jeff buckley, una delle piu` misteriose leggende della musica rivive attraverso le immagini, classiche ed inedite, della sua fotografa personale: merri cyr. jeff buckley era nato nel 1966. e morto annegato a un`eta` tragicamente giovane il 29 maggio 1997. quando emerse sulla scena dell`avanguardia musicale newyorkese, all`inizio degli anni novanta, la critica, i musicisti e il pubblico di tutto il mondo ne rimasero subito conquistati. a vent`anni di distanza la sua magia continua sorprendentemente a crescere e il suo mito, quello di una delle piu` appassionate sirene del mondo musicale, si alimenta ogni giorno di piu`. fu subito chiaro che la musica era per buckley l`unica valvola per sfogare emozioni altrimenti inesprimibili. voleva essere amato e accettato, era affamato di affetto e non lo nascondeva (
il destino di art kane e della sua fama e` piuttosto singolare nel panorama della fotografia americana e internazionale della seconda meta` del novecento. nell`evocare oggi il suo nome, accade - e con immeritata frequenza - di imbattersi nello sguardo interlocutorio di chi dubita di averlo mai udito prima. eppure, se proverete a mostrare alle stesse persone certe sue immagini, quegli sguardi si accenderanno, riconoscendo subito alcune celebri icone gia` viste pubblicate su giornali, riviste, o forse stampate in formato poster e appese alle pareti di qualche locale. non occorrono ulteriori prove per dimostrare quanto le fotografie di art kane abbiano superato la popolarita` del loro autore, diventando parte di un immaginario popolare legato soprattutto al mondo della musica pop, rock e jazz (etichetta questa che gli va senz`altro stretta), ma anche alla moda e ai temi sociali e politici che hanno infiammato la coscienza civile degli stati uniti intorno agli anni sessanta. kane e` stato un mito nei decenni settanta e ottanta per moltissimi fotografi, anche di qua dall`oceano, che ne ammiravano l`approccio libero e visionario all`image making all`uso della fotocamera: valga per tutte la testimonianza di franco fontana, che ne sarebbe divenuto con gli anni grande amico, raccolta per l`occasione in una videointervista da guido harari, fotografo anch`egli, formatosi sulle immagini di kane e oggi tra gli artefici dell`appassionata opera di recupero del suo archivio che ha reso possibile questa mostra.
Il destino di Art Kane e della sua fama è piuttosto singolare nel panorama della fotografia americana e internazionale della seconda meta` del novecento. Nell`evocare oggi il suo nome, accade - e con immeritata frequenza - di imbattersi nello sguardo interlocutorio di chi dubita di averlo mai udito prima. Eppure, se proverete a mostrare alle stesse persone certe sue immagini, quegli sguardi si accenderanno, riconoscendo subito alcune celebri icone già viste pubblicate su giornali, riviste, o forse stampate in formato poster e appese alle pareti di qualche locale. Non occorrono ulteriori prove per dimostrare quanto le fotografie di Art Kane abbiano superato la popolarità del loro autore, diventando parte di un immaginario popolare legato soprattutto al mondo della musica pop, rock e jazz (etichetta questa che gli va senz'altro stretta), ma anche alla moda e ai temi sociali e politici che hanno infiammato la coscienza civile degli stati uniti intorno agli anni sessanta.