
Registrato a Nashville, assieme alla sua longeva band, the WPA Ballclub, e con ospiti del calibro di Luther Dickinson, Robyn Hitchcock, Amy Rigby ed Aaron Lee Tasjan, Light Sensitive ha un suono sia moderno che decisamente classico e puntualizza la dichiarazione di buona parte della stampa di settore Americana, che Burch è uno dei migliori autori, che operano in questo periodo. C'è da dire che Paul Burch ha sempre lavorato abbastanza nell'ombra, evitando di farsi notare più di tanto. Le sue collaborazioni ( Lambchop, Waco Brothers, Candi Staton, tanto per citarne alcuni ) sono di qualità ma non sono degli eventi. Ma, con questo disco, il suo nome sta venendo finalmente alla ribalta.

Il nuovo album di Paul Burch, storyteller e cantautore di matrice country, è dedicato alla storia ed alla figura di Jimmie Rodgers, the singing yodeler, un musicista vissuto a cavallo tra gli anni venti e trenta che ha influenzato centinaia di musicisti. Burch scrive delle canzoni dedicate a Rodgers, non rifà le sue, e si fa aiutare da una bella serie di musicisti, raggiungendo un risultato molto interessante. Sono con lui Jon Langford ( Mekons ), Waco Brothers, Billy Bragg, Gary Tallent della E Street Band ed il violinista di Nashville Fats Kaplin, tra gli altri.

Paul Burch è un musicista country, anzi honky tonk. Ma non è tipico, anzi. La sua musica ha molte radici rock, anche inattese, e viaggia in bilico tra antico e moderno, con delle liriche molto personali e sonorità difficilmente classificabili. Prodotto da Fats Kaplin, il nuovo lavoro di Burch contiene 13 canzoni con due covers molto originali: Ocean of Tears di Tennessee Ernie Ford e I'm Going to Memphis, pubblicata originariamente sulla raccolta curata da Alan Lomax, Blues in the Mississippi Nights.

Nuovo album per uno dei musicisti che hanno originato il movimento alternative country. Non per nulla è un prodotto Bloodshot.