
la benda sugli occhi, un attributo dell`immagine simbolica della giustizia come donna, e` al centro del percorso disegnato nelle pagine di questo libro. di questo attributo viene qui ricostruito l`atto di nascita nel 1494, la rapida diffusione nel contesto dell`eta` della riforma protestante e la fortuna successiva. indagando le ragioni di tanta e cosi` rapida fortuna (che non tocco` pero` l`italia) se ne e` individuata quella fondamentale nella potente suggestione religiosa della narrazione evangelica di gesu` bendato e deriso: un modello di sofferenza e di perdono che dette nuovo impulso alla figura della dea giustizia trasmessa dal paganesimo antico alla cultura dell`europa occidentale. dopo l`attesa medievale del giudizio universale, l`esigenza della giustizia imparziale dominata dallo sguardo di dio trovo` la sua incarnazione nell`asserita investitura divina dei poteri politici e religiosi. per dare poi vita nel settecento all`idea del tribunale della pubblica opinione come espressione sostitutiva dell`antico simbolo dell`occhio di dio. ma nel mondo contemporaneo la spettacolarizzazione di crimini e processi si accompagna a una crisi della giustizia che sembra destinata a rendere nuovamente attuale e problematico il simbolo della benda.

si sara` proprio chiamata esther quella bisnonna che, nella kiev del 1941, chiese fiduciosa a due soldati tedeschi la strada per babij jar, la fossa comune degli ebrei, ricevendone come risposta un distratta rivoltellata? forse. e dell`intera famiglia, dispersa fra polonia, russia e austria, che cosa ne e` stato? il monolite sovietico conosceva l`avvenire, non la memoria. per ricostruire quella ramificata genealogia, quel vivace intreccio di culture e di lingue - yiddish, polacco, ucraino, ebraico, russo, tedesco -, katja petrowskaja intraprende, sulle tracce degli scomparsi, un intenso viaggio a ritroso nella storia di un novecento sul quale incombono la stella gialla e quella rossa, e in cui si incrociano i destini di memorabili figure: la babuska rosa, incantevole logopedista di varsavia, che salva duecento bambini sopravvissuti all`assedio di leningrado; il nonno ucraino, prigioniero di guerra a mauthausen e riemerso da un gulag dopo decenni; il prozio judas stern, che spara a un diplomatico tedesco nella mosca del 1932, e dopo un processo-farsa viene spedito "nel mondo della materia disorganizzata" il fratello seme`n, il rivoluzionario di odessa, che passando ai bolscevichi cambia in petrovskij un cognome troppo ebraico... ma indimenticabili protagonisti sono anche i paesaggi: l`immane pianura russa invasa dai tedeschi e le citta` della vecchia europa: kiev, mosca, varsavia, berlino. e i ghetti, i gulag e i lager nazisti.