
il "medico della mutua" ha esercitato il suo "mestiere di medico" - di famiglia, di ambulatorio, di territorio, "di base" - per trentacinque anni, dalla creazione nel 1943 dell`istituto nazionale assicurazione malattie (inam) alla istituzione nel 1978 del servizio sanitario nazionale (ssn). ha ricevuto apprezzamento dai molti assistiti che hanno trovato in lui una risposta adeguata ai loro bisogni. al contempo le istituzioni detentrici del "potere" politico hanno dimostrato pressoche` costantemente disattenzione e disaffezione per il suo "sapere" sanitario. ha retto per sette lustri le sorti di una sanita` pubblica ritardataria, svalutato a "medico generico" dal confronto con la medicina esercitata dal "medico specialista". oggi sono numerose le raccomandazioni e gli appelli che propongono riforme della sanita` pubblica ambulatoriale e territoriale. nell`ascoltarli, senza udire mai un cenno di autocritica e tanto meno di "mea culpa", l`autore di questo libro, ripensando il passato, mette in guardia pensando al futuro.

questo libro arricchisce, e in un certo modo completa, il precedente "una dinastia di medici. la saga dei cavacciuti-moruzzi", dove si ripercorrono le vicende di una famiglia nella quale spicca la figura di giuseppe moruzzi, "fisiologo tra i piu` grandi nel mondo". ricordi diretti e familiari, testimonianze, documenti, ci restituiscono l`immagine di uno scienziato-umanista, "filosofo spontaneo", la cui passione per la letteratura e` quasi pari a quella per la ricerca. a chicago nel 1949, in collaborazione con horace magoun, avviene la scoperta "epocale": la dimostrazione dei meccanismi fondamentali della regolazione del sonno. la scoperta di moruzzi e di magoun meritava il premio nobel, scrive cosmacini. questa biografia di un nobel mancato e` un omaggio a un grande scienziato e, in fondo, anche alle migliaia di ricercatori e studiosi che, fuori dai riflettori, fanno progredire la scienza e spesso hanno aperto la via al successo di altri.

in "medicina per i poveri e per i ricchi" un grande storico della sanita` ci aiuta a ripercorrere piu` di duemila anni di trasformazioni nella lotta contro le malattie, dalla magia e dalla emancipazione ippocratica dell`arte della cura alla odierna medicina ipertecnologica. e la storia dei mutamenti delle concezioni e conoscenze in campo medico-sanitario e delle loro applicazioni pratiche negli individui e nel corpo sociale. e il lungo e tortuoso percorso nel quale filosofi, scienziati, predicatori e legislatori hanno interagito nel modellare la medicina e la sanita` nelle diverse temperie della storia. l`autore ci introduce in un pantheon di personaggi illustri e umili che, a modo loro, hanno contribuito a promuovere, o talvolta hanno avversato, il progredire delle teorie e delle pratiche nella cura della salute. le grandi conquiste della scienza - e` il monito dello storico - ripropongono pero`, e con rinnovata urgenza, la sfida delle disuguaglianze nell`accesso a cio` che la medicina contemporanea e` in grado di offrire. sull`immediato futuro pesa ancora l`antica dicotomia tra una "medicina per i ricchi" e una "medicina per i poveri".

il libro raccoglie un ciclo di lezioni che il professor giorgio cosmacini ha tenuto, nel corso dell`anno accademico 2021-22, all`universita` vita-salute san raffaele di milano. le dissertazioni esposte in questo volume - come precisa il sottotitolo - non costituiscono una storia della medicina come e` comunemente intesa, cioe` del procedere attraverso i secoli delle conoscenze delle malattie e della capacita` di curarle. in queste "lezioni" vengono trattate "alcune rivoluzioni succedutesi nel corso di una storia piu` che bimillenaria e che meritano di essere dette rivoluzioni filosofiche". cosmacini ci guida in una galleria di personaggi, teologi, filosofi, politici, matematici, fisici, astronomi, biologi e medici che, dalle geniali e straordinarie "intuizioni" dei greci fino alla scienza moderna, hanno interagito nel plasmare la medicina e le scienze della vita. corredate di una ricca bibliografia, sono "lezioni" da studiare. ma anche una boccata d`aria di alta montagna.

dante e` l`ultimo poeta medievale, il grande campione di un medioevo in declino, ed e` il primo poeta della modernita`, non solo dal punto di vista linguistico, ma anche per come sa usare i vari aspetti della scienza e della cultura del suo tempo radunandoli al servizio del suo insegnamento morale. in firenze, egli e` ascritto, nominalmente, alla corporazione dei medici. e un "sapiens de medicina", pur non avendola studiata, ne` professata, e di medicina e medici parlano diffusamente le tre cantiche della divina commedia. il volume presenta appunto una ricognizione del testo della commedia con riferimenti al campo medico-sanitario e individua passi salienti della "sapienza medica" di dante. un punto di vista sicuramente originale all`interno della copiosa produzione editoriale occasionata dalla ricorrenza settecentenaria della sua morte.

questo libro e` la narrazione di una vicenda "biopolitica" che, con riferimento ai narrati "anni verdi", ha pochi precedenti in letteratura. privilegiare la dimensione politica nell`eta` evolutiva - dai 4 ai 15 anni - puo` sembrare un controsenso, un vezzo o un azzardo. cosi` non e`. l`eta` "di crescenza", in cui crescono idee ed emozioni, propizie anche al formarsi di un`aurorale coscienza politica, e` coinciso con anni cruciali della storia d`italia - dal 1935 al 1946 -, segnati da guerre, lotte, eventi di vita e di morte, taluni dei quali hanno visto l`autore, allora ragazzo, testimone partecipe.

