


viva e fascinosa ricostruzione delle vicende, nel 1918, del leggendario reggimento russo preobrazenskij, sperduto nel gelo della siberia alla ricerca dello zar nicola ii prigioniero dei bolscevichi, (premio selezione campiello, premio bergamo, premio hemingway, premio maria cristina, tradotto in 12 lingue) fu accolto al suo apparire, nel 1985, come un`autentica rivelazione, non priva di valore profetico in quanto anticipatore della caduta del regime sovietico in russia di li` a pochi anni. la critica piu` attenta vi riconobbe un talento che non esito` a inserire nella linea fantastico-visionaria della nostra narrativa, quella meno frequentata dal romanzo italiano.

le arie dei principati, canti e inni provenienti da diverse contrade dell`antica cina feudale, costituiscono una cospicua parte del libro dei canti, un`antologia di composizioni poetiche risalenti a epoche diverse, comprese tra l`xi e il vii secolo a.c. le arie sono la sezione piu` recente e, per molti canti, di ispirazione piu` genuinamente popolare del libro. la vasta gamma dei sentimenti evocati, come il lamento dell`abbandono, la gioia dell`incontro amoroso, la festosa e sfarzosa celebrazione di figure nobiliari, le scene di caccia, il piacere della danza, ne fa un quadro policromo della vita della cina in un`epoca nella quale, con la progressiva affermazione del potere dei principati feudali, quel paese andava incontro a profonde trasformazioni. i singoli canti ci mostrano con vivacita` e forza coinvolgente l`intenso pulsare del vivere quotidiano, mentre gli eventi politici restano solo un`eco assai lontana. ed e` questa circostanza che permette al lettore di superare le contingenze storiche e temporali alle quali i canti pur appartengono per immergerlo nel continuo fluire di sentimenti ed emozioni dalle dimensioni universali.

