
<"mi raccomando, sii gentile con la zia vale`rie!". sono passati molti anni, ma je`rome se la ricorda benissimo quella "vecchia foca", con la sua faccia larga, grassa, il flaccido doppio mento, la peluria scura sul labbro superiore e quel disgustoso odore di vecchiaia e di odio. si era piazzata nella minuscola casa sopra il negozio di tessuti dove sua madre lavorava tutti i giorni, anche la domenica, e lui aveva capito subito che era cattiva, prima ancora che in un momento d`ira lei rompesse gli animaletti a lui cari piu` di ogni altra cosa al mondo, quelli con cui giocava, seduto per terra, davanti alla finestra a mezzaluna che sormontava l`ingresso del negozio.>

un gioco di canto e controcanto: 439 estratti da jung intorno all`anima e una sequenza di testi con cui hillman risponde a jung, ampliando il pensiero e talvolta contrapponendosi ad esso.

questa di pericle e` un noir, girato come un buon film americano degli anni quaranta, con un ritmo secco, un plot che non perde un colpo e personaggi che hanno uno spessore del tutto ignoto ai cliche` imposti dal genere: pericle, l`uomo-cane che diventa uomo e acquisisce consapevolezza di se` attraverso il rifiuto delle regole del suo mondo e l`incontro con una strana donna; e questa donna, nastasia, la polacca finita a lavorare a pescara in una fabbrica di copertoni, che se lo porta a casa e se lo portera`, forse, anche piu` lontano.

i solitari deliri e le tortuose riflessioni di un giovane scrittore errante nella vita urbana, accompagnato dalla sua inesorabile antagonista, la fame. un romanzo che sta sulla soglia della grande letteratura del novecento.

"la prospettiva di brown e` piu` radicale e piu` ampia di quella di marcuse, va decisamente verso quella che si potrebbe definire come abolizione della civilta` e della storia. attraverso il linguaggio le idee vanno a toccare, e a risuscitare, significati immemorabili e speranze inaudite. la psicoanalitica abolizione della repressione diventa in brown la cristiana resurrezione della carne, e si afferma esplicitamente che il "problema cui l`umanita` si trova di fronte e` intrinseco alla teologia cristiana". si chiude cosi` un grande ciclo e si ritrovano antichi valori perduti. come nelle paradossali ma rivelatrici pagine dedicate a martin lutero, dove la scienza piu` evoluta e` trasformata dall`interno fino a diventare religione." (sergio quinzio)

gli effetti personali della vittima: una ventiquattrore con dentro solo un panino raffermo e una pistola, un vestito con il marchio di un campo profughi, una stilografica acquistata nel new jersey. un noto commediografo inglese che per sfida al proprio mestiere ha accettato di scrivere il resoconto giornalistico di un grande processo politico d`oltrecortina. come sempre accade nel mondo delle spie, il disegno che fra delitti, depistaggi e smascheramenti sembra emergere ne nasconde un altro e un altro ancora.


quattro sorelle legatissime, un matrimonio imminente e un segreto atroce, che qualcuno ha sussurrato. una conversazione a piu` voci dove tutto e` divertente e terribile in pari misura, e quanto piu` si accende il divertimento, tanto piu` affiora un orrore che tutti sapremo riconoscere.

londra 1940. mentre nel cielo incrociano gli aerei tedeschi, il dottor haggard riceve la visita di james vaughan, un giovane aviatore che gli si presenta con una frase letale: "credo che lei conoscesse mia madre". strappato di colpo alle sue fiale di morfina e al culto feticistico di una donna perduta per sempre, haggard intraprende una lunga, tormentosa confessione, raccontando per la prima volta la vicenda che tre anni prima ha distrutto la sua vita.

tradotta da un`unica mano di poeta, l`intera opera teatrale di colui che swinburne, sul finire del secolo scorso defini` "il piu` grande scopritore, il pioniere piu` ardito e ispirato di tutta la letteratura poetica inglese". oggi esso ci attira come accenno a una letteratura virtuale che ha tutta l`arbitraria complicazione dell`artificio e insieme la necessita` di un processo della natura.

