
"so che conoscete la duchessa di duras" disse un giorno goethe a von humboldt. "siete un uomo fortunato! eppure, ella mi ha fatto tanto male: alla mia eta`, non bisognerebbe lasciarsi commuovere a tal punto... esprimetele tutta la mia ammirazione". pur essendo senz`altro uno dei piu` prestigiosi, goethe non era pero` sicuramente l`unico ammiratore di m.me de duras: tra i suoi estimatori vi furono chateaubriand, hugo, sainte-beuve (che vedeva in lei una "sorella" di m.me de stael). pubblicato nel 1824, "ourika" divenne infatti in brevissimo tempo quello che oggi si definirebbe un libro di culto, tant`e` che nei magasins de mode andavano a ruba nastri, camicette, cappelli e gioielli "a` l`ourika". ancora oggi, a quasi due secoli di distanza, questo breve, intensissimo romanzo conserva tutto il suo fascino sottile - e la vicenda della piccola schiava nera, portata in dono dal governatore del senegal al maresciallo di beauvau e destinata a soccombere a un destino che non potra` essere che tragico per aver "infranto l`ordine della natura", per aver concepito "una passione delittuosa", "un amore colpevole" (e forse soprattutto per aver desiderato una impossibile "fusione dei cuori"), ancora ci commuove. "da un lato" scrive john fowles "ourika affonda le radici nel seicento francese, in racine, la rochefoucauld e mme de la fayette, mentre dall`altro si protende fino al tempo di sartre e camus. e la cartella clinica di un outsider, dell`eterno e`tranger nella societa` umana".

"i fatti della vita di meyrink sono meno problematici della sua opera. nacque nel 1868 in una citta` della baviera. sua madre era attrice. (sarebbe troppo facile constatare che la sua opera letteraria e` istrionica). monaco, praga e amburgo si divisero gli anni della sua giovinezza. sappiamo che fu impiegato di banca e che aborri` quel lavoro. sappiamo anche che tento` due rivincite o due forme di evasione: lo studio confuso delle "scienze occulte" e la composizione di scritti satirici". con queste parole, a sei anni dalla morte dello scrittore, borges presentava meyrink ai lettori argentini, mettendone in luce, da grande critico, il principale merito: scrivere narrazioni oniriche che siano anche leggibili.

mister piccolo e` uno scrittore al quale viene fatta una proposta: girare il mondo insieme ad altri sei colleghi. cosi` comincia per lui un`avventura all`insegna della diversita`: quella di popolazioni lontane, ma soprattutto della sua. si`, perche` mister piccolo, con il bagaglio di occidente che si porta dietro, capisce ben presto che il vero diverso e` lui, segnato dal marchio del privilegio che azzera le distanze geografiche e amplifica le differenze sociali. eppure, a poco a poco, si lascia permeare dall`imprevedibilita` del viaggio, perdendosi nella mesta allegria di sapersi altro da cio` che e`. e scopre che i cinesi vedono gli occidentali tutti allo stesso modo (tanto che lui viene scambiato per nicolas cage), che a hong kong non si e` nessuno se non si possiede un biglietto da visita, e che l`avventura piu` inquietante, in realta`, l`ha vissuta a roma, una notte che non aveva i soldi per rientrare a casa in taxi...