questo libro ha per argomento la medicina e i medici che l`hanno interpretata e attuata in italia nel ventennio compreso tra le due guerre mondiali. esso viene a inserirsi nella bibliografia non esigua dedicata alla sanita` italiana durante il fascismo, alla quale l`autore ha gia` contribuito. la rivisitazione attuale piu` vasta dell`argomento segue, in generale, l`andamento cronologico unidirezionale delle vicende narrate e tuttavia, talvolta, segue un percorso zigzagante "tra passato e presente" e "tra presente e passato" conforme all`insegnamento storiografico trasmesso da marc bloch nel suo "me`tier d`historien". giorgio cosmacini e` medico, laureato in filosofia, docente universitario. storico e filosofo della medicina, e` socio onorario della societa` italiana di igiene e sanita` pubblica e della societa` italiana di antropologia. e socio emerito della societa` italiana di radiologia e autore di molte opere, alcune delle quali pubblicate anche all`estero. nel 2017 e` stato insignito dell`ambrogino d`oro da parte del comune di milano.

dalla peste del trecento all`aids, alla sars e alle altre patologie del nostro tempo. il maggior storico della medicina in italia racconta come siamo giunti a trattare le malattie dal primitivo empirismo medico fino alle odierne tecnologie, come sono cambiati i luoghi di cura dagli antichi alberghi ai moderni ospedali, come si e` modificato il rapporto medico-paziente e medico-societa`, come i vari modelli di medicina hanno prodotto nei secoli benefici o pericoli, stagnazione o progresso. una storia della scienza nella quale la lotta contro le malattie e le armi messe in campo a difesa della salute si intrecciano con le idee e le culture delle societa` occidentali in continua trasformazione.

il tragico scenario delle epidemie pestilenziali, nella milano sforzesca e spagnolesca, rinascimentale e barocca, vide giustapporsi e contrapporsi tra loro il "governo medico-politico" e il "governo ecclesiastico" della peste ricorrente. articolato negli oltre cento anni (1524-1632) di una storia cruciale, il libro indaga il rapporto tra stato e chiesa, tra scienza medica e fede religiosa. tale rapporto mutevole e` personificato, emblematicamente, nelle figure dei medici giovan pietro arluno, ludovico settata, alessandro tadino e dei cardinali ippolito 11 d`este, carlo e federico borromeo. i diversi modi dello storico confronto offrono spunti e riflessioni d`attualita`.

il libro, che si apre con una lunga presentazione del cardinale dionigi tettamanzi, narra, dopo la biografia di don carlo, la storia della sua fondazione. in particolare il libro prende in considerazione le diverse tappe della `resurrezione laica` dei mutilatini, dei poliomielitici, dei portatori di handicap, insieme alla scoperta dei loro problemi e bisogni e alla evoluzione delle tecniche e pratiche acquisite a loro vantaggio.

giovanni rasori (parma, 1766-milano, 1837) fu un personaggio scomodo: lo fu anzitutto per l`accademia, di cui contesto` le posizioni conservatrici e retrive arroccate nella difesa di antichi privilegi; lo fu per il mondo medico, a cui indico` l`accidentata via di ricerca di una medicina nuova, forse avventata e certamente utopica, ma a suo avviso adeguata alla societa` egualitaria nata dalla rivoluzione. rasori fu scomodo per i francesi, incalzandoli con un giacobinismo scientifico nutrito delle idee rivoluzionarie da loro stessi esportate e poi messe a tacere; e lo fu per gli austriaci, durante la restaurazione, cospirando contro di essi.

dall`antica concezione di galeno (che riteneva i tumori polluzioni esterne di un anomalo sconcerto umorale dell`organismo) agli studi dell`ottocento che scoprono nei tumori una forma letale di "anarchia" delle cellule, fino a oggi, quando finalmente si prospettano validi sistemi di cura, l`attenzione dei ricercatori nei confronti delle neoplasie e` andata gradualmente crescendo. insieme alla malattia, che ha sopravanzato numericamente tutte le altre cause di morte, un`autonoma disciplina medica - l`oncologia - ha fatto passi da gigante nella comprensione e nella cura della patologia.

uno dei problemi piu` dibattuti, nell`ambito della tipologia delle professioni, e` quello della nascita, dell`affermazione, del consolidamento e dell`eventuale declino di questa o quella figura professionale. questo libro, attraverso una galleria di personaggi, descrive come si sono configurati via via, dal settecento al novecento, in italia, il patologo e il clinico, il medico alternativo e il medico di famiglia, il medico di laboratorio e il radiologo, l`ostetrico-ginecologo e il neuropsichiatra, il ricercatore-scienziato e il grande chirurgo. piu` in generale, delinea i `caratteri originali` del medico d`oggi. inoltre, attraverso l`analisi storica dei nessi tra professione e societa`, contribuisce a chiarire gli antefatti della questione sanitaria odierna.

la qualita` terapeutica del medico dipende solo dall`efficacia degli strumenti a sua disposizione o anche da una visione complessiva dell`uomo paziente? il medico puo` essere solo un tecnico del corpo o e` necessaria anche una filosofia della medicina?