dopo aver setacciato le raccolte pubblicate da landolfi nell`arco di oltre quarant`anni (da "dialogo dei massimi sistemi" del 1937 a "del meno" del 1978), calvino scelse da ultimo 53 testi. organizzati in sette sezioni che corrispondono ad altrettanti spunti critici essi consentono di cogliere in tutte le sue sfaccettature un`opera che ha sul lettore l`effetto "d`unghia che stride contro un vetro, o d`una carezza contropelo, o d`una associazione di idee che si vorrebbe scacciare subito dalla mente". insomma: il vero landolfi, quello che "preferisce lasciare nell`opera qualcosa di non risolto, un margine d`ombra e di rischio: il landolfi che sperpera le sue puntate d`un colpo e le ritira bruscamente dal tavolo con gesto allucinato del giocatore".

e` notte fonda a pigalle, e l`insegna rossa del paicratt`s, dove approdano clienti che giocano li` la loro ultima carta, si riflette sul selciato come una chiazza di sangue. poi anche quella si spegne. una donna dal passo malfermo entra nel vicino commissariato di rue de la rochefoucauld. e` pesantemente truccata e sotto il finto visone indossa un abito di raso nero. ha lo sguardo di una bambina ansiosa. e` una delle spogliarelliste del picratt`s. dice di aver sentito due clienti che complottavano l`assassinio di una contessa piena di gioelli. ma la mattina dopo ritratta. poche ore dopo viene trovata strangolata nel suo appartamento. e quando anche una contessa morfinomane e decaduta viene assassinata, per maigret e` giunto il momento di indagare.

vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, istanti in cui l`identita` dell`altro si cancella mentre, di riflesso, dubitiamo della nostra. kundera trasforma una percezione cosi` segreta e sconcertante in materia romanzesca.

"be`be`! che idea chiamarlo be`be`!": sono passati dieci anni dal suo matrimonio e francois donge non e` ancora riuscito ad abituarsi a quel ridicolo soprannome che tutti hanno sempre usato per sua moglie. e nessuno, e tanto meno lui, avrebbe potuto immaginare che una domenica d`estate, servendo il caffe` nel magnifico giardino della loro villa in campagna, proprio quell`essere immateriale, di squsita eleganza, avrebbe versato nella tazzina del marito una dose mortale di arsenico. be`be` donge in prigione! inimmaginabile: eppure eccola avviarsi verso il carcere, tranquilla e disinvolta. e francois avra` tutto il tempo, durante la degenza in ospedale e nel corso del processo, per interrogarsi su quel gesto apparentemente inesplicabile.

da una parte un grande studioso, kien, che disprezza i professori, ritiene superflui i contatti con il mondo e ama in fondo una cosa sola: i libri. dall`altra la sua governante, therese, che raccoglie in se` le piu` raffinate essenze della meschinita` umana. il romanzo racconta l`incrociarsi di queste due remote traiettorie e cio` che ne consegue: la minuziosa, feroce vendetta della vita su kien, che aveva voluto eluderla con la stessa accuratezza con cui analizzava un testo antico.


nel dicembre del 1909 l`editore tedesco mohr chiese a croce di scrivere una sorta di "manuale di filosofia della storia". commessa stravagante, se rivolta a un autore secondo il quale "un volume di filosofia della storia non si puo` fare in niun modo; o almeno, non si puo` fare da me, che nego radicalmente la filosofia della storia". e singolare risultato, questo "teoria e storia della storiografia", che richiede quasi otto anni di lavoro, e si legge oggi come il libro che piu` di ogni altro scandaglia, e illumina, la tesi forse piu` celebre di croce: "ogni vera storia e` storia contemporanea".

madame du deffand visse da libertina gli anni turbolenti della reggenza; esercito` la potenza di grande salonnie`re nella parigi della meta` del settecento; sostenne d`alembert, fu amica di voltaire, ma guardo` con insofferenza agli illuministi come "partito"; si abbandono`, cieca e settantenne, alla passione per un uomo molto piu` giovane di lei. esercito` le migliori virtu` del suo secolo: il culto dell`intelligenza, la sovranita` del gusto, il senso della naturalezza. ma era, come scrisse cioran, devastata dal "flagello della lucidita`", che le faceva percepire il nulla e il tedio che formano l`essenza del vivere. edizione con un saggio di marc fumaroli.

