
e in una tiepida primavera di seoul, quando le magnolie in fiore parlano di rinnovamento e rinascita, che han kang matura l`idea di scrivere un libro sul bianco. ma solo nel corso di un lungo soggiorno all`estero, mentre vaga per le strade di una citta sepolta sotto la neve, il suo progetto comincia a prendere corpo intorno al ricordo della sorella maggiore, morta poche ore dopo la nascita. narrare la sua storia e un modo di restituirle la vita che non ha avuto, facendole dono di tutte quelle cose bianche, in cui si rivela la "parte di noi che rimane intatta, pulita, indistruttibile a dispetto di tutto". le prime che han kang ci pone sotto gli occhi sono proprio le fasce cucite per la neonata, il camicino che la madre prepara per lei e la bimba stessa, simile a un dolcetto di riso. e bianco sara tutto cio che alla sorella la scrittrice offrira: una zolletta di zucchero, un pugno di sale grosso, il volto della luna, la schiuma delle onde, il respiro che il gelo condensa e rende visibile, la neve - materia "fragile, effimera eppure di una bellezza impetuosa" - e le stelle limpide e fredde della via lattea, capaci di "lavare lo sguardo all`istante". perche la purezza del bianco e il potere curativo delle parole possano lenire il dolore e alleviare la perdita.












