tutti gli studenti del borromeo lo ammiravano [cesare angelini], avvertendone il fascino e il prestigio: ci aiutava a non sottovalutare la realta` quotidiana, a ben valutare la cultura, a rispettare la memoria letteraria, a compiere con rigore i doveri dello studio. aveva una straordinaria capacita` educativa: aveva la virtu` rara di saper stare con i giovani, non prevaricava mai, non era autoritario ma era di straordinaria autorevolezza. aveva creato una singolare comunita` di giovani speciali. per esempio, il primo anno che io ero a pavia, era al suo ultimo anno emanuele severino, anche lui bresciano. severino suonava l`armonium alla messa di angelini e suonava molto bene il pianoforte: in quegli anni era anzi indeciso se scegliere, dopo la laurea, la strada di pianista; in ogni caso, nel suo fare e parlare si avvertiva gia` allora la singolarita`, la genialita`. parecchi degli studenti del borromeo di allora sono diventati cattedratici in diverse discipline, medicina soprattutto, poi diritto e chimica: insomma, il collegio formava buone squadre. |