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la presente opera raccoglie immagini di abiti giapponesi rappresentativi di ogni epoca, dal periodo jomon (dal 10.000 al iii sec. a.c.) al primo periodo showa (1925-1989), indossati da manichini a grandezza naturale e corredati di descrizione e commento storico. riedizione in due volumi distinti per l`abbigliamento degli uomini e delle donne, della celebre opera di izutsu gafu, studioso dei costumi storici del giappone e fondatore del museo del costume di tokyo. l`abbigliamento maschile include circa 120 abiti, l`abbigliamento femminile ne include circa 80.
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la presente opera raccoglie immagini di abiti giapponesi rappresentativi di ogni epoca, dal periodo jomon (dal 10.000 al iii sec. a.c.) al primo periodo showa (1925-1989), indossati da manichini a grandezza naturale e corredati di descrizione e commento storico. riedizione in due volumi distinti per l`abbigliamento degli uomini e delle donne, della celebre opera di izutsu gafu, studioso dei costumi storici del giappone e fondatore del museo del costume di tokyo. l`abbigliamento maschile include circa 120 abiti, l`abbigliamento femminile ne include circa 81
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nel 1855 un terribile terremoto devasta la citta` di edo (poi ribattezzata tokyo): nel decennio successivo hiroshige (1797-1858) intraprende a disegnare i cento volti della citta` natale. se da un lato registra i cambiamenti della citta`, dall`altro vi proietta i suoi sogni, pervasi di nostalgia. il famoso paesaggista mostra con grande lirismo i siti piu` famosi e, talvolta, la loro recente ricostruzione, ma testimonia anche con estrema precisione la vita quotidiana degli abitanti e le loro usanze. benche` il formato dei paesaggi ukiyo-e sia per tradizione orizzontale, in questa raccolta - l`ultima pubblicata mentre era vivo - hiroshige sceglie audacemente la verticalita`, giocando con primi piani e inquadrature originali, con l`arte del grande maestro della stampa qual e`. riprodotta in fac-simile con rilegatura alla giapponese, l`opera e` presentata in un elegante cofanetto che include un piccolo catalogo ragionato.
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le origini dei colori tradizionali del giappone si perdono nell`antichita`. dal fiore di ciliegio al bambu` fuligginoso, dal verde aghi di pino alla vasta gamma dei marroni te`, i loro nomi evocano il fascino che da sempre la natura e il mutare delle stagioni esercitano sulla sensibilita` giapponese. inizialmente adottati nell`abbigliamento per indicare il rango, i colori tradizionali hanno visto i loro significati espandersi nel corso del tempo fino a includere oggi ogni sorta di oggetto di design. questo volume celebra una selezione di 200 colori (iro, in giapponese), ciascuno esemplificato da uno o piu` oggetti che vanno dai kimono del xvi secolo alle sedute contemporanee, dagli utensili da cucina alle piu` raffinate ceramiche. accanto a creatori quali naoto fukasawa, issey miyake e reiko sudo ritroviamo talenti meno noti o del tutto sconosciuti che hanno dato forma a una peculiare e durevole tradizione del design nipponico, tra tecniche artigianali ancestrali e tecnologie d`avanguardia. ogni colore e` contestualizzato da un breve testo descrittivo sulle sue origini e sull`influenza che ha esercitato in vari ambiti, con notizie sui pigmenti da cui venivano ricavate le pregiate tinture (come l`onnipresente blu indaco), o sui personaggi storici che hanno reso popolari alcune tonalita`, come il maestro della cerimonia del te` sen no rikyu.
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il maestro degli anime giapponesi ci invita a una passeggiata notturna per le vie di una delle megalopoli piu` affollate del mondo. urbanowicz ci racconta il suo arrivo nella capitale giapponese per lavorare in uno studio di animazione, rievocando quei momenti di solitudine provati quando gli sono venuti a mancare i punti di riferimento piu` familiari. in quel momento, l`unica via di fuga e` stata per lui quella di vagabondare di notte, in una sorta di meditazione che gli ha permesso di assaporare al meglio la citta`. come nel suo primo libro, botteghe di tokyo, l`autore richiama la nostra attenzione sui dettagli architettonici, ma anche sulle atmosfere che ha percepito e sulle tecniche adottate per ottenere una stupefacente maestria della linea e del colore. le vedute presenti in notti di tokyo, un po` come le stampe di hokusai e hiroshige, sedurranno gli amanti della cultura e dell`illustrazione giapponese, sia per la qualita` pittorica sia per l`approccio pedagogico con cui mateusz definisce il suo lavoro nell`ultimo capitolo. inclusa nel volume, l`intervista dell`autore con uno dei piu` grandi registi d`animazione giapponesi sapra` deliziare gli appassionati del genere.
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questo cofanetto celebra il variegato mondo degli uccelli attraverso le opere dei piu` grandi maestri della stampa giapponese. contiene un libretto sulla storia dello stile kach?-ga (
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spiriti mutanti, paurose entita` vendicative... dietro l`odierna ossessione globale per manga e anime si celano i mostri che, sin dal xvi secolo, popolano l`immaginario della tradizione giapponese. yokai, nelle sue oltre 500 pagine, raccoglie un epico compendio di queste temibili creature, con illustrazioni cosi` ingrandite e dettagliate da far vivere ai lettori un`inedita esperienza d`immersione nelle atmosfere di quest`antica mitologia, rendendo visibile ogni pennellata di tsukioka yoshitoshi e degli altri artisti dell`epoca edo (xvii-xix secolo). facendo seguito, nelle stessa collana, a hokusai manga e a shunga, quest`imponente opera di 512 pagine presenta i massimi capolavori scelti tra le opere della tradizione conservate al miyoshi mononoke museum, unico museo in giappone e nel mondo dedicato agli yokai.
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mateusz urbanowicz vive a tokyo da parecchi anni. nel 2016 esordisce con una serie di dieci tavole ad acquerello dedicate alle vecchie botteghe di tokyo. i disegni, che subito ottengono un grande successo, appaiono su numerosi giornali e in trasmissioni televisive. l`autore decide quindi di completare la serie con quaranta nuove botteghe, esplorandone le varianti architettoniche nei vari quartieri tokyoti. il libro finisce presto per diventare una guida di riferimento per tutti i nostalgici della vecchia tokyo. il testo bilingue, italo-giapponese, comprende un`appendice che spiega la tecnica usata per disegnare le facciate e il materiale adottato per realizzare i disegni, tutti ad acquerello. mateusz urbanowicz e` nato in slesia, in polonia. dopo aver studiato cinema d`animazione a k?be, in giappone, ha lavorato a tokyo come disegnatore d`ambienti per il cinema d`animazione nello studio comix wave films, collaborando con il regista makoto shinkai (your name). attualmente realizza fumetti, illustrazioni, lavori d`animazione e video come artista freelance, conquistando follower in tutto il pianeta.