
Disco del mese Aprile 2025.
Non è scontato che un singer-songwriter da sempre al lavoro all'interno di una band, riesca essere altrettanto se non più significativo da solista: è il caso di Craig Finn, leader della rock band Hold Steady che da qualche tempo ha iniziato a sentirsi a proprio agio nei panni del cantautore. Prodotto da Adam Granduciel dei War on Drugs, i cui membri sono in gran parte presenti, Always Been sembra ispirato e animato da una nuova energia, tanto da poter essere considerato come uno dei lavori più piacevoli e diretti della carriera dell'autore: il primo da ascoltare nel caso non lo si conoscesse. Edizione USA.

La pandema, l'uccisione di George Floyd ed altri fatti accdauti nel periodo che stiamo vivendo, hanno lasciato il segno sul nuovo album di Craig Finn, leader degli Hold Steady e rocker sempre molto legato ai fatti di vita. Finn è molto legato a questo disco, lo considera speciale e completamente diverso da tutto quello che ha fatto in passato.

Nuovo album solista per il leader degli Hold Steady. Scritto e preparato in coda al suo lavoro più recente, Faith in The Future, We All Want The Same Things conferma la bravura di Finn, uno degli autori americani più perspicaci e preparati della attuale generazione musicale ( New York Times ), Craig Finn è un perfetto rock balladeer, elettrico, con le chitarre al posto giusto, canzoni solide e misurate, ed una qualità media alta. Come conferma questo nuovo lavoro. Edizione limitata in vinile, stampa Usa.

Nuovo album solista per il leader degli Hold Steady. Scritto e preparato in coda al suo lavoro più recente, Faith in The Future, We All Want The Same Things conferma la bravura di Finn, uno degli autori americani più perspicaci e preparati della attuale generazione musicale ( New York Times ), Craig Finn è un perfetto rock balladeer, elettrico, con le chitarre al posto giusto, canzoni solide e misurate, ed una qualità media alta. Come conferma questo nuovo lavoro.

Craig Finn è il leader degli Hold Steady, una delle rock band Usa più interessanti di questo nuovo millennio.Finn si stacca dal suono della band per il suo primo lavoro come solista. Il suono è più roots oriented, con un tocco di Americana che non guasta ( e l'uso della steel guitar che fa molto radici ) e le canzoni ne guadagnano in personalità. Ballate classiche, belle melodie, una voce decisa ed una penna sicura.
Il disco di Finn è tra le sorprese di inizio anno, un disco di American rock nel senso più classico.