
spaziando dal linguaggio triviale e corrotto fino allo slavo-ecclesiastico, attraverso quasi tutti i livelli intermedi del russo parlato e scritto d`inizio secolo, blok da` voce con "i dodici" all`intero mondo russo scosso dalla bufera della rivoluzione d`ottobre, rappresentata come la marcia di dodici apostoli (laici) guidati, loro malgrado, dalla diafana figura di gesu` cristo, nella bufera della storia. con "i dodici" blok ha rappresentato l`inquietudine epocale in un turbine di vento, passione, crudelta`, fierezza militante, pieta`.













lo stile poetico di gabriella leto e` fatto di inquietudine e musicalita`. nei versi di questa nuova raccolta convivono spaesamenti contemporanei da un lato e levita` settecentesca da un altro. e` una poesia di luoghi interiori, scandagliati in profondita`, ma senza enfasi. non c`e` quasi mai dramma, bensi` doloroso stordimento. una sezione del libro si intitola emblematicamente `perdite di equilibrio` e le poesie che la compongono esprimono lo sconcerto di piccoli mancamenti quotidiani (il momento del risveglio, la sospensione delle sensazioni durante un percorso in metro); ma l`intera raccolta e` dominata da queste accensioni di perplessita`, questi attimi in cui il pensiero perde `ogni sintassi` e la coscienza sembra separata dalla persona.













la raccolta delle poesie inedite di celan, recentemente apparsa in germania, comprende soltanto testi "gia` pronti per la stampa", piu` volte copiati a mano o a macchina senza alcuna variante, e per i quali non e` possibile immaginare alcuna ragione a cui si debba l`esclusione voluta dall`autore: non la provvisorieta` della stesura, che potrebbe essere indicata da qualche segno a margine o dall`alto numero di varianti, e nemmeno il carattere sperimentale di certe forme espressive. l`unico criterio di esclusione pare essere stato il grado di esplicitezza di alcuni riferimenti, forse, secondo l`autore, capaci di ricondurre l`occasione poetica a momenti troppo privati della sua vita.

il volume riunisce la parte piu` significativa della produzione poetica di pennati dal 1982 al 1997. a predominare nei suoi temi e` sempre il trasalire di fronte ai fenomeni del mondo naturale, organico e inorganico, cosi` come ogni volta ci appare nella sua irripetibile e sorprendente bellezza.