"e` un libro che vorrei consigliare a tutti: medici e malati, lettori di romanzi e di poesia, cultori di psicologia e di metafisica, vagabondi e sedentari, realisti e fantastici. la prima musa di sacks e` la meraviglia per la molteplicita` dell`universo." (pietro citati)

"la vicenda si svolge in un clima soffuso di tenue ironia; e a questo si deve, mi pare, la riuscita del romanzo. tutti sono nervosi, inquieti, infelici, mentre il tocco narrativo di keyserling li accompagna con grande freschezza e ariosita`." (alfredo giuliani)

costa azzurra, 1938. vittima di un banale scambio di rullini josef vadassy, un timido insegnante di origine ungherese e incerta cittadinanza, viene arrestato con l`accusa di spionaggio. in realta` la polizia francese sa benissimo che vadassy e` innocente, ma sa anche che non e` in condizione di trattare: quindi, o entro 3 giorni scoprira` chi, fra gli ospiti del suo stesso alberghetto, e` il vero agente nemico, o si vedra` revocare l`indispensabile permesso di soggiorno. per imparare il mestiere di spia 3 giorni possono essere pochissimi, specie se i tuoi compagni di villeggiatura provengono da ogni parte d`europa e appaiono nel giro di una stessa conversazione l`innocenza stessa o la perfidia incarnata...

l`arizona e` gia` il decimo stato e tucson e` solo l`ultima delle innumerevoli citta` piccole e grandi che il commissario maigret attraversa, in compagnia dell`ufficiale dell`fbi incaricato di fargli da balia, nel corso del suo viaggio di studi americano. questo viaggio gli consentira` di apprendere parecchie cose: dal funzionamento dei grammofoni meccanici a quello della giustizia americana; da come si viaggia sulle strade del deserto a come si conduce un interrogatorio. apprendera` anche che se gli americani sono gentili con tutti e sorridono a tutti, poi la sera affogano in una bottiglia di wisky, e che a volte in una societa` civile e organizzata come quella americana, un delitto serve a ripristinare l`ordine costituito...

le lettere, scritte in gran parte nel campo di westerboek, che ci permettono di udire la voce di etty fino all`ultimo, fino a una cartolina gettata dal treno che la portava ad auschwitz.

il libro che svela tutto dei gatti - tranne il loro mistero.

"il libro che avete tra le mani e` uno dei piu` divertenti degli ultimi cinquecentomila anni. detto cosi` alla buona, e` il racconto comico della scoperta e dell`uso, da parte di una famiglia di uomini estremamente primitivi, di alcune delle cose piu` potenti e spaventose su cui la razza umana abbia mai messo le mani: il fuoco, la lancia, il matrimonio e cosi` via. e anche un modo di ricordarci che i problemi del progresso non sono cominciati con l`era atomica, ma con l`esigenza di cucinare senza essere cucinati e di mangiare senza essere mangiati." (dalla presentazione di terry pratchett)


"i fatti della vita di meyrink sono meno problematici della sua opera. nacque nel 1868 in una citta` della baviera. sua madre era attrice. (sarebbe troppo facile constatare che la sua opera letteraria e` istrionica). monaco, praga e amburgo si divisero gli anni della sua giovinezza. sappiamo che fu impiegato di banca e che aborri` quel lavoro. sappiamo anche che tento` due rivincite o due forme di evasione: lo studio confuso delle "scienze occulte" e la composizione di scritti satirici". con queste parole, a sei anni dalla morte dello scrittore, borges presentava meyrink ai lettori argentini, mettendone in luce, da grande critico, il principale merito: scrivere narrazioni oniriche che siano anche leggibili.

siamo negli anni fra le due guerre e le travagliate vicende coinvolgono una famiglia cosi` misera che puo` guardare dal basso la poverta`, fra un padre perennemente ebbro e vociferante contro il mondo, gli inglesi e i protestanti, e una madre che sbrigativamente trascina la sua tribu` verso la sopravvivenza. tutto ci arriva attraverso gli occhi e la voce del protagonista mentre vive le sue avventure. questo ragazzino indistruttibile, sfrontato, refrattario a ogni sentimentalismo, implacabile osservatore crea con le sue parole un prodigio di comicita` e vitalita` contagiose, dove tutte le atrocita` diventano episodi e apparizioni di un viaggio battuto dal vento verso la terra promessa.



un romanzo di avventure intellettuali e picaresche attraverso le follie del boom economico e le metamorfosi della societa` e del paesaggio, delle illusioni e dei caratteri. notti senza fine di giovani che discutono dei loro autori e dei loro amori fino all`alba, progettando grandi opere letterarie, teatrali e musicali. affetti, utopia, irrisioni e rivolte contro un oppressivo establishment culturale e politico. ma anche la verve della cafe` society, quando roma era una capitale cosmopolita e "passavano tutti di qui" e le donne erano "molto piu` belle e piu` intelligenti e spiritose e anche piu` alte degli uomini corrispondenti". e che cosa significa aver vent`anni e molti desideri, nell`italia di petronio, di d`annunzio e di sempre...

istanbul, anni trenta, nel corso di un ricevimento charles latimer, giallista inglese di successo, viene avvicinato dal colonnello haki, ufficiale dei servizi segreti e scrittore alle prime armi. haki allude a dimitrios makropulos, il piu` grande criminale europeo di quegli anni, coinvolto in ogni delitto, compreso il traffico di eroina e l`assassinio politico. e cosi` ha inizio l`"esperimento investigativo" di latimer, che inseguira` il criminale fra le rive dell`egeo, i quartieri turchi di sofia, i boulevard di bucarest.

