al centro del suo romanzo d`esordio, "la bicicletta" (1974), rosetta loy aveva messo gli adolescenti di una famiglia della ricca borghesia, negli anni della guerra e del dopoguerra. questo secondo romanzo, che e` del 1976, ci riporta piu` indietro, alle inquietudini della condizione infantile. la bambina che racconta e` prigioniera di una gabbia rigida e sontuosa, che ha riti e formule ben precise: il risveglio, la scuola delle monache, le passeggiate, le lezioni di piano, una visita alla balia che e` tornata in campagna. quasi sempre assente la madre, ossessionata dalle malattie, la bambina dedica la sua attenzione ai personaggi minori della corte padronale, ingrandendo ogni minimo dettaglio.
sul finire dell`estate, in sardegna, la morte violenta di piero weiss sconvolge la tranquilla vacanza dei villeggianti. uno sparo e poi il fuoco avvolge il cadavere. ma la figlia del funzionario di polizia che indaghera` sull`omicidio e` amica del principale indiziato. l`indagine diventa cosi` occasione per una presa di coscienza del rapporto tra padre e figlia, un legame in apparenza esile, sfuggente, ma in realta` fortissimo.