. Non certo un viaggio nell'Eden. Ma la musica, intensa e magnetica, si sviluppa in modo fluido, intessendo suoni ed immagini in modo unico, al punto da rendere la band una delle più interessanti nella scena attuale. Molto cultizzati, anche nella vecchia Europa, i Deep Dark Woods sono una band di indubbio spessore e sanno trasformare in forme folk tradizionali, antichi valzer irlandesi, Broadside ballads e persino le ninne nanne per i più piccini.
Il secondo lavoro della band canadese, in digipack
Il primo album della formidabile band canad ese
Per questo terzo disco della band canadese sono state scritte parole forti. Il suono, roots oriented, trae ispirazione da The Band, le canzoni sono molto belle e la band si pone su un piano innovativo rispetto al panorama Americana: li possiamo mettere sullo stesso piano ( non parliamo di suono, ma di valore ) di gente come Low Anthem, Mumford and Sons, Gillian Welch e Fleet Foxes. E poi, fatto non trascurabile, ci sono una manciata di canzoni di grande livello. Da scoprire assolutamente.