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![Vita_D%60un_Uomo_-Ungaretti_Giuseppe](cops/big/9788804670278g.jpg?tit=Vita_D%60un_Uomo_-Ungaretti_Giuseppe&r=12)
"il solo innovatore, o liberatore, nella catena dei poeti moderni e` stato proprio ungaretti. in questo senso si puo` dire che tutti sono, o siamo, usciti dal pastrano di ungaretti" ha scritto gianfranco contini. uscita nel 1966, con l`autorizzazione dell`autore, questa antologia, che porta lo stesso titolo scelto da ungaretti per la pubblicazione della propria opera complessiva, rappresenta una preziosa sintesi del suo intero percorso poetico attraverso tutte le raccolte: "l`allegria", "sentimento del tempo", "il dolore", "la terra promessa", "un grido e paesaggi", "il taccuino del vecchio".
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nel percorso che da "l`allegria" giunge al "taccuino del vecchio" e ai versi degli ultimi anni sessanta si rivelano il volto dell`uomo-ungaretti e la sua inconfondibile voce di poeta: dalla tragedia della grande guerra, in cui si riconobbe "docile fibra dell`universo", alla riscoperta della tradizione poetica e artistica italiana che domina le piu` complesse liriche di "sentimento del tempo" dalla devastante esperienza della morte del figlio bambino, da cui nasceranno i versi colmi di struggente tenerezza de "il dolore", alla conquista della fede che accompagno` la vecchiaia del poeta."
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![Allegria_E%60_Il_Mio_Elemento_Trecento_Lettere_Con_Leone_Piccioni_l%60_-Ungaretti_Giuseppe](cops/big/9788804631200g.jpg?tit=Allegria_E%60_Il_Mio_Elemento_Trecento_Lettere_Con_Leone_Piccioni_l%60_-Ungaretti_Giuseppe&r=64)
"quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d`idee, ed affetti." cosi` scriveva leone piccioni, suo allievo all`universita` di roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. interprete privilegiato di un mondo lirico che e` patrimonio dell`umanita` intera, piccioni ha avuto con il maestro una lunga e approfondita familiarita` e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di "mettere a fuoco" davvero uno dei maggiori poeti del novecento europeo. passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent`anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di ungaretti, che a piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia.
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