
carolina bertinotti e` una donna come tante, nata in un piccolo paese del piemonte rurale, in una famiglia di contadini. una vita "normale" (il lavoro prima in campagna poi in fabbrica, le ristrettezze economiche, il matrimonio, otto figli) e poi la svolta: dopo l`8 settembre 1943 uno dei figli entra nella resistenza e cosi` carolina e il marito vengono coinvolti in prima persona nella guerra di liberazione. un`opera che parla anche di noi, di quello che siamo stati e di come stiamo diventando, un atto di sopravvivenza e di strenua resistenza di una donna italiana nel turbine della storia.



la variabile tecnologica rappresenta un momento fondamentale nell`economia e nell`organizzazione delle imprese industriali e la sua rilevanza si va accentuando con l`accelerazione dello sviluppo scientifico e l`allargamento alla scala internazionale dei mercati. per affrontare questo mutato quadro di riferimento, le imprese ricorrono sempre piu` a opzioni di sviluppo per linee esterne, attraverso accordi e alleanze strategiche, sia con concorrenti, sia con clienti e fornitori.



alberto ha molte occasioni sprecate alle spalle e un lavoro inconsueto: nei sotterranei di un grande aeroporto passa in rassegna i vassoi dei pasti che si consumano nei voli internazionali, e cataloga gli oggetti che i viaggiatori dimenticano per caso o per indolenza. davide e` bello, sicuro di se`, vive di sogni e di fantasie erotiche e, per guadagnarsi il pane, fa l`agente immobiliare. alberto e davide non si conoscono ne` si conosceranno mai, eppure hanno molto in comune: una moglie e un`amante. in periodi diversi della loro vita si innamorano entrambi di beatrice, una hostess bellissima, e sposano la stessa donna, carla, casalinga un po` frustrata.














Palumbo editore, 1973, IT. Partendo dal Neorealismo, la più felice e coerente erà del cinema italiano, proseguendo attraverso la crisi degli anni Cinquanta e ilimitati tentativi di rinnovamento degli anni settanta, per soffermarsi infine, nel più esteso ultimo capitolo, sui mutamentoi e sui persistenti "ritardi" rintracciabili nella produzione posteriore al 1968, l'autore ripercorre le tappe più indicative della nostra cinematografia, non solo per individuarne i risultati migliori ma anche per analizzarne gli elementi di continuità e gli episodi di rottura.



come in tutte le sue raccolte poetiche, in "ad no`ta", cioe` la notte, baldini mette in scena personaggi di paese, ma come stravolti, beckettiani. riscatta il bozzetto di provincia con una visionarieta` surreale e con un`affabulazione che provoca continui cortocircuiti mentali. ma proprio in questo libro che sta in mezzo alla sua produzione poetica, dopo "la na`iva" e "furistir" e prima di "ciacri" e "intercity", baldini ha collaudato quel monologo torrentizio senza pause tanto efficace nella recitazione in pubblico (di cui baldini stesso era un campione insuperabile). questi monologhi si strutturano in catene aperte di associazioni che sembrano deragliare all`infinito, ma che invece vengono sapientemente ricondotte al punto di partenza o culminano in una riflessione finale nella quale l`autore, quasi appartato dietro ai suoi personaggi, fa sentire la sua voce ironica e malinconica. tutti i suoi personaggi sono dei falliti, ma con ossessioni geniali. baldini li ama profondamente e li fa amare a tutti i suoi lettori.
