
da noi non ci saremo a natale a pa`vana, oltre mezzo secolo di francesco guccini da raccontare e riascoltare, bra?no per brano in ordine di apparizione, passando da classici come auschwitz, dio e` morto, la locomotiva, incontro, eskimo, l`avvelenata ma anche da capolavori piu` intimi come amerigo, canzone delle situazioni differenti, bisanzio, scirocco, samantha o cyrano. ci sono tutte, quelle 161 canzoni che il maestrone ci ha regalato, e ogni scheda ne svela la genesi, il significato, i retroscena, le curiosita` e una valutazione in stelline (da 1 a 5) per confrontarsi sulle emozioni e sull`incanto di quello che e` molto piu` di un cantautore: quando un colosso dal cervello appenninico - contadino e montanaro, di sincera cultura, affilata ironia generata da un senso di rassegnazione esistenzialista, vorace curiosita`, definitivo senso di appartenenza - irrompe nella musica leggera, la rende sublime e la cambia per sempre. se poi muove tra le dita una penna magica che sa raccontare, se tiene una voce lucente e poderosa con una erre piu` persuasiva che moscia, ecco nascere canzoni bellissime, tante ma non abbastanza. guccini, il sedicente burattinaio di parole, classe de andre` (1940) e quota de gregori (1,92), ha consegnato una dignita` narrativa alla definizione di cantautore, ha sperimentato, si e` divertito, intristito, incazzato, ubriacato, si e` innamorato, ha raccontato meraviglie di trame in bilico tra cronaca, ricordi, affabulazioni, citazioni, rime spericolate e miracolose, mai cavalcato comode ideologie, mai ricorso a retorica ne` allegorie, per questo compreso amato e riverito piu` o meno da tutti, senza confini sociali, politici e anagrafici. questo non ha la pretesa di essere un libro su guccini, ma sulle sue canzoni. e la differenza non e` sottile.

c`e` una sola strada per conoscere e apprezzare l`eredita` del piu` grande artista della musica italiana d`autore, a vent`anni dalla scomparsa: riascoltare tutte le sue canzoni. sono solo 131 in fondo, da "nuvole barocche" uscita nel 1961 all`album "anime salve" del 1996, piu` gli improbabili inediti usciti postumi nel 2008. tanto si e` detto, tanto si e` scritto e visto - perfino uno sceneggiato a puntate - ma il modo per ricostruire il ritratto piu` autentico, sacrilego e spirituale insieme, di fabrizio de andre` e` in questo libro che ripercorre ogni brano, dal primo all`ultimo, raccontato attraverso la genesi, le testimonianze, gli aneddoti, i segreti, i retroscena svelati dallo stesso faber - come era chiamato dall`amico paolo villaggio - e dalle persone che lo hanno vissuto, amato, odiato e compreso. il risultato e` una sorta di romanzo a capitoli, 131 appunto, con schede dettagliate, accompagnate dalle stelline - da 1 a 5, in stile cinematografico - che tengono conto del valore artistico e storico. "tutto de andre`", che richiama anche il titolo del primo album del 1967 ("tutto fabrizio de andre`") e` molto piu` che una guida all`ascolto di un protagonista - poeta, musicista, cantautore - del novecento, ancora oggi riferimento esistenziale e artistico delle nuove generazioni.

una controstoria degli ultimi 50 anni della musica leggera italiana, attraverso il racconto della carriera di toto` savio, geniale compositore e produttore artistico scomparso nel 2004. dalla vita quotidiana dei musicisti di night degli anni `50 e `60, ai comportamenti rapinosi dei discografici dell`epoca, alla realta` degli intrighi del cantagiro e del festival di sanremo, questo libro documenta dall`interno la discografia italiana dei tempi del vinile. con una ricca aneddotica sugli artisti piu` importanti, da little tony a renato zero, da dario fo a loretta goggi, da mina a franco califano. dalla gavetta ai successi internazionali di "cuore matto" e "maledetta primavera", la figura di toto` savio si colloca al centro di una stagione di cambiamenti del costume della vita italiana. nel 1971 esce il primo disco degli squallor di cui savio fu fondatore e autore di tutte le musiche. per la prima volta qui vengono svelati tutti i componenti degli squallor e raccontati tutti i retroscena della loro attivita` discografica. definito "un saggio troppo sentimentale" da dario fo, questo libro e` anche la cronaca di una grande storia d`amore. prefazione di dario fo. introduzione di gianni boncompagni.

chalga, fado, lavarti, rebetiko, morna... sono musiche che abbiamo a malapena sentito nominare. in realta` nascondono mondi incredibilmente variegati, microcosmi esistenziali dove l`umanita` trova il suo piu` ampio respiro. non hanno nulla a che vedere con l`universo mainstream, ma proprio per questo conservano caratteristiche uniche, perfettamente in linea con il concetto di musica pura e incontaminata. molte di esse sono figlie della sofferenza e dell`emarginazione e riguardano figure leggendarie che hanno segnato percorsi storici epocali. i musicisti ra`f, per esempio, patiscono il dominio dei colonizzatori francesi (e poi quello degli integralisti); quelli csango non si sono ancora liberati dall`ansia di far parte di un paese che e` e non e` il loro. la musica che abbiamo ascoltato fino a oggi potrebbe non essere quella che meglio mette a fuoco la nostra quotidianita`. l`alternativa, allora, puo` essere quella ricamata da uno strumento che non abbiamo mai ascoltato, come lo shamisen giapponese, la cobza moldava o lo zither austriaco. contrariamente a quanto si creda, queste musiche non sono morte, ma vive e vegete, e in certi casi addirittura in espansione. la musica dell`assenza, titolo preso dallo scritto introduttivo di vinicio capossela, le va a cercare in ogni angolo di mondo raccontandone la storia, l`evoluzione, gli esponenti principali e gli strumenti piu` rappresentativi, svelando come dietro ogni canzone ci sia una lezione sociale e morale.

"mentre suonano "funhouse", "revolver", "born to run", "blonde on blonde" e altri capolavori del pop, rock, blues e jazz, sui fornelli rosola il maiale ubriaco alla zeppelin, sfrigola il petto d`anatra alla dylan, si amalgamano cremosi spaghetti allo stilton per i rolling stones, soffriggono le seppioline in bianco e nero dei beatles...".