"la bella di lodi" e` una commedia d`amore e soldi tra una splendida ragazza possidente e prepotente e un intraprendente meccanico, molto attraente e sexy. al di la` dei conflitti di classe, i due finiscono presto energicamente avvinghiati, strapazzandosi in luoghi non propizi, lungo l`autostrada del sole appena aperta: raccordi, svincoli, autogrill, garage, motel. ma non si tratta solo d`amore. la coppia deve fare i conti anche con altri aspetti importanti nella vita italiana di sempre: lavoro, famiglia, societa`, motori, differenze patrimoniali, musica leggera.


un giovane inglese in provenza, che coglie al volo l`occasione di una prima avventura amorosa; una giovane attrice di teatro, abituata ad andare fino in fondo nei suoi capricci; un attempato aristocratico, zio del giovane, che molto sa della vita e non ha ancora finito di assecondarne le impennate. tutte le possibili complicazioni amorose fra questi tre esseri si addensano in una storia che ci appare lieve e aerea e tanto piu` cela un fondo bruciante.

la scoperta della doppia vita del padre da` al figlio la spinta per rivelare quella parte di se` che al padre aveva celato: innanzitutto la propria omosessualita`, raccontata in un tono sciutto, ironico, idiosincratico, con il tocco di un maestro della prosa.

questo libro magistrale, divenuto nel giro di pochi decenni un classico moderno della storiografia, ci conduce a una sorta di archeologia dell`immagine dell`america nella cultura europea. davanti a un continente che si presentava come un immenso altro, fin dall`inizio si accesero le fantasie e le speculazioni. gerbi prende le mosse dalla meta` del settecento, quando il grande naturalista francese buffon cerco` di dimostrare l`inferiorita` biologica dell`ambiente fisico e degli animali americani, condanna che l`abate de pauw estese agli abitanti, a suo avviso fiacchi e impotenti. ma nessuno dei due aveva mai messo piede nel nuovo mondo. l`autore parte da questa calunnia e arriva ai grandi autori dell`ottocento.

ultimo libro pubblicato da chatwin, questo romanzo fu subito salutato come "una gemma squisita, compatta, luccicante, riccamente sfaccettata".

una meticolosa ricognizione romanzesca di quella vasta terra dove i rapporti amorosi si fondano sulla tortura non meno che sul piacere.

un libro, nato dall`"affetto per le vecchie memorie napoletane", che ci aiuta a capire napoli e le sue disparate vicende.

la beata elisabetta era una fanciulla che, per la sua eccessiva bellezza, fu vittima di ogni lascivia e vanita`. tento` di suicidarsi, gettandosi da un campanile, ma venne trattenuta e salvata, da un accesso di vertigini. da allora, convertita, condusse vita pia, diventando la protettrice di coloro che soffrono di vertigini. la vicenda e` piena di crittografie e profezie, manoscritti tarlati e vendette, dubbi teologici e certezze criminali. due domande ci accompagnano sempre, insinuanti, infide: puo` una profezia diventare delitto? e puo` un delitto diventare profezia?

racconti spesso molto brevi, dedicati a un qualche "caso" della vita quotidiana nella funesta regione dei lager della kolyma: un`occasione di abbruttimento, depravazione, assurdita`, barbarie, abiezione, pieta`, solidarieta`, coraggio, lotta per la sopravvivenza, resa, morte; una qualsiasi delle occasioni che hanno segnato il destino di milioni di esseri umani (decine di milioni: non conosceremo mai il loro numero) nella russia sovietica. nulla riscatta l`orrore di questo macabro mondo, neanche la natura, che con la sua asprezza sembra allearsi con gli aguzzini per facilitarne il compito, una natura maligna che ruba le ultime briciole di umanita`. eppure a quella natura salamov sa dare anima in subitanei, velocissimi squarci visionari, e la cosa crudele che circonda i prigionieri prende vita e testimonia di una lotta tra forze primordiali in cui l`uomo e` soltanto timida comparsa. ognuno, dopo aver letto questo libro, sperimentera` la morbosa ossessione del pane che ispira le cronache dei campi di concentramento. ma si chiedera` anche perplesso da dove, da chi venga a salamov quella tenera ironia che a tratti illumina l`universo torturante che gli diede in sorte la storia. "i racconti della kolyma" apparvero per la prima volta in volume nel 1978 in occidente e nel 1992 in russia.

il sergente franz schirmer nel 1806, gravemente ferito in battaglia, trova rifugio presso la famiglia locale dei dutka. eccoci improvvisamente trasportati in uno studio legale del novecento dove l`avvocato george carey viene incaricato di scovare il destinatario della favolosa eredita` di amelia schneider johnson, vedova schirmer. carey dovra` spostarsi nello spazio e nel tempo in un`altalena di flashback che lo porteranno a scardinare le serrature di molti armadi della memoria storica, cavandone scheletri perturbanti come quelli legati al periodo nazista.

"e` un fuoco vivo, quale non ho visto mai" dice franz kafka su milena. questa e` la vita di milena jesenska raccontata dall`amica che la conobbe nel campo di concentramento di ravensbruck.

in una notte di mezza estate si intersecano, come in una fe`erie, due storie di seduzione, separate da piu` di duecento anni e oscillanti vertiginosamente fra l`inebriante e l`esilarante.

con iniziatica maestria jung seppe disseminare di verita` preziose le sue numerose interviste, rilasciate nel corso di vari decenni, mentre apparentemente si piegava alle esigenze della divulgazione. oggi tali interviste si leggono come un sottile controcanto alla sua opera.

scritto fra il 1863 e il 1865, quasi in contemporanea con la sua pubblicazione a puntate sul romanzo parigino "la presse", "la sanfelice" segna il ritorno di dumas al successo popolare e costituisce un addio e un omaggio alla amatissima citta` di napoli dove lo scrittore era arrivato al seguito del suo amico giuseppe garibaldi e aveva vissuto per quattro anni.

la cabina di vetro di louis maloin - ferroviere addetto agli scambi - e` l`occhio col quale, notte dopo notte, egli scruta ossessivamente la citta` e il porto, mettendo a fuoco dettagli minimi, impercettibili. come l`uomo con l`impermeabile grigio e la sigaretta tra le labbra in attesa sulla banchina. e l`ombra che, dal traghetto, gli lancia una valigetta. dettagli minimi e fatali: perche` l`uomo in grigio sta per uccidere, freddamente, brutalmente, il suo compagno.

una libreria tinta di rosa, sulla costa atlantica degli stati uniti. una bella libraia, divorziata senza rimpianti e appassionata del suo mestiere. un variegato ventaglio di clienti e commessi. infine, una lettera d`amore che sbuca fra la posta. non si sa chi l`abbia scritta, non si capisce a chi sia rivolta. ma quelle parole si insinuano nella mente della libraia e creano una serie di eventi. fino alla sorpresa finale.

il libro parallelo al "mondo come volonta` e rappresentazione", dove schopenhauer parla delle questioni piu` alte e delle piu` piccole con una stupefacente capacita` di convincere.







"la morte paga doppio" usci` per la prima volta a puntate sulla rivista "liberty" - uno dei tanti pulp magazine dell`epoca - tra il febbraio e l`aprile del 1936. quando, poche settimane dopo, joe sistrom della paramount entro` nell`ufficio di billy wilder ingiungendogli di leggere subito quel "thriller su una donna che uccide suo marito per riscuotere l`assicurazione", ignorava di avere innescato, oltre alla lavorazione di un grande film quale "la fiamma del peccato", un`inesauribile vena di leggende. come quella del curioso record stabilito da wilder stesso, che divoro` il romanzo di cain in cinquantotto minuti contro le due ore, cinquanta minuti e sette secondi indicati dalla rivista come tempo necessario alla lettura. e si potrebbe continuare a lungo, se non altro per spiegarsi il profumo di scandalo che ancora oggi avvolge questo archetipo del noir, che ci attrae allo stesso modo in cui il protagonista, pur sapendo che sarebbe piu` prudente "mollarla come un attizzatoio rovente", e` attratto dalla sua dark lady.

un "romanzo in forma di variazioni" calamitato da un tema: "la lotta dell`uomo contro il potere e la lotta della memoria contro l`oblio".

il testo piu` importante del periodo russo di nabokov.

il progressivo annientamento di berlino durante la guerra, visto dagli occhi di una bambina che fu anche portata in visita nel bunker di hitler.





le memorie di cui stendhal disse che erano per lui "come le confessioni di rousseau, ma scritte in altro stile e con maggior franchezza".

come jules e jim e` la storia di due amici che amano la stessa donna, "le due inglesi e il continente" e` quella di due sorelle che si innamorano dello stesso uomo. anch`essa scritta con la "penna d`acciaio freddo e acuto" (f. truffaut) di un maestro dei sentimenti.




"dopo trentasei anni rileggo lolita di vladimir nabokov, che ora adelphi ripresenta... trentasei anni sono moltissimi per un libro. ma lolita ha, come allora, un`abbagliante grandezza. che respiro. che forza romanzesca. che potere verbale. che scintillante alterigia. che gioco sovrano. come accade sempre ai grandi libri, lolita si e` spostato nel mio ricordo. non mi ero accorto che possedesse una cosi` straordinaria suggestione mitica". (pietro citati)

il libro di "quei piaceri che chiamiamo, alla leggera, fisici", colette ebbe a dirne: "un giorno forse si riconoscera` che era il mio libro migliore".


l`inchino, il saluto, il bacio, i vari giochi del flirt da una parte, i comportamenti aggressivi, minacciosi, impositivi dall`altra, analizzati sceverando le costanti filogenetiche e l`elaborazione culturale, oltre che ricorrendo continuamente alla comparazione fra comportamento umano e animale. un libro che ha segnato una pietra miliare nello sviluppo dell`etologia umana.

la lunga vita di due gemelli identici, chiusa in un cerchio magico con un raggio di poche miglia, intorno a una fattoria del galles ("sulla collina nera").

un "cuore pensante" testimonia la propria fine in un campo di concentramento. accanto al diario di anna frank, uno dei documenti indispensabili sulla persecuzione degli ebrei. "se etty insiste a ripeterci che tutto e` bello, e` perche` un`ebraica volonta` di vivere fino in fondo vuole questo in lei. un rivestimento ideale, poetico, ricopre in lei la solida, l`irriducibile, l`intima forza ebraica" (sergio quinzio).

alla vigilia dell`esecuzione jean lenoir, un famoso capobanda di belleville ha voglia di confidarsi indicando a maigret una "balera da due soldi" dove avrebbe trovato un uomo colpevole di un vecchio assassinio. dopo un mese dall`esecuzione maigret incontra per caso un uomo che parla della "balera da due soldi". al commissario non resta che seguirlo. sulla senna, vicino a morsang, trova questa balera e una festosa compagnia di benestanti parigini che ogni fine settimana si ritrova sul fiume per fare baldoria. ma trovera` anche un nuovo delitto e un`atmosfera angosciosa e assurda, in cui si cammina senza meta, "senza sforzo, senza gioia, senza tristezza, brancolando in una coltre di nebbia".

la storia sconvolgente di come l`europa concepi` l`idea di trasformare un continente, l`australia, in un immane campo di concentramento. pullulante di personaggi che fanno pensare a dickens e a dostoevskij, questa sinistra epopea, dopo essere stata a lungo rimossa, ha trovato in robert hughes il suo cantore.

la "filosofia perenne" insegna che ogni cosa, ogni vita e l`anima di ogni individuo rinviano a un`unica realta` divina che sta a fondamento di tutte le cose. ma se vogliamo trovare una testimonianza autentica di tale filosofia non dobbiamo rivolgerci ai filosofi e ai letterati di professione, i quali per lo piu` ne posseggono una conoscenza solo di seconda mano, bensi` a quegli "individui eccezionali" che hanno "deciso di adempiere a certe condizioni, rendendosi pieni di amore, puri di cuore e poveri di spirito": da eckhart ai mistici cristiani, da lao tse ai mistici buddhisti e induisti. dalle opere che di loro ci sono pervenute huxley ha estratto una serie di brani e li ha incastonati in un commento personale.


"io so soltanto che non e` stata, come si dice, la "inquietudine" a spingermi, ma al contrario - una assoluta quiete. non ho nulla da perdere. non sono ne` coraggioso ne` curioso di avventure. un vento mi spinge, e non temo di andare a fondo". (joseph roth) dalla steppa siberiana all`asfalto di parigi e berlino, fra amori difficili e amori impossibili: il romanzo del disincanto e dello smarrimento nell`aria di weimar.
